Studio: LFR, l'interruttore che decide il destino delle cellule di difesa

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    BIOLOGO TEORETICO

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    Studio: LFR, l'interruttore che decide il destino delle cellule di difesa


    Il destino delle staminali del midollo osseo progenitrici delle cellule di difesa del nostro organismo, i linfociti T e B, e' deciso da 'LRF', un interruttore cellulare fondamentale con un noto ruolo in molti tumori.
    Annunciata questa settimana sulla prestigiosa rivista Science, la scoperta, che porta la firma di scienziati italiani , svela che la regia dello sviluppo del sistema immunitario e' nelle mani di LRF, infatti topolini privati del gene che produce questa molecola sono incapaci di produrre linfociti B, ovvero i globuli bianchi che producono anticorpi e producono solo linfociti T, le cellule di difesa.
    Lo studio e' stato diretto, insieme con Giorgio Cattoretti ora all'Universita' degli Studi Milano-Bicocca e all'Azienda Ospedaliera San Gerardo di Monza, da Pier Paolo Pandolfi, capo del laboratorio di ricerca di Biologia Molecolare e dello Sviluppo allo Sloan-Kettering Cancer Center di New York che dichiara in un'intervista all'Ansa: 'questa scoperta cambia radicalmente il nostro modo di vedere come le cellule linfocitarie vengono prodotte nel midollo e nel timo. In pratica LRF decide l'identita' e il destino delle nostre cellule linfocitarie'.
    Il gene LRF deve il suo nome a certi tumori del sangue (fattore legato a leucemie e linfomi, dall'inglese leukemia/lymphoma-related factor) ed e' considerato un proto-oncogene, ovvero un gene fondamentale per la patologia tumorale.
    Gli esperti sapevano per esempio che nei tessuti tumorali di linfoma non-Hodgkin LRF e' abbondante, che cellule prive di LRF non possono traformarsi in cellule tumorali e che topolini con un eccesso di LRF sviluppano leucemie e linfomi.
    'In questo nuovo studio -dichiara Pandolfi- abbiamo scoperto che LRF svolge pure una funzione cruciale nel determinare se una cellula del sangue diviene B (e produce anticorpi) o T. La molecola LRF istruisce la cellula progenitrice a differenziarsi e divenire una cellula B'.
    Infatti nei topolini, spiega lo scienziato, 'se LRF viene inattivato le cellule divengono linfociti T; se LRF e' presente le cellule divengono linfociti B. Quindi manipolando LRF possiamo potenzialmente alterare il destino della cellula linfocitaria'.
    'Il processo avviene nel midollo osseo. La presenza di LRF nelle cellule del midollo spinge la cellula non ancora differenziata a divenire una cellula B'.
    'Abbiamo inoltre scoperto che LRF ordina la produzione di linfociti B reprimendo la funzione di un'altra importante rete di controllo cellulare, quella regolata da un gene chiamato 'Notch'. Notch e LRF si antagonizzano: se, per cosi dire, vince LRF la cellula diviene B se invece e' Notch a prendere il sopravvento la cellula diviene T', cosa di gradissima importanza per la patologia tumorale perche' Notch e' stato direttamente implicato nell'insorgenza del tumore. 'Alterare il meccanismo di scambio T/B puo' essere di utilita nel favorire in futuro la produzione di un tipo cellulare anziche' un altro. Alterare farmacologicamente la relazione funzionale fra LRF e/o Notch ci permettera' inoltre di manipolare la 'rete del maligno', ovvero la rete molecolare che sottende al cancro. L'identificazione di molecole che modulino la funzione di LRF e Notch e' infatti un nostro obiettivo ma anche l'obiettivo di molte aziende farmaceutiche'.

    (fonte: http://staminali.aduc.it )
     
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