IL GRANDE SEGRETO TEMPLARE

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    BIOLOGO TEORETICO

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    di Daniela Bortoluzzi
    per Edicolaweb


    Secondo una tradizione esoterica, dopo aver scavato sotto il Tempio di Salomone per nove anni, i Cavalieri Templari lasciarono il Medio Oriente con cinque casse zeppe di tesori accumulati in Terra Santa.

    Prima d'essere trasportate definitivamente al Castello di Rosslyn, antica dimora dei baroni di Rosslyn, queste casse furono depositate presso l'Ordine di Kilwinning, la Loggia Madre della Massoneria Scozzese.
    Più tardi, a causa del terribile incendio che distrusse il castello, le casse furono spostate dal loro rifugio... e dal momento che fu tempestivamente dato inizio alla costruzione della Cappella di Rosslyn, si può ragionevolmente pensare che la stessa sia stata costruita proprio per nascondere queste preziose cinque casse.
    Questa intrigante ipotesi fu avvalorata negli anni '90 da Andrew Sinclair, che praticò una serie di scansioni sotto la Cappella di Rosslyn e individuò cinque oggetti rettangolari nella cripta.
    La scoperta di Sinclair alimentò la speculazione sul contenuto delle casse: tesori leggendari, inclusi ipotetici oggetti provenienti dal Tempio di Salomone e forse anche da quello di Erode. Su questi oggetti immaginari si fecero congetture d'ogni tipo, ipotizzando perfino di poter trovare qualche antico rotolo esseno - recuperato dai Templari - in grado di fornire indizi sui Templari stessi. Indizi trovati recentemente dalla scoperta del "Rotolo di Rame" (uno dei rotoli del Mar Morto). Infatti, alcuni indizi trovati nel "Rotolo di Rame" hanno condotto gli archeologi a scavare in prossimità di simboli e armi templari, la cui presenza sembrava indicare che i Cavalieri avessero condotto o sorvegliato degli scavi segreti (per poi defilarsi coi tesori trovati).
    Fu avanzata l'ipotesi che nei presunti rotoli all'interno delle cinque casse, ci fossero le informazioni genealogiche della discendenza di Gesù e Maria Maddalena o per lo meno, come hanno scritto Christopher Knight e Robert Lomas nel libro "The Hiram Key", possibili informazioni essene sulle origini della Massoneria. Al momento, comunque, l'unico dato certo sui rotoli è che uno di questi contiene un diagramma con dei simboli che riportano specificatamente alla misteriosa eresia Giovannita, una corrente di pensiero gnostica per mezzo della quale i Templari potrebbero essere stati iniziati in Terra Santa.
    Secondo il monaco benedettino francese Lambert de St. Omer (1), quando i Cavalieri Templari attraversarono le Fiandre per dirigersi verso il nord dell'Europa, questo diagramma (2) è la mappa della Nuova Gerusalemme com'è descritta nel "Libro delle Rivelazioni".
    La saggezza eretica Giovannita è evidente in questo disegno, in quanto il Messia - la figura profetizzata per trovare la Città Santa del futuro - non è identificato con Gesù, ma con Giovanni Battista. Una tale designazione corrisponde, infatti, all'antica eresia Giovannita, che stabiliva che Giovanni fosse il Messia e allo stesso tempo il fondatore della corrente gnostica Giovannita, descritta nella visione della Gerusalemme Celeste. Secondo la tradizione eretica, c'erano due Messia o Prescelti: Giovanni, il Messia Sacerdote, un gradino sotto Gesù, il Re Messia incarnato.
    Se l'eresia Giovannita è vera, bisogna ammettere che i Cavalieri fossero Giovanniti e venerassero Giovanni Battista molto più che Gesù. Inoltre, se fossero stati Giovanniti, avrebbero frequentato una corrente gnostica che comprendeva riti eretici culminanti con le rivelazioni sulla natura dell'universo e gli scopi dell'esistenza umana.
    Questo spiegherebbe perché le cinque casse con i rotoli Giovanniti fossero finiti nella Cappella Rosslyn.
    Il Sinclair costruttore della cappella considerava se stesso un protettore e custode della saggezza gnostica Templare. Il conte William Sinclair era un Gran Maestro Massone del rito scozzese, in quanto discendente diretto dei Templari fuggiti dalla Francia e che più tardi fecero della Scozia la loro patria.
    Secondo Niven Sinclair, un patriarca contemporaneo del Clan Sinclair, piuttosto del rischio di morire esponendo i segreti gnostici in suo possesso, il conte William li murò all'interno del suo edificio di pietra.
    Forse William Sinclair sapeva che proteggendo questi segreti per la posterità - segreti che provavano che i Templari erano gnostici ed eretici Giovanniti - proteggeva il più grande segreto templare.

    L'Incredulità di Papa Clemente V
    Secondo la versione ufficiale, la prima intuizione che il Vaticano ebbe sull'atteggiamento gnostico e giovannita dei Templari, venne a galla nel 1307 durante le deposizioni dei Cavalieri, accusati d'eresia. Così, nel 1308, Papa Clemente V fece disperdere la spietata Inquisizione, così da poter interrogare privatamente lui stesso i Templari. Era in pericolo la sua stessa "Guardia del Corpo" di Cavalieri, che fin dai tempi di Papa Onorio II e del Concilio di Troyes del 1129 era stata la milizia della Santa Sede. I Cavalieri furono accusati con una litania di offese eretiche, ognuna delle quali poteva essere sufficiente per gettarli nei santi fuochi dell'Inquisizione, ma da quando molte confessioni dei cavalieri furono estratte sotto tortura estrema la loro credibilità era stata compromessa. Pertanto, non avendo mai creduto pienamente alle accuse schiaccianti contro i suoi adorati Templari, Clemente V mandò a chiamare fiduciosamente 72 Cavalieri per essere trasportato da Parigi alla sua villa di Poitiers nel sud della Francia, dov'era sicuro che avrebbero ritrattato le loro precedenti testimonianze. Immaginiamo la sua sorpresa quando, dopo avere assicurato i Cavalieri che in casa sua erano al sicuro, non importa quanto schiaccianti e credibili fossero state le loro confessioni, i Templari rifiutarono di screditare le confessioni rilasciate in precedenza nelle camere di tortura scure e umide di Parigi.
    Papa Clemente, che era essenzialmente un impiegato al servizio di Re Filippo "Il Bello", poteva solo grattarsi la testa con incredulità e lamentarsi che i suoi Cavalieri avevano deviato in qualche modo dalla retta via. Con costernazione aveva scoperto in conclusione che tutte le vili dichiarazioni contro i Templari erano davvero vere. Il Papa finalmente fu costretto ad accettare il fatto di aver perso i suoi cavalieri. All'interno del silenzio dei suoi appartamenti il Papa turbato si è dovuto chiedere più tardi, se i Templari fossero mai stati veramente un esercito cristiano della Chiesa.

    Quello che il Vaticano seppe realmente
    Fin dai tempi dell'udienza privata dei Templari con Clemente V, stava nascendo la convinzione che anche se il Papa fosse stato cieco sulle attività eretiche dei Cavalieri, altri ufficiali della Chiesa dovevano per forza esserne informati all'interno del Vaticano e conoscere le loro inclinazioni eretiche.
    Per esempio, secondo una testimonianza resa durante i processi Templari da un certo Padre Antonio Sicci, alcune delle attività gnostiche dei Cavalieri erano state testimoniate da spie Vaticane in Palestina ben prima del 1307.
    Divenne anche chiaro durante i processi Templari che entrambi, il Vaticano e Re Filippo IV di Francia, avevano avuto le loro spie a sorvegliare le attività dei Cavalieri in Europa prima del 1307 perché alcuni di loro furono scelti più tardi come testimoni per l'accusa.
    Era a causa dell'evidenza scoperta da queste prime spie che mesi prima dell'arresto di massa dei Templari Re Filippo seppe precisamente su quali attività eretiche istruire le sue 12 spie specialmente selezionate per cercare quando infiltrare in certe comunità Templari.
    Il monarca può aver saputo anche quali eresie cercare, studiando le informazioni contenute all'interno di un documento segreto Templare. Questo documento, intitolato "Battesimo di Fuoco" e spesso indicato dagli storici dei Templari come la "Regola Segreta dei Templari", fu scoperto più tardi nel 1780 nella Biblioteca del Vaticano da un vescovo danese. Scritto nel 1240 d.C. da un Maestro Templare francese chiamato Roncelinus, sembra possa aver dato via libera a tutte le offese eretiche di cui i Cavalieri furono accusati nel XIV secolo.
    Il permesso d'abbandonarsi in qualunque maniera all'eresia templare, può essere trovato in questo documento, inclusa la profanazione della Croce, il rifiuto di Cristo come il Redentore, la relazione sessuale e l'adorazione della testa di un idolo noto come Baphomet. C'è anche un passaggio all'interno del documento che dà il permesso ai Cavalieri di iniziare gli altri gnostici nel loro ordine, inclusi Catari, Bogomils e perfino Assassini. Se il documento in questione fosse stato davvero in circolazione all'inizio del d.C. 1240, sarebbe stato un compito facile per una Chiesa o una spia Reale procurarsi una copia per i suoi datori di lavoro.

    I Cavalieri di San Giovanni
    Un pezzo sostanziale dell'evidenza del fatto che il Vaticano era a conoscenza delle affiliazioni eretiche Giovannite dei Templari, arrivò a metà del 1800 quando Papa Pio IX diede la sua famosa "Allocuzione di Pio Nono contro la libera Massoneria". Infatti, questo discorso implica che il Vaticano era perfettamente al corrente della relazione eretico-Giovannita dei Templari.
    All'epoca del suo monumentale discorso il Papa stava ricevendo immense pressioni di prendere una posizione contro il fiorire di numerose sette gnostico-eretiche che si formavano in Francia, una delle quali era la Chiesa Giovannita dei Cristiani Primitivi.
    Questa setta affermava di discendere direttamente dai primi Cavalieri Templari, e il capo della setta, Bernard Fabre-Palaprat, dichiarava di essere un Gran Maestro Templare, discendente sia da Hughes de Payen che dall'Apostolo Giovanni.
    La conseguente denigrazione di Papa Pio della setta durante il suo discorso provò che la Chiesa era stata apparentemente a conoscenza per centinaia d'anni di un'intima associazione Templare-Giovannita: "I Giovanniti attribuirono a San Giovanni [il Battista] la fondazione della loro Chiesa Segreta, e i Grandi Pontefici della Setta assunsero il titolo di Cristo, Unto, o Consacrato, e affermarono di essersi succeduti l'un l'altro da San Giovanni da una successione ininterrotta di poteri pontificali. Colui che, al periodo della fondazione dell'Ordine del Tempio, dichiarò queste prerogative immaginarie, era chiamato Teoclito; conobbe Hugues de Payens, lo iniziò ai Misteri e alle speranze della sua pretesa chiesa, lo sedusse con idee di Sacerdozio Supremo e di regalità Suprema, e infine lo designò come suo successore."
    Il discorso di Papa Pio fu presto corroborato da alcuni storici esoterici molto rispettati del XIX secolo. In "Iside Svelata", Madame Blavatsky ha rivelato: "Loro [i Cavalieri Templari] all'inizio erano i veri Cavalieri di Giovanni il Battista, che piangeva nel deserto e viveva di miele selvatico e locuste", mentre il suo contemporaneo, il sedicente discendente dei Templari e cabbalista Eliphas Levi, così si espresse nella "Storia della Magia": "I Templari avevano due dottrine: una era celata e riservata ai leader, essendo quella del Giovannismo, l'altra era pubblica, essendo la dottrina cattolica romana... Solo i capi conoscevano lo scopo dell'Ordine che i subalterni seguivano senza diffidare."

    Così, Levi confermò l'affiliazione dei Templari con i Giovanniti gnostici ma andò un altro passo avanti indicando che erano principalmente i Gran Maestri e i capi dell'Ordine ad essere consapevoli delle attività eretiche dei Cavalieri.
    Questa nozione è stata corroborata dalle trascrizioni compilate dal Concilio Papale durante la caccia ai Templari che mostravano che quando i Cavalieri erano interrogati circa uno dei loro più importanti riti Giovanniti, quello dell'adorazione della testa di un idolo chiamata Baphomet, solamente i capi dell'Ordine ne sapevano qualcosa. Il custode della testa era, all'epoca, Hughes de Peraud, il secondo in comando sotto il Gran Maestro Templare Jacques de Molay, che portò segretamente la testa da una comunità templare all'altra ogni qualvolta c'era un'iniziazione o una cerimonia per cui era richiesta la sua presenza.

    Che cos'era il Baphomet?
    Chi o cosa era il Baphomet e in che modo collegò i Templari ai Giovanniti?
    I Giovanniti contemporanei, almeno apparentemente, si separarono dalla corrente principale del Templarismo dichiarando di essere a conoscenza che la loro chiesa, la Chiesa Apostolica Giovannita, era in possesso della saggezza segreta ereditata direttamente dai capi dei Cavalieri Templari.
    Secondo James Foster, primate della Chiesa Giovannita, il Baphomet dei Templari era la testa decapitata di Giovanni il Battista, il "Messia" della tradizione Giovannita. Questo spiegherebbe la santità estrema che i Templari attribuirono alla testa e perché ne era in possesso esclusivamente il secondo in comando dell'Ordine.
    Secondo i Templari, al loro seguito la testa possedeva un potere speciale in grado di far "germinare la terra e fiorire gli alberi". Secondo la leggenda, quando la testa di Giovanni fu trovata dai Templari nel Palazzo di Boukoleon a Costantinopoli durante la IV Crociata, questa veniva usata per mantenere in vita un imperatore dell'Impero Bizantino (3) dell'XI secolo (veniva "passata" ogni giorno sul suo corpo, per trasmettergli potere ed energia).
    Questo potere, noto come Spirito Santo a Occidente e Kundalini a Oriente, è lo stesso potere di cui Giovanni è stato reso saturo durante la sua vita in Terra Santa. È questo potere che può svegliarsi come un'energia evolutiva e normalmente inattiva alla base della spina dorsale e può terminare in consapevolezza gnostica.
    Oltre all'adorazione del Baphomet, i Templari furono accusati di molti altri riti eretici, che possono essere spiegati unicamente in relazione alla loro formazione gnostica. Per esempio, vennero accusati di baciarsi sull'ombelico e alla base della spina dorsale, per attivare il potere della Kundalini... e poi sulla bocca per respirarne il potere risvegliato. Si trattava di un rito iniziatico del tutto simile a quelli praticati da migliaia d'anni in alcune sette orientali...
    Anche le attività omosessuali di cui furono accusati, sarebbero state in realtà pratiche tantriche di risveglio della Kundalini, dal momento che in alcune sette gnostico-Giovannite europee, (come ad esempio gli O.T.O. (4)) questi riti sessuali sono stati mantenuti, essendo retaggio dei Cavalieri Templari...

    Allegorie dei Vangeli
    Secondo i Giovanniti, che erano discepoli di Giovanni Battista, i racconti dei Vangeli erano solo delle allegorie la cui chiave si trova nel Vangelo di Giovanni 21,25: "Vi sono ancora molte altre cose compiute da Gesù, che, se fossero scritte una per una, penso che il mondo stesso non basterebbe a contenere i libri che si dovrebbero scrivere"; sarebbero state solo un'esagerazione ridicola se non si fosse trattato di un'allegoria.
    Essi pretendevano di conoscere i fatti storici e reali di Gesù adottando in parte le tradizioni ebraiche e in parte le storie del Talmud (all'interno del Talmud si trovano sparsi elementi di saggezza esoterica strettamente iniziatica, in modo particolare nel trattato Hagigah).
    I giovanniti raccontavano che a Nazareth, una fanciulla di nome Miriam, fu sorpresa da un certo Pandira o Panther, il quale sotto le spoglie e nome del suo fidanzato Joachanan, si introdusse nella sua stanza e la violentò. Joachanan, saputo del triste evento, la lasciò senza comprometterla perché era effettivamente innocente. La fanciulla partorì un figlio a cui fu dato il nome Joshua o Gesù. Un rabbino di nome Giuseppe adottato il bambino lo portò con sé in Egitto dove venne iniziato alle scienze segrete. I sacerdoti di Osiride lo consacrarono sovrano pontefice della religione universale, riconoscendo in Lui l'incarnazione di Horus da tempo annunciata agli adepti. Giuseppe e Joshua tornarono in Giudea dove la scienza e le virtù del giovane suscitarono l'ira e l'invidia dei sacerdoti, che un giorno gli rinfacciarono la sua nascita illegittima. Joshua che amava e onorava la madre, seppe interrogando il maestro tutta la storia del crimine di Pandira e delle disgrazie di Miriam. Il suo primo istinto nel mezzo a un banchetto di nozze fu quello di rinnegarla: "cosa a me e a te?" che non si vuole avere con lui alcun rapporto - (tradotto nel Vangelo di Giovanni 2,4: "Che ho da fare con te, o donna?") ma poi pensando che la donna non meritava di essere punita perché non aveva colpa su quanto subìto, disse: "Mia madre non ha peccato, non ha perduto la sua innocenza; è vergine, e tuttavia è anche madre; che le venga reso il doppio onore! Quanto a me non ho padre sulla terra. Sono figlio di Dio e dell'umanità!" I gioanniti facevano risalire questa tradizione a Giovanni Evangelista, attribuendoli la fondazione della loro Chiesa segreta. I grandi pontefici di questo gruppo prendevano il titolo di Cristo con una successione attraverso una trasmissione ininterrotta di poteri dall'Apostolo Giovanni.

    Note:
    1. Autore di una delle più autorevoli enciclopedie medievali, un manoscritto noto come "Liber Floridus".
    2. Noto come la "Gerusalemme Celeste", oggi si trova al museo etnografico dell'Università di Ghent, in Belgio.
    3. Conosciuto anche come Impero Romano d'Oriente.
    4. "Ordo Templi Orientis", Ordine del Tempio d'Oriente o Ordine dei Templari Orientali.
     
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