CITOCHINE Ascoltami, io parlo così

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    BIOLOGO TEORETICO

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    CITOCHINE Ascoltami, io parlo così Capire il linguaggio delle cellule per trovare nuove terapie
    Autore: DI AICHELBURG ULRICO
    ARGOMENTI: BIOLOGIA, MEDICINA E FISIOLOGIA
    LUOGHI: ITALIA
    NOTE: 059



    LE citochine costituiscono un recentissimo capitolo fondamentale della biologia moderna, che in poco tempo ha investito la medicina. Il nome, d'origine greca, vuole indicare che le citochine «mettono in movimento le cellule». Definirle con precisione è difficile, diciamo che sono glicoproteine di massa molecolare modesta, messaggere per gli scambi fra le cellule. Inizialmente furono identificate nei globuli bianchi del sangue, ma ben presto si vide che quasi tutte le cellule le producono allo scopo di parlare con le loro vicine. Si è formato così un vero e proprio esercito con sigle, numeri e lettere che fungono da matricole: GF (growth factor o fattore di crescita), IL (interleuchine, provenienti dai globuli bianchi, il cui numero ha ormai superato la dozzina), CSF (co lony-stimulating factors, fattori stimolanti colonie di cellule), IFN (interferoni alfa, beta, gamma), TNF (Tumor necrosis factor, fattore di necrosi dei tumori, con due varietà, alfa e beta). Tutti questi neologismi formano un nuovo linguaggio medico in rapida evoluzione. Bisogna impararlo e comprenderlo: è il linguaggio che le cellule parlano fra loro. Volendo essere più precisi, le citochine sono mediatori glicoproteici che intervengono nelle interazioni a breve distanza fra le cellule. Esse agiscono sulle cellule-bersaglio attraverso recettori situati sulle membrane delle cellule, essi pure glicoproteine. Di continuo nuove molecole di questa famiglia (citochine, recettori delle citochine, antagonisti naturali di alcune citochine) vengono identificate. E col tempo si fanno luce le possibilità di applicazioni cliniche. Ciascuna citochina può prodursi in molteplici circostanze fisiologiche o patologiche e può avere funzioni diverse. Viceversa più citochine possono avere la stessa funzione. Esse agiscono come in un intreccio, ognuna potendo influire sulla produzione e sugli effetti delle compagne, cosicché le conseguenze su una data funzione possono essere diverse, addirittura opposte secondo le circostanze. Queste interazioni si spiegano specialmente col fatto che talune citochine utilizzano recettori e messaggeri intracellulari in parte comuni. Risultato? Ancora molte incertezze per i ricercatori, i produttori di farmaci, i medici. Tuttavia si possono proporre alcune linee direttrici per definire la personalità di ognuna delle principali citochine. Limitiamoci ad alcuni aspetti di importanza clinica. Nella reazione immunitaria intervengono specialmente le interleuchine, che agiscono su una o più tappe della maturazione dei linfociti B e T, e in senso più generale su tutte le fasi della risposta immune. Le citochine hanno dunque un ruolo fondamentale, positivo ma anche negativo, come accade con le malattie autoimmuni. Sempre a proposito di immunità si è visto che l'infezione da virus Hiv dell'Aids è causa di anomalie delle citochine, per esempio la produzione di IL 2 è inibita, il che ha certamente importanza per l'autoimmunodeficienza. Alcune citochine stimolano la moltiplicazione del virus (in vitro), mentre altre, come gli interferoni, la inibiscono. Le citochine sarebbero anche implicate nelle manifestazioni cliniche dell'Aids. Una migliore conoscenza di questo ambiguo ruolo delle citochine potrebbe aprire la strada a nuove terapie che utilizzino citochine o loro antagoniste specifiche per limitare la propagazione del virus e la sintomatologia. Ancora, le citochine fanno ormai parte dell'arsenale terapeutico delle leucemie e, per quanto occorrano ancora molte chiarificazioni, hanno già profondamente modificato i trattamenti nell'ematologia clinica. Applicazioni interessanti anche nella cura dei tumori, mediante IL, CSF, TNF, interferoni e così via. Molti ritengono che sia stata così aperta una nuova via terapeutica in cancerologia, fondata sulla stimolazione di una risposta immunitaria antitumorale. Numerosi gli esperimenti clinici nel melanoma, nei tumori del seno, dell'ovaio, della vescica, del pancreas, e per ridurre gli effetti negativi dei chemioterapici e della radioterapia. L'utilizzazione terapeutica delle citochine (per il momento soprattutto interferone alfa, interleuchina 2, CSF) è in pieno sviluppo. Queste sostanze sono ottenibili con la biotecnologia, o ingegneria genetica che dir si voglia, essendo noti alcuni geni codificanti le citochine, sovente localizzati su una stessa regione cromosomica, come il braccio lungo del cromosoma 5. E si dispone anche di molecole artificiali. Ulrico di Aichelburg

    (fonte: TUTTOSCIENZE)

    faccio i complimenti all'autore perchè il titolo è davvero simpatico!
     
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0 replies since 12/3/2005, 23:17   1020 views
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