Il tatto dei pipistrelli

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    BIOLOGO TEORETICO

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    19.12.2005

    Il tatto dei pipistrelli
    Non utilizzano soltanto l'udito, ma anche i recettori sulle ali



    I pipistrelli sono in grado di volare al buio grazie a notevoli capacità uditive, che consentono loro di sondare l'ambiente che li circonda ascoltando l'eco dei segnali che emettono. Un neurobiologo dell'Università dell'Ohio, però, ha scoperto che questi animali utilizzano anche il senso del tatto.
    Gli studi di John Zook suggeriscono che i recettori del tatto presenti sulle ali dei pipistrelli li aiutino a mantenere stabile l'altezza del volo e a catturare gli insetti a mezz'aria. I risultati preliminari della ricerca, presentati da Zook al recente convegno della Society for Neuroscience, hanno fatto risorgere una vecchia teoria secondo la quale i pipistrelli usano il proprio senso del tatto per la navigazione e la caccia notturna.
    Questa teoria era stata proposta per la prima volta attorno al 1780 dal biologo francese George Cuvier, ma era stata abbandonata quando gli scienziati avevano scoperto il meccanismo degli echi, una specie di sonar biologico usato dai pipistrelli, dai delfini e da poche altre specie animali. Zook ritiene che i recettori sensibili al tatto agiscano in congiunzione con il sonar per migliorare le capacità di caccia notturna dei pipistrelli. Gli echi aiutano gli animali a determinare cosa li circonda, mentre i recettori consentono loro di mantenere stabile il proprio volo e di afferrare con precisione le prede.


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