Popolazione umana

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  1. Calaf
     
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    Ti ringrazio Alessio per la risposta ricca di particolari.
    Ma ecco il mio pensiero a proposito.

    Certamente oltre le guerre anche le malattie hanno mostrato il loro effetto devastante. basta pensare che soltanto l'influenza Spagnola ha causato circa 50.000.000 di morti quando la Prima Guerra Mondiale ne ha causati "solo" 10.000.000.

    Il punto è che non mi riferivo tanto agli "ultimi" anni dove credo sia facile intuire i motivi di una bassa crescita demografica (anzi in alcuni casi si parla anche di denatalità come per l'Italia che ha una popolazione che va invecchiando rapidamente), quanto all'andamento demografico dei primi diciamo 100.000 anni.

    Certamente l'uomo appartiene alla classe K, tuttavia dobbiamo considerare due fattori:

    1) Il tempo (stiamo parlando di un periodo che va dai 100 ai 200 mila anni
    2) L'intelligenza dell'uomo che protegge più delle altre specie dalla mortalità

    Facciamo un po' di conti.

    Quando l'uomo apparì sulla terra (e non stò parlando di scimmie, altrimenti dovremmo riferirci ad un periodo ben superiore, ma di prime forme di vita riconosciute come umane), non esistevano che le leggi della natura.

    Ne regoli morali ne sociali, niente progresso o leggi, insomma niente struttura sociale che ha poi reso la vita umana "innaturale" (a mio avviso).

    L'accoppiamento avrebbe dovuto essere perciò "naturale" seguendo non solo l'istinto ma anche i desideri ed il soddisfacimento dei bisogni biologici di un essere intelligente.

    Se chiediamo oggi con quale frequenza si ha o si vorrebbe avere un rapporto con la nostra compagna la risposta sarebbe "almeno 3 volte a settimana".

    Ma è soltanto una media odierna. Potenzialmente l'uomo potrebbe accoppiarsi senza dubbio con frequenza ben maggiore anche per semplice diletto e non solo per istinto.

    Ora, non serve essere obbligatoriamente dei matematici per comprendere che se oggi possiamo evitare di mettere incinta una donna per ogni accoppiamento, allora non era possibile. Ciò significherebbe che da quando l'uomo è apparso sul pianeta, ogni femmina avrebbe dovuto essere costantemente incinta. In un periodo di 100.000 anni, altro che 5 miliardi di abitanti (e stiamo parlando di solo 100 mila anni).

    Perciò credo che i conti non tornino anche considerando le ultime guerre e malattie. Quest'ultime poi possono essere cause di vere e proprie pandemie quando la popolazione è consistente.

    Dunque, mi chiedo, in questi benedetti 100 mila anni, conoscendo il periodo di fertilità della femmina (circa 500 ovuli distribuiti in circa 40 anni consumandone 1 al mese) ed il periodo di gravidanza di 9 mesi, il pianeta avrebbe dovuto essere sovraffollato.

    Come mai ciò non è successo? Epidemie e guerre sono fattori dei nostri "ultimi" tempi.

    Non può forse essere che in un era lontana anche l'umanità abbia subito forti perdite come accaduto per i dinosauri che si sono addirittura estinti?

    E se sì, quale ne è stata la causa?

    Che siano state organismi di vita allora esistenti e particolarmente virulenti come i batteri o i virus?

    Concordi?





     
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6 replies since 1/11/2008, 14:29   674 views
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