Se l'amore diventa una scienziaccia alla formula dell'attrazione

Un'organizzazione britannica ha offerto ad un laboratorio un milione
di sterline. L'obiet

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  1. M111
     
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    ..ma la chimica è bellissima...
     
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  2. Davide-Genova
     
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    Mi permetto di contribuire a questo thread esprimendo la mia modesta opinione...
    Personalmente trovo che non ci sia nulla di dissacrante nei confronti dell'amore nel riconoscere che, come tutto ciò che concerne le nostre attività neurali, i nostri pensieri, i nostri sentimenti, i più nobili come i più vili, ogni processo mentale che porta alle più grandi scoperte scientifiche, ogni teorema scoperto dai più grandi matematici, ogni speculazione dei più grandi filosofi, ogni capolavoro dei più grandi artisti, tutto ciò che chiamiamo il nostro "io", ha la propria origine in processi biochimici ed elettrochimici, selezionati dall'evoluzione secondo la loro congenialità alla sopravvivenza della specie.
    Anzi, trovo ancor più affascinanti i sentimenti umani -e non solo quelli: si pensi al senso etico e all'altruismo ed alle loro origini come prodotto dell'evoluzione- con la consapevolezza della loro natura biologica. Questa consapevolezza non sminuisce certo la poesia di queste emozioni o la validità dei principi etici: sono il frutto meraviglioso di processi neurali meravigliosi che ci caratterizzano e contraddistinguono (non dico dagli altri animali perché non entro nel campo estremamente complesso delle emozioni degli altri animali, che possono avere vari gradi di analogia con quelle umane).
    È così bello stringere tra le braccia un bambino sapendo che la tenerezza che proviamo è quella che porta, per un istinto innato geneticamente determinato, un padre a dare la vita per i propri figli...
    Così come osservo e mi godo con ancor più ammirazione la bellezza di un tramonto sapendo che quei raggi rossastri sono ciò che resta della luce bianca che, passando nel cielo diurno di un'altra parte del mondo, diffonde lì la propria parte blu di radiazione, così come trovo un paesaggio ancor più mozzafiato pensando a come si sono formati quei monti e quelle rocce molto più che millenarie, così come la comprensione del fenomeno della rifrazione rende ancora più affascinante e "magico" l'arcobaleno...
    "Scienziaccia"? Al contrario, troverei deprimente e per nulla poetica una condanna a non capire le basi dei fenomeni naturali che ci circondano o che avvengono in noi, che siano neurali e quindi di origine biochimica-elettrochimica, o fisici, geologici o altro... :(

    Edited by Davide-Genova - 17/9/2011, 18:11
     
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16 replies since 26/1/2008, 11:42   653 views
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