Dalle staminali ai neuroni

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    NEUROSCIENZE

    Dalle staminali ai neuroni

    Da una cellula staminale del cervello, immatura e indifferenziata, fino al neurone, cellula nervosa adulta e specializzata. Per la prima volta alcuni scienziati del McKnight Brain Institute in Florida sono riusciti a osservare, fase dopo fase, l'intero processo di differenziazione delle cellule del cervello dei topi. L'esperimento è stato pubblicato sui Proceedings of the National Academy of Science. Anche se già in passato altri ricercatori hanno sviluppato in laboratorio cellule nervose a partire dalle staminali del cervello, nessuno fino ad ora aveva osservato così in dettaglio i singoli passaggi che portano le cellule progenitrici del tessuto cerebrale alla loro completa maturazione. Come spiega Dennis Steindler, un neuroscienziato del gruppo di ricerca statunitense "abbiamo usato un microscopio speciale che ha permesso di vedere le cellule vivere per lunghi periodi di tempo, per cui abbiamo effettivamente constatato che le staminali danno vita a nuovi neuroni". Lo studio consentirà di studiare più a fondo i meccanismi di rigenerazione dei tessuti cerebrali. I ricercatori, inoltre, ritengono probabile che il processo sia stato monitorato sin dalla cellula staminale originaria, la cellula-madre, da cui discende ogni altra cellula del cervello. È un ulteriore passo avanti verso la possibilità di una medicina rigenerativa: la speranza è riuscire a ripetere questi test utilizzando cellule nervose umane, nella prospettiva di poter rigenerare i tessuti cerebrali danneggiati da malattie neurodegenerative come il morbo di Parkinson e la malattia di Alzheimer, attualmente privi di cure.(da.c.)

    (fonte: GALILEONET)
     
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    17.06.2005

    Neuroni coltivati in provetta
    Generate in laboratorio nuove cellule cerebrali



    Gli scienziati del dipartimento di medicina rigenerativa dell’Università della Florida hanno creato per la prima volta un sistema che duplica la neurogenesi, il processo di generazione di nuove cellule cerebrali, in un modello di roditore in provetta. In un articolo pubblicato sul numero del 13 giugno della rivista “Proceedings of the National Academy of Sciences”, i ricercatori scrivono che il metodo potrebbe consentire potenzialmente di produrre una riserva illimitata di neuroni per curare disturbi come il morbo di Parkinson o l’epilessia.
    “È come una catena di montaggio – spiega il neuroscienziato Bjorn Scheffler – per produrre e aumentare il numero di cellule del cervello. In pratica, prendiamo dei neuroni e li congeliamo fino a quando non ce n’è bisogno. Quindi li riscaldiamo, diamo inizio a un processo di generazione cellulare e produciamo grandi quantità di nuove cellule”.
    La scoperta potrebbe avere importanti applicazioni sugli esseri umani e favorire i tentativi di usare le cellule stesse di un paziente per restaurare le funzioni cerebrali danneggiate. La tecnica, infatti, produce quantità di cellule molto superiori a quelle che il corpo può generare da solo.
    Lo studio ha anche permesso di individuare quali sono le cellule staminali del cervello. “Abbiamo isolato per la prima volta – afferma Dennis Steindler, principale autore dell’articolo – quella che sembra essere una staminale cerebrale. Grazie a un microscopio speciale che ci consente di studiare cellule viventi per un lungo periodo di tempo, abbiamo osservato questi candidati dare origine a nuovi neuroni”.


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  3. Foster83
     
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    Bello veramente... adesso bisogna riuscire ad iniettarle nel cervello per poterlo ricostruire.. sapete che bello riuscire a far riprender eun oaziente con un grave danno cerebrale, sarebbe un ottimo risultato.
     
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  4. Aeneas
     
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    Tutto molto bello, ma l'applicazione effettiva non potrà esserci finchè non si individueranno le cause del danno, se non si correggeranno queste ogni cura sarà solo palliativa (meglio di niente.....).
    Quello che volevo rimarcare è come le nostre conoscenze rigurdo queste patologie neuro-degenerative siano ancora incomplete, ed è difficile curare un male sulle cui cause sono ancora aperte le discussioni.

    Saluti
    Enea
     
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  5. Foster83
     
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    Su questo hai ragione purtroppo... per curar un male bisogna conoscerne òla causa; visto che del cervello si sa poco, è difficile anche conoscere bene le patologie che lo coinvolgono.
     
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4 replies since 15/6/2005, 18:25   184 views
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