LO SCIAMANESIMO E LE SUE CARATTERISTICHE

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    BIOLOGO TEORETICO

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    di Leonella Cardarelli
    per Edicolaweb


    PREMESSA
    Perché ho deciso di scrivere ancora sullo sciamanesimo? Perché è un argomento per me estremamente importante nonché affascinante, essendo lo sciamanesimo un'antichissima religione mistica, anche se è un po' aberrante definirlo una religione.
    Si tratta più propriamente di misticismo, un misticismo con importanti caratteristiche che ho deciso di riesaminare al fine di rendere più chiaro questo argomento. Secondariamente, ma non per questo meno importante, lo sciamanesimo ha le stesse finalità e princìpi che ritroviamo nel reiki, nel pem e nell'evoluzione spirituale in generale, temi oggi piuttosto noti.
    Per questa mia seconda ricerca sullo sciamanesimo (o sciamanismo) mi sono avvalsa di un'eminente opera, "Lo sciamanismo e le tecniche dell'estasi" del grande studioso Mircea Eliade, primo grande tentativo letterario di esaminare lo sciamanesimo dal punto di vista della storia delle religioni.

    SCIAMANESIMO: MISTICISMO O RELIGIONE?
    Lo sciamanesimo è un'antichissima forma religiosa che ha come principale caratteristica il contatto con la terra e gli spiriti, che avviene tramite trance, quindi non si tratta propriamente di una religione, è una forma di religione. La religione può comprendere forme di sciamanesimo ma non il contrario.
    Mircea Elide definisce lo sciamanesimo "una delle tecniche primordiali dell'estasi; esso è, ad un tempo, mistica, magia e 'religione' nel senso più lato del termine." (1)
    All'inizio del '900 molti etnologi utilizzavano indifferentemente termini come sciamano, mago, stregone, mediceman creando così una certa confusione nonché aberrazione. Lo sciamano può essere un mediceman, potrebbe essere anche uno stregone ma egli ha delle peculiarità che stregoni e maghi non hanno.
    Quali sono quindi le caratteristiche precise di uno sciamano?
    Lo sciamano è il maestro dell'estasi (2), è lo specialista dell'anima umana, è colui che domina il fuoco, che compie il volo magico, che guarisce e per fare tutto ciò si serve della trance, trance che avviene tramite il suono del tamburo o sostanze allucinogene. Lo sciamano inoltre diviene tale tramite una vocazione magica a cui fa seguito una crisi interiore.
    Per questo motivo Mircea Eliade ritiene maggiormente opportuno collocare lo sciamanesimo nella categoria dei misticismi piuttosto che in quella delle religioni. (3)
    Lo sciamano può essere sia uomo che donna ma sono più noti casi di sciamani uomini. Gli sciamani donna sono diffusi prevalentemente tra gli indiani Mazatec del Messico.
    Chiariti questi primi punti esaminiamo il fenomeno sciamanico dal punto di vista del legame con la terra e la natura.

    ORIGINI E CARATTERISTICHE DELLO SCIAMANESIMO
    La parola "sciamano" deriva dall'inglese "shaman", adattamento del termine "saman" (o "samen") che presso il popolo dei tungusi siberiani designa gli operatori medici che agiscono in stato di trance. Altre fonti sostengono invece che il termine "sciamano" provenga dal sanscrito "sramana" o dal pali "samana" e significhi uomo ispirato dagli spiriti, portatore di energia, uomo saggio, colui che vede nell'oscurità. (4)
    Come summenzionato, lo sciamanesimo si distingue per il suo forte legame con la natura. Dai tempi antichi gli sciamani nei loro rituali mimano uccelli ed animali, si travestono da animali, utilizzano piante allucinogene per ottenere la trance ed hanno un rapporto olistico con il cosmo.
    Lo sciamano diviene tale tramite l'iniziazione che ha inizio con la vocazione magica.
    Talvolta si può divenire sciamani anche per volontà del clan di appartenenza o per prosecuzione del lignaggio ancestrale ma questi sciamani sono considerati meno potenti rispetto a coloro che ci diventano dopo la crisi.
    La crisi (termine che significa etimologicamente "decisione", dal greco "krisis" (5)) inizia con un sogno o una visione: questa è la "chiamata".
    Le visioni, che avvengono spontaneamente a chi sta per divenire sciamano, sono a volte terrificanti, ad esempio Isaac Tens della tribù nordamericana Gitkans si vedeva inseguito da spiriti animali e alberi a forma di serpenti.
    Quando la chiamata diviene chiara il futuro sciamano viene istruito sia dal punto di vista estatico (trance, visioni ecc.) sia dal punto di vista teorico (nomi di divinità, linguaggi segreti ecc.).
    Caratterialmente il futuro sciamano è una persona con uno sguardo particolare perché egli ha appunto la capacità di vedere oltre.
    Si tratta di persone sovente introverse e non di rado emarginate poiché considerate visionarie nonché schizofreniche. La differenza tra uno sciamano e uno schizofrenico sta nel fatto (e ciò non è poco) che lo sciamano riesce a dominare i suoi vari livelli di coscienza, lo schizofrenico no. Mircea Eliade infatti definisce lo sciamano "una persona che è riuscita a guarire se stessa".

    GEOGRAFIA ED ANTROPOLOGIA DELLO SCIAMANESIMO
    Le origini dello sciamanesimo si perdono nella notte dei tempi. Esso era diffuso già nell'epoca paleolitica e tuttora ne abbiamo tracce in Siberia, America centrale e meridionale (in particolare in Messico), USA, Giappone, Tibet, Indonesia, Nepal, Australia e Asia nord-orientale.
    Gli sciamanesimi maggiormente noti al pubblico sono quello messicano, divenuto famoso grazie alla divulgazione delle opere di Carlos Castaneda e quello siberiano, area in cui lo sciamanismo è stato praticato fino a tempi recenti. Tuttora lo sciamanesimo è presente in Perù dove si utilizza una bevanda allucinogena chiamata sanpedro derivata da un cactus. (6)
    Lo sciamanesimo può contenere al suo interno tracce di religioni e tradizioni locali. Ce lo testimonia il curandero peruviano Eduardo Calderon che crebbe in una famiglia cattolica e divenne curandero dopo aver seguito gli insegnamenti di un guaritore indigeno che utilizzava piante allucinogene e un altare denominato mesa su cui troneggiavano vari oggetti di potere.
    Nelle sue sedute Calderon sostiene di utilizzare forze terapeutiche presenti nell'universo (e questo è il medesimo concetto che troviamo a tutt'oggi nel reiki, nel pem e nello yoga) ed associa le forze del male a Satana e quelle del bene a Gesù Cristo. Calderon sostiene che è il subconscio umano a guarire ed anche questo concetto lo ritroviamo nello yoga e nei movimenti della nuova spiritualità.
    Le piante allucinogene maggiormente usate dagli sciamani sono i funghi sacri psilocybe. Tra i Mazatec anche i pazienti assumono i funghi allucinogeni al fine di partecipare in modo attivo al trattamento dello sciamano.
    Come le piante sacre, così gli spiriti ausiliari o spiriti guida rivestono una pregnante importanza nelle attività degli sciamani. Gli spiriti guida sono definiti con vari nomi: guaritori onirici, animali di potere, spiriti custodi, entità familiari. Questi spiriti possono procurare il bene o il male. Alcuni sciamani hanno addirittura affermato di essersi sposati con il loro spirito guida.

    FUNZIONI E TIPOLOGIE DEGLI SPIRITI NELLO SCIAMANESIMO
    Come già accennato, il contatto con gli spiriti è fondamentale affinché si possa parlare di sciamanesimo. Senza contatto con gli spiriti non c'è sciamanesimo. "Vedere gli spiriti in sogno o allo stato di veglia è il segno decisivo della vocazione sciamanica, spontanea o volontaria che sia: giacché avere dei contatti con le anime dei morti significa in un certo senso essere morti." (7)
    Nelle isole Mentawei la visione degli spiriti conferisce automaticamente i poteri magici e superare queste visioni e le crisi che esse causano aiutano l'individuo a divenire più forte.
    Ad esempio uno sciamano australiano della tribù Yaralde dichiarò che anche se si hanno visioni di spiriti malvagi non bisogna aver paura perché alla fine il miwi (la forza psichica) diverrà forte.
    Gli spiriti possono essere di due tipi: puri o di defunti.
    Sovente sono proprio le anime dei morti a reclutare i futuri sciamani e ad essi non si può opporre resistenza. Questo si verifica precipuamente nelle aree dell'Asia settentrionale ed artica.
    Dopo questa iniziazione da parte degli spiriti, lo sciamano potrà divenire il ricettacolo di altri spiriti. Una volta visti gli spiriti si può partecipare alla loro natura spirituale: gli sciamani inviano gli spiriti a grande distanza per recuperare l'anima vagante del malato che stanno curando o chiedono loro di aiutarli.
    Si stabilisce un rapporto di familiarità tra spiriti e sciamano tant'è che son chiamati altresì spiriti familiari. Gli spiriti familiari o ausiliari hanno forme animali e possono essere di vario numero ma solitamente sono sette.
    C'è però una categoria a parte di spiriti, che sono più potenti degli spiriti normali: si tratta degli spiriti protettori che hanno la funzione di tutelare lo sciamano nei suoi viaggi estatici, infatti gli spiriti che lo sciamano invoca durante la seduta non sono necessariamente gli spiriti ausiliari, egli può entrare anche in contatto con energie negative.
    Lo spirito protettore è generalmente uno ma in alcune culture ce ne possono essere di più a seconda della funzione che rivestono: può esserci uno spirito protettore per la discesa negli Inferi, uno per i viaggi estatici e così via.
    Vi sono inoltre alcuni popoli come i Buriati (un popolo siberiano) che effettuano una distinzione tra sciamani bianchi e sciamani neri. Gli sciamani bianchi hanno rapporti con gli dei, quelli neri con gli spiriti.

    DANZE E MUSICHE SCIAMANICHE
    I princìpi basilari della danza vanno ricercati nello sciamanesimo: le prime danze infatti furono nient'altro che i mimi dei movimenti degli animali. Mimare la natura era un modo per collegarsi con il divino e per guarire se stessi. La guarigione avveniva tramite tamburi e percussioni grazie ai quali l'individuo cadeva in uno stato di trance e in quello stato si collegava ai poteri di guarigione dello spirito.
    La Trance dance è un tipo di danza sciamanica che oltre ad inglobare gli elementi sciamanici ufficiali quali percussioni, suoni di guarigione e tecniche respiratorie fa uso altresì di una benda o bandana con cui si coprono gli occhi al fine di concentrarsi sul viaggio interiore. Questo utilizzo della benda è volto ad eliminare le distrazioni visive e a favorire una visione interiore anziché esteriore. Non a caso nei tempi antichi questi rituali si svolgevano di notte poiché l'oscurità favoriva la concentrazione.
    Danzando nell'oscurità si scoprono realtà parallele in cui troviamo soluzioni ai nostri problemi.
    Le danze sciamaniche erano diffuse non solo tra i nativi americani e gli africani ma anche in Cina. In Cina le danze sciamaniche sono considerate terapeutiche e si praticano ancora oggi negli esercizi di Qigong (8) al fine di migliorare la salute. In Cina esistono molte rappresentazioni delle danze sciamaniche e l'uomo saggio in lingua taoista veniva raffigurato come uno sciamano danzante coperto di piume.

    IL SlGNIFICATO DELLO SCIAMANESIMO
    SECONDO ALCUNI IMPORTANTI ANTROPOLOGI
    Uno dei più importanti antropologi ad essersi occupato di sciamanesimo è l'americano Michael Harner, grande esponente del movimento transpersonale ed autore del libro "La via dello sciamano", pubblicato in Italia con Edizioni Mediterranee. Egli insegna tuttora terapie sciamaniche e tramite il suono del tamburo consente agli individui di intraprendere i viaggi.
    A questo punto è fondamentale evidenziare che per il professor Harner il viaggio non è affatto immaginazione ma è un contatto reale con uno stato superiore di coscienza. Harner afferma: "L'immaginazione è un moderno concetto occidentale che non appartiene al mondo dello sciamanesimo. Immaginazione già pregiudica cosa sta avvenendo. (...) Per lo sciamano ciò che vede è reale." (9)
    Attualmente Michael Harner fornisce tecniche ausiliari definite "sciamanesimo di base" ai Sami (Lapponi) e agli Inuit (popolo artico definito "volgarmente" come Eschimesi, "volgarmente" poiché Eschimesi significa "mangiatori di carne cruda" mentre loro vogliono farsi chiamare proprio Inuit che significa "il popolo") affinché essi ritrovino la sacra conoscenza che si è in parte persa a causa della colonizzazione. (10)
    L'approccio di Harner consiste nel dimostrare ai suoi "pazienti" che nelle profondità del loro essere c'è un vero e proprio universo mitico e che essi possono entrare in contatto con l'anima, nonché con la mente, della terra. Egli sostiene infatti che lo sciamanesimo porta l'individuo nei regno del mito e nel sogno e che in queste esperienze possiamo entrare in contatto con fonti di potere e servircene nella vita quotidiana. (11)
    Harner è altresì noto per aver esaminato e commentato le opere di Castaneda e per aver conferito loro autenticità. (12)
    Un altro interessante approccio allo sciamanesino, simile per concezione a quello di Harner, è quello di Terence McKenna il quale si è soffermato molto sullo studio degli allucinogeni come l'ayahuasca (bevanda allucinogena estratta dalla pianta rampicante amazzonica Banisteriopsis caapi) e i funghi psilocybe (che si trovano nel Messico orientale). Partendo dall'assunto che questi due allucinogeni sono biochimicamente simili, McKenna sostiene che l'assunzione di psilocibina (il principio attivo presente nei funghi psilocybe) da parte dei primati prima dell'ultima glaciazione possa aver dato origine al linguaggio umano. Praticamente i funghi psilocybe producono uno stato di coscienza in cui l'anima parla alla mente. Questa voce sarebbe nient'altro che la voce del cosmo, che lui chiama Logos, una voce con cui si entra in contatto assumendo queste sostanze.
    "Prendo assai sul serio l'idea che il Logos sia reale, che esista una Mente ispiratrice, una Superanima dimorante nel bioma del pianeta e che l'equilibrio, la dignità e la religiosità umane dipendano dal diretto contatto con tale regno. È questo che ci dà lo sciamanesimo e che in Occidente fu possibile per alcuni fino alla scomparsa di Eleusi e delle tradizioni misteriche, per essere poi calpestato dai barbari che non si resero conto di ciò che avevano distrutto. (…) Stiamo facendo a pezzi la Terra (…). Gli allucinogeni svolgeranno un ruolo cruciale nell'aiutare la gente a divenire consapevole di ciò che sta realmente avvenendo." (13)
    In conclusione, sia Harner che McKenna vogliono farci capire che il vero significato dello sciamanesimo è quello di entrare in contatto, attraverso la trance, con le energie del cosmo e con quelle del nostro essere più profondo.

    Note:
    1. Eliade, M. (1974) pag. 15.
    2. Eliade, M. (1974) pag. 22.
    3. Cfr. Eliade, M. (1974) pag. 26.
    4. Cit. Cardarelli, L. (2006) "Carlos Castaneda e lo sciamanesimo".
    5. In cinese il pittogramma per crisi è formato da due caratteri: pericolo e opportunità. Cit. Shinoda Bolen, J. (1998) pag. 183.
    6. Cfr. Polia, M. (1997) cap. 1.
    7. Cit. Eliade, M. (1974) pag. 106.
    8. Il quigong è un insieme di tecniche per risvegliare le energie interiori. Ha gli stessi principi del reiki e del pem.
    9. Cit. in Drury, N. (1999) pag. 131.
    10. Per approfondimenti sugli Inuit cfr. "Inuit, il popolo del lungo inverno" su: www.racine.ra.it.
    11. Cit. in Drury, N. (1999) pag. 130.
    12. Cfr. Cardarelli, L. (2006) "Carlos Castaneda e lo sciamanesimo".
    13. Cit. in Drury, N. (1999) pag. 134.

    Bibliografia:
    Cardarelli, L. (2007) "Significato ed evoluzione delle danze nel mondo".
    Drury, N. (1999) "Exploring the labyrinth", Allen & Unwin, Australia; Ediz. italiana (2006) "Il labirinto della nuova spiritualità", Ediz. Mediterranee, Roma.
    Eliade, M. (1974) "Lo sciamanismo e le tecniche dell'estasi", Ediz. Mediterranee, Roma.

    Per approfondimenti:
    Drury, N. (1989) - "Shamanism", Element Books Ltd, UK; trad. it. Gli sciamani, ediz. Xenia, Milano.
    Marchianò G. (a cura di), (1991) - "La religione della terra. Vie sciamaniche, universi immaginali, iperspazi virtuali nell'esperienza sacrale della vita", Ediz. Red, Como.
    Neihardt John G. (1968) - "Alce nero parla", Ediz. Adelphi (1990), Milano.
    Polia, M. (1997) - "Il sangue del condor. Sciamani delle Ande", Ediz. Xenia, Milano.

    Sul concetto di crisi:
    Shinoda Bolen, J. (1998) - "Passaggio ad Avalon. Il percorso di una donna verso il risveglio interiore", Ediz. Piemme, Casale Monferrato (AL).
     
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