Il canto è della sabbia, non delle dune

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    BIOLOGO TEORETICO

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    16.07.2006

    Il canto è della sabbia, non delle dune
    Solo alcuni tipi di sabbia provocano il singolare fenomeno



    Fin dai secoli più remoti i viaggiatori che attraversavano in lunghe carovane i deserti hanno raccontato di strani suoni che si sentivano echeggiare di tanto in tanto. Da tempo si sa che il “canto delle dune" è provocato dagli smottamenti della sabbia, ma finora l’esatto meccanismo che li produce non era noto.
    Questi suoni sono udibili anche a una decina di chilometri di distanza dalla loro sorgente e possono assumere varie tipologie, somigliando ora al rombo di un jet ora all’eco di un organo. Possono raggiungere i 105 decibel e tipicamente hanno frequenze comprese fra i 65 e i 110 Hz.
    Ora alcuni ricercatori del Consiglio nazionale delle ricerche francese (CNRS) hanno sviluppato un modello che individua l’origine di questi suoni nella sincronizzazione del movimento dei granelli di sabbia quando rotolano uno sull’altro, e non nella sollecitazione della superficie della duna da parte dei granelli stessi, come era stato ipotizzato in precedenza.
    Secondo Stéphane Douady, che ha condotto la ricerca, pubblicando un articolo in proposito sulle Physical Review Letters, il rotolamento dei granelli che producono minimi suoni a diverse frequenze, finisce per creare una serie di onde stazionarie che si rinforzano a vicenda. Perché il fenomeno si verifichi i granelli devono raggiungere una velocità di 0,45 metri al secondo, ma è sufficiente che sia interessato uno strato di sabbia anche di soli due-tre centimetri. Inoltre i granelli devono essere ricoperti di una leggera patina di gel di silice.


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