Scoperto un «sistema solare» simile a quello della Terra

Si trova a 5 mila anni luce da noi. Due pianeti somigliano in scala ridotta a Giove e Saturno

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  1. M111
     
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    Corriere della sera

    Un gruppo internazionale di ricercatori appartenenti a undici Paesi hanno scoperto due pianeti extrasolari che sembrano la versione ridotta di Giove e Saturno I due pianeti orbitano intorno ad una stella grande la metà del nostro Sole a 5mila anni luce da noi. Si tratta di una scoperta importante, perché pur essendo stati scoperti negli ultimi anni molti pianeti al di fuori del Sistema Solare, si era sempre trattato di corpi molto più grandi dei nostri pianeti giganti. Questa è la prima volta che viene scoperto un sistema che in scala più piccola assomiglia al nostro. I due nuovi pianeti, insieme alla loro stella, assomigliano, in scala ridotta al nostro sistema solare per quanto riguarda le loro grandezze relative e l’intervallo orbitale rispetto alla stella. Hanno più o meno le stesse temperature di Giove e Saturno e come loro sono gassosi. La loro stella invece sarebbe fredda e debole.

    TECNICA «AD HOC» - Secondo quanto riferiscono su Science di questa settimana B. Scott Gaudi, coordinatore della ricerca internazionale, e colleghi Ohio State University, Columbus Oh, la scoperta è stata fatta grazie ad una tecnica chiamata «microlensing», un effetto di focalizzazione gravitazionale esercitato da oggetti di massa relativamente piccola (come quella di Giove), in cui la gravità esercitata dal pianeta o dalla stella agiscono come una lente che ingrandisce la luce proveniente da una stella di fondo. Studiando le caratteristiche di questa luce e come varia quando dei corpi gli passano avanti, gli scienziati possono dedurre le proprietà dei pianeti e della stella. Solo altri sei pianeti sono stati scoperti con questo metodo e in futuro, secondo gli scienziati, questa tecnica consentirà di scoprire nella nostra Galassia altri pianeti o sistemi planetari simili, in scala, al nostro Sistema Solare. Nel caso specifico, fu captata la presenza di questo sistema per la prima volta nel 2006 con l’Optical Gravitational Lensing Experiment (OGLE) e fu chiamato OGLE-2006-BLG-109. Successivamente con il Microlensing Follow Up Network guidato da Andrew Gould fu organizzato un consorzio internazionale di astronomi per osservare e studiare il sistema appena individuato. Il fatto che gli astronomi abbiano scoperto subito, usando la tecnica della microlensing, questi giganti gassosi fa supporre che versioni più piccole di sistemi solari simili al nostro siano molto comuni nella Via Lattea.

     
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