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Scusate, ma non credo che gli odori trasmessi agli insetti sia "comunicazione". L'odore è l'effetto di ciò che si chiama evoluzione. Ogni essere vivente ha un odore, e nel caso delle piante con fiore, di ogni specie sono stati avvantaggiate quelle che potevano essere trovate dagli animali anche se distanti. E nel contempo gli animali hanno imparato a trovare la loro “preda”, così come i lupi trovano nell’aria le tracce delle loro, anche se queste farebbero di tutto per evitarlo. Lo “stesso” dicasi per il fatto che gli esemplari più forti trovino il modo di sottomettere quelli più deboli. A meno che non si minaccino prima non vedo quale comunicazione vi sia nell’avere radici più efficienti di quelle di un'altra specie, o nell’avere una caratteristica (rilascio di sostanze, ad esempio), che è nociva per un qualcun’altra. Ad ogni modo anch'io credo che comunichino, e anzi, ritengo che in un qualche futuro non troppo distante si faranno scoperte straordinarie su questo. Quello che so è che le piante sanno riconoscere se “l’individuo” che gli sta vicino appartiene alla sua stessa specie, o meno. E questo riconoscimento avviene per mezzo delle radici anche se non direttamente a contatto. È stato provato che due esemplari della stessa specie assumono particolari caratteristiche, se vicine, ma questo non avviene anche se messe ha contatto ma piantate in vasi diversi. È una scoperta di non molto tempo fa che è stata riportata su “Tutto Scienze” della stampa. Qui forse sì potremmo considerare la possibilità che il rilascio di sostanze sia comunicazione, perché non è solo una caratteristica evolutiva che appunto ha avvantaggiato quelle che sapevano riconoscersi, ma prevede comunque un esemplare che dice “sono qui”, e “sono questo”, e uno che riconosce il suo simile. Mentre nel caso di pianta insetto il discorso è diverso. In questo caso, ad esempio, è presumibile (almeno per me, visto che non ho nozioni a riguardo) che alcuni insetti che si nutrono di radici abbiano imparato a seguire l’odore delle sostanze che le piante usano per, come riportavo poc’anzi, farsi riconoscere dagli altri. Anche se in effetti c’è la comunicazione (tra pianta e pianta), il fatto che l’insetto la sfrutti non vuol dire che la capisca, tanto quanto un cacciatore d’anatre capisca il qua qua delle sue prede. La comunicazione prevede almeno due “entità”, e che una comprenda il messaggio dell’altra. Se io cerco un muratore, seguo il rumore del martello pneumatico per arrivare a lui. Questa non è comunicazione.
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