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BIOLOGO TEORETICO
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27.03.2006
Biologia evoluzionistica dei tumori
Sfruttato un data-base di 32.000 genotipi cellulari
Nei più diversi ecosistemi, quando essi ospitano molte differenti specie selvatiche, l’evoluzione si sbizzarrisce e corre. Quando le mutazioni si accumulano nelle varie specie, alcune di esse finiscono per risultare particolarmente adatte all’ambiente e iniziano a properare in modo particolarmente vistoso. Succede sul fondo del mare, nelle foreste, e – come risulta da uno studio appena pubblicato sulla versione online di Nature Genetics, anche nei tumori precancerosi. Lo studio, diretto da Carlo Maley del The Wistar Institute, dimostra infatti che i tumori precancerosi che contengono una popolazione di cellule altamente diversificate evolvono più facilmente in cancro rispetto a quelli con cellule geneticamente più simili fra loro. "Anche se il cancro è stato definito in termini evolutivi fin dagli anni settanta – ha detto Maley – ben pochi ricercatori hanno studiato la malattia da questo punto di vista.”
La scoperta suggerisce che, almeno in alcuni tipi di tumore, la differenziazione genetica delle cellule precancerose possa fungere da bio-marker per valutare l’entità del rischio di una degenerazione cancerosa. Nel loro studio, Maley e colleghi hanno seguito 268 pazienti per 4,4 anni, un lasso di tempo durante il quale 37 tumori si sono sviluppati in cancro e hanno sfruttato un database che rappresentava oltre 32.000 genotipi differenti di cellule presenti nei tumori. Ricorrendo a tecniche computazionali, hanno poi analizzato il tasso di diversità all’interno dei diversi tessuti tumorali.
© 1999 - 2006 Le Scienze S.p.A.
Edited by Tursiops - 27/3/2006, 22:32
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