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BIOLOGO TEORETICO
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25.02.2006
Cancro della prostata: forse c'entra un virus
La scoperta fatta con la tecnica dei "virus chip"
Ricercatori dell’Università della California a San Francisco e della Cleveland Clinic hanno rilevato la presenza di un nuovo virus nei tumori umani della prostata. Questo tipo di virus è strettamente affine a uno che si trova normalmente nel topo, ma non era mai stato individuato nell’essere umano. L’eventuale legame con l’insorgenza del tumore – avvertono tuttavia i ricercatori – non è chiaro e sono necessari ancora ulteriori studi per confermarlo o confutarlo.
La scoperta è stata fatta grazie allo stesso “virus chip” per la rivelazione del DNA già utilizzato tre anni fa per confermare l’identità dell’agente patogeno all’origine della SARS.
I fattori genetici che concorrono al cancro della prostata sono complessi, ma uno dei primi geni che sono stati identificati come coinvolti nell’insorgenza della malattia era il gene RNASEL, che si sa partecipare alla difesa dell’organismo dagli attacchi virali. Proprio per il ruolo ricoperto da questo gene diversi ricercatori avevano ipotizzato che qualche virus potesse essere coinvolto nella patologia. Nello studio – di cui gli autori hanno dato notizia al Convegno dell’AAAS e che sarà pubblicato nei prossimi giorni su PLoS Pathogens – riferiscono di avere rilevato il nuovo virus molto più spesso nei tumori alla prostata in cui entrambe le copie del gene RNASEL avevano subito una mutazione.
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