Governo autorizza ricerca su embrioni uomo-animale

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    Governo autorizza ricerca su embrioni uomo-animale


    Non sara' vietata, in Gran Bretagna, la creazione di embrioni chimera uomo-animale per la ricerca. Il braccio di ferro tra il governo britannico e la comunita' scientifica e' stato vinto dagli scienziati, che sono riusciti a convincere il Parlamento di Sua Maesta' che "ogni divieto in tal senso avrebbe pregiudicato la ricerca scientifica del Regno Unito". Cosi', informa il Times, "il progetto governativo di mettere al bando la possibilita' di fondere cellule uovo animale con il Dna umano e' naufragato".

    Dunque nei laboratori d'Oltremanica sara' possibile nel prossimo futuro creare embrioni misti, a partire dall'ovulo di un coniglio o di un bovino, in cui inserire il patrimonio genetico umano. L'embrione cosi' ottenuto sarebbe al 99,9% umano e capace di creare cellule staminali utili a trovare possibili terapie per patologie incurabili come l'Alzheimer, il Parkinson o la malattia del motoneurone.
    Le firme di 45 scienziati, bioeticisti e politici, compresi tre premi Nobel, inviate al quotidiano britannico si sono unite alle note di protesta contro il disegno di legge governativo anti-embrioni chimera dei principali centri di ricerca del Paese, tra cui il Medical Research Council, il Wellcome Trust e la Human Genetics Commission, che fornisce pareri alla stessa classe politica. A questo punto il Governo punterebbe, secondo il Times, a trovare una strada per consentire agli scienziati la creazione di embrioni uomo-animale, ma nel rispetto delle regole stabilite dalla Human Fertilisation and Embryology Authority (Hfea).

    La versione delle fonti governative per spiegare questo cambiamento di rotta sottolinea che non si tratterebbe dell'ammissione di un "errore di valutazione" da parte del Governo, ma di un semplice "ripensamento sulla questione". Il ministro della Sanita' Carolin Flint aveva inizialmente proposto un bando alla creazione degli embrioni chimera sulla base di sondaggi condotti tra l'opinione pubblica, secondo cui la maggioranza dei cittadini si sarebbe dichiarata contraria. Ma la comunita' scientifica aveva prontamente replicato che "le sole 535 risposte non potevano essere rappresentative, e che i pareri negativi erano sostanzialmente espressi da gruppi religiosi".

    COMMENTI

    'Poniamo un limite alla ricerca senza scrupoli'. Ad affermarlo e' la senatrice Laura Bianconi, (omissis da Tursiops) in commissione Igiene e Sanita', definendo 'sconcertante' la decisione del governo britannico di non opporsi alla creazione in laboratorio di embrioni uomo-animale da utilizzare per le ricerche sulle cellule staminali.
    'Questo e' uno degli esempi piu' gravi di esasperazione della ricerca eugenetica che porta ad una trasformazione dell'embrione, che risultera' formato per il 99,9% da materiale genetico umano e allo 0,1% da materiale animale. Se si continueranno a permettere queste alterazioni delle cellule staminali embrionali non si fara' altro che aprire la strada alla ricerca dell'embrione perfetto, arrivando ad un punto di manipolazione anche del feto con lo scopo di migliorarne l'aspetto o l'intelligenza'.
    'Credo - conclude Bianconi - che il mondo scientifico debba interrogarsi seriamente, stabilendo un limite alla ricerca oltre al quale non e' prudente spingersi quando in gioco c'e' la vita umana, perche' e' di questo che parliamo quando in nome del progresso scientifico si vuole permettere la manipolazione delle cellule staminali embrionali per dar vita ad un essere umano ibrido e, oserei dire, privato della sua dignita' e unicita''.

    'Incredulo e sbalordito'. Cosi' si definisce il capogruppo di (omissis da Tursiops) in Commissione Affari Sociali della Camera e responsabile sanita' Domenico Di Virgilio: 'Dare il via libera a sperimentazioni di questo genere - ha detto - e' aberrante non soltanto moralmente ma anche scientificamente'.
    'Percio' spero che il governo inglese ci ripensi e non porti avanti questa orribile ricerca'. Inoltre, secondo Di Virgilio, 'la sperimentazione genetica sugli embrioni umani contrasta con quanto sancito dalla Convenzione di Oviedo che la vieta espressamente. Quindi, questa assurda corsa verso una ricerca ignota e pericolosa e' inaccettabile oltre che moralmente illecita. La scienza deve progredire - ha proseguito - ma nel pieno rispetto della dignita' umana e comunque sempre a servizio dell'uomo e mai fine a se stessa'.
    E poi, conclude Di Virgilio, 'numerosi lavori, pubblicati su autorevoli riviste scientifiche hanno dimostrato che le cellule staminali embrionali non hanno, in tanti anni, dato risultati concreti. Al contrario le cellule staminali adulte, in trent'anni di ricerca e di applicazione clinica contro leucemie, tumori e talassemia, hanno dato ripetutamente risultati importanti che volutamente vengono ignorati da alcuni ricercatori'.

    Difficile pensare a cure per malattie incurabili grazie allo studio di cellule staminali embrionali prelevate da embrioni 'misti', creati da un ovulo animale a cui viene inserito Dna umano. Bruno Dallapiccola, professore di Genetica medica all'universita' di Roma La Sapienza 'boccia' la decisione del governo britannico di cedere alle pressioni della comunita' scientifica d'Oltremanica, facendo retromarcia e accantonando l'ipotesi di bandire simili esperimenti.
    "Lo studio di embrioni formati da una cellula uovo animale e Dna umano potra' fornire sicuramente indicazioni utili sui processi di biologia cellulare e sviluppo embrionale. Ma dubito che possa avere risvolti terapeutici per la cura di malattie oggi incurabili come l'Alzheimer, il Parkinson o la sclerosi laterale amiotrofica". L'esperto ricorda che "gia' alla fine degli anni '90 esperimenti di questo tipo erano stati realizzati negli Stati Uniti. E poi il presidente Usa li ha bloccati".
    A lasciare perplesso Dallapiccola e' la stessa impostazione di queste ricerche. "Sono 10 anni che si ripete lo slogan secondo cui studiando le cellule staminali embrionali si avranno risposte esaurienti per la cura di patologie incurabili. Ma di dati certi non se ne vedono", accusa.
    Quanto poi ai dubbi etici che avevano spinto il governo britannico a pensare al bando di simili esperimenti, Dallapiccola marca "la differenza sostanziale tra l'impostazione della Gran Bretagna e quella dell'Italia, nel considerare l'embrione nelle prime fasi di sviluppo. Una differenza contenuta anche nella legge 40 del 2004 sulla procreazione medicalmente assistita", aggiunge.
    Il giudizio sulla 'discesa in campo' degli scienziati britannici contro il loro governo e' invece, per il genetista, l'ennesima dimostrazione della differenza dei valori in campo. "In Italia una simile presa di posizione non sarebbe pensabile perche' i nostri scienziati sono attaccati a un sistema di valori che i 'colleghi' del Regno Unito giudicano superati. Senza dimenticare che i ricercatori britannici saranno senz'altro stati condizionati da interessi commerciali".
    Interessi a parte, Dallapiccola riconosce pero' alla Gran Bretagna la capacita' 'politica' di aver dato maggiore peso alla ricerca. "Anche investendo in grandi strutture all'avanguardia, mentre noi in Italia dobbiamo fare fronte a una frammentazione di centri e a un'esiguita' di risorse economiche", conclude.

    La creazione di embrioni 'misti' uomo-animale, da usare come 'fabbrica' di staminali umane per la ricerca di cure contro malattie incurabili "e' perfettamente compatibile con le linee guida internazionali per la ricerca sulle cellule staminali, stabilite questo stesso mese dalla International Society for Stem cell Research (Isscr)". Cioe' con l'organismo internazionale composto dai rappresentanti di ben 14 Paesi, tra cui non figura l'Italia. A congratularsi con la decisione del governo britannico, che ha fatto dietrofront e ha ceduto alle pressioni della comunita' scientifica, e' Giuseppe Novelli, professore di Genetica all'universita' Tor Vergata di Roma.
    "La creazione di embrioni 'misti' e' una buona soluzione per avere a disposizione staminali embrionali da studiare, senza sollevare fondate obiezioni etiche. Bene hanno fatto i britannici a decidere in questo senso difendendo gli interessi scientifici prima di tutto, e poi anche economici e politici. Non esistono infatti -incalza l'esperto che e' professore anche all'universita' dell'Arkansas, in Usa- contraddizioni con i limiti decisi a livello internazionale".
    L'Isscr ha infatti stabilito che sono tre le motivazioni che devono indurre uno scienziato a non condurre esperimenti su embrioni e staminali embrionali. Prima di tutto non si deve trattare di sperimentazioni senza razionalita' scientifiche, come quelle che riguardano la clonazione riproduttiva.
    Il secondo limite autoimposto dalla comunita' scientifica mondiale impedisce che vengano usati in laboratorio embrioni umani che abbiano piu' di 14 giorni di vita, o un seppur minimo sistema nervoso.
    Infine, vietati gli esperimenti che prevedono l'incrocio tra gameti.
    Dunque i ricercatori non devono fondere spermatozoi umani con ovuli animali o viceversa. "Ma le ricerche su embrioni 'misti' sono tutt'altra cosa. E sarebbe scientificamente sbagliato agitare lo spauracchio della creazione di mostri. Nessuno scienziato si gioverebbe da simili esperimenti, che infatti sono vietati", assicura Novelli.
    Novelli ricorda poi che la decisione assunta dal governo britannico giovera' alla ricerca del Paese che "potra' accedere ai fondi messi a disposizione dal VII programma quadro dell'Unione europea, che invece saranno preclusi agli scienziati italiani". Ma non solo, il genetista sottolinea che la levata di scudi "sarebbe tanto piu' insensata in quanto da anni in tutto il mondo, Italia compresa, si effettuano ricerche ancora piu' azzardate, ancorche' necessarie'.
    'In embrioni di topo infatti vengono inserite cellule staminali embrionali umane per poter osservare come si comportano, come si differenziano e diventano polmone o fegato. E nessuno si e' mai opposto. Lo spauracchio dell'incrocio tra uomo e animale e' fuori luogo". Giudizi ancora piu' severi, Novelli li riserva alla realta' politica italiana "incapace di ascoltare la voce degli scienziati come invece ha fatto il governo britannico'.
    'L'Accademia dei Lincei era nata per fare quanto hanno fatto oggi gli scienziati d'Oltremanica.
    Purtroppo dal 1600 a oggi siamo rimasti fermi". Secondo lo scienziato, invece, "la politica dovrebbe fare uno sforzo maggiore e imparare ad ascoltare la voce meditata dei ricercatori'.
    'Noi abbiamo dovuto imparare a fare i comunicatori, per avvicinare i nostri temi a chi non ha studiato materie scientifiche. Ma dall'altra parte non e' stato fatto analogo sforzo. Manca in sostanza il dialogo, che appianerebbe anche i presunti problemi etici". Una situazione che, secondo il genetista si riflette sugli indirizzi politici generali dell'Italia "che infatti investe pochissimo nelle biotecnologie rispetto al resto del mondo. E non e' possibile dire che sono gli altri Paesi a sbagliare. Speriamo che il neonato Istituto europeo per la ricerca ci spinga a invertire la rotta", conclude.

    (fonte: http://staminali.aduc.it )

    P.S. ho voluto omettere le appartenenze politiche delle persone sopra citate per evitare di uscire dal discorso, per chi fosse interessato l'articolo integrale è disponibile sul sito linkato :)
     
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  2. Comy
     
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    User deleted


    per un folle attimo mi ero illuso che fosse il nostro di governo -_-

    ah comy, l'eterno ottimista sognante
     
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1 replies since 4/3/2007, 12:20   240 views
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