domande VIALATTEA di GIUGNO 2007

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    Volevo sapere quali differenze ci sono tra la Planorbarius Corneus e la Planorbella Duryi, entrambi specie di gasteropodi acquatici...

    CITAZIONE
    salve, desidererei alcuni chiarimenti su come i fisiologi vegetali sono arrivati a comprendere l'importanza del fotoperiodo utilizzando varietà di tabacco brevidiurne e longidiurne. ringrazio anticipatamente per l'attenzione prestatami.

    CITAZIONE
    In cosa consiste l'elettroforesi multifrazionata?certcate di rispondere questa volta,per favore!

    CITAZIONE
    come si distingure il risultato di una complementazione con quello di una ricombinazione, in entrambi i casi ripristiniamo il selvatico, ad esempio nell infezione di un batterio da parte di 2 fagi mutanti???

    CITAZIONE
    Vorrei sapere: quali sono le principali analisi chimico-fisiche e microbiologiche che si effettuano per testare la qualità del latte di soia? Grazie

     
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    per quanto riguarda la prima domanda, ho trovato questo:

    PLANORBARIUS CORNEUS - Planorbario

    Classificazione:
    Phylum Molluschi, classe Gasteropodi.
    Provenienza:
    Acque dolci stagnanti europee e asiatiche. Specie affini hanno grande diffusione.
    Descrizione:
    E' una specie molto caratteristica, di colore rosso mattone, con le spire avvolte su un solo piano. La colorazione può però variare da toni più scuri a toni più brillanti. Il diametro del nicchio, mediamente dell'ordine del centimetro, può essere talora superiore.
    Ambiente:
    Acque dolci ferme o scarsamente in movimento, con relazione nei confronti della vegetazione. Estremamente adattabile alla cattività, in ogni condizione, può divenire invasivo e danneggiare gravemente la vegetazione d'acquario.
    Alimentazione:
    Praticamente onnivori, i Planorbari si nutrono di detriti organici e di vegetali. In acquario, purché non troppo numerosi, esplicano utili funzioni di pulitori.
    Biologia:
    Oltre al polmone, il Planorbario posside una branchia neoformata che gli consente una respirazione acquatica più efficiente. E' ermafrodita, e si riproduce per uova, in caratteristiche ovature discoidali aderenti a substrati vari

    (fonte: http://www.acquariofiliaitalia.it/inverteb...us_corneus.html )

    Qui ci sono diverse foto sui molluschi: http://pot.potorti.it/acquari/molluschi/

    Non ho trovato molto sulla Planorbella

     
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    DOMANDA SUL FOTOPERIODISMO:

    L'importanza che può assumere il fotoperiodismo sulle piante fu, essenzialmente, scoperta con le tecniche di innesto, e studiando poi i risultati ottenuti.
    Rispetto all'alternanza giorno/notte, si possono infatti distinguere tre tipi distinti di piante:
    Piante longidiurne, che presentano la fioritura quando la luce del giorno supera le 12 ore. Esempi di p.longidiurne sono: spinaci, lattuga, cereali, piselli, barbabietola da zucchero e numerose piante selvatiche;
    Piante brevidiurne, che presentano il fenomeno della fioritura quando la luce del giorno dura meno di 12 ore (tabacco, mais, cotone, canapa,girasole ecc)
    Piante neutrodiurne, in cui il fenomeno della fioritura non risente della lunghezza o meno del giorno e della notte.
    image
    Se si prende una pianta brevidiurna di tabacco (Nicotiana tabacum), esposta quindi a poca intensità relativa dei raggi solari -e, quindi, giunta quasi alla fioritura- e si innesta su una pianta di tabacco isospecifica tenuta in prolungata illuminazione, scopriremo che il secondo tipo di pianta in cui è stato effettuato l'innesto arriva alla fioritura.
    Ne è stato dedotto che esista un ormone (appunto, della fioritura).
    Quindi, la funzione nel fotoperiodo non è tanto relativa alla durata dell'esposizione solare (che può essere interrotta dal buio per brevi periodi senza conseguenze), quanto alla durata dell'oscurità interrotta: infatti è stato trovato che un'interruzione anche pur lieve (a volte anche di un secondo) nel periodo di oscurità può modificare la fioritura.
    Il Fotoperiodo nelle piante è determinato e guidato dal sistema dei fitocromi (facenti parte delle cromoproteine): un fitocromo che ha il massimo di assorbimento delle radiazioni luminose ad una lunghezza d'onda di 660 millimicron -rosso chiaro- ed un fitocromo che ha il massimo di assorbimento nel rosso scuro, a 730 millimicron .

    Siti consigliati:
    fotoperiodismo 1
     
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    Grazie Triturus, ho prenotato anche la seconda domanda :)
    La risposta è molto esauriente e il sito linkato è molto attendibile, l'ho usato anche io per preparare l'esame di fisiologia vegetale.
    Vedo se riesco ad ampliare qualche punto, ad ogni modo sei stato di grande aiuto :)
     
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    aves

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    Secondo me non sarebbe malaccio ampliare ed approfondire
    A) l discorso sui fitocromi, casomai arricchendolo di disegni e diagrammi
    B) l'ormone della crescita.
    In definitiva, per rifarsi alla domanda, credo che la risposta data, anche se succinta, indichi abbastanza bene l'importanza che hanno avuto gli innesti per scoprire qualcosa sui fototropismi. Che ne dite?
     
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    Concordo con gli approfondimenti.
    Vorrei scrivere alcune cose sul fotoperiodismo tratte dalla mia enciclopedia di Scienze Naturali:
    Il fotoperiodismo definisce come molti organismi vegetali rispondono al variare del fotoperiodo, che è costituito dal rapporto tra ore di luce e di buio nell'arco delle 24 ore. Ciò comporta la presenza di un recettore e di un meccanismo di traduzione del segnale per stimolare o inibire una serie di reazioni. Il fotoperiodo varia durante l'anno (alla stessa latitudine) e al variare della latitudine (lo stesso giorno). Il fotoperiodo è l'unico fattore ambientale che varia in modo costante nell'arco dell'anno nella stessa zona.
    Il fotoperiodo è importante per la fioritura, la germinazione dei semi, l'inizio del periodo vegetativo,la formazione di gemme quiescenti, l'abscissione delle foglie. Vi sono però altri fattori ambientali-climatici che possono influire sui processi vegetali sopra descritti come per esempio la temperatura. In periodi invernali, l'alternarsi di giornate tiepide e di gelo potrebbero indurre la fioritura in modo precoce e pericoloso per la pianta stessa.
    Un meccanismo fisiologico sensibile al fotoperiodo invece significa ridurre al minimo il rischio di innescare processi come quelli citati in stagioni non adatte.
    --------descrizione longidiurne, brevidiurne, neutrodiurne---------------------
    In realtà è la durata del periodo di buio che induce la risposta fisiologica.
    Nelle piante che rispondono al fotoperiodo è stato individuato un pigmento detto fitocromo che assorbe la luce a due diverse lunghezze d'onda, a 660nm e 730nm. Queste due lunghezze d'onda possono attivare o inattivare il pigmento e pertanto il fitocromo P730 se illuminato con una lunghezza d'onda di 730nm passa alla forma inattiva e diventa P660 e viceversa. La lunghezza d'onda di 660nm è compresa nella luce visibile e precisamente corrisponde al colore rosso, la seconda, ovvero quella a 730nm corrisponde all'infrarosso, invisibile per l'occhio umano. La Terra riflette nello spazio l'energia assorbita durante il giorno e la riflette nelle ore notturne. Tale riflessione comprende radiazionidell'infrarosso tra cui quelle a 730nm. Quindi la trasformazione del fitocromo P660 in P730 avviene per assorbimento di radiazioni a 730nm e nelle ore notturne, viceversa avviene la trasformazione inversa, da P730 a P660 ma è più lenta.
    Il rapporto quantitativo trale due forme di pigmento induce o inibisce una serie di reazioni biochimiche che sono regolate da ormoni tra cui le gibberelline, l'acido abscissico, le auxine e le chinetine. Non sono però del tutto chiari i meccanismi biochimci tra il fitocromo e gli ormoni.

    (fonte: testo tratto da Scienze Naturali - Federico Motta Editore)

    Immagini fitocromo:
    image
     
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    Il fotoperiodismo definisce come molti organismi vegetali rispondono al variare del fotoperiodo, che è costituito dal rapporto tra ore di luce e di buio nell'arco delle 24 ore. Ciò comporta la presenza di un recettore e di un meccanismo di traduzione del segnale per stimolare o inibire una serie di reazioni. Il fotoperiodo varia durante l'anno (alla stessa latitudine) e al variare della latitudine (lo stesso giorno). Il fotoperiodo è l'unico fattore ambientale che varia in modo costante nell'arco dell'anno nella stessa zona.
    Il fotoperiodo è importante per la fioritura, la germinazione dei semi, l'inizio del periodo vegetativo, la formazione di gemme quiescenti, l'abscissione delle foglie. Vi sono però altri fattori ambientali-climatici che possono influire sui processi vegetali sopra descritti come per esempio la temperatura. In periodi invernali, l'alternarsi di giornate tiepide e di gelo potrebbero indurre la fioritura in modo precoce e pericoloso per la pianta stessa.
    Un meccanismo fisiologico sensibile al fotoperiodo invece significa ridurre al minimo il rischio di innescare processi, come quelli citati sopra, in stagioni non adatte.
    L'importanza che può assumere il fotoperiodismo sulle piante fu, essenzialmente, scoperta con le tecniche di innesto, e studiando poi i risultati ottenuti.
    Rispetto all'alternanza giorno/notte, si possono infatti distinguere tre tipi distinti di piante:
    Piante longidiurne, che presentano la fioritura quando la luce del giorno supera le 12 ore. Esempi di piante longidiurne sono: spinaci, lattuga, cereali, piselli, barbabietola da zucchero e numerose piante selvatiche;
    Piante brevidiurne, che presentano il fenomeno della fioritura quando la luce del giorno dura meno di 12 ore (tabacco, mais, cotone, canapa, girasole ecc).
    Piante neutrodiurne, in cui il fenomeno della fioritura non risente della lunghezza o meno del giorno e della notte.
    Se si prende una pianta brevidiurna di tabacco (Nicotiana tabacum), esposta quindi a poca intensità relativa dei raggi solari - e, quindi, giunta quasi alla fioritura - e si innesta su una pianta di tabacco isospecifica tenuta in prolungata illuminazione, scopriremo che il secondo tipo di pianta in cui è stato effettuato l'innesto arriva alla fioritura.
    Ne è stato dedotto che esista un ormone (appunto, della fioritura).
    Quindi, la funzione nel fotoperiodo non è tanto relativa alla durata dell'esposizione solare (che può essere interrotta dal buio per brevi periodi senza conseguenze), quanto alla durata dell'oscurità interrotta: infatti è stato trovato che un'interruzione anche pur lieve (a volte anche di un secondo) nel periodo di oscurità può modificare la fioritura.
    Il Fotoperiodo nelle piante è determinato e guidato dal sistema dei fitocromi (facenti parte delle cromoproteine). Un fitocromo assorbe la luce a due diverse lunghezze d'onda, a 660nm e 730nm. Queste due lunghezze d'onda possono attivare o inattivare il pigmento e pertanto il fitocromo P730 se illuminato con una lunghezza d'onda di 730nm passa alla forma inattiva e diventa P660 e viceversa. La lunghezza d'onda di 660nm è compresa nella luce visibile e precisamente corrisponde al colore rosso, la seconda, ovvero quella a 730nm corrisponde all'infrarosso, invisibile per l'occhio umano. La Terra riflette nello spazio l'energia assorbita durante il giorno e la riflette nelle ore notturne. Tale riflessione comprende radiazioni dell'infrarosso tra cui quelle a 730nm. Quindi la trasformazione del fitocromo P660 in P730 avviene per assorbimento di radiazioni a 730nm e nelle ore notturne, viceversa avviene la trasformazione inversa, da P730 a P660 ma è più lenta.
    Il rapporto quantitativo trale due forme di pigmento induce o inibisce una serie di reazioni biochimiche che sono regolate da ormoni tra cui le gibberelline, l'acido abscissico, le auxine e le chinetine. Non sono però del tutto chiari i meccanismi biochimci tra il fitocromo e gli ormoni.

    (fonte: testo tratto da Scienze Naturali - Federico Motta Editore)
    Link consigliati:
    http://pacifici-net.it/biologia/Fisiologia...la%20pianta.htm

    Aggiongerei poi le due foto, quella del tabacco e quella del fitocromo

    Edited by Tursiops - 20/6/2007, 21:39
     
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    Risposta corretta e concisa, credo.
    Che ne dici di inserire lo spettro di assorbimento dei firocromi? (da qualcge parte ci dovrebbe essere...)
    Saluti
    Triturus
     
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    Che ne dici di inserire lo spettro di assorbimento dei firocromi? (da qualcge parte ci dovrebbe essere...)

    sono d'accordo, sarebbe un'ulteriore informazione...detto, fatto :)
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    E' perfetto, Tursiops!
     
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    Grazie anche al tuo aiuto Triturus! :)
    Per quanto riguarda la prima domanda invece, non sono proprio riuscito a trovare nulla riguardo la Planorbella Duryi
     
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    Io invece ho avuto pochissimo tempo per le ricerche, in questa settimana ho avuto tantissimo da fare, come ti dicevo. Qua e là ho trovato degli articoli in inglese, come questa

    planorbella

    Non ho proprio il tempo di applicarmi per studiare la risposta. E non conosco l'inglese....
     
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    Io invece ho avuto pochissimo tempo per le ricerche, in questa settimana ho avuto tantissimo da fare, come ti dicevo.

    Nessun problema, anzi non devi minimamente preoccuparti :)
    Ti ringrazio per il link, almeno abbiamo qualche appiglio ;)
     
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    Se ho tempo ti cerco altri link

    Ciaissimo!!!!
     
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    Ok grazie mille, fai sempre con calma e solo nel tempo libero ;)
     
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