Un test per il tumore del seno

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    14.09.2005

    Un test per il tumore del seno
    Anziché le cellule tumorali, gli scienziati misurano i livelli di cellule immunitarie



    Un nuovo test che prende in esame le cellule immunitarie nei linfonodi potrebbe consentire di predire se il tumore del seno si è diffuso e se ha probabilità di ricomparire. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista “PLoS Medicine”.
    Attualmente il miglior modo di prevedere se il tumore può tornare è quello di cercare cellule tumorali nei linfonodi vicino al seno. Ma Peter Lee e colleghi della Scuola di Medicina dell’Università di Stanford ritengono che forse esaminare le cellule immunitarie negli stessi linfonodi potrebbe costituire un metodo più efficace.
    “I cambiamenti immunitari nei linfonodi - ha spiegato Lee - predicono quasi perfettamente gli sviluppi clinici, molto meglio che ogni altro fattore prognostico oggi disponibile”. Lee e colleghi hanno esaminato campioni di tessuto di linfonodi provenienti da 77 pazienti con un tumore del seno, prelevati oltre cinque anni fa. Tutti i pazienti avevano avuto un tumore che si era diffuso ad altri organi. Nel giro di cinque anni, in 33 dei 77 pazienti il tumore aveva fatto la sua ricomparsa.
    Il gruppo di Lee ha cercato nei linfonodi le cellule tumorali e tre tipi di cellule immunitarie: cellule T citotossiche, cellule T helper e cellule dendritiche. I linfonodi che erano stati invasi dalle cellule tumorali esibivano forti cali di cellule T helper e dendritiche e avevano anche meno cellule T citotossiche. La cosa curiosa, però, era che l’equilibrio delle cellule immunitarie era alterato anche in linfonodi con poche o nessuna cellula tumorale. Questo squilibrio è stato osservato soprattutto nelle 33 donne il cui tumore era ricomparso dopo cinque anni.
    “Trovare cambiamenti immunitari in linfonodi privi di cellule tumorali - commenta Lee - è stata una vera sorpresa. Forse le cellule tumorali secernono qualche sostanza che prepara i linfonodi all’invasione: vi producono un cambiamento prima ancora di penetrarvi”.
    Le donne i cui linfonodi presentavano un normale equilibrio di cellule immunitarie avevano una probabilità del 85-90 per cento di essere libere dal tumore dopo cinque anni. Il gruppo con un profilo immunitario “sfavorevole”, invece, aveva una probabilità inferiore al 15 per cento. Lee spera ora di sviluppare un test semplice per determinare quali pazienti potrebbero ricevere benefici da una terapia più aggressiva e quali invece potrebbero risparmiarsi trattamenti tossici e costosi.


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  2. Foster83
     
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    Ah, meno cellule immnuitarie, vuol dire tumire al seno.... Io il controllo non l'ho mai fatto.
     
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1 replies since 15/9/2005, 16:56   130 views
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