i rischi del fumo

LEGGETE..NE VALE LA PENA!!

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  1. mirandolina85
     
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    I RISCHI DEL FUMO
    Ogni anno muoiono più persone per le conseguenze del fumo che per alcolismo, incidenti (d’auto e di altro tipo), AIDS, suicidi, omicidi e uso di droghe. In media, un fumatore ha un’aspettativa di vita inferiore di 7 anni a quella di un non fumatore. Il tabacco uccide in molti modi diversi, aumentando il rischio di cancro alla bocca, gola, laringe, esofago, cervice uterina, vescica urinaria, reni e pancreas, causando malattie cardiovascolari e cancro ai polmoni. Il collegamento tra fumo, cancro e malattie cardiovascolari è ormai accertato: fumare regolarmente è come giocare alla roulette russa con gli ultimi 20 anni della propria vita. Il fumo ha effetti anche sui non fumatori. Un’ora trascorsa in una stanza piena di fumo espone un non fumatore alla stessa quantità di sostanze tossiche che un fumatore inala da una sigaretta. Molti casi di cancro ai polmoni e malattie cardiovascolari in non fumatori sono imputabili a questo “fumo passivo”. Il 90% delle persone che inizia a fumare dopo i 20 anni smette poco dopo. I fumatori incalliti iniziano quasi sempre tra i 12 e i 17 anni. Quando si inizia a fumare da giovani è più difficile smettere perché il fumo di tabacco contiene nicotina, un narcotico dagli effetti simili all’eroina che causa assuefazione. Il 95% dei fumatori è fisicamente dipendente dal fumo, e sperimenta vere e proprie crisi di astinenza se deve rinunciare alle sigarette. Ogni boccata introduce nel circolo sanguigno da 0,5 a 2 mg di nicotina. Con l’inalazione, la nicotina raggiunge il cervello entro 6-7 secondi, con una velocità doppia rispetto all’eroina iniettata.

    I DANNI AL SISTEMA CARDIOVASCOLARE
    Oltre alla nicotina, il fumo da tabacco contiene altre due sostanze pericolose, il monossido di carbonio e il catrame.
    Il catrame, una sostanza marrone e oleosa, danneggia i polmoni, mentre la nicotina e il monossido di carbonio danneggiano il cuore e le arterie.
    La nicotina è uno stimolante che imita il neurotrasmettitore acetilcolina, facendo aumentare la frequenza cardiaca e la pressione, e causando vasocostrizione dei vasi sanguigni. La nicotina stimola anche il rilascio di vasopressina, che provoca ritenzione di acqua nei reni e un ulteriore innalzamento della pressione. Inoltre,la nicotina aumenta la tendenza delle piastrine a causare coauguli. L’elevata pressione sanguigna e la formazione di coauguli sono due dei fattori che possono provocare l’infarto. La nicotina contribuisce all’irrigidimento delle arterie, o aterosclerosi, una delle principali cause di attacco cardiaco e ictus. Innalzando la pressione sanguigna, la nicotina danneggia le arterie. Essa aumenta anche i livelli di colesterolo nel sangue che possono formare depositi sulle pareti delle arterie. Questi depositi restringono le arterie e aumentano la probabilità che un coaugulo causi un’ostruzione provocando un infarto o un ictus.
    I fumatori affermano che la nicotina li fa sentire bene. Effettivamente rilassa i muscoli e aumenta le onde cerebrali tipiche dello stato di rilassamento e di piacere (onde alfa). Per sapere che cosa si prova con l’aumento di questo tipo di onde basta sedersi davanti alla televisione per qualche minuto.
    Il monossido di carbonio interferisce con la capacità di trasporto dell’ossigeno alle cellule. E’ un gas inodore e tossico, prodotto - oltre che dalle sigarette- dalle automobili e dalle stufe per il riscaldamento.
    Nel sangue, il monossido di carbonio si lega all’emoglobina sostituendosi all’ossigeno. L’inalazione di monossido riduce il rifornimento di ossigeno a tutte le cellule del corpo, ma specialmente a quelle del cuore e del cervello. La mancanza di ossigeno nel cervello altera la capacità di giudizio, la vista e l’udito, mentre nel cuore riduce la capacità di pompare sangue. Ma, poiché l’innalzamento della pressione sanguigna causato dalla nicotina impone al cuore un superlavoro, alla fine i muscoli si logorano e a lungo termine insorgono danni cardiaci.

    I DANNI AI POLMONI
    Il catrame è simile ai depositi solidi che si trovano all’interno di camini e ciminiere ed è formato da migliaia di sostanze diverse. Il catrame contenuto nel fumo interferisce immediatamente con le funzioni polmonari. Entro pochi minuti dalla prima boccata di sigaretta, infatti, il fumo paralizza sia i macrofagi sia le ciglia responsabili della “pulizia” dei polmoni. Una sola sigaretta paralizza le ciglia per un’ora e il fumo inalato successivamente alla fine le distrugge del tutto. Allo stesso tempo, il fumo causa un accumulo di muco nei polmoni, otturando i minuscoli passaggi attraverso i quali normalmente entra l’aria. L’unico modo per ripulire i polmoni, per un fumatore, è quello di tossire continuamente. I polmoni intasati di muco e catrame e incapaci di liberarsi da soli di batteri e virus, tendono così a infettarsi e a infiammarsi. Per questo, i fumatori hanno frequenti infezioni respiratorie, specialmente bronchiti ma anche polmoniti, che diventano croniche danneggiando ulteriormente i polmoni.
    Tra le conseguenze del fumo c’è anche l’enfisema, una progressiva e fatale distruzione delle pareti alveolari che rende i polmoni inutilizzabili. Inoltre le pareti degli alveoli vengono danneggiate dalla tosse costante associata alla bronchite cronica e vengono ulteriormente indebolite dall’acido nitrico e dall’acido solforico prodotti dalla combustione del tabacco. Con la rottura delle pareti alveolari, i polmoni perdono la loro ampia superficie per gli scambi gassosi e non riescono più ad assorbire sufficiente ossigeno. I malati di enfisema nelle fasi terminali sono costretti a respirare con la maschera a ossigeno, ma alla fine nemmeno questo è sufficiente a salvarli. Il fumo, infine, contiene almeno 50 diverse sostanze cancerogene che provocano il cancro ai polmoni. Alcune di queste sostanze agiscono provocando mutazioni, cioè danneggiando i geni, o modificando gli enzimi che controllano la divisione cellulare,e le cellule continuano a dividersi senza interruzione. Il cancro ai polmoni è una delle forme meno curabili. Se non curate, le vittime di questo tipo di tumore hanno appena 8 mesi di vita. Se curate con terapie aggressive (radio e chemioterapia), nel 90% dei casi muoiono comunque entro 5 anni.

    FUMO E STATISTICHE IN ITALIA
    Ecco alcuni dati relativi al fumo da sigaretta in Italia (fonte: Ministero della sanità, settore Tabagismo, Alcolismo e Tossicodipendenza, aprile 1998).
    Nel novembre 1995 ha dichiarato di avere l’abitudine di fumare il 25,3% della popolazione di 14 anni e più, il 33,9% degli uomini e il 27,2% delle donne. Per entrambi i sessi è nell’età adulta che aumenta l’abitudine al fumo.
    Fumano più le donne con titolo di studio più alto, fumano di più gli uomini con titolo di studio più basso.
    I fumatori sono più presenti tra le persone in cerca di nuova occupazione (61,4% dei maschi e 39,9% delle femmine). Al secondo posto per le donne si collocano le occupate, dirigenti e libere professioniste (30,0%), per gli uomini gli operai (46,5%). Le donne fumano di più al centro-nord (18-19%), gli uomini nel sud (36,5%). Si fuma di più nei grandi centri metropolitani (28,1%) e nelle loro periferie (26,7%).
    Si fumano maggiormente sigarette (98,3%), mentre i fumatori di pipa (0,8%) e di sigari (0,6%) sono una quota molto bassa, quasi nulla per le donne (0,1%).
    Il 42,2% dei fumatori fuma da 11 a 20 sigarette al giorno, il 28,6% da 6 a 10, il 15,3% meno di 5 e il 10,6% più di 20 sigarette. La moderazione tra i fumatori è maggiore tra i giovanissimi (fino a 17 anni) che si limitano a meno di 5 sigarette al giorno in oltre il 50% dei casi, e tra i giovani (18-24 anni) che fumano quotidianamente meno di 10 sigarette (circa il 60%). Gli uomini fumano più delle donne e aumentano il consumo di sigarette all’aumentare dell’età, con un massimo tra i 35 e i 54 anni (il 19% fuma oltre 20 sigarette).
    Per le donne il consumo di tabacco entro le 5 sigarette riguarda poco meno di un quarto delle fumatrici, in particolare le più giovani e le più anziane, e solo il 4,5% dichiara di fumare più di 20 sigarette al giorno.
    I fumatori sono più accaniti nel sud e nelle isole dove il 12,3% e il 13,8% fumano più di 20 sigarette al giorno.
    Negli ultimi anni l’incidenza dei fumatori è leggermente diminuita solo tra popolazione anziana: tra gli adulti si sono avuti leggeri incrementi, mentre è cresciuta in misura rilevante tra i più giovani.
    Sembra dunque che i giovani avvertano meno la pericolosità del fumo e non se ne curino forse anche in conseguenza del minor rilievo che negli anni più recenti hanno avuto le campagne di sensibilizzazione sui danni che il fumo produce alla salute.




    questo è quello che ho trovato sul mio libro di biologia..spero vi aiuti a riflettere..
     
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  2. Foster83
     
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    QUOTE (mirandolina85 @ 30/10/2005, 13:46)

    Fumano più le donne con titolo di studio più alto, fumano di più gli uomini con titolo di studio più basso.



    Purtroppo i dnni del fumo sono noti e stra noti, lo scrivono pure sui pacchetti adesso... Ma anzichè scrivere continuamente ce il fumo fa ale, perchè allora non si smettono di vendere sigarette o si trova un modo per eliminare la dipendenza?
    Ti assicuro che il fumo mi dà un sacco di fstidio, appena sento odeore apro la finestra e dal tuo articolo si nota quanto sia dannoso quello passivo, che grazie alla gente che fuma in casa ti tocca sorbire ogni giorno....
     
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  3. mirandolina85
     
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    esatto.. sn d'accordo cn te ed è EVIDENTISSIMO che il fumo fa male a tutti!!..
    mentre scrivevo l'articolo ( wacko.gif mamma mia quanto tempo c'ho messo..è lunghissimo!!e che dolori alla mano..) pensavo a leopardi quando dice: LA FELICITA' (=sigaretta,nicotina..) E' UNA PICCOLA INTERRUZIONE TRA 2 INFINITI MOMENTI DI DOLORE (=cancro,infarto,ictus..).. e mi chiedo "Ma ne vale veramente la pena inseguire questa SENSAZIONE PIACEVOLE DI TRANQUILLITA' (=fumo) per poi dover affrontare problemi seri???"

    ..gli ignoranti dicono di si!!

    fumatori.. i problemi ve li cercate voi e nn solo!!..li procurate agli altri!! adesso basta..un pò di rispetto x gli altri, ma soprattutto x voi stessi!!

    la speranza èl'ultima a morire..provate a rinunciare al fumo.. cry.gif
     
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    Ridurre non serve

    Le mezze misure, nel fumo, non esistono: dimezzare il numero di sigarette fumate ogni giorno non serve a tenere lontani i rischi per la salute. Per evitare rischi bisognerebbe dare un taglio netto. È quanto sostiene una ricerca condotta da Aage Tverdal del Norwegian Institute of Public Health di Oslo e Kjell Bjartveit del National Health Screening Service (Oslo) e pubblicata su Tobacco Control. Per mettere in evidenza l’utilità temporanea della riduzione del consumo di fumo, gli studiosi hanno monitorato un campione di oltre 51 mila uomini e donne, di età compresa tra i 20 e i 34 anni, per un periodo molto lungo. Dopo l’iniziale screening per i fattori di rischio cardiovascolare, infatti, i partecipanti sono stati monitorati altre volte a distanza di tre e dieci anni, per un periodo totale di oltre due decenni.

    Il campione è stato suddiviso in vari gruppi: non fumatori, ex fumatori, fumatori moderati (da 1 a 14 sigarette al giorno) fumatori che hanno ridotto il consumo giornaliero dalle oltre 15 sigarette al giorno a meno della metà al momento del secondo check e infine forti fumatori, con un consumo di oltre 15 sigarette al giorno. Alla fine del monitoraggio i ricercatori hanno potuto notare che tra gli uomini che avevano dimezzato il consumo di sigarette dall’inizio dello studio i tassi di mortalità prematura per cancro al polmone non erano significativamente più bassi rispetto a quelli di chi aveva continuato a fumare lo stesso quantitativo durante tutto l’arco dello screening. Se si analizzava il tasso di mortalità per più cause, invece, esso era leggermente più basso negli uomini che avevano ridotto il consumo di sigarette rispetto ai fumatori accaniti, ma solo durante i primi 15 anni del monitoraggio.

    Per quanto riguarda le donne, invece, nessuna differenza è stata notata nel tasso di mortalità per cause specifiche, per esempio le malattie cardiovascolari, tra quelle che avevano ridotto il consumo di fumo e quelle che invece continuato a fumare lo stesso numero di sigarette. Anzi, prendendo in esame la mortalità dovuta a più fattori le partecipanti che avevano dimezzato il numero di sigarette mostravano tassi più elevati rispetto alle fumatrici accanite. (r.p.)

    (fonte: http://www.galileonet.it )
     
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  5. gamado96
     
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    io nn fumo e nn ci penso proprio :no:

    molte persone (che conoscevo) sono morte perchè fumavano e io non voglio morire a causa di un vizio D:

    inoltre il fumo fa l'alito puzzolente :sick: fa i denti gialli :sick: e ti fa spendere una saco di soldi che possono essere usati in cose più salutari......
     
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    d'accordissimo con te gamado96!
    per ironizzare cito questa frase "se Dio avesse voluto che l'uomo fumasse, gli avrebbe dato fuoco!" :)
     
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  7. Ylalla
     
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    Avete perfettamente ragione....! non ho 19 anni ancora ma sò cosè il fumo e ne stò alla larga. E' la 4° volta che per colpa del fumo cambio totalmente amicizie. ;) ;) ;) ^_^ Ma NON FUMERO' MAI
     
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  8. Jane99
     
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    Fate bene a dire di no al fumo!!!!! Io ho amici di 11-12 anni che funmano... io ne ho 13!!!!!
     
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7 replies since 30/10/2005, 13:44   17842 views
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