L'Universo

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    aves

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    Oggi, Natale, mi viene da pensare , chissà poi perchè, all'Universo. E ne vorrei parlare, per quanto ne so, ma in termini scientifici, evitando le connessioni che, inevitabilmente, potremmo fare con la Filosofia e la Religione.
    Si intende per Universo l'insieme della materia e dell'energia presenti, intercorrelati secondo la ben nota formula di A. Einstein ( 1905))
    E = M c2
    Tre sono, in sostanza, i modelli proposti per l'Universo:
    Universo chiuso secondo cui, dopo la nascita e la temporanea evoluzione, si avrebbe un periodo di involuzione dell'insieme spazio-temporale, fino a collassare (implodere) verso un punto di concentrazione massima della materia ( ritorno all'origine, o Big Crunch )
    Universo piatto o stazionario, secondo cui l'evoluzione dell'Universo tende asintoticamente verso un valore (y) e tale permarrebbe nel tempo
    Universo aperto, secondo cui il cosmo ha un processo espansivo continuo e crescente nel tempo.
    Numerosi fisici hanno lavorato intorno all'idea degli Universi; vorrei ricordare Friedman (anni trenta del 1900) , secondo cui l'evoluzione dell'Universo dipende dalla densità media della materia in esso contenuta; se la densità della materia fosse maggiore di un valore critico (stimato a 5 X 10-30 g/cm3, l'espansione si arresterebbe e si contrarrebbe, facendo collasssare l'Universo intero (Big Crunch); la teoria suppone che si possa verificare una nuova esplosione, per poi espandersi e collassare, in un ciclo infinito: universo pulsante o oscillante.
    Nel 1948 Gamow compose la teoria del Big Bang cosmico ( o modello standard cosmologico, come si dovrebbe chiamare), secondo cui all'inizio la materia si sarebbe trovata compressa in quark, dopo poche frazioni di secondo, i quark si sarebbero scomposti in protoni, neutroni ed adroni; dopo circa tre minuti, protoni e neutroni avrebbero originato gli elementi più semplici e leggeri: idrogeno, elio, litio. La formazione degli altri elementi sarebbe seguita nel tempo.
    A tutt'oggi non si sa se l'Universo sia aperto, chiuso o stazionario: misurando le masse delle varie Galassie, i fisici presuppongono l'esistenza di una materia oscura, cioè materia invisibile, che graviterebbe all'interno delle Galassie.
    Il tentativo stesso di capire meglio il presunto Big Bang e i fenomeni che l'avrebbero seguito, ha portato alla formulazione della teoria dell'Inflazione (anni ottanta), che introduce concetti appartenenti alla fisica delle particelle elementari.
    Se ci fu la Grande Esplosione, uscì un agglomerato densissimo di radiazione e materia, tenuto insieme da una forza molto intensa, unione delle quattro forze naturali note.
    Col raffreddamento, radiazione e particelle si sarebbero separate, e lo stesso sarebbe successo per le quattro forze: la materia ha prevalso sull'anti-materia, i quark si uniscono a formare i nuclei atomici e l'Universo sarebbe diventato 'trasparente'.
    Il Mistero permea questi primi momenti di vita universale: la Fisica si confonde, a volte, con la Filosofia e la Religione ( esiste un primum movens , l' amor che muove il mondo e l'altre cose, secondo Dante?

    Io credo che questi argomenti siano bellissimi.Pensate: non solo si avrebbe avuto l'unione della primitiva materia e della primitiva energia ma, a ben pensare, anche ciò che oggi chiamiamo le varie discipline (fisica, matematica, filosofia, biologia in-pectore) si sarebbero trovate fuse in un unico punto, IL PUNTO.

    Beh, roba da mettere i brividi.
    Ciao a tutti e saluti stellari

    :huh: :huh: :huh:

    Triturus


     
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  2. .:pollo:.
     
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    cavolo, sono senza parole.....
     
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    Davvero discorsi affascinanti Triturus e appena torno dalle feste mi piacerebbe discuterne con piu' calma.
    Se non ricordo male ho letto che nell'universo ci sono un miliardo di antiparticelle e un miliardo + 1 di particelle.
     
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  4. barbarag
     
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    La riflessione sulla natura dell'universo e le ipotesi che ne derivano sono a dir poco spaventevoli ma al tempo stesso incredibilmente capaci di ipnotizzare la mente. Solamente vorrei proporvi di rendere il discorso ancora più interessante ed enigmatico, rischiando beninteso di cadere in una discussione che contempli anche filosofia e religione: è stata mai avanzata un'ipotesi relativa a quanto è al di fuori dell'universo? in altri termini, l'entità "universo", nel senso fisico del termine, è finito o infinito? nel primo caso, si può prendere parallelamente in considerazione l'entità "non-universo", cioè tutto ciò che è al di fuori dell'"universo", per chiedersi che cosa sia e se eventualmente esso divenga nel tempo "universo" dal momento che quest'ultimo è in espansione?

    Spero di essermi fatto capire... non è certo un discorso da bar...

    Saluti

    Barbarag

    P.S. è ovvio che questo argomento potrebbe aprire una riflessione amplissima dunque mi limito solo a porvi questa breve ma disarmante questione, sperando che ne scaturisca qualcosa di costruttivo per la nostra concezione del cosmo.
     
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  5. M111
     
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    ...non è detto che il non-universo non possa esser esso stesso universo, uno spazio disponibile infinito per un'espanzione ciclica finita, spazio che sarebbe ad ogni modo compreso nel siffatto universo, poichè inseparabile da esso non varrebbe la pena il modificarne il nome, ormai consolidatosi peraltro nella comune opinione. Vagliando brevemente un'altra idea, anche la possibilità che vi siano bolle di universi per altro riproducibili non prescinde dalla possibilità stessa di definire universo l'insieme di universi e lo spazio loro disponibile, è infatti necessario premettere prima di definire anche l'ora indagabile.
    Nel nostro tempo possiamo pensare un considerevole numero di ipotesi, magari inconsapevolmente indovinare la realtà, l'unica cosa che ti chiedo è quella di non definire entis il non-universo, la quotidianeità sempre più tende a umiliare sacri significati di sacre parole, almeno in filosofia; non è economico indagare il campo ontologico che è per sua natura molto più alto sopratutto nella visione dell'epistemologo, campo ontologico che non può aver niente da sparire con corollari concettuali della definizione stessa dell'essere, quantomeno ben più ampia.
    Ammetto di non aver prima d'ora mai letto l'interessante invito di Triturus, nell'immediato non ho tempo per approfondire la discussione, spero che questo post, ieri intelligentemente risvegliato non si riaddormenti.
     
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  6. barbarag
     
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    Perchè non si può definire entis il "non-universo"? In aggiunta ti domando: cosa intendi concretamente quando parli di umiliazione dei "sacri significati di sacre parole" e soprattutto "non è economico indagare il campo ontologico"?

    Saluti

    Barbarag
     
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  7. M111
     
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    ...perchè definire entis la parola non-universo vorrebbe dire esaurire l'intera ontologia alla parola stessa, ciò, a mio avviso, umilierebbe sicuramente il significato che secoli e secoli hanno conferito ad òntos; infine non è conveniente (ecomomico) forzare la discussione in un massimo trans-gnoseologico quando non è metedologicamente corretto farlo....
    ..queste mie parole nel rispetto di ogni idea e nell'avversione ad ogni idèa nella etimologia platonica....ciò ti fa capire la mia onestà intellettuale...almeno spero...
    saluti, emanuele.
     
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    aves

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    In effetti penso anch'io che, se si vuol rimanere nel campo ontologico,occorre dare un significato (persiste in ragione di) alla domanda ontica. Però è anche vero che il non-Universo è la contraddizione del reale, quindi della domanda ontologica.
    Infine, sono d'accordo con M111 : personalmente, anche io rifuggo da una costruzione idealistica della realtà...anche se riconosco, però, la possibilità di una lettura metafisica dell'oggetto

    Triturus
     
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  9. M111
     
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    Per ritornare al topic originale.
    Servirebbe un fisico, ma molto affascinante, secondo me è l'ipotesi di Everett-Wheeler, la quale postula che tutti i possibili esiti di un evento si verifichino ognuno in un universo parallelo.
    Importante è poi l'equazione di Wheeler-DeWitt, che studiata "dovrebbe" esplicitare una super legge valida per ogni universo, anche se gli universi contenuti dalla Wheeler-DeWitt in linea di principio non potrebbero esser nemmeno quantificati, fu spiegato nel 1986 da R.Geroch e J.B. Hartle. Poi, vi è "l'universo senza bordi", Hartle e Hawking, questi eliminano la singolarità del big-bang riferendosi alla funzione d'onda dell'effetto tunnel, big-bang che diviene uncristallizzazione degli universi possibili partendo dal vuoto quantico. Altra proposta è giunta dalla teoria delle stringhe.
    Queste parole risultano sia un compendio parziale sia totalmente vuote nude della giusta matematica a stabile fondamento.
    Ragazzi, serve un fisico...chi ne conosce uno?
     
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  10. M111
     
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    Aggiungo al tuo commento una polarizzazione, possibilità che oserei definire lapalissiana quella della lettura aperta al conceptu della metaphisicam, questa possibilità è però cieca di quell'autentico movimento delle scienze che ha luogo nella revisione, più o meno radicale e a se stessa trasparente, dei loro concetti fondamentali.(in corsivo, Martin Heidegger - Essere e tempo, paragrafo terzo), la metafisica non è fortemente capace di ospitare la crisi dei suoi concetti fondamentali, ciò quindi implica una analisi che, a mio avviso, trova velato il nucleo pur magari immaginandolo.
    In una conclusione che potremmo tutti condividere, conclusione che, a mio avviso dovrebbe esser premessa e non epilogo nello sviluppo della nostra discussione, non credo sia saggio porre dal principio la discussione sul tema ontologico, tale tema sarebbe invece riferibile ad un fatto più alto della premessa "universo", sarebbe riferibile al fatto esserci,fatto che presenta primato ontico e ontologico, fatto disquisibile posteriormente a conclusioni che saranno ad un certo punto trans-analitiche, filosoficamente parlando.
    Sarebbe proficua, per mia opinione, l'analisi delle varie teorie, queste, se correttamente analizzate darebbero impulso alla ricerca stessa della definizione dell'esserci.
    Purtroppo la mia matematica non raggiunge tali vette olimpiche (Marte), non posso quindi rappresentare un punto di riferimento nella presentazione delle teorie, lo ripeto, urge la presenza di un fisico che voglia occuparsi di divulgazione, occupandosi di un compendio, anche teoretico.

    Edited by M111 - 18/3/2008, 09:41
     
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9 replies since 25/12/2006, 15:35   571 views
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