come "accudire" un bonsai

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  1. .:pollo:.
     
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    IDEE CHIARE SIN DALL'INIZIO.
    Una delle domande più frequenti poste da chi si avvicina all'arte bonsai è come partire da zero. Questo articolo con i suoi discegni stilizzati, vuole dare una prima infarinatura ai principianti. Prima di iniziare il percorso di educazione di una pianta, è fondamentale fare un'analisi delle proprie doti sulla coltivazione generica nell'ambito botanico. Quando si è alle prime armi, vi è una forte tentazione sull'orientamenti di piante apparentemente facili da coltivare. Il pericolo di una delusione, può compromettere la passione nascente verso l'arte del bonsai. A questo punto, è bene prendere informazioni sul tipo di pianta che si vuole andare ad operare, pregi e difetti. La miglior cosa, sarebbe orientarsi su una specie autoctona. Così facendo, potrete essere certi che è adatta al vostro clima ed allo stesso tempo osservare gli esemplari in natura, per poi avere il riferimento per un eventuale paragone con la pianta che starete coltivando. Sebbene su tutte le essenze siano applicabili le tecniche di miniaturizzazione, non tutte le essenze daranno risultati estetici soddisfacenti. Se ad esempio scegliamo come materiale di base una specie a foglie grosse oppure con internodi lunghi o che tende a produrre nuovi germogli molto vigorosi e di grosso diametro, ci troveremo senza dubbio di fronte a difficoltà che difficilmente ci consentiranno una buona riuscita del nostro progetto.

    SCELTA DEL MATERIALE.
    Un piccolo accenno sulla scelta della pianta da cui partire, lo si è fatto poche righe sopra, però ora è bene far capire anche non solo quale essenza scegliere, ma anche il livello di coltivazione che deve avere il vostro pre-bonsai, perchè abbia requisiti idonei. L'idea di partire da un seme è spesso presente in chi inizia. Purtroppo i tempi necessari dal momento della semina al momento in cui il materiale sarà pronto per la coltivazione a bonsai, sono molto lunghi e per questo preferisco orientare che vuole intraprendere questa strada su piccole piante, magari reperibili per somme contenute in un vivaio o presso un rivenditore specializzato in pre-bonsai. Tuttavia, l'idea della vita che nasce da un seme piantato da voi, è molto stimolante e se vorrete farlo, potrete procedere alla semina ma solamente allo scopo di approfondire le vostre doti ed esperieze sulla coltivazione. Quella piantina che nascerà, potrebbe tornarvi utile tra qualche anno.

    COSA SCEGLIERE.
    Il dilemma che affligge i principianti: la scelta della pianta. Cosa deve avere per essere idonea? All'inizio girando per vivai, vi sembrerà che nulla di ciò che vedete abbia caratteristiche per diventare un bonsai. Se siete all'inizio, non dimenticate che i risultati li avrete nel tempo e solo con un po' di esperienza ed apprendimento delle tecniche, potrete trovare punti di interesse, in quelle piante che oggi reputate impossibili, inutili, insiglificanti. Per ora è bene che vi limitiate ad osservare dimensioni della foglia, lunghezza degli internodi ed evitare quelle piante che presentano vistosi segni dovuti alla propagazione per innesto. Un elemento importante è anche la conformazione delle radici. Per ora evitate piante con radici che fuoriescono dal terreno per poi ingrossarsi. Tali piante, potranno essere prese in considerazione, quando avrete un po' più di dimestichezza.

    SI INIZIA.
    Poniamo l'esempio di trovarci di fronte ad una giovane pianta: in questo caso una latifoglia. Il timore principale è quello di sbagliare a tagliare, di tagliare troppo, di tagliare qualche cosa che un domani avrebbe potuto tornarci utile.
    Le piante giovani, prendono una direzione molto affusolata con un ramo apicale molto vigoroso, lasciando la parte bassa piuttosto povera di ramificazione. Si rende quindi necassario il primo intervento che darà modo di accorciare la pianta e stimolare il risveglio delle gemme più basse, dando loro vigoria. Andando a tagliare il tronco poco sopra ad una foglia, farete in modo che tutta la spinta vegetativa, arrivi alla gemma ascellare, che si risveglierà, dando vita ad un nuovo ramo. Anche le gemme ascellari delle foglie più basse tenderanno a risvegliarsi ed a generare piccoli nuovi rami, ma in modo meno vigoroso.
    ppena in ramo apicale avra preso consistenza, sarà bene educarlo, avvolgendolo con del filo ed indirizzarlo in una posizione che possa sembrare il proseguimento del tronco. Questa è la tecnica della sostituzione dell'apice. Tale operazione dovra essere fatta solamente quando il getto sarà semi-legnificato. La legatura di un germoglio fresco e morbido, ne potrebbe provocare un'atrofia e perdita del ramo.
    In seguito, avremo una maturazione dei primi rami. Sfruttando il fatto che un ramo allungandosi aumenta anche il proprio diametro, potremo controllare la crescita e dare un aspetto credibile alla pianta. Per questo motivo, sarà opportuno, potare i rami più alti e quelli bassi in momenti differenti, in modo tale che il diametri dei rami all'attaccarura del tronco, siano inversamente proporzionali, rispetto l'altezza da cui parte. Nel frattempo, potremo selezionare quei rami e germogli che da subito fanno notare la loro inutilità.
    Durante questa fase di ingrossamento dei rami, potrebbe rendesi necessario, avvolgere quelli che si sviluppano maggiormente allo scopo di abbassarli. Se cresceranno troppo, prenderanno una consistenza tale che dopo non sarà più possibile educarli.


    POTATURE.
    Un accorgimento importante in fase di potatura, è quello di osservare l'andamento dell'ultima gemma che verrà mantenuta. Evitare di mantenere gemme che tendono verso l'alto, poichè genereranno nuovi rami che prenderanno una direzione difficile da contenere. E' preferibile mantenere le gemme presenti sul lato del ramo oppure quelle sul lato inferiore che sono semplici da educare il ramo che verrà generato, tramite l'applicazione del filo.
    Ogni potatura di una pianta in formazione, andrà eseguita, pensando al futuro sviluppo del ramo. Per qesto, si dovrà potare ad una lunghezza adeguata, in modo che il ramo una volta maturo e ben strutturato, rientri armoniosamente nella forma della pianta. L'errore di lasciare troppa lunghezza ad un ramo, è piuttosto frequente nei principianti. Questo spesso comporta delle problematica in un futuro, poichè per rimediare, sarà necessario potare "corto" per ricreare il ramo, perdendo così anni di lavoro.



    e ora scendiamo nel dettaglio:


    CURA DELLA PIANTA
    Quando acquistiamo la pianta, essa subisce inevitabilmente un cambio di ambiente che va ad influire sul suo normale ciclo biologico. Questo non significa che la pianta va ad accusare traumi drastici, ma solo che è di tutta norma che si comporti in una determinata maniera al fine di ristabilire un ciclo bilanciato. Quali sono le problematiche? Il cambio di temperatura, esposizione alla luce solare e composizione dell'acqua, vengono solitamente sintetizzati con la parola acclimatamento. La perdita di foglie non è insolita, ma l'importante è non allarmarsi e soprattutto non cercare di fare acrobazie per far stare meglio la pianta: la pianta che ha appena subito uno stress, ha bisogno di cure non invasive, quindi ciò che è bene limitarsi a fare è mettere il bonsai in una posizione che potrà mantenere per diverso tempo, possibilmente ben illuminato ma lontano da forti sbalzi di temperatura. Entro pochi giorni, potrete vedere come la pianta stabilizzando le proprie funzioni, supererà lo stress ed inizierà ad emettere nuove foglie.

    IRRIGAZIONE.
    L'acqua oltre ad essere l'elemento solvente degli elementi nutritivi presenti nel terreno, è anche l'elemento che veicola le sostanze nutritive della pianta. Detto questo, sarà facile comprendere il perché della necessità della pianta di abituarsi alla tipologia di acqua che le viene somministrata. Cloro calcare ed altre sostanze presenti nell'acqua possono influire nell'assimilazione degli elementi nutritivi . L'adeguata quantità di acqua garantisce la buona salute del vegetale. Spesso viene chiesto ogni quanto tempo va bagnato un bonsai: chiaramente, un periodo preciso non esiste, ma per regolarci possiamo fidarci del nostro tatto ed irrigare nuovamente la pianta solo quando toccando il terriccio con i polpastrelli delle dita possiamo avvertire uno scarso livello di umidità. Anche una umidità troppo elevata può creare problematiche e dare vita a fenomeni patologici delle radici, come il marciume radicale, per questo è utile evitare ristagni d'acqua nel vaso o nel sottovaso. E' importantissimo che le irrigazioni, siano regolari in quanto l'alternarsi di fasi di ipoidratazione e fasi di iperidratazione, a lungo andare creano uno stress alla pianta, con esito letale.

    CONCIMAZIONE.
    La pianta in vaso è costretta in una quantità di terra veramente contenuta ed unita alle frequenti irrigazioni, si verifica un impoverimento degli elementi nutritivi del terriccio a causa del dilavamento. L'integrazione delle sostanze utili alla pianta, diventa inevitabile ed a questo scopo si risponde con l'utilizzo di concimi. Un concime organico specifico per bonsai somministrato ogni 10-15gg, sarà in grado di fornire alla pianta il nutrimento necessario per un buon sviluppo ed una pronta risposta ad eventuali attacchi da parte delle malattie più comuni.

    COSE DA NON FARE.
    Molto spesso, capita che si voglia prestare cure al bonsai appena acquistato al fine di migliorarne la vigoria o l'aspetto estetico. Ogni cura dev'essere mirata e ben ponderata. Il tormentone classico è quello del rinvaso: la pianta appena acquistata non va mai rinvasata. Ci sono casi limite in cui è possibile farlo, altrimenti la miglior cosa è lasciare il bonsai nel contenitore in cui si trova. Basti pensare che molte piante provenienti dalla Cina, rimangono in vasi piccoli con un pane argilloso per molti e molti anni. Poi vengono trasportate in container, stando per 40 giorni rinchiuse e passando per depositi, navi, magazzini vari. In quel vaso, questi bonsai commerciali possono rimanere ancora per molto, molto tempo ed un rinvaso nel periodo di aclimatamento, può rendere instabile il loro ciclo vegetativo. Anche le potature, sono da evitare in una pianta che ha appena cambiato ambiente. Anche se vi può sembrare fuori forma, è meglio attendere che la pianta prenda forza, in modo di poter superare in modo forte, ogni intervento. Al contrario di quanto so possa pensare, le piante da interno, possono affrontare benissimo temperature molto basse. Personalmente ho mentenuto con successo, bonsai da inteno in ambiente con minima di 6 gradi e massima di 12 per tutto il periodo invernale. Capita spesso che si tenda a mettere i bonsai da interno, nella stanza più calda della casa. Perchè stiano bene in quell'ambiente caldo, occorre che abbiano moltissima luce, cosa che spesso non si riesce a dare. Se la luce disponibile è poca, lasciando la pianta in ambiente più fresco, farà si che tenderà a lavorare meno ed a non subire stress termici, di disidratazione e di carenza di luce. Nel periodo estivo invece, è bene dare luce e sole in buona quantità. Ficus, serisse, carmone e la maggior parte delle piante definite "da interno", godranno dell'irradiazione del sole. A questo punto, irrigazioni frequenti a doccia, saranno tollerate e rinvigoriranno il bonsai. Una particolare attenzione è da rivolgere nei giorni molto caldi, quando il sole diretto sul pane radicale può provocare un'asciugatura molto veloce, quindi se non si ha tempo di irrigare 2 o 3 volte al giorno, è meglio riporre sfagno abbondante ed umido, oppure stracci bagnati.


    ecco qua una piccola infarinatura sul mondo del bonsai, se avete domande in particolare io sono disponibile...
     
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  2. Overlord_SonicSnake
     
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    grazie, ne ho letto una parte per ora, ma la leggerò presto un po per volta :P
     
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    aves

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    Grazie, pollo, mi sembra proprio un ottimo lavoro, il tuo. Ed è anche molto particolareggiato.
    <<saluti
    :D :D :D

    Triturus
     
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  4. .:pollo:.
     
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    e non è tuttoquesta è una piccola parte generale, se volete sapere qualcosa di più specifico domandate pure.
    ah, ho tratto le informazioni dal libro: "il grande libro dei bonsai" di giovanni genotti
     
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  5. forumbiotech
     
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    sono contento davvero di sentire che qui dentro qualcuno abbia la mia stessa grandissima passione per i bonsai..recentemente sono in lavorazione..l'altra settimana ho defogliato i miei ficus retusa..peccato che il caldo ha un pò ceduto...cq reagiscono piuttosto bene direi..
     
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    aves

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    Ma è vero che esiste un 'mercato' internazionale dei Bonsai fra appassionati del genere, con tanto di scambi e acquisti?
    :hmm.gif: :hmm.gif: :hmm.gif:

    Triturus
     
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  7. forumbiotech
     
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    ciao triturus, ti rispondo solo per sentito dire... effettivamente il mercato del bonsai è in tutto e per tutto paragonabile al mercato dei pezzi d'arte, insomma, a dirla breve chiunque vorrebbe ampliare la propria collezione..
    partecipando personalmente a numerosissimi forums/ng sui bonsai so che questo mercato internazionale, così come tu lo definisci è in realtà una vera e propria realtà. C'è gente che spenderebbe una fortuna per avere un certo tipo di esemplare..
     
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  8. forumbiotech
     
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    faccio il punto della situazione..da 3 settimane ho defogliato i miei ficus retusa..ora sono davvero rigogliosi..e le nuove foglie sono sempre più miniaturizzate.. :B):
     
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  9. .:pollo:.
     
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    beato te!
    con sto cambio improvviso del tempo, che c'è stato qualche setimana fa, la mia carmona pentaphylla mi ha lasciato!
    che barba, era così bella va beh, per fortuna l'olmo cinese è più resistente...
    se riesci metti le foto!
    appena riesco metto quelle del mio olmo, è cresciuto con me, ormai l'ho da 5 anni...
    se si miniaturizzano è un buon segno, ma sulla chioma c'è da fare un discorso molto complesso, il LAI(leaf area index tradotto indice di area fogliare) e tutto il resto...ma quanto mi piace sta roba!!!!!
     
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  10. forumbiotech
     
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    Ciao pollo, non ho la macchina digitale, ma appena posso le faccio fare da qualche amico.
    Detto questo, mi piacerebbe invece vedere, se riesci a postarle le foto dell'olmo..
    Eh si, vero, è davvero un mondo affascinante..
    VIsto che sei sicuramente molto più esperto di me, mi piacerebbe ogni tanto avere qualche suggerimento..
    ciao!
     
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  11. .:pollo:.
     
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    beh, io sono a disposizione!
    poi mi fa piacere sapere di altre persone con la mia passione, le persona che conosco quando vengono a sapere che coltivo bonsai mi guardano male :cry:
    comunque se posso essere utile io ci sono...
     
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  12. forumbiotech
     
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    QUOTE (.:pollo:. @ 23/6/2007, 12:27)
    beh, io sono a disposizione!

    Bhè, che dirti ti ringrazio davvero.. :)
    effettivamente anche io parlando con la gente ho ahimè questo tipo di reazioni, che però, penso siano assolutamente normali..
    Il bonsaismo diciamo che viene un pò troppo spesso visto come l'hobby dei pensionati e delle persone in la con gli anni..
    bhè, non credo sia assolutamente così..
    Frequentando inoltre un sacco di ng e mailing-list del genere noto con sempre più sorpresa che sempre più un sacco di giovani sono incuriositi dall'argomento ed iniziano a cimentarsi..
    grazie ancora..ci si sente in giro allora!
    ciao
    :bye1.gif:
     
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  13.  
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    aves

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    CITAZIONE (forumbiotech @ 22/6/2007, 19:59)
    faccio il punto della situazione..da 3 settimane ho defogliato i miei ficus retusa..ora sono davvero rigogliosi..e le nuove foglie sono sempre più miniaturizzate.. :B):

    Qual'è questa pianta, forumbiotech?
    Ce ne puoi parlare un po' più per esteso.
    Ciao e grazie
    image image image

    Un Triturus curioso
     
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  14. forumbiotech
     
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    QUOTE (triturus @ 23/6/2007, 16:45)
    QUOTE (forumbiotech @ 22/6/2007, 19:59)
    faccio il punto della situazione..da 3 settimane ho defogliato i miei ficus retusa..ora sono davvero rigogliosi..e le nuove foglie sono sempre più miniaturizzate.. :B):

    Qual'è questa pianta, forumbiotech?
    Ce ne puoi parlare un po' più per esteso.
    Ciao e grazie
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    Un Triturus curioso

    Certo, anche se probabilmente il più indicato per parlarne è pollo, ahimè di botanico non ne so quasi niente..
    Ad ogni modo il ficus retusa è una delle specie più utilizzate per fare bonsai, vista la sua facilità di lavorazione e le non troppe cure di cui ha bisogno.
    Se non sbaglio dovrebbe essere una pianta dall'origine tropicale, e in quanto tale richiede in questi periodi una grande nebulizzazione..Credo che informazioni più dettagliate le trovi tranquillamente su internet..

    dai un'occhiatina per esempio a questo sito:
    http://www.giardinaggio.it/bonsai/cercailt...Ficus/Ficus.asp

    Purtroppo non so darti altre informazioni..
    sorry :(
     
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    aves

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    Grazie, FBT, va benissimo così. Ho dato un'occhiata al link, dopo me lo leggerò con più calma.
    E' una bella pianta!

    Triturus
     
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37 replies since 8/2/2007, 21:15   11800 views
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