LA LUCE DEGLI UOMINI

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    BIOLOGO TEORETICO

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    di Orazio Valenti
    per Edicolaweb


    "Il nostro corpo è sottomesso al cielo ed il cielo è sottomessi allo spirito". (Leonardo da Vinci)

    Prendiamo spunto dall’insieme di testimonianze, che si sono susseguite nei nostri articoli, riguardanti le spiegazioni scientifiche sulla realtà invisibile dell’uomo: è sempre più incontestabile che la scienza cosiddetta "Nuova", ma che in realtà è antica come l’Universo, stia scoprendo sempre più l’Essere divino, immortale, spirituale che c’è in noi.

    Quell’uomo, dunque, che non volesse riconoscere questa propria "Intelligenza", come potrebbe riconoscere la Intelligenza degli Elementi, del Pianeta, del Tutto?

    Da più parti ho ricevuto una serie di domande riguardanti concetti già espressi e vorrei ancora riprovare a considerare, in chiave ecumenica o interreligiosa, il Testo Sacro che i cristiani usano, la Bibbia, ricordandoci la frase: "Tutto passerà, ma le mie parole non passeranno".
    Come facciamo a ritenere o sostenere di essere cristiani e di credere nel Padre, secondo ciò che dai Testi Sacri ci è stato tramandato?

    Significativa è la reazione, come specchio dei nostri tempi, di due avvocati tedeschi, riportata su un trafiletto de "Il Giornale" del 2 agosto 2000: "Due avvocati tedeschi, della cittadina bavarese di Marktheidenfeld, Christian Sailer e Gert-Joachim Hetzel, hanno presentato un esposto, al ministro della famiglia Christine Bergmann, chiedendo che la Bibbia venga messa all’indice tra le pubblicazioni non adatte ai minori per i suoi passaggi 'sanguinari e contrari ai diritti umani'. I due avvocati sostengono che la Bibbia predichi il genocidio, il razzismo, l’antisemitismo, le esecuzioni crudeli di adulteri e omosessuali, l’assassinio dei propri figli e molte altre perversioni."

    Questa iniziativa, senza dubbio ha fatto riflettere molti credenti, nel loro stesso "credo".
    Nel Vecchio Testamento l’Iddio di Abramo, di Mosè, che disse di essersi pentito di aver creato l’uomo (Genesi 6,6), ha permesso agli uomini certe azioni:

    - di infrangere le Tavole della Legge per riproporle non più con Amore ma con severità;
    - di provare Abramo nella sua fede riconsegnandogli il bene più caro, il figlio;
    - di permettere che Abramo si accoppiasse con le figlie in un momento storico in cui le leggi della vita e della genetica erano completamente diverse;
    - di consentire, anzi spesso ispirare, guerre tra i popoli e stragi di innocenti.

    Dovremmo chiederci: quale rapporto noi crediamo possa essere mutato con questo Padre che ha mandato il Suo Figlio Cristo a dimostrare potenze ancora oggi relegate alle più lontane definizioni di "Miracoli"? Se non siamo capaci né di ripeterle né di comprenderle, come possiamo arrogarci il diritto di osteggiarLo, disubbidirLo, "giudicarLo", Lui che ci ha dato prova di essere Onnipresente, Onnisciente ed Onnipotente?
    Il fatto è che noi siamo ingiusti, sia nelle nostre leggi autocostruite, sia nella assoluta incomprensione delle Dimensioni Superiori, Intelligenze e metodologie.
    Difatti: che senso ha la "Giustizia" nella attuale mente degli uomini? Quale sarebbe il percorso per prendere coscienza del proprio Spirito o Intelligenza Universale?
    Perché si scrive nel Salmo 82,6: "Voi siete Dei", rivolgendosi a qualunque uomo?
    Lo stesso dice il Cristo in Giovanni 10,34: "Voi siete Dei".
    Ed ancor meglio il Cristo, secondo Giovanni in 14,12, dice: "Chi crede in me, compirà anche lui le opere che io faccio, anzi, ne farà delle maggiori".
    Concetto ben spiegato dal saggio Paramahansa Yogananda, il quale ritiene che: "Gesù fu inviato in Terra per essere un ideale che noi potessimo seguire; non per svolgere il dramma della vita e della morte in maniera ordinaria. La Sua missione è stata quella di mostrarci che quello che egli fu capace di fare, noi pure possiamo fare, a condizione che meditiamo altrettanto profondamente e che amiamo Dio come Egli Lo ha amato."
    Questo è il senso vero del vivere le nostre vite, santificando la nostra "chiesa" che è il nostro strumento vivente, il nostro corpo, senza tergiversare sulle Leggi del Padre, che il Figlio non ha affatto cancellato, riferendosi sempre al Padre come più grande, ed essendo in "missione secondo la Sua Volontà", fino all’estremo istante. La Legge del Padre, per le "pecore" e non più per gli agnelli, sarebbe dovuta essere meglio compresa, sia per le esperienze tramandateci dagli antichi Profeti, sia per le attuali conoscenze dell’universo e della natura visibile ed invisibile, con cause ed effetti sovrumani di portata dalla proiezione infinita.
    "Chi sei tu che replichi a Dio?", cosa vuol dire?
    Vorresti forse replicare alla tua natura trina di corpo-anima-spirito? (tale è l’Immagine e Somiglianza). Vorresti forse tagliar via il tuo Spirito od Intelligenza Universale per cui sei quel 'Figlio di Dio', che non sottostà, ma è convivente nell’armonia dell’immenso Amore delle Leggi che sovrastano ogni cosa ed in cui ogni effetto deriva da una causa che tu stesso produci? Ti sei trattato male? Hai trattato male gli equilibri viventi? Ricevi le conseguenze che tu stesso ti sei voluto in quel libero arbitrio che ti potrà lasciare nell’inganno finché vorrai, nel tuo destino personale di sofferenza per quanto grave che sia.
    In fin dei conti, saresti fermato nel momento in cui volessi caparbiamente disturbare i destini di ciò che ti attornia, se non è permesso dai programmi Superiori.
    E poi, la morte non esiste. Cosa vuol dire? Che rinascerai tante volte e ti riproporrai tante volte le stesse esperienze, finché non prenderai il tuo toro per le corna e ti adagerai nel "finalmente conquistato Amore" della evoluzione.
    Il Sommo Padre non "cancella" i nostri errori, tranne in rarissimi casi e per una Sua metodologia difficile da capire. La nostra redenzione non dipende passivamente dal suo perdono, ma dalla nostra assoluta volontà di cambiare, per cui si sviluppa una forza di sintonia col nostro spirito che, risvegliandosi nella propria divinità, ci farà salire quel gradino in avanti, ed in un tempo non calcolabile dal nostro tempo di desideri umani. Dovremmo essere già pronti a capire anche scientificamente che il tempo non esiste. Anche nei film di fantascienza spesso l’eroe viene a sapere che la forza è in sé stessi, ed è proprio questa: il divenire dèi, ma... passo passo. Altrimenti è inevitabile lo sprigionarsi della Giustizia che affianca e difende l’Amore, ma è una ritorsione per cui dobbiamo batterci il petto, per una persona singola, popolazione o umanità intera.
    Se non rimetteremo ogni cosa al suo giusto posto, in questa stanza della Casa del Padre, non aspettiamoci nessuna speranza di perdono, ma prepariamoci alla ripetizione dal punto in cui avevamo incominciato a sbagliare. Ecco, Dio è Buono: ci dà sempre la possibilità di ripetere uno o più anni scolastici.
    "E la Luce risplendette fra le tenebre, ma le tenebre non l’hanno ricevuta" (Giovanni 1/4)

    In ogni "Gerarchia Naturale" sarebbe errato definire un superiore ed un inferiore, è meglio dare ad ogni essere vivente la propria funzione e la propria responsabilità.
    L’allegoria della creazione nella Genesi può essere compresa quando siamo coscienti, anche scientificamente, che l’uomo è fatto ad immagine e somiglianza del Padre, cioè di corpo materiale, di corpo energetico e di "Spirito", per cui è un essere divino potenziale innanzi a numerose altre creature. Attenzione, però, nel dinamismo evolutivo non vi è alcuna staticità, per cui ciò che in basso è come ciò che sta in alto. Questo vuol dire che tutto è legato da un costrutto armonico, quindi Tutto è Uno.
    Poi, anche se solo l’uomo possiede l’intelligenza individuale, questo non vuol dire che egli solo per sempre la possederà: nella trasformazione evolutiva, ogni essere si evolve per raggiungere ogni livello superiore.
    È così che si spiegano la presenza di una moltitudine di esseri superiori all’uomo nella scala gerarchica della coscienza universale, che risiedono nel Cosmo ed una moltitudine di esseri cosiddetti inferiori. L’uomo è nel "suo" punto relativo e dinamico, con la funzione di eseguire il proprio compito di aiutare gli esseri a lui affidati (con enorme responsabilità), e di "ascoltare", "ubbidire" ai "consigli" datigli dagli Esseri Superiori.

    Oltre la incarnazione vi è la reincarnazione, la scuola universale aperta a tutti, fatti di spirito e di polvere, di Padre e di Madre che è sempre il Padre ma in dimensioni complementari.
    Questa è la Economia Creativa. Ma, ripeto, per coloro che non hanno alcuna voglia di entrare in se stessi e trovare la fiammella della propria identità spirituale, ogni parola è inutile, oserei dire che è come una potenziale "pausa", perché non si vuole né sentire né vedere sé stessi.
    L’interpretare Dio come Essere a sé stante, è pure un pensiero che si potrà dipingere, ma che nulla ha a che fare con la realtà, per cui Egli è la Sintesi-Una della Totalità. Oggi che la nostra scienza seppur infantile ha già spiegato molti tratti della formazione di un nuovo Sistema Solare e della Energia Luce, ci verrebbe più comprensibile tradurre i concetti dati ai nostri primi progenitori.
    Gli era stato detto che sarebbero stati i dominatori delle specie terrestri? Come? Usando lo scempio con cui stiamo trattando la Natura Madre (senza dimenticarci della Natura Padre che non ce lo permetterà a lungo). È un’arroganza che ci ha fatto diventare più involuti di numerose specie viventi...

    Fuori del tempo e dello spazio, fuori della staticità della singola esperienza , della singola vita , esiste un programma talmente infinito che potremmo (perdonatemi il concetto) paragonarlo ad un inimitabile Artista che fa e disfa sé stesso nell’incedere delle spirali evolutive dove noi, ancora abbastanza limitati, non possiamo che penetrarne un frangia molto esterna.
    Questo Padre che si incarna, perché lo è, in ogni atomo, in ogni essere, arriva anche a dircelo:
    "Ecco il Mio Diletto Figlio nel Quale mi sono compiaciuto, ascoltatelo!"
    Più in là, fa dire al suo Figlio Cristo che anche noi faremo tali Cose ed ancor maggiori. Quando?
    Oltre la morte che non esiste, oltre la vita, oltre l’inganno, oppure subito, come quel "ladrone" crocifisso, al quale Cristo disse: "In verità ti dico: oggi sarai con me il Paradiso".
    Cosa è il Paradiso? Il raggiungimento finale di un ciclo evolutivo dove la nostra coscienza è pronta ad affrontare un nuovo ciclo superiore con le ali spiegate nella Luce?
    Forse qualche scienziato, scrutando nei meandri della luce sta scoprendo un’altra Luce. O forse numerose persone tornate dal coma, o uomini buoni e caritatevoli, hanno visto questa Luce... ma a chi la possono raccontare?
     
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