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BIOLOGO TEORETICO
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Esami per Darwin Nuove specie, evoluzione in provetta Autore: BIANUCCI PIERO ARGOMENTI: BIOLOGIA, RICERCA SCIENTIFICA NOMI: DARWIN CHARLES, BEAUNDRY AMBER, JOYCE GERALD ORGANIZZAZIONI: SCRIPPS RESEARCH INSTITUTE LUOGHI: ITALIA NOTE: 037
IN una giungla vergine del Vietnam una spedizione del Wwf ha appena scoperto una nuova specie di mammifero: in attesa del battesimo scientifico viene indicata con l' appellativo di «capra della foresta» assegnatole dagli indigeni. Su uno degli ultimi numeri di «Science» due chimici americani Amber Beaundry e Gerald Joyce dello Scripps Research Institute di La Jolla, California per la prima volta hanno riprodotto in laboratorio il fenomeno dell' evoluzione che, in quasi quattro miliardi di anni, ha portato dal «brodo primordiale» alle forme di vita più evolute: inducendo un processo di mutazione e di selezione su dieci generazioni di ribozimi, sono riusciti a ottenere un ribozima che permetterà agli ingegneri genetici di tagliare il Dna con un' efficienza cento volte maggiore. Ancora: come riferiamo nell' altro articolo di questa pagina, studiosi di informatica cercano di riprodurre nei computer una forma di evoluzione non biologica. Insomma, una «vita artificiale». E ciò proprio mentre in Inghilterra il biologo Richard Milton pubblica un libro bomba che confuta la teoria dell' evoluzione di Darwin. Sono notizie che, da angoli diversi, ci riconducono al mistero centrale dell' origine della vita e della straordinaria varietà di forme che essa è riuscita a esprimere nel corso dell' evoluzione. La scoperta di una nuova specie di mammifero è in sè piuttosto eccezionale. I mammiferi sono una piccola minoranza nel mondo animale. Se ne sono classificati circa quattromila su un milione e 400. 000 specie note in zoologia. Se ancora oggi è possibile che qualche mammifero sia sfuggito all' inventario, immaginiamo quanto rimane da scoprire negli altri domini biologici, dal momento che è incertissima persino la stima del numero delle specie viventi: si va da 5 a 30 milioni. La dichiarazione della Conferenza di Rio sulla protezione della diversità biologica mira appunto alla tutela di questo patrimonio in gran parte ancora inesplorato. L' esperimento di «evoluzione forzata» in laboratorio e le ricerche sulla «vita artificiale» fanno sperare che si avvicini il giorno in cui comprenderemo come siano apparse le prime forme viventi 3, 8 miliardi di anni fa e come poi si sia giunti alla grandiosa varietà attuale. Per Darwin sarà un altro esame. La strada da percorrere è certo ancora lunga: non dimentichiamo che per fare un virus, al confine tra vivente e non vivente, «bastano» cinquemila istruzioni genetiche, ma ne occorrono tre milioni per fabbricare un batterio, e tre miliardi per costruire un uomo. Piero Bianucci
(fonte: TUTTOSCIENZE)
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