Il Gondwana si spaccò sotto il proprio peso

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  1. paolabio
     
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    ROMA -- Gondwana è il nome con cui i geologi chiamano l'unico grande continente di cui era formata la terra 200 milioni di anni fa. La causa che ridusse in frantumi i più antichi supercontinenti, che esistettero tra 500 e 180 milioni di anni or sono, non è dato da sapere. Oggi è stata avanzata una nuova ipotesi: il Gondwana si frantumò sotto il proprio peso.

    Se potessimo osservare la Terra com’era fatta circa 200 milioni di anni fa vedremmo sulla sua superficie un unico grande continente, il Gondwana, circondato da un gigantesco oceano, il Pantalassa. Il nome Gondwana deriva da un continente che secondo la tradizione indù esisteva nell’attuale oceano indiano, di cui anche l’India faceva parte.

    I geologi sanno che l’antico continente era il risultato dell’aggregazione di frammenti di ancor più primitive terre che erano presenti sulla Terra circa 600 milioni di anni fa. In altre parole è noto che le zolle in cui è suddivisa la crosta terrestre si sono ripetutamente scontrati e frantumati.

    Ma qual è la causa che ridusse in frantumi i più antichi supercontinenti e il Gondwana stesso, che esistette tra 500 e 180 milioni di anni or sono, non è dato da sapere. Fino ad oggi erano state avanzate diverse ipotesi, ma nessuna spiegava in modo esaustivo il fenomeno. Quella più accettata tra i geologi era quella che voleva che flussi di calore dal mantello terrestre avessero indebolito la crosta sovrastante fino a creare grandi fratture che hanno poi separato le varie zolle tra loro.

    Ora è stata avanzata una nuova ipotesi che sembrerebbe soddisfare tutti i dubbi che lasciavano dietro sé le altre supposizioni. Grame Eagles, della Royal Holloway, University of London (Gran Bretagna) ed alcuni colleghi tedeschi hanno analizzato le anomalie magnetiche e le anomalie della forza di gravità nei punti del pianeta dove il Gondwana iniziò a frantumarsi. In particolare l’attenzione si è concentrata nel Bacino del Mozambico e al largo dell’Antartide.

    Ponendo i dati in un modello realizzato al computer Eagles è risalito alla struttura del Godwana nella sua fase finale di vita e ha scoperto che esso si ruppe in grandi placche senza far riferimento alla risalita di calore dal mantello. "Stando al modello da noi messo a punto il Gondwana si frantumò sotto il proprio peso, in quanto la crosta del continente era molto più spessa di quella dell’oceano circostante e questo creava al suo interno una forte instabilità", ha spiegato il ricercatore.

    Il Gondwana iniziò a rompersi durante il medio Giurassico, circa 170 milioni di anni fa, quando il Gondwana orientale, che comprendeva Antartide, Madagascar, India e Australia iniziarono a separarsi dall’Africa. Il Sud America incominciò a slittare lentamente verso ovest separandosi anch’esso dall’Africa circa 130 milioni di anni or sono, durante il Cretaceo più antico. Da quest’aultima separazione nacque l’Oceano Atlantico, che vide la sua nascita a partire da 110 milioni di anni fa. Successivamente anche il Gondwana orientale si spaccò in più continenti. Tra gli ultimi a formarsi vi furono l’Australia che si separò dall’Antartide circa 80 milioni di anni fa, nel Tardo cretaceo.

    Per il futuro si prevede che tra circa 150 milioni di anni tutti i continenti che oggi si muovono separati tra loro ritorneranno ad unirsi in un unico grande continente. E’ assai probabile che le Americhe si uniranno all’Asia, anche se alcune ipotesi vogliono che ritorneranno a scontrarsi con l’Africa, il Mediterraneo scomparirà sotto la spinta dell’Africa verso nord, la quale si unirà nuovamente all’Africa. Più difficile è capire come si comporterà l’Antartide che non è da escludere che possa rimanere isolata dal resto del grande continente.

    Fonte: http://www.scienze.tv
     
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