Come il sonno attenua la coscienza

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    06.10.2005

    Come il sonno attenua la coscienza
    La perdita di consapevolezza è dovuta alla disconnessione fra le aree del cervello


    Nel cervello umano, le cellule comunicano fra di loro scambiandosi segnali elettrici. Ma quando una persona cade in un sonno profondo, le regioni superiori del cervello - che durante la veglia sono caratterizzate da un incessante dialogo neurale - perdono apparentemente la propria capacità di comunicare in maniera efficace, provocando un'attenuazione della coscienza.
    In un articolo pubblicato sul numero del 30 settembre della rivista "Science", un gruppo di ricercatori guidati dagli psichiatri Giulio Tononi e Marcello Massimini dell'Università del Wisconsin di Madison riferisce che la perdita di coscienza durante il sonno profondo e senza sogni sembra verificarsi quando le differenti regioni della corteccia cerebrale che mediano la percezione, il pensiero e l'azione si disconnettono a livello funzionale.
    Tononi e colleghi hanno osservato la disconnessione quando alcuni brevi impulsi di elettricità, generati magneticamente, sono stati diretti verso regioni specifiche del cervello. Gli impulsi hanno stimolato una risposta elettrochimica dalle cellule bersagliate che, se il soggetto era sveglio, si è propagata attraverso il cervello viaggiando lungo network di fibre nervose fino a diverse destinazioni cerebrali. Se il soggetto si trovava in uno stato di sonno profondo, invece, la stessa risposta si è estinta rapidamente e non ha viaggiato oltre le cellule stimolate.
    Quando la coscienza si attenua, dunque, "il cervello - spiega Tononi - si divide in tante piccole isolette che non parlano fra di loro". La scoperta è importante perché fornisce il primo indizio diretto su come il cervello alteri lo stato di coscienza durante il sonno.


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    CITAZIONE
    Tononi e colleghi hanno osservato la disconnessione quando alcuni brevi impulsi di elettricità, generati magneticamente, sono stati diretti verso regioni specifiche del cervello. Gli impulsi hanno stimolato una risposta elettrochimica dalle cellule bersagliate che, se il soggetto era sveglio, si è propagata attraverso il cervello viaggiando lungo network di fibre nervose fino a diverse destinazioni cerebrali. Se il soggetto si trovava in uno stato di sonno profondo, invece, la stessa risposta si è estinta rapidamente e non ha viaggiato oltre le cellule stimolate.

    la neurobiologia mi affascina e il cervello è davvero "senza confini".
    leggendo questo articolo mi chiedo come fa il cervello ad autoregolarsi...cioè quali sono i meccanismi, gli stimoli, per cui tutte le aree si riconnettono e uindi ci si sveglia?
    questo può spiegare come mai a volte si hanno "visioni extracorporee"?? ohmy.gif
     
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  3. Foster83
     
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    Anche a me piacerebbe saperolo, ma credo che faccia parte della grande quantità di cose del cervello che non si conoscono purtroppo.
     
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  4. Aeneas
     
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    L'encefalo è una delle pochissime parti del corpo umano la cui conoscenza è ancora a livelli poco più che sciamanici sia per quanto riguarda l'anatomia non descrittiva, la patoogia e come il cetaceo sa bene la farmacologia....fa veramente impressione leggere che un medicinale funziona, non si sa in meccanismo, ma funziona.
    Comunque come ama dire un prof. con cui collaboro: questa è l'affascinante avventura di un cervello che studia se stesso!

    Saluti
    Enea
     
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  5. Foster83
     
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    Come la PEA... non si s ail meccanismo, ma è un antinfiammatorio... Tornando in tema, purtropo del cervello si sa veramente poco...
     
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    è vero a volte un farmaco funziona ma il meccanismo di azione o non si sa o si conosce per caso o con studi successivi.
    Il cervello è affascinante, soprattutto la sua organizzazione.
     
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  7. Foster83
     
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    Infatti, mi pare di aver letto che maggiore è il numero dei gherigli del cervello (si chiamano così vero le scanalature del cervello) maggiore è l'intelligenza dell'organismo in cui è situato. Infatti il nostro cervello oltre ad avere grandi dimensioni è anche pieno di gherigli non è liscio. Ma cosa c'è esattamente nei gherigli, che aumentanol 'intelligenza, questo è curioso capire.
     
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    io li ho sempre chiamati solchi. wink.gif
    riguardo quello che hai detto tu mi è venuto in mente il paragone con l'intestino ma non solo. Mi spiego, l'intestino per svolgere al meglio la sua funzione presenta una forma "serpeggiante" in questo modo aumenta la superficie di assorbimento con conseguente incremento dell'efficienza, per cui penso che i solchi del cervello favoriscano sia il numero di neuroni che il numero di interazioni creeandone anche di nuove. Insomma penso che il tutto ruoti sempr eintorno al famoso rapporto superficie/volume.
     
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  9. Foster83
     
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    Solchi penso sia più appropriato sì; ma che io lo considero come una noce ingigantita... per questo li chiamo gherigli... biggrin.gif
     
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8 replies since 6/10/2005, 21:59   210 views
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