Adroterapia oncologica, in Italia il primo centro

Notizia Ansa

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  1. Luis 22
     
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    "Potra' accogliere i suoi primi pazienti alla fine del 2007 il primo centro d'Europa di adroterapia oncologica realizzato a Pavia. La struttura consentira' il trattamento dei malati di cancro utilizzando i nuclei atomici, un passo avanti rispetto alla radioterapia. A Pavia la cerimonia di posa della prima pietra del centro. Questo nuovo tipo di terapia consentira' di combattere i tumori piu' difficili, come quelli al cervello o vicino ad organi vitali."

    Fonte: Ansa


    Posto anche qui questa interessante notizia. Sinceramente non conoscevo proprio questa nuova terapia anti-cancro.
     
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    Approfondimento sull'ADROTERAPIA:

    L’adroterapia è la figlia più giovane della radioterapia convenzionale, quella che si effettua con i raggi X (detti 'gammas' o 'fotoni' dai fisici). L’adroterapia utilizza fasci di protoni (ioni di idrogeno), di ioni carbonio e di neutroni, che sono tutte particelle più pesanti degli elettroni e sono dette "adroni".

    Protoni accelerati a 200 MeV e ioni carbonio accelerati a 4’700 MeV permettono di irradiare i tumori profondi seguendone il contorno con precisione millimetrica e di risparmiare i tessuti sani circostanti.

    Produrre protoni e ioni carbonio di queste energie è più difficile e costoso che produrre gli elettroni da 10 o 20 MeV necessari per la terapia convenzionale con raggi X. Soltanto i protoni da 200 MeV riescono infatti a penetrare nel corpo fino a 27 cm e a raggiungere così i tumori profondi. Per penetrare fino alla stessa profondità gli ioni carbonio devono essere accelerati a un'energia circa ventiquattro volte maggiore (4’700 MeV), il che implica apparecchiature ancora più grandi.

    Per la protonterapia si usano quindi o "ciclotroni" di 3-4 metri di diametro, oppure "sincrotroni" di 6-8 metri di diametro.

    Invece per la terapia con ioni carbonio si impiegano "sincrotroni" di 20-25 metri.

    Gli "Adroni" - usati nella terapia - sono nuclei di atomi che, portati ad alta energia da una potente macchina acceleratrice, sono lanciati come proiettili in grado di danneggiare tessuti malati in massima parte alla fine del loro corso nel corpo del paziente, in corrispondenza del tumore.




    Il bersaglio tumorale


    L'adroterapia era stata inizialmente indicata per i tumori localizzati nella base cranica, sul fondo dell'occhio e lungo la colonna vertebrale. Recentemente, i tumori pediatrici, i tumori del sistema nervoso centrale, della prostata, del fegato, dell'apparato gastroenterico e del polmone sono stati trattati con successo con tale trattamento.




    Adroterapia

    Un fascio di adroni carico rilascia la maggior parte della sua energia distruttiva (in rosso) sul bersaglio. La dose al tumore può essere quindi molto elevata mentre i tessuti sani vengono risparmiati.




    Radioterapia con raggi X

    I raggi X rilasciano soltanto parte dell'energia sul tumore e coinvolgono anche i tessuti sani. La dose non può essere altrettanto elevata. Per aumentarla, e meglio controllare il tumore, si usano molti fasci di raggi X incrociati (IMRT = Intensity Modulated Radiation Therapy).



    I vantaggi


    L'adroterapia con protoni e ioni carbonio, rilasciando la dose al tumore con gran selettività, reca meno danni ai tessuti sani circostanti rispetto alla radioterapia con raggi X. Questa proprietà è particolarmente importante nei casi in cui il tumore è localizzato presso organi vitali che non devono essere irradiati.

    Inoltre uno ione carbonio rilascia, in ogni cellula traversata, un’energia circa ventiquattro volte maggiore di quella rilasciata da un protone. Per questo gli ioni carbonio hanno sulla maggior parte dei tessuti una maggiore efficacia biologica dei protoni (e dei raggi X) nell’uccidere le cellule “radio resistenti” che si trovano alla fine del loro percorso, ove si trova il bersaglio tumorale.


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    (CONTINUO...)

    L’adroterapia è stata utile finora a circa 35.000 pazienti nel mondo. In Italia potrebbero beneficiarne ogni anno circa 15.000 persone. In un rapporto pubblicato all'inizio del 2004, l'Associazione Italiana di Radioterapia Oncologica (AIRO) ha quantificato il numero di pazienti italiani che dovrebbero poter accedere a questa terapia [Documento: Implementazione di una rete di Centri di Adroterapia con protoni e ioni sul territorio nazionale]. Le conclusioni indicano che, sui circa 20'000 pazienti trattati con raggi X di alta energia ogni 10 milioni di italiani, circa 200 (1%) dovrebbero essere trattati oramai con protoni (pazienti detti appartenenti alla categoria A), 2'500 (13%) trarrebbero profitto dalla terapia con protoni (categoria B) e circa 600 (3%) si potrebbero avvantaggiarsi della terapia con ioni carbonio. Dunque in Italia c'e bisogno di un centro nazionale per la terapia con ioni carbonio (come il centro progettatto e promosso dalla Fondazione TERA gia in costruzione a Pavia: link) e 4-5 centri di protonterapia (link a Trento).

    In generale, le indicazioni cliniche della terapia con fasci di protoni riguardano le neoplasie oculari e i tumori che interessano la base del cranio, la spina dorsale e la prostata. Con gli ioni carbonio sono vantaggiosi anche per i seguenti tumori: carcinomi delle ghiandole salivari e dei seni paranasali, sarcomi ossei e dei tessuti molli, carcinomi delle vie biliari, tumori dei polmoni e del fegato e tumori pediatrici.

    Nel caso di buona parte dei tumori del distretto cervicocefalico, del torace, dell’addome o dello scavo pelvico la terapia con protoni può essere utilizzata anche per somministrare, al termine di un trattamento convenzionale, un sovradosaggio.

    In particolare, gli ioni hanno una maggiore efficacia biologica relativa (EBR) rispetto ai raggi X e anche ai protoni: le cellule hanno una minore capacità di riparare le lesioni prodotte dagli ioni, che sono quindi particolarmente indicati nel trattamento dei tumori radioresistenti, che cioè resistono sia ai raggi X sia ai protoni e rappresentano il 10% circa di tutti i tumori trattabili con le radiazioni.

    Presso il centro per ioni carbonio HIMAC di Chiba (Giappone) sono stati ottenuti risultati molto positivi nel trattamento dei tumori polmonari non-microcitomi (NSCC) e nei tumori epatici non operabili. In alcune patologie cerebrali il laboratorio GSI di Darmstadt ha dimostrato che gli ioni carbonio sono nettamente piu efficaci dei protoni. Risultati particolarmente interessanti sono stati ottenuti nei tumori delle ghiandole salivari e nei melanomi e carcinomi adenoide-cistici del massiccio facciale che rispondono poco alla radioterapia convenzionale.

    Sulla base di questi risultati clinici (basati su piu' di 30'000 pazienti trattati nel mondo con protoni e 1'700 pazienti irradiati con ioni carbonio) l'AIRO giunge alla conclusione che in Italia ogni anno 1'000 pazienti circa hanno tumori che devono essere trattati con fasci di protoni (patologie elettive). Inoltre la protonterapia porterebbe, sulla base delle conoscenze attuali, un importante vantaggio a circa 10'000 altri pazienti all'anno.

    I tumori radioresistenti per i quali e' stato mostrato un elevato tasso di di controllo locale sono circa 3'500 all'anno; questo e' il numero di potenziali pazienti da trattare, possibilmente, con ioni carbonio.

    Secondo l'AIRO, per rispondere alle esigenze dei malati italiani sarebbero necessari 3-5 centri di protonterapia, (situalti al nord, a centro e al sud) e un Centro Nazionale di eccellenza per ioni carbonio dotato di 3-4 sale di trattamento.

    Molti paesi stanno investendo su questo strumento anticancro: la scelta è maturata soprattutto negli anni novanta, proprio mentre partiva l’impegno nazionale e internazionale della Fondazione Tera.
    Tutti i centri di adroterapia fanno parte del Particle Therapy Co-Operation Group (PTCOG), il cui sito raccoglie le informazioni piu' aggiornate sui pazienti trattati [Sito: ptcog.web.psi.ch].

    In Italia dal 2001 i Laboratori Nazionali del Sud dell'INFN hanno messo in funzione un fascio di protoni da 62 MeV con il quale sono trattati i melanomi oculari e altri tumori poco profondi (Progetto CÁTANA) [Sito: www.lns.infn.it/catanaweb/catana].

    Nel 2003 la Fondazione TERA ha completato le specifiche ed i disegni tecnici del CNAO, il Centro Nazionale di Adroterapia Oncologica per la terapia di tumori profondi con protoni e ioni carbonio [sito: cna.tera.it/pubblica/index.html]. Il Ministero della Salute ne ha affidato la realizzazione alla Fondazione CNAO creata nel 2001.

    Il 20 gennaio 2003 il Governo italiano ha annunciato che il Centro Nazionale sara' costruito a Pavia nelle vicinanze del Policlinico San Matteo, uno dei cinque ospedali che sono, insieme a TERA, Fondatori della CNAO. Per piu' dettagli si veda "Centri di Eccellenza" nel Capitolo "Programmi".

    (fonte: TERA)
     
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  4. Foster83
     
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    Interessante. E' una sorta di chemioterapia, ma molto meno dannosa a quanto pare.
     
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3 replies since 6/3/2005, 12:31   2500 views
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