Antenne molecolari nascoste dentro di noi

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    BIOLOGO TEORETICO

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    MESSAGGI CHIMICI Antenne molecolari nascoste dentro di noi Lo studio dei recettori cellulari sta rivoluzionando la farmacologia
    Autore: DI AICHELBURG ULRICO
    ARGOMENTI: BIOLOGIA, CHIMICA
    LUOGHI: ITALIA
    TABELLE: D. I recettori cellulari



    IL nostro è il secolo dell'informazione e della comunicazione. Lo stesso vale nel mondo delle cellule, le quali intrattengono rapporti fra loro e con l'ambiente esterno grazie a prodigiosi mezzi di informazione e sistemi di comunicazione. Nelle cellule vi sono certe molecole contenenti una proteina specifica, il recettore («ricevente» , dal latino), al quale si fissano le molecole portatrici dell'informazione: cioè ormoni, neurotrasmettitori, fattori della crescita, citochine, prostaglandine, lipoproteine (l'elenco cresce di continuo). I recettori hanno due funzioni, recepiscono le molecole informanti, e trasformano tale informazione in un segnale che provoca una modificazione del metabolismo cellulare. L'argomento dei recettori, queste antenne molecolari, viene studiato con sempre maggiore interesse. Vi sono due categorie di recettori, gli intracellulari presenti nel nucleo, e gli esterni, situati nella membrana cellulare. I recettori nucleari, avvenuto l'incontro con le molecole informanti, si fissano su siti specifici del Dna e modificano l'espressione dei geni, sono fattori di attivazione. I recettori di membrana non intervengono direttamente sul programma dei geni ma con altri meccanismi provocano anch'essi una modificazione del metabolismo cellulare. Lo studio dei recettori ha fatto prendere alla farmacologia un nuovo indirizzo, fondato su concetti diversi da quelli d'un tempo, appartenenti esclusivamente alla fisica ed alla chimica. E' la farmacologia molecolare: l'effetto dei farmaci è la conseguenza d'un legame fra le molecole del farmaco e le molecole dei recettori, perciò la farmacologia fa i suoi programmi sui recettori. Il farmaco arrivando al recettore dà un segnale, nasce un'informazione per la cellula ed una risposta. Fu così, per esempio, che venne preparato il propranololo, il quale blocca i recettori beta di certe cellule e rappresentò il capostipite dei farmaci beta- bloccanti contro l'ipertensione, l'angina pectoris, le aritmie cardiache, l'emicrania, l'ansietà e così via. Altri farmaci, agenti sui recettori H2 delle cellule gastriche, sono i farmaci H2-bloccanti, quale la cimetidina, che hanno rivoluzionato il trattamento dell'ulcera gastroduodenale. Un altro vasto capitolo riguarda la patologia dei recettori, in base alla quale è possibile spiegare a livello cellulare e molecolare il meccanismo delle malattie. Un nuovo campo di esplorazioni si è in tal modo aperto. Si veda per esempio l'ipercolesterolemia (aumento del tasso di colesterolo nel sangue) familiare, malattia genetica legata al difetto d'un recettore, come dimostrarono Brown e Goldstein che ebbero il Nobel per la medicina nel 1985. Altro caso quello del recettore dell'insulina, avente un ruolo essenziale nel meccanismo d'azione di questo ormone, e le cui anomalie di struttura o di funzionamento sono all'origine del diabete tipo II. La patologia di recettori nei bastoncelli e nei coni della retina ha come conseguenza varie retinopatie, e stabilire tali correlazioni è indispensabile per una terapia razionale. Ancora, il recettore della tireostimolina ipofisaria (Tsh), la cui struttura è stata chiarita di recente, è implicato nel morbo di Basedow; i recettori dell'ormone della crescita sono in rapporto con forme di nanismo e spiegherebbero anomalie della crescita, per esempio nei Pigmei; vi sono rapporti fra il recettore della forma attiva della vitamina D e certi tipi di rachitismo. I recettori sono anche in rapporto con i tumori, per esempio quello della mammella, che rappresenta circa un quarto di tutti i tumori, e la cui frequenza nel mondo occidentale cresce. La cancerogenesi mammaria è un processo a più tappe, nel quale il ruolo favorente degli estrogeni (ormoni ovarici) è accertato. Vi sono tumori con recettore degli estrogeni, e altri senza recettore. Il dosaggio dell'eventuale recettore nel tumore dà indicazioni sulla prognosi e sulla risposta alla terapia endocrina. Quest'ultima consiste essenzialmente nella somministrazione di anti-ormoni, ossia ormoni androgeni e progestativi che inibiscono la produzione del recettore, e anti-estrogeni sintetici che inibiscono il legame degli estrogeni col recettore. Ricerche sono in corso per precisare se il dosaggio del recettore degli estrogeni possa avere interesse per svelare lesioni precancerose. Ulrico di Aichelburg

    (fonte: TUTTOSCIENZE)
     
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