L'ASTROLOGIA COME SCIENZA DELLA PREDIZIONE

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    BIOLOGO TEORETICO

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    Gaia: 3° pianeta del Sistema Solare

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    di Giuseppe Badalucco
    per Edicolaweb


    L'astrologia si pone come obiettivo quello di studiare e comprendere il presente e il passato, da un lato, e di poter predire il futuro in modo da aiutare a conoscere i cambiamenti inattesi nell'evolversi della propria vita.

    Ciò avviene attraverso lo studio del movimento degli astri e delle configurazioni astrali e planetarie, che hanno, secondo questa antica scienza, un influsso sul verificarsi di determinati eventi sulla terra e sulla vita di ognuno di noi. Ovviamente ciò solleva, innanzitutto, la questione se esista il destino o il libero arbitrio dell’Uomo, che può guidarci verso eventi diversi da quelli previsti.
    Gli astrologi affermano che alla nascita un essere umano ha un potenziale di sviluppo futuro che può essere previsto ma l’intervento del libero arbitrio può alterare tale potenziale e portare a risultati diversi; quindi l’astrologia lascia aperta la porta a questo importante elemento della vita umana.
    L’oggetto dell’astrologia è, quindi, l’analisi delle mutevoli strutture e configurazioni delle stelle e dei pianeti allo scopo di comprendere la vita umana e gli eventi che si verificano sulla terra.
    Gli astrologi analizzano il moto degli astri e le configurazioni astrali e planetarie e cercano di trarre delle deduzioni allo scopo di prevedere gli avvenimenti della vita futura di singole persone e in genere gli eventi futuri.
    Tutto questo si basa sull’assunto che l’Universo sia un gigantesco meccanismo unico, le cui parti sono reciprocamente interdipendenti.
    Ovviamente, quando si parla di effetti che il movimento di un pianeta o di un astro può avere sulla terra non si intendono quelli fisici (provocati dall’attrazione gravitazionale), che sono gli unici, in realtà, presi in considerazione dall’astronomia e dalla fisica, ma si intende parlare di "segni" che indicano la natura dei fenomeni che investono la nostra vita.
    Esiste, dunque, secondo l’astrologia, una correlazione tra gli eventi celesti e gli eventi sulla terra che è possibile in tal modo studiare e prevedere.
    Come si può facilmente osservare, l’ossessione dell’Uomo per la conoscenza anticipata degli eventi futuri non ha dato solo origine all’astrologia antica, sviluppatasi in modo pressoché universale in molti popoli, ma in epoca moderna ha determinato lo sviluppo di scienze empiriche e formali come la meteorologia (che si pone lo scopo di prevedere l’evoluzione del tempo meteorologico in un arco di tempo breve), la climatologia (che studia l’evoluzione del clima sulla terra), l’economia politica, la politica economica e l’econometria (in cui attraverso l’elaborazione di complessi modelli matematici matriciali e modelli di regressione lineare si cerca di studiare l’evoluzione degli eventi economici futuri riguardanti il mercato e l’intervento dello stato nell’Economia), la Sociologia e la Futurologia (in cui gli studiosi cercano di capire quale sarà l’evoluzione sociale delle Società attuali sulla base dell’evoluzione storica delle istituzioni che regolano la Società stessa, nelle sue mutevoli e dinamiche interdipendenze); per non parlare poi dello sviluppo del calcolo probabilistico e degli studi matematici sugli eventi stocastici, che permettono di analizzare la probabilità che si verifichino determinati eventi scientifici sulla terra.
    Lo sviluppo di queste scienze è stato importantissimo per la crescita dell’Umanità ma non ha fatto altro che oscurare e rendere meno evidente il ruolo importantissimo che avevano nel passato gli astrologi, i quali dovevano prevedere il verificarsi di disastri naturali o lo sviluppo delle finanze del Re; tutte funzioni che sono state assorbite dalle scienze moderne. Questo ovviamente esalta il ruolo che può aver avuto in passato l’astrologia, quantomeno come fatto culturale.
    Vediamo allora quali sono le origini storiche dell’astrologia.

    LE ORIGINI
    Sappiamo con certezza che in epoca remota le popolazioni preistoriche si dedicavano già all’osservazione del cielo al punto da riuscire ad elaborare dei semplici calendari lunari che rappresentarono sulle pareti rocciose di diversi siti archeologici famosi; calendari la cui redazione era indispensabile per stabilire il ritmo dell’attività agricola, mentre l’osservazione degli astri rappresentò anche una formidabile modalità di orientamento negli spostamenti via terra e via mare.
    È proprio in quest’epoca remota, in cui gli Uomini realizzarono la fondazione di importanti pratiche religiose e tradizionali come l’osservazione del cielo, il culto dei morti ecc., sorse l’idea che il moto degli astri potesse decidere e influire sulle attività umane, così come l’Uomo vedeva se stesso in rapporto all’unità rappresentata dal cosmo e dai suoi ritmi naturali.

    LO SVILUPPO IN EPOCA MESOPOTAMICA
    Occorre attendere le epoche storiche più recenti per far si che l’astrologia acquisisca tutti gli strumenti per divenire una vera e propria disciplina, un vero e proprio fatto istituzionale per le civiltà antiche.
    Alcuni studiosi ritengono che l’invenzione vera e propria dello zodiaco risalga, almeno intorno al XIII sec. a.C., ai Babilonesi e una tradizione astrologica è ampiamente documentata proprio in epoca paleobabilonese. Esiste infatti la testimonianza di osservazioni astronomiche di Venere risalenti all’epoca del Re Ammisaduga (circa 1626 a.C.) e di una tavoletta in caratteri cuneiformi risalente all’incirca intorno al 2300 a.C. che mette in relazione la morte del Re di Akkad con la luna. Per mettere ordine nelle oscure origini della tradizione astronomica e astrologica babilonese occorre accennare al fatto che nella prima epoca sumero-babilonese esistevano due tipi di tradizioni che si svilupparono all’incirca nello stesso periodo ma che avevano diverse funzioni:

    la tradizione "divina", quindi una tradizione religiosa, che individuava nelle costellazioni gli dei del cielo e che avevano la loro rappresentazione pittografia nell’arte del tempo
    la tradizione "agreste, che individuava le costellazioni al fine di permettere la creazione di un calendario utile ai contadini per le attività agricole

    Molte costellazioni furono comuni ad entrambe le tradizioni ma solo quelle della tradizione "divina" divennero il fulcro della tradizione astronomica dello zodiaco.
    Lo sviluppo storico di questa tradizione si ebbe in un certo percorso temporale:

    la fase antica pittografica (dal 3200 al 2100 a.C.)
    la fase pittografica delle pietre di confine (1350 - 1000 a.C.)
    la fase del "tre stelle per ogni mese" (circa 1100 a.C.)
    la fase delle tavolette "Mulapin" (dal 1000 al 700 a.C.)
    la fase dei diari astrometrici (dal 700 a.C. al 100 a.C.)
    la fase finale di passaggio della tradizione ai Greci e agli Arabi

    In particolare della fase più antica, di cui spesso si sa poco o nulla, possiamo dire che l’archeologia ha permesso di fare luce su molti aspetti della produzione artistica, legata all’astrologia e alla tradizione pittorica e iconografica, della grande civiltà sumera. Dei Sumeri sono soprattutto conosciuti i sigilli che rappresentavano scene mitologiche e come il combattimento tra il leone e il toro che indicava il passaggio dalla primavera all’estate. Le costellazioni che venivano rappresentate più frequentemente erano quelle del Leone, del Toro e dello Scorpione (nella forma zoomorfa e circondati di stelle) ma erano conosciute anche l’Acquario, il Capricorno e Pegaso. Il Toro indicava l’inizio del nuovo anno e l’equinozio di Primavera, il Leone l’estate e lo Scorpione l’autunno. Alcuni di questi sigilli contenevano raffigurazioni degli dei del pantheon sumero-babilonese come:

    Ea, dio della Terra e delle vita, rappresentato da due fiumi che gli escono dalle braccio, individuato nell’Acquario; ad esso sono collegate anche altre costellazioni
    Ishtar, dea dell’Amore e della fertilità, rappresentata dal pianeta Venere
    Shamash, il dio-sole rappresentato nelle sembianze di un uomo barbuto che emanava luce dal suo corpo aprendo la via dell’orizzonte da est

    Oltre ai sigilli vi erano anche le pietre impiegate per indicare i confini delle proprietà immobiliari (a partire dal XIV sec. a.C.) su cui erano incisi simboli iconografici divini che rappresentavano svariate divinità abbinate a corpi celesti o pianeti (come ad esempio Marduk-Giove ecc.). Riguardo il periodo successivo al 1100 a.C. prende corpo la tradizione di creare dei cataloghi stellari indicando un sistema a 36 stelle, 3 per ogni mese. Questi cataloghi realizzati su tavolette circolari contenevano informazioni sulla levata eliaca di stelle utili per la tradizione agreste babilonese, che considerava l’anno fondato su un calendario lunare di dodici o tredici mesi con l’inizio del nuovo anno fissato in prossimità dell’equinozio di primavera.
    I cataloghi, come detto, comprendevano tre stelle per ogni mese, una per ogni via in cui era suddiviso il cielo babilonese:

    la via di Enlil, cioè la parte settentrionale della sfera celeste
    la via di Anu, cioè la fascia dell’eclittica descritta dal moto apparente del sole che forma la fascia dello zodiaco
    la via di Ea, la parte meridionale della volta celeste

    anche se è stato scoperto che si trattava di una suddivisione errata, forse a causa di errori di trascrizione da parte dei copisti. Si tratta di stelle appartenenti a diverse costellazioni o di pianeti e nei cataloghi compariva la registrazione della loro levata e del tramonto.
    Della fase "Mulapin" si può dire che di questo periodo sono originari molti testi astrologici che comprendono la tradizione agreste. Sono le liste più complete ritrovate e forniscono una chiave di lettura della due tradizioni. I testi di questo periodo (dal 1000 al 700 a.C.) sono più completi rispetto ai precedenti e sono rappresentate per la prima volta le costellazioni circumpolari e un maggior numero di costellazioni della tradizione divina e agreste. Per quanto riguarda il periodo posteriore al 700 a.C. si può dire che in questa fase astronomia e astrologia progrediscono insieme, al punto che le prime registrazioni regolari del moto dei pianeti e degli astri vengono impiegati anche per gli oroscopi. È in questo periodo che nasce, secondo gli studiosi, la suddivisione classica dello zodiaco in 12 costellazioni tutte uguali (cioè 12 segni di 30° contenenti i quattro punti cardinali); a questo periodo appartengono anche lo zodiaco Seleucido e quello di Dendera.
    Inoltre, risalenti intorno all’epoca del Re Assurbanipal (668-626 a.C.), ci sono una serie di tavolette cuneiformi che trattano di tradizioni originarie più antiche del periodo in cui furono realizzate, alcune delle quali trattano della luna, del sole, dei fenomeni meteorologici, dei pianeti e delle stelle fisse.
    In questo periodo, a dire il vero, non si può parlare dell’esistenza di una vera e propria arte divinatoria legata agli oroscopi personali, perché l’attività astrologica in senso stretto era limitata alla previsione di grandi eventi riguardanti la vita dello Stato e del Re o gli eventi naturali; ma è stato dimostrato con la scoperta di testi astrologici risalenti al V e III sec. a.C. che l’astrologia individuale non fu di origine greco-romana ma affonda le sue radici proprio nella cultura babilonese.
    Per quanto riguarda le costellazioni dello zodiaco esse erano ben conosciute, con nomi leggermente diversi da quelli che indichiamo noi oggi.
    Intorno al 500 a.C. la cultura babilonese entrò in contatto con quella greca e vi fu "l’esportazione" della tradizione antica in quella greca che passò a quella romana determinando lo sviluppo della tradizione astrologica che abbiamo ereditato. Su questo punto non c’è accordo tra gli studiosi, poiché si pensa esista un’altra tradizione astrologica che avrebbe fatto parte di un retaggio di cui avrebbero goduto i greci. Alcuni studiosi ipotizzano che tale tradizione alternativa abbia origini minoiche e risalirebbe intorno al 2800 a.C.

    LO SVILUPPO PRESSO GLI EGIZI
    L’astrologia ebbe un certo impulso a partire dall’epoca mesopotamica. In particolare la tradizione astrologica egiziana era fondata sulla suddivisione del corpo umano in dodici zone governate dalle costellazioni zodiacali e inoltre era stata suddivisa la volta celeste in zone angolari, individuati ascendente, mezzo cielo ecc. studiati a fini interpretativi. Veniva inoltre attribuito una specifica qualità o serie di qualità ad ogni specifico pianeta o astro. Il sole era simbolo della vita, della bellezza, della magnificenza; alla luna venivano attribuiti poteri magici e governava i piaceri; mercurio era associato a diversi eventi naturali, Marte era associato alla guerra e al tradimento, Giove era associato alla nascita di nuove vite, Saturno presiedeva alla sapienza e all’età senile.
    All’epoca egiziana risale anche l’attribuzione dei domicili, cioè i segni nei quali gli astri hanno dimora.

    LO SVILUPPO IN EPOCA GRECO-ROMANA
    La tradizione astrologica babilonese e egizia si trasferì alla civiltà greca e a quella romana nelle quali si sviluppò fino all’avvento del Cristianesimo.
    In particolare la sistemazione dell’oroscopo e dello zodiaco in senso moderno avvenne presso i Greci, mentre in epoca romana l’astrologia prese talmente piede che alcuni uomini politici, come senatori di spicco dell’epoca Augustea, avevano propri astrologi che li guidavano nelle scelte personali e politiche. Pare che lo stesso Giulio Cesare si sia occupato di astrologia.

    L’EPOCA MEDIEVALE E MODERNA
    Dopo un periodo di oscuramento nell’epoca del primo medioevo, in cui comunque continuò ad essere praticata, l’astrologia conobbe un fortissimo impulso, pur essendo combattuta ferocemente dalla Chiesa, nell’epoca medievale (soprattutto dal XIV sec. in avanti) con la produzione di svariati testi astrologici in cui i singoli astrologi diedero un contributo notevole alla metodologia di creazione degli oroscopi. Una parte di questa antica tradizione proviene dalla tradizione astrologica araba che ebbe forte impulso proprio nel medioevo e che a sua volta era derivata dall’incontro con la cultura babilonese.
    Nel medioevo ebbero grande importanza gli studi dell’astrologo Albumasar, studi che incisero fortemente sulla tradizione astrologica che prese piede in Italia. Nella nostra terra nacquero vere e proprie cattedre universitarie in cui veniva insegnata l’astrologia e nelle corti come quella di Caterina de Medici nacquero dei veri e propri centri culturali di ricerca in ambito astrologico. Proprio grazie a questo substrato culturale, alcuni grandi personaggi del medioevo divennero famosi presso le corti europee come astrologi di corte e come consulenti personali di principi e regnanti. Primo fra tutti Nostradamus.
    Nel XVII secolo contributi notevoli vennero anche dal monaco Placido Tinti, docente di Matematica, che elaborò un sistema di domificazione (suddivisione della sfera celeste in case) che fu adottato in tutto il mondo. Successivamente l’astrologia conobbe un periodo di forte declino, situazione che continuò durante l’epoca illuminista, per poi riacquistare terreno alla fine del XIX con la nascita delle Società teosofiche (cui diede un contributo determinante Helena Blavatski). Addirittura si formarono, nel XX secolo, scuole di pensiero di stampo razionalistico che cercarono di vagliare attentamente gli insegnamenti che potevano provenire dall’astrologia, escludendo la sua tradizione divinatoria, mentre il contributo più determinante alla sua riabilitazione fu quello dello psicologo Carl Gustav Jung che pose l’accento sui contenuti di carattere psicologico che potevano evidenziarsi dallo studio di paradigmi interpretativi dei sistemi astrologici.
    Notevole negli ultimi decenni il contributo di studiosi di cultura angloamericana che hanno elaborato importanti modelli matematici e astrologici in grado di fornire informazioni sul verificarsi di determinate correlazioni tra eventi celesti ed eventi sulla superficie terrestre. In epoca moderna si può dire che è stato notevole il tentativo degli studiosi di "reinventare" una astrologia in grado di superare l’accusa di disciplina superstiziosa che da tempo a questa parte, ormai, le viene lanciata dagli studiosi razionalisti ottenendo risultati che sono al vaglio della comunità scientifica.

    PRINCIPI FONDAMENTALI
    Vediamo ora quali sono i principi fondamentali dell’astrologia, i punti di partenza da cui occorre prendere le mosse per giungere ad una comprensione dell’oroscopo.
    Innanzitutto occorre dire che esistono diversi rami dell’astrologia che vengono variamente classificati e di cui i più importanti sono:

    l’astrologia natale, all’interno della quale si possono far comprendere diversi rami, che si occupa dell’oroscopo dei singoli individui e della previsione dei suoi avvenimenti personali futuri
    l’astrologia elezionale, che si occupa dei momenti più propizi nella vita per intraprendere un progetto personale
    l’astrologia oraria, fondata sull’esigenza di disporre di un’informazione precisa in un determinato istante
    l’astrologia mondiale, che si occupa della previsione degli avvenimenti futuri a livello mondiale e dell’analisi retrospettiva del passato e che comprende al suo interno l’astrologia politica, finanziaria e geofisica
    l’astrologia medica, relativa alla diagnosi di malattie, pratica connessa alla medicina omeopatica e ad altri metodi di cura alternativi alla scienza ufficiale

    STRUTTURA ASTROLOGICA
    Passiamo alla struttura astrologica degli oroscopi, ricordando alcuni principi elementari di geografia astronomica che tornano utili.
    Per definire la struttura di un oroscopo occorre ricordare che gli astrologi impiegano un sistema formato da grandi cerchi. Si tratta di un qualsiasi circolo intorno alla superficie terrestre il cui piano attraversi il centro della terra. L’equatore è appunto il cerchio immaginario tracciato intorno alla terra che separa l’emisfero settentrionale da quello meridionale; questo viene tenuto distinto da quello celeste, che è la sua proiezione nella volta celeste. Definiamo invece Eclittica la traiettoria apparente del sole nel corso del suo ciclo annuale (cioè la proiezione nella volta celeste del suo percorso apparente). Poiché l’asse terrestre è inclinato rispetto al piano orbitale, l’eclittica stessa appare inclinata e interseca l’equatore celeste formando un angolo di circa 23°,5 (definito come obliquità dell’eclittica, responsabile delle stagioni). Nel suo percorso annuale il sole raggiunge quindi un punto di massima estensione a nord, un punto di massima estensione a sud e per due volte all’anno viene a trovarsi sopra l’equatore. Queste quattro posizione sono i quattro punti cardinali, che ricoprono un’importanza fondamentale per l’oroscopo, poiché costituiscono insieme ai grandi circoli la base dell’oroscopo detto tema natale. Il diagramma dei cieli che se ne ricava è studiato per una particolare ora, data e luogo.
    Usando il sistema di suddivisione del cielo nei dodici segni dello zodiaco, l’astrologo calcola le posizioni dei dieci pianeti in tali segni creando il tema natale del singolo individuo.
    È importante ricordare che in astrologia i pianeti sono i corpi celesti più importanti che sembrano ruotare intorno alla terra: abbiamo il Sole, la Luna, Mercurio, Venere, Marte, Giove, Saturno, Urano, Nettuno, Plutone. Questi sono estremamente importanti, perché ogni pianeta rappresenta un principio fondamentale. In particolare ogni pianeta indica la tipologia di circostanze che ogni individuo incontrerà ed anche le tendenze psicologiche dell’individuo stesso, in quanto rivelano i processi psichici che la persona vivrà nella vita.
    Il sistema su cui si fonda l’astrologia classica è ancora quello caldeo, che elenca i pianeti secondo le loro "velocità" (Luna, Mercurio, Venere, Sole, Marte, Giove, Saturno) e non comprende i pianeti scoperti nell’epoca moderna.
    Riguardo la modalità di presentazione dei pianeti, che dominano e rivelano la natura degli eventi, essa è duplice. Ogni pianeta, cioè, può presentarsi in due modi: positivo o negativo. Queste caratteristiche con cui si presenta il pianeta sono, ovviamente, tratti della personalità umana che provengono dal pianeta di riferimento (per esempio l’essere intelligente, audace, bugiardo ecc.). Inoltre i pianeti si distinguono, tradizionalmente, in benefici e malefici. Per esempio tra i malefici annoveriamo Saturno mentre tra i benefici Venere e la Luna, mentre il Sole e Mercurio sono neutrali. Tale distinzione incide ovviamente sulle difficoltà che la persona potrà incontrare nella vita.
    Bisogna inoltre considerare il moto retrogrado dei pianeti esterni (Giove, Saturno) che, quando si verifica, può indicare alcuni tratti della personalità molto particolari (come la timidezza, la tranquillità ecc.). Ancora occorre considerare che i pianeti si presentano distinti in un principio maschile e femminile, per cui abbiamo il Sole, Giove, Marte e Saturno maschili e la Luna e Venere femminili, mentre Mercurio è neutro.

    RUOLO DEI PIANETI
    Vediamo allora la classificazione che viene fornita nell’astrologia classica dei pianeti:

    Sole: domina il segno del Leone ed è il più importante di tutti i pianeti. Simboleggia l’energia, la vita, la potenza creatrice. Il segno che contiene il Sole indicherà i tratti dominanti della personalità dell’individuo. La gran parte dell’astrologia classica, potremmo dire "popolare", è fondata sul segno solare nel senso che è possibile determinare i tratti salienti della personalità individuando il segno che conteneva il sole al momento della nascita.
    Luna: la luna domina il segno del Cancro. Essa indica le qualità materne e femminili presenti nell’individuo e esprime il fluttuare delle emozioni umane. Nel campo dei metalli la luna viene associata all’argento e viene associata anche al tempo umido e fresco.
    Mercurio: domina il segno dei Gemelli e della Vergine. Secondo l’astrologia questo pianeta sovrintende ai processi mentali e alle forme di comunicazione. È il solo pianeta che raggruppa qualità maschili e femminili insieme e può incidere sulla possibilità di conciliare tratti opposti della nostra personalità. Nel tema natale Mercurio indica il modo in cui l’individuo si esprime e pensa e i suoi interessi culturali.
    Venere: domina i segni del Toro e della Bilancia. È espressione della metà femminile della psiche umana che è presente anche nell’uomo. Incide sulle attività umane e le associazioni personali e i rapporti umani. In genere le qualità su cui incide sono la dolcezza, l’affettuosità, la diplomazia, il senso artistico, la creatività e la sensibilità. Tra le persone che hanno Venere nel tema natale figurano generalmente anche gli artisti che manifestano una forte sensibilità per il senso estetico.
    Marte: domina il segno dell’Ariete e dello Scorpione. Oltre ad essere il dio della guerra nella mitologia classica, esso domina l’energia, lo spirito d’iniziativa, il dinamismo. Esso può essere causa di stati febbrili e di tutti gli incidenti che richiedono un intervento medico. Nel tema natale individua la completa struttura comportamentale dell’individuo, mentre è considerato importante nell’astrologia mondiale perché incide sulle modalità con cui saranno affrontate le questioni del mondo.
    Giove: domina il Sagittario e i Pesci. Giove è il pianeta della crescita e dell’espansione in tutti i campi. Le azioni su cui incide si manifestano in modo grandioso. Questo pianeta è associato alla Legge, alla religione, alla filosofia e inoltre è considerato anche come portafortuna.
    Saturno: domina i segni del Capricorno e dell’Acquario. Rappresenta l’autodisciplina e il controllo di sé, mentre nel suo aspetto negativo indica repressione e inibizione.
    Urano: domina il segno dell’Acquario. Storicamente la sua scoperta coincise con alcune rivoluzioni storiche molto importanti (come quella economica e industriale e quella politica francese) per cui viene associato agli eventi rivoluzionari che modificano le strutture umane.
    Nettuno: domina il segno dei Pesci. Esso incide sulle trasformazioni e in particolare nell’astrologia politica è associato al socialismo e nell’ambito dell’astrologia economica al petrolio. Inoltre domina anche la verità mistica e il desiderio religioso di unione con il Divino e incide sui sogni e sulle visioni della vita giornaliera.
    Plutone: domina lo Scorpione. Gli astrologi collegano la distanza di Plutone dal Sole al simbolismo dell’oscurità, della profondità, della impenetrabilità, così come nella mitologia classica era il dio degli inferi. Gli individui plutonici manifestano spesso interesse per i misteri della vita e alcuni si dedicano alla religione, all’occultismo e alla magia.

    I SEGNI ZODIACALI
    Occorre vedere adesso le caratteristiche dei singoli segni.
    Innanzitutto occorre dire che i segni zodiacali sono la trasposizione in termini di uno spazio virtuale di 30° della fascia dell’eclittica, delle rispettive costellazioni che si muovono in quella fascia (in realtà alcune costellazioni superano tale dimensione apparente ed altre ne occupano una porzione inferiore); essi si dividono in due categorie, quella maschile e quella femminile. Tra i maschili abbiamo l’ariete, i gemelli, il leone, il sagittario e l’acquario, gli altri sono femminili. Inoltre i segni vengono distinti in cardinali, fissi e mutabili. I segni cardinali sono i più autoritari (ariete, cancro, bilancia, capricorno) e tendono ad influenzare l’ambiente in cui si muovono mentre i segni fissi (leone, toro, scorpione, acquario) tendono più a concentrarsi sui propri affari personali. I segni mutabili (gemelli, vergine, sagittario e pesci) sono quelli più instabili e aperti alle influenze ambientali.
    Nell’astrologia classica i segni sono stati distinti in una classificazione divenuta ormai tradizionale, che è conosciuta da tutti coloro che hanno un minimo di dimestichezza con la materia:

    segni di fuoco: ariete, leone, sagittario
    segni di aria: gemelli, bilancia e acquario
    segni di terra: toro, vergine, capricorno
    segni di acqua: cancro, scorpione, pesci

    Dalla combinazione dei diversi elementi scaturiscono differenti tipologie di situazioni in cui possono venirsi a trovare persone dei segni interessati.
    Vediamo le caratteristiche peculiari dei singoli segni:

    Ariete: segno di fuoco, generalmente l’individuo ariete è impulsivo, intraprendente, ma non chiassoso. Il suo elemento è il fuoco, la sua qualità cardinale e il suo pianeta dominante è Marte.
    Toro: segno di terra, è stabile, conservatore e sensuale. Il toro è un soggetto pratico, coi piedi per terra, e per quanto riguarda le reazioni emotive reagisce malamente se viene provocato. Il suo elemento è la terra, la sua qualità e di segno fisso e il pianeta dominante è Venere.
    Gemelli: segno di aria e mutabile, dominato dal pianeta Mercurio. Gli individui di questo segno sono caratterizzati per la loro incoerenza, per la mutabilità del proprio pensiero, ma anche per la versatilità, perché riescono ad occuparsi di più cose contemporaneamente.
    Cancro: segno di acqua, dominato dalla luna, con qualità di cardinale, è un segno compassionevole, che incarna gli istinti materni, anche se nascosti dietro una maschera esteriore. È caratterizzato inoltre da emozioni fluttuanti.
    Leone: segno di fuoco, dominato dal Sole, con qualità di segno fisso, il leone è un soggetto energico, egoista, vanitoso e orgoglioso. Sa anche essere generoso, ma se oltrepassa i limiti può diventare anche un soggetto estremamente egoista e tende ad imporsi sugli altri per emergere nella sfera del sociale.
    Vergine: segno di terra, dominato da Mercurio, segno di terra, con qualità di mutabile, il soggetto Vergine è uno degli individui più pratici e produttivi, spesso eccessivamente pignolo e amante dell’ordine. Spesso è timido e insicuro nei rapporti sociali.
    Bilancia: segno di aria, dominato da Venere, segno di Aria, con qualità di cardinale è un soggetto generalmente equilibrato, riflessivo e si adopera per risolvere situazioni che coinvolgono persone a lui vicine. Inoltre in gruppo brilla per la sua diplomazia.
    Scorpione: segno di acqua, dominato da Marte, con qualità di segno fisso, lo scorpione è un individuo appassionato ma può divenire vendicativo se subisce un torto. È un soggetto inflessibile e riluttante al cambiamento, attratto anche dalle cose profonde.
    Sagittario: segno di fuoco, dominato da Giove, con caratteristiche di segno mutabile, il sagittario è un soggetto ottimista che si entusiasma facilmente, ama vagabondare ma ha uno scarso senso pratico.
    Capricorno: segno di terra, cardinale, dominato da Saturno, spesso è un soggetto testardo, ottuso, con un forte senso pratico e materialistico.
    Acquario: segno di aria, fisso, dominato da Saturno e Urano, l'acquario è spesso un soggetto autoritario che cerca di imporre le proprie idee agli altri e non accetta il cambiamento che possa coinvolgere il proprio stile di vita. È un soggetto che manifesta il proprio bisogno completo di una libertà personale.
    Pesci: segno di acqua, dominato da Giove e Nettuno, di qualità mutabile, spesso i pesci sono persone emotive, sensibili e vulnerabili, che cercano il sacrificio personale per raggiungere uno scopo superiore. Tra i pregi è possibile annoverare l’altruismo, mentre tra i difetti si può ricordare l’estrema incertezza con cui opera le proprie scelte.

    LE CASE
    Accenniamo brevemente al sistema delle dodici case che permette di giungere al calcolo dell’oroscopo da parte dell’astrologo.
    Il cielo è diviso in dodici case, ognuna delle quali manifesta un principio fondamentale che inciderà sulla vita dell’individuo.
    Il fondamento del sistema delle dodici case è dato dalla rotazione apparente della fascia dell’eclittica, suddivisa nei dodici "segni" o costellazioni che la formano. Mentre le costellazioni ruotano apparentemente in 24 ore, le case sono fisse, permettendo il passaggio dei segni al loro interno con tutte le conseguenze interpretative che ne possono derivare.
    La struttura del sistema si basa inoltre sui quattro angoli, che sono dati dall’Ascendente, dal Discendente, dal Medium Coeli (cielo medio) e Imum Coeli, che è l’esatto opposto.
    Nell’oroscopo l’Ascendente, che è il grado dell’eclittica che sorge sull’orizzonte, è molto importante, poiché il segno che comprende tale grado all’alba del giorno della nascita del soggetto incide sulla sua personalità (infatti indica il modo in cui il soggetto appare agli altri). Il Discendente indica ciò che l’individuo cerca nei rapporti relazionali, mentre il Medium Coeli e l’Imum Coeli indicano i bisogni in rapporto all’ambiente esterno e in rapporto alla vita privata. Questi angoli corrispondono al significato della prima, della quarta, della settima e della decima casa. Le altre case intermedie possono essere considerate nello stesso modo, ognuna con un suo particolare significato, ma comunque facenti parte di un unico processo che va dalla nascita alla morte della persona.

    CALCOLO DELL'OROSCOPO
    Vediamo ora il calcolo dell’oroscopo nei suoi passi principali.
    Il processo di computo dell’oroscopo prevede alcuni importanti elementi da considerare:

    si trasforma l’esatta ora di nascita nel tempo medio di Greenwich, necessario per operare calcoli standardizzati in termini di gradi
    si calcola la posizione planetaria approssimativa, trovando la longitudine zodiacale nei pianeti
    si calcola la posizione delle case e il segno sorgente (ascendente)
    vengono accertati l’Ascendente e il Medio cielo esatti
    viene tracciato l’oroscopo, utilizzando diagrammi stampati in cui compaiono i segni in un cerchio, che devono essere interpretati dall’astrologo e spiegati con una sintesi finale

    Per fare un esempio dell’oroscopo di un individuo si può dire che il suo oroscopo, come "tema natale", sarà dato dall’interpretazione dell’esatta configurazione del cielo stellato nel momento in cui è nato.
    Ci fa impressione pensare che se un bambino nasce a mezzogiorno, il cielo possa essere solcato dalle stelle dello zodiaco e dai pianeti (ce ne accorgeremmo solo se all’improvviso facesse buio).
    Quell’esatta configurazione del cielo, che si viene a creare solo in quell’istante, inciderà sul destino di quella persona; così vuole la tradizione astrologica.
    L’attrezzatura che viene impiegata per il calcolo dell’oroscopo è data dalle Effemeridi, tavole che indicano la posizione dei pianeti a intervalli di tempo nei diversi anni, dalle Tavole per le Case, che elencano i dati relativi al sistema delle case e da Atlanti geografici che permettano di calcolare esattamente la latitudine e la longitudine del luogo di nascita.
    Con lo sviluppo dei moderni software di calcolo matematico sono stati sviluppati appositi programmi che permettono il calcolo dell’oroscopo con un’ottima approssimazione dei calcoli stessi e ormai gli astrologi ne fanno un largo uso.

    Quanto detto vale per avere un’idea approssimativa dei principi da cui parte l’astrologia e che sono stati tramandati dalle antiche usanze e tradizioni divinatorie dei babilonesi e degli egizi.
    Con lo sviluppo dell’astronomia moderna i metodi di calcolo sono stati sempre più raffinati fino a giungere a calcoli che sono caratterizzati da un’approssimazione centesimale e che permettono di elaborare oroscopi "attendibili".

    CONSIDERAZIONI
    Occorre adesso analizzare brevemente quali sono gli elementi positivi e le critiche che possono essere mosse all’astrologia.
    Sicuramente si può dire che l’elemento più affascinante dell’astrologia è la ricerca di un legame, di tipo cosmico, una sensazione che sovrasta la mera superficialità della vita giornaliera, con il modo in cui si presentava il cielo stellato al momento della nascita.
    Da un punto di vista psicologico, è forte la sensazione di pensare "ecco com’era il cielo quando io sono nato"; questa sensazione fa si che la persona capisca di essere parte, anche infinitesimale, ma pur sempre parte di un gigantesco meccanismo cosmico che stentiamo a capire ma che coinvolge l’Uomo che ha sempre alzato lo sguardo al cielo, fin dall’alba della sua esistenza.
    Questo sicuramente depone a favore dell’astrologia, anche se una sensazione del genere la può provare l’uomo della strada come l’astronomo che ha vinto il Nobel. Cioè depone a favore dell’astrologia il pungolare le persone a tentare di capire il mistero del Cosmo. Ma la critica più ferrea che può esserle mossa è data dall’assoluta irrazionalità su cui si fondano i suoi principi fondamentali e interpretativi, che sono lasciati anche all’arbitrio interpretativo del singolo astrologo. Il rischio è quello dell’inganno, perché è sottile la distinzione tra maghi e astrologi.
    Da un lato abbiamo il computo perfetto, matematicamente e astronomicamente perfetto degli elementi astrologici del tema natale, cioè la posizione degli astri e pianeti, ma dall’altro abbiamo un tentativo di interpretazione che trascende la razionalità. Chi dice che Marte abbia queste caratteristiche e il Sole quelle altre e così via? Il risultato a cui si giunge è quello di una pura illusione sulla possibilità di prevedere il futuro.
    Si utilizzano strumenti e metodologie di calcolo di notevole importanza, che provengono dalle scienze matematiche e astronomiche per poi giungere ad un risultato rimesso all’esperienza e alla capacità dell’astrologo. Ma chi è veramente capace?
    È giusto anche restare nel dubbio e cercare di capire come possano essere esistite persone come Nostradamus che abbiano avuto effettivamente la capacità di prevedere il futuro, anche se nel suo caso è molto più importante la componente profetica piuttosto che quella di astrologo. Si parla piuttosto di visioni messe su carta che farebbero di lui l’ultimo dei profeti.
    A parte queste considerazioni occorre aggiungere che oltre alle critiche mosse più sopra si può anche ricordare che l’astrologia non risolve il problema religioso del destino finale dell’Uomo. Essa opera la previsione dei futuri avvenimenti o dell’oroscopo quotidiano ma non dice il destino dell’Uomo nell’aldilà, che è rimesso alla volontà divina. Per cui v’è da chiedersi come possa un credente, almeno nell’ambito del Cristianesimo, affidarsi all’astrologia quando sappia che comunque cercando le proprie risposte sulla vita le troverà in altro modo, avendo inoltre il pieno diritto al libero arbitrio. Un credente che abbracciasse l’astrologia sarebbe due volte irrazionale, anche se l’astrologia in quanto tale ha rispetto per tutte le religioni e credenze in quanto non fa distinzione e anche l’astrologo può avere delle sue convinzioni personali che può far presente al cliente.
    Il dovere di ogni studioso che guardi ai fenomeni della vita e della cultura umana senza pregiudizi (cosa che purtroppo impera nel mondo moderno) è quello di vedere il fenomeno che ha davanti per quello che è e di conseguenza l’astrologia va vista innanzitutto come un fatto culturale. Un insieme di credenze sull’influsso degli astri sulla vita umana che si è evoluto in modo affascinante nel corso di migliaia di anni, dagli albori della civiltà umana all’uomo tecnologico del 2000.

    ASTROLOGIA E PSICOLOGIA
    In merito a queste ultime considerazioni è doveroso ricordare l’importante contributo che Carl Gustav Jung diede alla comprensione dei principi astrologici come un insieme di elementi che compongono un sistema psicologico.
    Secondo Jung esisterebbero quattro funzioni fondamentali della coscienza umana:

    l’intuizione, che consiste nel ricercare nuove potenzialità e nello scoprire nuove possibilità nelle situazioni in essere. Questa funzione corrisponderebbe all’elemento fuoco.
    la sensazione, che consiste nella consapevolezza del corpo fisico e degli eventi fisici. Questa funzione corrisponderebbe all’elemento terra.
    il pensiero, che consiste nella funzione cognitiva e intellettuale, che corrisponde all’elemento aria.
    il sentimento, che consiste nella funzione emotiva e corrisponde all’elemento acqua.

    Queste funzioni, interagendo tra di loro, modellano il comportamento umano e la percezione del reale, in modo tale che un determinato oggetto o avvenimento venga percepito da un intuitivo in un certo modo e da un sensitivo in un altro modo. Jung così riuscì ad individuare la chiave di lettura dei più profondi e reconditi significati dei principi astrologici che governano questo insieme di credenze antiche, nel senso che queste di per sé formerebbero un sistema di interpretazione psicologica del comportamento umano. In tal modo si potrebbe arrivare a pensare che l’astrologia sia stata la disciplina che abbia anticipato la nascita della psicologia moderna.
    Gli studi di Jung hanno portato all’elaborazione di un sistema astrologico fondato sulla rappresentazione della psiche umana come in un cerchio, al centro del quale si trova il Sé, fulcro dell’esistenza umana, non rappresentabile da alcun simbolo, e corrispondente all’anima. Nella metà superiore del cerchio compare l’Io, rappresentato dal Sole, che è la personalità essenziale e riconoscibile. Poi compare la Luna, espressione della maschera sociale indossata dall’individuo. Abbiamo inoltre Venere che è l’anima, la parte femminile degli uomini, mentre Marte è la parte maschile delle donne. Poi compare Mercurio come forza di comunicazione tra i diversi aspetti della psiche umana. Facendo ruotare il cerchio da sinistra verso destra compare il dominio dell’inconscio personale, dominato da Giove e Saturno, mentre la parte inferiore del cerchio è dominata dall’inconscio collettivo, cioè lo strato profondo o substrato dell’esistenza che unisce tutti gli individui della razza umana (dominato da Urano, Nettuno, Plutone).
    Il sistema junghiano permette di individuare le pressioni inconsce cui le persone sono sottoposte inconsapevolmente che sarebbero rivelate dalla contrapposizione tra pianeti consci e inconsci.
    Tuttavia la valenza di quanto detto più sopra rimane se si considera che gli sforzi compiuti da Jung sono andati nella direzione di elaborare un’astrologia nuova e distaccata da quella classica.
    Niente esclude che in futuro, anche quando gli astrologi conosceranno meglio i metodi di Jung non possa nascere una nuova forma di astrologia che diventi in realtà una branca della psicologia analitica.

    LE PREVISIONI DEL NOSTRO TEMPO
    Occorre fare alcune considerazioni sul ruolo che la previsione di eventi attesi ha avuto nelle scienze empiriche nel corso della storia umana, in modo da capire quale sia l’esigenza fondamentale da cui è nata l’astrologia.
    Se noi ci limitiamo a dire che l’astrologia è nata per prevedere il futuro degli individui e degli eventi statuali allora dimentichiamo un tassello importante che è dato dalla soddisfazione del bisogno di conoscere gli eventi futuri che è rimasto anche dopo lo sviluppo della rivoluzione culturale illuministica.
    L’abbandono e il rigetto dell’astrologia come metodo di previsione del futuro, avvenuto con tale rivoluzione culturale, non ha cancellato tale bisogno insito nella comunità umana. Ecco allora sorgere l’esigenza di comprendere il ciclo economico-produttivo e la sua evoluzione futura, con il contributo delle scienze matematiche, le scienze sociali ed economiche, la cui matrice originaria si può far risalire proprio all’epoca dei lumi.
    Si compie così silenziosamente il passaggio, da un compito che fino a qualche decennio prima sarebbe spettato agli astrologi, ad una nuova categoria di studiosi che devono risolvere il problema economico: gli economisti.
    Nel corso di decenni di studi, partendo da diversi presupposti e propugnando idee diverse, gli esperti dell'economia elaborano modelli matematici di tipo deterministico in cui spiegano il funzionamento del mercato sulla base della legge della domanda e dell’offerta. Il meccanismo è perfetto e si instaura nell’economia classica per almeno un secolo tra l’800 e il ‘900. Fanno seguito altri modelli di questo genere non in grado però di evitare crisi come quella del 1929.
    Se da un lato noi notiamo il fallimento storico dell’astrologia come scienza della predizione, ci accorgiamo anche dei notevoli inciampi cui vanno incontro le scienze empiriche, come quelle sociali ed economiche quando cercano di prevedere i cicli economici, errori che si sono ripetuti altre volte dopo la crisi del 1929, anche per quanto riguarda i mercati finanziari.
    Il risultato finale sembra sconfortante, nel senso che si ha la sensazione che l’uomo sia abbandonato a se stesso, incapace di avere un minimo di certezza sulla capacità di prevedere la sua corsa dove andrà a parare. Questo perché i fenomeni che attraversano la vita umana, dall’economia ai fenomeni naturali, sono talmente complessi che per studiarne la variabilità occorrono modelli multidimensionali che considerano decine di variabili, per cui bisogna pesare attentamente tali variabili con grosse difficoltà interpretative, che solo in parte sono state superate con l’introduzione delle metodologie di analisi frattale.
    Forse ha avuto un miglior destino la meteorologia che, con lo sviluppo della tecnologia satellitare, ha avuto la possibilità di fare previsioni sufficientemente accurate per uno o due giorni su come sarà il tempo. Ma restano aperte mille sfide sulla previsione in molti campi, dagli eventi naturali catastrofici alla medicina, che coinvolgono la nostra vita. Tutto questo era delegato in passato all’astrologia che accorpava in se tutte le funzioni predittive nella consapevolezza che il destino dell’Uomo fosse nelle stelle.
    Il resto appartiene alla volgarità dei tempi moderni in cui cialtroni da strapazzo ogni tanto appaiono in televisione trasformando l’astrologia in uno spettacolo da baraccone.

    BIBLIOGRAFIA:
    - N. Champion, Manuale pratico di Astrologia Ed. Euroclub Italia 1988
    - Agostino Galegati, La nascita delle costellazioni antiche, Ed. Planetario di Ravenna 2001
     
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