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Spariscono le giraffe, a rischio le formiche
Succede in alcune aree semidesertiche del Kanya in cui da 10 anni è bloccato l'accesso ai grandi erbivori
Le situazioni di mutualismo, ossia quelle in cui la sopravvivenza e il benessere di certe specie dipende direttamente dal benessere di altre, non sono affatto infrequenti negli ecosistemi, anche se ancora poco si sa come altri elementi di un ecosistema possono influire su questi rapporti.
Ora un gruppo di ricercatori delle Università della Florida e della California a Davis ha iniziato a chiarire queste relazioni grazie a uno studio, pubblicato sull'ultimo numero della rivista "Science" nel quale si individuano i passaggi che portano la riduzione delle popolazioni di elefanti, giraffe e altri animali erbivori nelle savane dell'Africa orientale a ripercuotersi perfino sulle colonie di formiche, con un loro lento declino.
I ricercatori, diretti da Todd Palmer, hanno in particolare studiato per dieci anni tre siti che partecipano al Kenya Long-term Exlosure Experiment (KLEE), destinato a studiare le politiche di conservazione più adatte a terreni caratterizzati da un clima semiarido e particolarmente fragili e sensibili ai cambiamenti. Due dei siti tenuti sotto controllo erano accessibili a tutte le specie di erbivori, mentre per il terzo erano state prese misure per interdire l'accesso alle specie i cui esemplari superano, da adulti, i 15 chilogrammi circa di peso.
Dalle osservazioni dei ricercatori è così risultato che l'assenza di grandi erbivori come elefanti e giraffe determina il declino di almeno quattro specie di formiche. Queste specie sono quelle che prediligono nutrirsi del nettare escreto, quando le sue foglie vengono brucate dai grandi erbivori, da una delle piante d'alto fusto caratteristiche della regione, Acacia drepanolobium, che per altro è particolarmente abbondante. La carenza di questa fonte alimentare ha comportato il declino delle colonie di queste quattro specie di formiche a favore di altre specie, che però si sono mostrate molto meno efficienti nel difendere gli alberi da diverse specie di parassiti. Come risultato finale si è quindi avuta anche una riduzione della crescita e della sopravvivenza degli esemplari di A. drepanolobium. (gg)
(fonte: http://www.lescienze.it ). -
trichi90.
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triste..evoluzione .
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