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Posts written by Tursiops

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    di Francesco Lamendola - 25/08/2020

    Fonte: Accademia nuova Italia

    La gente è arrabbiata. La constatazione è ovvia, la sua espressione verbale è alquanto edulcorata. La gente non è semplicemente arrabbiata: è indignata, esasperata, depressa, frastornata, incredula, avvilita, umiliata, fremente, invelenita, sconfortata, e soprattutto terrorizzata. Questi sentimenti e stati d’animo sono il risultato dell’emergenza sanitaria che la dittatura del governo Conte Bis ha instaurato de facto, nel più assordante silenzio da parte di chi avrebbe dovuto, e dovrebbe tuttora, vigilare sul rispetto della Costituzione e degl’inviolabili diritti che la legge riconosce ai cittadini della Repubblica. E tuttavia sono anche il risultato di molti anni, anzi di parecchi decenni di pressione psicologica, di totalitarismo massmediatico, d’istupidimento programmatico e scientifico della popolazione da parte di una classe dominante infingarda e venale, pronta a vendersi a qualunque potere, preferibilmente straniero (non sia mai che un politico italiano riconosca a un suo connazionale il diritto a esercitare una qualunque autorità!), pur di assicurarsi poltrone e privilegi, e una permanenza al potere che sia la più lunga possibile, allo scopo di sistemare se stessi e gli amici, i parenti e i galoppini, per un bel po’ di tempo, con pensioni e vitalizi che assicurino loro una lunga e serena vecchiaia. L’istupidimento è stato condotto principalmente attraverso i mass-media, e in particolare la televisione. Gli italiani non sono, rispetto ad altri popoli europei, grandi lettori di giornali, però sono telespettatori accaniti: e la qualità media delle trasmissioni, sia d’informazione che d’intrattenimento e spettacolo, è scesa gradualmente, a partire dagli anni ’70, fino a toccare livelli addirittura infimi.

    Ora, questi consumatori accaniti di tv spazzatura hanno subito lentamente, inarrestabilmente, un vero e proprio processo di mutazione antropologica: poco alla volta si sono abituati ad accettare e a considerare come normali, se non perfino gradite, cose che, qualche decennio fa, li disgustavano o li facevano rabbrividire. Chi detiene la proprietà delle reti televisive conosce bene il potere della finestra di Overton e se n’è servito per attuare una strategia di graduale colonizzazione dell’immaginario e delle menti della popolazione. Il segreto consiste nell’esercitare il monopolio sul prodotto televisivo, ciò che di fatto è avvenuto con la spartizione fra le tre reti statali e le tre maggiori reti private nelle mani dello stesso soggetto: il quale per giunta, qualche anno dopo, si è presentato, in qualità di leader politico, a capo dello schieramento politico di alternativa rispetto al governo. A partire da quel momento, ogni limite di decenza è stato oltrepassato e tutto ciò che le televisioni, pubbliche e private, hanno somministrato al pubblico, è stato un prodotto di qualità sub-umana, una specie di pastone per maiali, nonché un contenitore appena camuffato per la distribuzione incessante dei messaggi pubblicitari (fino a un centinaio di spot nell’arco di un film in prima serata, senza contare la pubblicità indiretta) e, nello stesso tempo, uno strumento per modificare, secondo un piano prestabilito, i costumi, le idee, i modi di sentire della gente comune, alterandoli fino a renderli irriconoscibili. Che altro direbbero i nostri nonni, infatti, se tornassero fra noi per qualche giorno e osservassero il nostro sistema di vita, materiale e spirituale, se non che siamo diventati completamente pazzi?

    Dopo qualche decennio di un siffatto lavaggio del cervello, le donne sono state acquisite all’ideologia femminista; donne e uomini sono stati acquisti all’idea divorzista, abortista e omosessualista; il comune senso del pudore è stato oltrepassato e distrutto, e al suo posto si è messo in circolazione un nuovo tipo umano, sfrontato, volgare, arrivista, senza scrupoli e perennemente affamato di avventure sessuali, secondo il modello televisivo più cialtrone. Programmi come Amici di Maria De Filippi, o Forum, o Blob, o Non ho l’età (quest’ultimo, fra l’atro, spacciato per un modello di delicatezza sentimentale nei riguardi degli anziani) hanno introdotto una nuova figura: quella del narcisista compulsivo e dell’esibizionista della porta accanto, dell’uomo o della donna smaniosi di raccontare al mondo intero i fatti suoi, di mettere in piazza sguaiatamente i sentimenti più intimi, di trascinare davanti a un giudice suo marito o sua moglie, di vantare meriti artistici pressoché inesistenti e di assumere le pose di un piccolo divo, pur essendo una perfetta nullità. È stata un’opera di corruzione morale che ha fatto perdere a milioni di persone il giusto concetto di sé, la stima obiettiva del proprio valore, e ha acceso ambizioni sfrenate, velleità patetiche e rabbiose, scatenando una sorta di arrembaggio per conquistare qualche minuto di discutibile gloria televisiva, di visibilità pubblica. Atteggiamenti poi esplosi nella diffusione dei social network, i quali assorbono ore ed ore nella giornata di moltissime persone, anche di una certa età, riducendole a forme di vera e propria dipendenza, né più né meno di quel che accade agli adolescenti e sovente anche ai bambini, stante l’assenza dei genitori nel porre un limite all’abuso del computer o del telefonino.

    Questo è il quadro nel quale è caduta l’emergenza sanitaria con la conseguente clausura, come un sasso nello stagno. La clausura ha costretto sessanta milioni di persone a stare chiuse in casa per quasi tre mesi e ha imposto molte limitazioni alla vita sociale anche dopo quel termine; inoltre ha fatto scendere un alone d’incertezza e di angoscia sul futuro, prospettando la possibilità che la vita di tutti non tornerà mai più sui binari consueti e che sarà necessario adattarsi a convivere con una situazione di emergenza permanente. Si aggiunga che in Italia il lavorio di pressione psicologica esercitato dai media è stato superiore a quello di qualsiasi altro Paese e che anche il risultato è stato unico nel suo genere, con un intero popolo terrorizzato a morte, cosa che non si verifica affatto neppure presso le nazioni confinanti, come può verificare chiunque, da una città del Nord, si rechi a fare una gita anche solo di poche ore in Svizzera o in Austria. Pertanto, il condizionamento massiccio di questi ultimi mesi si è sommato a quello, lento e metodico, degli anni precedenti, e ha generato una serie di contraccolpi psicologici nei quali spiccano sentimenti di squilibrio emozionale, privazione, paura, crisi d’identità e rabbia. La rabbia è una componente non indifferente di questo mix micidiale. Moltissime persone si sentono simili a dei conigli di allevamento che vivono nella costante paura di essere afferrati per le orecchie e trascinati via, per essere uccisi da una forza incontrollabile e spaventosa, superiore a qualsiasi possibilità di previsione e di contenimento. In un certo senso, ciascuno si sente come Ulisse e i suoi compagni allorché, rimasti imprigionati nella grotta del ciclope Polifemo, assistevano all’orrendo pasto quotidiano del loro carceriere, consistente nei loro stessi amici, uccisi e divorati sul posto. È come se secoli e millenni di civiltà, di razionalismo, di costruzioni sociali del super-io fossero stati sbriciolati dall’urto poderoso di una realtà primordiale e spaventosa, che nessuno sembra sapere come vada gestita e che si direbbe capace di annientarci come se fossimo formiche impotenti e non più uomini civili e intelligenti, dotati di tutti i ritrovati della scienza e della tecnica. Parecchi hanno visto morire i loro cari e non hanno capito bene perché; altri, ancor più sfortunati, non li hanno potuti vedere nella fase terminale della loro malattia, non hanno potuto dar loro l’estremo saluto e neppure organizzare un funerale decente, perché la direzione ospedaliera ha spedito i loro corpi alla cremazione, senza nemmeno chiedere il consenso delle famiglie. Secondo la versione ufficiale, queste persone sono state portate via dal Covid-19, anche se è evidente che soffrivano già da tempo di serie patologie, tanto che, nella maggior parte dei casi, erano giunte al limite del loro naturale ciclo di vita e si capiva che erano prossime a spegnersi, come fiammelle di candela esposte al soffiare del vento. Ma poiché la morte di una persona cara è un evento traumatico e, umanamente parlando, inaccettabile, è più facile pensare che un nemico misterioso e inafferrabile l’abbia portata via piuttosto d’ammettere che era ormai vicina alla fine e che sarebbe morta entro breve, in ogni caso. Anche in ciò si è verificato un regresso: dalla concezione cristiana della morte a quella pagana pre-cristiana; sparita la prospettiva della vita ultraterrena, la morte ha ripreso i suoi diritti di spauracchio supremo e anziché venire accolta con pacata rassegnazione, in vista di una vita futura più piena e liberata da ogni contraddizione, viene accolta con furore impotente, esasperazione e cupo risentimento, il cui conto dovrà pur essere presentato a qualcuno. E chi si presta alla bisogna meglio del vicino di casa, del passante, dello sconosciuto, talvolta perfino del parente o del congiunto, che non si attiene rigorosamente alle prescrizioni sanitarie del governo, ma sfida le disposizioni vigenti e gioca con la propria e l’altrui vita, esponendo tutti quanti alle terribili conseguenze della propria incoscienza e della propria irresponsabilità?

    Un’amica ci ha raccontato un piccolo incidente di ordinaria follia accadutole mentre si recava a fare acquisti in una città del Nord Est (perché non dirlo?, la città era Pordenone, nel sobrio e “nordico” Friuli, tutto efficienza e rispetto delle norme). Poiché il padrone del negozio, che si trovava sulla soglia del retrobottega, non aveva inteso bene la sua ordinazione, lei la ripeté e, per essere udita meglio, abbassò per un attimo la mascherina che portava sul naso e sulla bocca. Non l’avesse mai fatto!, subito un’altra cliente, che aspettava il suo turno dietro di lei, le si scagliò contro con estrema virulenza, gridandole con voce stridula: Si rimetta subito la mascherina sul viso! Benché sorpresa da quel torrente di ostilità, la nostra amica, che è una persona tranquilla, ma anche capace di farsi rispettare, senza perdere la calma, le rispose: Lei avrà anche ragione, ma non si rivolga a me con quel tono, perché io non sono sua sorella! E poiché quella insisteva, chiedendo ironicamente con quale tono le si dovesse rivolgere, le rispose: Faccia lei, ma non con questo. A quel punto venne fuori la ragione profonda di tanta rabbia e aggressività da parte di una persona sconosciuta, poiché la signora in questione si lasciò sfuggire quel che le pesava sull’anima, quasi a voler giustificare i propri modi inurbani e scomposti: Io ho avuto un morto in famiglia, a causa del Covid!, e lo disse non a mo’ di scusa, ma anzi quasi a sottintendere che quel familiare le era venuto a mancare per colpa di gente come la nostra amica: gente che non si attiene scrupolosamente a tutte le norme di prudenza igienico-sanitarie, e che si permette addirittura di abbassare la mascherina sul viso, sia pure per pochi istanti. Ma si sa che il virus, in quei pochi istanti, può trovare la strada per le nostre vie respiratorie, non è vero? Ecco gli effetti di tre mesi di bombardamento mediatico e di terrorismo e ricatto psicologico messo in atto dal governo, dietro il risibile paravento del cosiddetto Comitato tecnico-scientifico. La gente, spaventata e depressa, ha bisogno di qualcuno verso cui rivolgere la propria rabbia e la propria frustrazione: e lo trova nel primo che capita, in uno come lui, che vive le sue stesse difficoltà e sopporta le stesse privazioni. È la psicologia dei capponi di Renzo: invece di darsi un po’ di conforto reciproco, i compagni di sventura si scagliano gli uni contro gli altri, con rabbia cieca e stupida.

    Sarebbe cosa buona e giusta se la rabbia accumulata dagli italiani in questi mesi di sacrifici, in gran parte inutili e sproporzionati, d’isolamento e di solitudine, si dirigesse non verso l’incolpevole vicino, ma verso i primi e diretti responsabili dell’attuale situazione, i quali, oltretutto, impongono agli altri un giogo che essi si guardano bene dal portare, anche solo per poco tempo. Credete forse che i signori del governo, che gli esperti del Comitato tecnico-scientifico osservino e rispettino scrupolosamente le norme che impongono a noi cittadini comuni, sguinzagliandoci contro le forze dell’ordine per irrogare fior di multe a quanti le violano, anche di poco, in particolare contro i commercianti che tentano di riprendere a lavorare, dopo aver subito un danno economico di portata incalcolabile? Qualcuno ha mai visto in disordine i capelli del signor Giuseppi Conte o quelli dei suoi collaboratori? Eppure i barbieri e i parrucchieri erano ufficialmente chiusi, e lo sono stati per tre mesi. Credete che quei signori portino la mascherina tutto il giorno, mentre ne impongono l’uso ai negozianti, ai baristi, ai camerieri, agli impiegati, agl’insegnanti, agli studenti e perfino ai bambini di sei anni che si accingono a riprendere l’anno scolastico? Forse i membri del governo, i deputati e i senatori, tengono sul viso la mascherina quando vanno al mare, in spiaggia? Eppure abbiamo visto quelle scene surreali, degne di un film di Luis Buñuel, o di una commedia di Alfred Jarry, con la polizia lanciata alla caccia delle rarissime persone che facevano la stessa cosa, prendere il sole al mare, oltretutto in luoghi assolutamente deserti, con dispiegamento di droni e cani poliziotto, come si fosse trattato di braccare i più pericolosi criminali. Intanto, mentre i comuni cittadini pagano multe da 400 euro per essersi fatti beccare a far la spesa con la mascherina abbassata, la deputata Maria Elena Boschi si fa fotografare in bikini, su un lussuoso yacht, insieme a un gruppo di amici, fra i quali spicca il deputato Gennaro Migliore, ex comunista di Rifondazione duro e puro, e attualmente personaggio molto gradito nei salotti televisivi: tutti seduti a contatto di gomito, felici e sorridenti al sole e al vento, una decina di persone ammucchiate che non osservano alcun distanziamento, né indossano alcuna mascherina. Ecco: la rabbia dovrebbe iniziare a dirigersi verso le persone giuste e non quelle sbagliate. Senza scordare, però, che i maggiori responsabili sono ben altri e stanno assai più in alto di codesti personaggi: dalle parti della City e di Wall Street…
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    eliogeosismologia-egs




    ELIOGEOSISMOLOGIA (EGS) - Gli eventi naturali estremi (o calamità naturali) hanno da sempre affascinato, interessato e intimorito l'umanità. Recentemente grazie al progresso tecnologico ma soprattutto a un approccio olistico e interdisciplinare, sono stati compiuti importanti passi avanti nella comprensione, nella prevenzione e nella previsione dei disastri naturali. Una delle domande più ricorrenti e antiche in ambito filosofico e scientifico è: "i terremoti si possono prevedere?". In quest'opera è racchiuso un percorso multidisciplinare che porterà il lettore a scoprire che la risposta a tale quesito è affermativa. Dalla storia alle tradizioni, dai fallimenti ai successi, dalla metafisica alla scienza, dalla metabioevoluzione all'eliogeosismologia. È quest'ultima un nuovo paradigma, una nuova disciplina poliedrica e olistica, che si occupa dello studio dei precursori sismici, della previsione dei terremoti, della ricerca sugli eventi naturali estremi. Quest'opera vuole fornire gli strumenti teoretici e pratici per avvicinare il lettore alla scoperta e alla conoscenza di questo nostro e sempre più affascinate mondo in cui viviamo.
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    Ciao ddem, domanda interessante.
    Io non so darti una risposta diretta, però penso che siccome entrambi ricavano energia seppur da due vie diverse (autotrofia e eterotrofia) mi vien da dire che sebbene il risultato sia lo stesso (ricavare energia), le vie cataboliche differiscano proprio per le peculiarità dei regni e delle vie metaboliche sviluppatesi nel tempo.
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    Ciao Andrea, hai per caso una foto? Ho letto sporadicamente di larve di cosa di topo nel wc. Si tratta di larve di sirfidi (Syrphidae) ossia insetti ditteri.
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    Ciao mikk_! grazie per la tua richiesta, Personalmente non ho esperienza con questi pathway (conosco le basi ma non ho mai sperimentato ciò). Attendiamo eventualmente la risposta o l'aiuto di qualcuno. Grazie!
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    Ciao Gabriele, personalmente mi occupo di colture cellulare per protocolli di immunostaining e marcatori tumorali. Attendiamo se qualcuno qui possa aiutarti anche nel dettaglio. Grazie!
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    Ciao mikk_! Benvenuta, ci si legge in giro! :welcomeani.gif:
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    Ciao Gabriele e benvenuto! Ci si legge in giro :welcomeani.gif:
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    Secondo i dati ufficiali del governo del National Snow & Ice Data Center (NSIDC), l’estensione del ghiaccio marino Antartico del 2020 sta mantenendo la media 1979-1990.

    Gli allarmisti climatici prendono nota del fatto che la situazione del ghiaccio in Antartide è molto più importante per le proprie teorie sul clima hokey di quello contenuto dal cugino nell’emisfero nord, l’Artico.

    L’Antartide contiene il 90% del ghiaccio del nostro pianeta e, quindi, se l’Antartide non si riduce, qualsiasi potenziale innalzamento del livello del mare sarà fortemente limitato.

    E l’Antartide non si sta riducendo.

    Secondo gli ultimi dati NSIDC, l’estensione del ghiaccio marino attorno al polo sud ha seguito la media 1979-1990 per TUTTO L’ANNO:


    [nsidc.org/arcticseaicenews/charctic-interactive-sea-ice-graph]
    Inoltre, l’estensione dell’agosto 2020 è attualmente maggiore di quella degli anni ’80:


    [nsidc.org/arcticseaicenews/charctic-interactive-sea-ice-graph]
    NESSUNA CORRELAZIONE
    Dal 1979 (l’anno in cui sono iniziate le misurazioni dei satelliti sul ghiaccio marino), le letture di anidride carbonica effettuate all’Osservatorio di Mauna Loa alle Hawaii hanno registrato un aumento “innaturalmente lineare”; mentre, durante lo stesso periodo, l’estensione del ghiaccio marino antartico è stato “estremamente variabile” con “il minimo annuale che ha raggiunto sia i massimi che i minimi record” (NOAA climate.gov).


    Estensione minima “estremamente variabile” del ghiaccio marino dell’Antartide per ogni anno (NOAA climate.gov).

    Livelli di CO2 a Mauna Loa che mostrano un aumento innaturalmente lineare.
    Ciò rivela che non esiste alcuna correlazione tra l’innalzamento dei livelli di CO2 di Mauna Loa e l’estensione del ghiaccio marino antartico e che gli allarmisti climatici abbaiano l’albero sbagliato a tale riguardo.

    Aggiungete a ciò, la curva di CO2 del Mauna Loa (Keeling) mostra segni che potrebbe in effetti essere falsificata come “nessuna misurazione del mondo reale di un parametro seguirà una traiettoria così pulita, semplice e diritta per 60 anni”, afferma Ned Nikolov Ph.D.:

    https://electroverse.net/according-to-dire...m-in-the-1940s/

    E continuano ad arrivare le scomode bombe climatiche:

    Livelli più elevati di CO2 atmosferica sono stati sempre e solo BENEFICI per la biodiversità sul nostro pianeta, ogni forma di vita è basata sul carbonio, dopotutto – il carbonio è la spina dorsale di ogni molecola biologica conosciuta.


    I dati proxy mostrano che i livelli di CO2 non sono mai stati correlati alle temperature.
    Anche il calore dovrebbe essere accolto favorevolmente, poiché la vita sul nostro pianeta prospera durante i periodi di caldo, ed è soffocata durante i periodi di freddo – a dimostrazione di ciò è il fatto che le foreste tropicali coprono il <12% di tutte le terre ma contengono la maggior parte delle piante e specie animali; mentre l’Artico, che copre il 10% della Terra, contiene solo 600 specie di piante, 100 specie di uccelli, nessun rettile o anfibio e solo 20 mammiferi.

    I sostenitori dell’AGW cercano di aggirare la connessione tra climi caldi e biodiversità affermando che gli effetti secondari del riscaldamento globale, come la siccità o lo scioglimento del ghiaccio, minacciano la vita – tuttavia, la siccità NON sta aumentando su scala planetaria e, come evidenziato sopra, il ghiaccio NON si sta riducendo.

    Calore = Prosperità – Benessere.

    Freddo = Malattie – Morte.

    Semplice davvero, eppure la brigata allarmista dice tutto il contrario.

    E ora, i TEMPI FREDDI sembrano tornare in linea con l’attività solare storicamente bassa, i raggi cosmici che nuclizzano e formano le nuvole e un flusso di correnti a getto più meridionale.

    Il Grand Solar MAXIMUM – in cui l’umanità ha prosperato e prosperato grazie a un calore costante e prevedibile – sta purtroppo volgendo al termine e sta cedendo il passo al prossimo Grand Solar MINIMUM – freddo = Morte. Anche la NASA sembra prevedere questo imminente freddo, se si legge tra le righe, con le loro previsioni per questo imminente ciclo solare (25) che lo vedono come “il più debole degli ultimi 200 anni”, con l’agenzia che mette in correlazione precedenti periodi di bassa attività solare a periodi prolungati. di raffreddamento globale qui.


    fonte: https://www.attivitasolare.com/lestensione...er-tutto-lanno/
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    Autore: Guido Guidi
    Data di pubblicazione: 05 Agostoo 2020
    Fonte originale: www.climatemonitor.it/?p=53204

    Quei lettori di CM che non siano in vacanza o che per qualche motivo abbiano deciso di continuare a seguirci, avranno notato che la frequenza di pubblicazione sulle pagine del villaggio di Asterix si è un po’ abbassata. Complici le ferie, certamente, complice il lavoro che non ha lasciato molto spazio ultimamente ma, soprattutto, complice il fatto che di cose interessanti in materia di clima e affini non se ne vedono poi così tante da un po’ di tempo a questa parte.

    Clima e tempo si sono fermati? Certamente no, il meraviglioso e spesso imperscrutabile mondo della meteorologia continua a offrire spunti ogni giorno ma, diciamocela tutta, ha senso continuare a parlarne quando ormai l’isteria, la superficialità e il pensiero di gruppo hanno preso il sopravvento? Forse sì, anzi sicuramente sì, ma non prendetevela troppo se qualche volta, come dire, ci passa un po’ la voglia.

    Qualche esempio.

    Su social e media tradizionali impazzano le notizie sulla prima e sin qui unica onda di calore della stagione, si preparano i pezzi per la prossima, che riguarderà l’Europa occidentale e probabilmente non l’area del Mediterraneo centrale, ignorando il fatto che tutta l’Europa centro-settentrionale ha sin qui registrato una media delle temperature tra le più basse degli ultimi decenni. Però, disastro totale, ha fatto più caldo del solito in Siberia. Nel frattempo l’Australia, dove naturalmente è inverno, è alle prese con un freddo che, pure lui, non si sentiva da parecchio. Questo è tempo, ma se dura nel tempo è anche clima. ma non siamo più capaci di parlarne, di vederlo per quello che è. Tutto, necessariamente, deve esser letto in chiave cambiamenti climatici. Un’isteria collettiva ormai irrefrenabile, che faccia caldo o faccia freddo.

    Non esistono appelli alla ragione che tengano.

    E così, cadono nel vuoto le parole scritte di un libro che ha scalato la le classifiche di vendita e che dimostra chiaramente che non c’è nessuna crisi climatica in atto, che il cambiamento climatico esiste ma non porterà a nessuna estinzione di massa, che il tema della preservazione dell’ambiente è ben altra cosa rispetto ai capricci del tempo e del clima. Se non avete voglia di leggere, almeno ascoltate questa intervista su quanto in effetti costa il panico climatico.



    The Heartland Daily Podcast · Ill Literacy, Episode IV: False Alarm: How Climate Change Panic Costs Us Trillions
    Fatto? Stupiti? Non c’è problema, ecco un nuovo paper fresco fresco che ci dice che entro fine secolo la mortalità da caldo sarà dieci volte superiore alle stime, parola del famigerato scenario climatico RCP8.5, la chimera della climamitologia. Qui, per le vostre delizie quotidiane, l’analisi “obbiettiva” fatta da Boomberg Green di questo lavoro.

    Terminato il supplizio, se avete voglia di tornare alla realtà, vi consiglio un’occhiata a quest’altro articolo, che naturalmente passerà inosservato, che racconta di quante materie prime ha realmente bisogno la transizione energetica. Ma, si dirà, perché essere così materiali quando si può sognare che l’energia si produca da sola? Vero, basta non svegliarsi e, a ben vedere, forse è proprio così che andrà a finire.

    Enjoy.

    fonte: www.attivitasolare.com/
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    Luglio 2020 è stato storicamente freddo in tutta la Scandinavia – e in gran parte dell’Europa secondo i dati registrati.

    La temperatura media della nazione nordica norvegese è risultata di 0,6 ° C al di sotto della media del periodo, rendendo luglio il mese più freddo del paese degli ultimi 50 anni.

    Come riportato dal sito kommunikasjon.ntb.no, 23 stazioni meteorologiche hanno sorpreso rilevando la loro temperatura più bassa di luglio, principalmente a Innlandet, Viken e Vestland.

    In questo periodo sono stati registrati 39 record per la più bassa temperatura del mese di luglio di sempre.

    Nella giornata del 4 luglio si è registrata l’agghiacciante minima di -7,2 ° C registrata a Sognefjellhytta, la più fredda temperatura di luglio mai registrata in Norvegia.

    Inoltre, si è registrato un dato finale impressionante, il termometro non ha mai superato i 30 ° C in nessuna zona della Norvegia il mese scorso – la prima volta che accade dal 1951 (la temperatura massima più alta di luglio è stata di 27,4 ° C registrata a Pasvik).

    ULTERIORI PROVE CHE IL FREDDO ARTICO SI STA SPOSTANDO VERSO SUD
    Mentre la Norvegia soffriva il freddo record di luglio, l’arcipelago settentrionale delle Svalbard (situato tra la Norvegia continentale e il Polo Nord) stava godendo un caldo record.

    La lettura dell’aeroporto delle Svalbard di 21,7 ° C il 25 luglio ha stabilito un nuovo record per la temperatura più calda di luglio mai registrata. Il precedente record è stato registrato nel 1976.

    Notate delle somiglianze tra il 1976 e il 2020?


    I cicli solari deboli (20 e 24) precedono il minimo.
    Inoltre, la distribuzione di ghiaccio nell’Artico di luglio 2020 è stata la più bassa da quando le osservazioni satellitari sono iniziate più di 40 anni fa – ma questa eventualità è prevista durante un periodo di Grand Solar Minimum (GSM).

    La NASA, e altri istituti, hanno rivelato che mentre le tendenze della temperatura globale della Terra si raffreddano durante un GSM, poiché il sole diventa sempre più debole, non tutte le regioni risentono del calo della temperatura. Come con il precedente GSM (il minimo di Maunder 1645-1715), aree come l’Artico, l’Alaska e il Sud della Groenlandia/N. Atlantico in realtà si riscaldano durante questo periodo di raffreddamento altrimenti “globale” – La NASA rivela il fenomeno nella loro mappa di ricostruzione della temperatura nel Minimo di Maunder:


    Variazione della temperatura tra il 1780 (un anno di normale attività solare) e il 1680 (un anno entro le profondità del minimo di Maunder) – NASA.
    Il clima è ciclico, mai lineare – documentazioni storiche richiamano questo periodo ad un ritorno di PERIODO FREDDO. L’Artico sembra essere di nuovo in fase di riscaldamento, leggero, ma il riscaldamento è in linea con l’attività solare storicamente bassa che stiamo attualmente vivendo e il suo impatto sulle correnti a getto, e NON a causa delle emissioni di CO2 totalmente benefiche per l’uomo.

    Fortunatamente, le osservazioni reali del pianeta sono state ostinatamente persistenti negli ultimi tempi, e nonostante la propaganda a senso unico e l’offuscamento che trasudano da organismi politici fraudolenti come l’IPCC possono essere viste da coloro che hanno la capacità di pensare in modo critico.

    Bassa attività solare = raffreddamento globale – una nozione sconcertante per alcuni, ma che ha un senso totale quando si abbandona il moderno dogma politico e invece si adotta la scienza con i raggi cosmici che formano le nuvole e un flusso di corrente a getto più meridionale. Persino la stessa NASA sembra concordare, se si legge tra le righe, con le loro previsioni per questo imminente ciclo solare (25) vedendolo come “il più debole degli ultimi 200 anni“, con l’agenzia che mette in correlazione precedenti periodi di bassa attività solare a periodi prolungati di raffreddamento globale qui.



    Non innamorarti di falsi programmi politici.

    fonte: www.attivitasolare.com/
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    Passo dello Stelvio, Italia

    Durante la notte del 4 agosto si sono verificate forti nevicate su molte zone delle Alpi, dove sei ghiacciai sono attualmente aperti per lo sci estivo.

    Il Passo dello Stelvio in Italia (nella foto sopra e sotto stamattina, martedì 4 agosto) ha riportato 40 cm di neve sopra i 2.700 metri di altitudine.

    Altre aree sciistiche attualmente aperte nelle Alpi sono Les 2 Alpes in Francia; Hintertux e Molltal in Austria e Saas Fee e Zermatt in Svizzera. Anche l’area sciistica “Matterthorn Glacier Paradise” sopra Zermatt è accessibile da Cervinia in Italia.

    Heavy #Snowfall this morning, Quite a bit of snow at that at Stelvio Pass, #Italy this morning 4th of august! Video via Meteo Reporter storm https://t.co/eo13G4uulw #summer pic.twitter.com/gOj94FwpBY

    — WEATHER/ METEO WORLD (@StormchaserUKEU) August 4, 2020



    Passo Stelvio in Italia

    Non ci sono ancora informazioni dettagliate sulle nevicate da altre aree sciistiche, ma Hintertux, che come Zermat è normalmente aperto per gli sport invernali tutto l’anno, ha riferito di avere neve fresca questa mattina.


    Ghiacciaio Kaunertal, Tirolo

    Anche il ghiacciaio dello Stubai, che non è ancora aperto agli sport sulla neve, normalmente inizia la sua lunga stagione sciistica a settembre, ha pubblicato anche foto nevose questa mattina, qui sotto.

    Si prevede che le nevicate continueranno fino a martedì, ma smetteranno in mattinata prima del sorgere del sole.


    Ghiacciaio dello Stubai

    WOW… Huge #snowfall accumulation from Stelvio Pass, Italian Alps this morning 4th of august! Photo via https://t.co/IvjUI9a28m #severeweather #ExtremeWeather pic.twitter.com/UA9GcAKt2v

    — WEATHER/ METEO WORLD (@StormchaserUKEU) August 4, 2020

    fonte: www.attivitasolare.com/
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