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    di Orazio Valenti
    per Edicolaweb


    Il punto di svolta della Biologia accademica riduzionista che cede il posto ad un più vero paradigma della vita attraverso la "nuova biologia olistica".

    Lo scienziato, Professor L.Voeikov, docente di Chimica Bio-organica, alla Facoltà di Biologia dell'Università Statale Lomonosov di Mosca, molto impegnato nella rilevazione luminosa dei tessuti viventi (vedi articolo: "Sangue e Luce"), ha presentato, alla conferenza internazionale "La nuova Scienza della Coscienza" a Lubiana, Slovenia, 17-19 ottobre 2000, una nuova revisione del valore che Acqua, Ossigeno e Fotoni hanno come architetti della Vita.
    Egli ha considerate le preziose proprietà dell'ossigeno e delle reazioni con la partecipazione di specie di ossigeno reattivo (ROS). Le vie molteplici della generazione e della utilizzazione delle ROS sono inquadrate nell'ottica evidente della loro assoluta necessità per la normale attività vitale.
    Molte difficoltà, per la conoscenza del vero ruolo delle ROS nell'attività vitale, sono causate dalla loro semplice collocazione come sostanze chimiche, mentre esse dovrebbero essere considerate innanzitutto come partecipanti primari di flussi continui di processi non fortemente lineari in cui emergono specie di elettroni eccitati. Questi processi giocano un ruolo significativo nei flussi di energia e di informazione in tutti i sistemi viventi. Egli suggerisce che i meccanismi dell'azione biologica delle ROS sono determinate da uno schema strutturale (con ampiezze di frequenza di elettroni allo stato eccitato ed allo stato normale) dei processi con la partecipazione delle ROS che si osservano in ambienti acquosi. L'energia rilasciata in tali reazioni è usata come energia di attivazione per processi biochimici specifici (per il continuo "pompare" dello stato di non-equilibrio di componenti strutturali inter-cellulari ed intra-cellulari), mentre gli schemi strutturali delle reazioni di ROS determinano attività biochimiche e fisiologiche ritmate.
    Il ruolo particolare dell'acqua in tutti questi fenomeni viene discusso da un punto di vista più ampio; i processi con la partecipazione dei ROS prodotti in ambiente acquoso precedono e sono la condizione necessaria per l'origine e l'evoluzione delle forme organiche viventi sulla Terra.
    Ecco come ha risposto i professor Voeikov ad alcune domande:

    Per quale scopo si è posto questo problema?

    Ci sono molte lacune che indicano la situazione critica nella biologia odierna. Alcuni biologi sagaci, la paragonano con la grande crisi della fisica che si presentò cento anni fa.

    Prima di Einstein?

    Ancor prima, alla fine del 19° secolo, la fisica ha rivelato i propri limiti teorici, mentre fisica quantica e relatività hanno ampliato i loro confini. Sfortunatamente la biologia non si è mai basata su nessuna teoria stabile. La cosiddetta teoria della evoluzione, che si origina dal principio darwiniano della sopravvivenza del più forte, manca dell'elemento essenziale: una teoria scientifica genuina. Eppure la biologia conserva la collezione incommensurabile di dati empirici raccolti in un periodo più che bicentenario. Molte generalizzazioni di questi fatti sono certamente teorie scientifiche vere e proprie, ma confinate in aree piuttosto ristrette. Quando sono estese oltre i confini della loro applicazione e sono suggerite come base scientifica per pratiche mediche agricole, ecologiche, vi sono conseguenze inaspettate.
    Tra i tanti esempi, vi è quando il danno globale, causato da certe raccomandazioni scientifiche, oltrepassa di molto i vantaggi iniziali a breve termine. Questo certamente accadrà con la teoria del determinismo genetico che reclama come il codice della vita sia semplicemente scritto nelle sequenze del DNA. Questo verrebbe selezionato dal Caso nel corso della lotta evolutiva per la vita, irrimediabilmente elogiata in questi giorni come paradigma della vita. La corrente della biologia odierna manca di fondamento teorico e si basa sui principi della fisica e chimica classica della fine del 19° secolo. Un organismo vivente è considerato più o meno come un insieme di particelle materiali stabili. Le loro interazioni locali sono considerate come somma delle funzioni specifiche del loro lavoro.

    Fa parte degli assiomi della scienza tradizionale.

    La maggior parte dei biologi sono così fiduciosi nella fisica e chimica ristretta, che si studia all'Università, che evitano perfino di discutere dell'esistenza di altre leggi naturali che i sistemi viventi possono impiegare per raggiungere un obiettivo maggiore, per mantenere lo stato vivente di un individuo, di una specie, di una biocenosi, di una biosfera, ecc... In questi tempi, comunque, molte indicazioni suggeriscono che la biologia stia raggiungendo il punto di svolta che potrebbe essere maggiormente significativo della antica sostituzione del sistema Tolemaico con quello Copernicano. Il fulcro di questo punto di svolta della biologia è preparato da sforzi di molti eccellenti biologi del passato, che basavano i loro pensieri e teorie, su principi olistici piuttosto che riduzionistici. Mi si consenta di nominare solo i più rilevanti per la tematica della discussione così: Ervin Bauer, Alexander Gurwitsch, Albert Szen-Gyorgyi.

    Forse non sono ben conosciuti in occidente.

    Bauer accentuò la caratteristica essenziale dello stato vivente con un sistema di principi in interconnessione. Il maggiore di questi è il principio del non-equilibrio stabile: Nessun sistema vivente è mai a riposo. Incessantemente svolge lavoro contro l'equilibrio richiesto dalle leggi fisiche e chimiche appropriate per le condizioni esterne presenti. Questa è l'indicazione più diretta sulla primarietà della caratteristica del movimento perpetuo per i costituenti corporei dello stato vivente. Funzione che ha a disposizione gli strumenti per la rappresentazione della sinfonia della vita.
    Gurwisch fu il primo a verificare sperimentalmente i principi di Bauer. Tra le diverse intuizioni e scoperte, la maggiore è stata quella del ruolo cardinale della "luce vivente" (biofotoni) per la esecuzione delle maggiori funzioni vitali. Egli definì i flussi e lampi dei fotoni come "radiazione mitogenetica", e provò che l'evento centrale della vita (la "moltiplicazione cellulare") non poteva avvenire senza l'acquisizione di un "fotone mitogenico". Scoprì anche il ruolo vitale dell'ossigeno per la nascita della "luce vivente".
    Tutti i processi vitali avvengono in un ambiente acquoso. Come è stato sottolineato più di 40 anni fa da A.S. Gyorgyi, l'acqua (la sostanza più abbondante eppure la più enigmatica), può essere considerata il partecipante attivo, se non una culla che sollecita i processi vitali, piuttosto che semplicemente un solvente per biomolecole. Egli è stato anche il primo a dimostrare l'importanza dell'ossigeno disciolto in acqua per le proprietà specifiche dei processi relativi alla eccitazione degli elettroni che avvengono in essa. Egli suggeriva che la Biologia non poteva capire le funzioni viventi basilari perché concentrava la propria attenzione sulle "sostanze" come forme di particelle indipendenti dalle due matrici: l'acqua ed i campi elettromagnetici.
    Il ruolo cardinale di tutte queste entità (ossigeno, acqua, luce), è grossolanamente delineato dalla attuale biologia accademica. Comunque si accumulano sempre maggiori conferme scientifiche nel ruolo basilare dei tre "elementi" antichi: aria (ossigeno), luce ed acqua, per l'architettura della vita.

    Di seguito riportiamo le espressioni scientifiche, da "addetti ai lavori" che il professor Voeikov ha esposto a conferma di quanto sopra.


    L'OSSIGENO

    L'ossigeno è una sostanza importante e vitale per la vita sulla Terra. Alcuni minuti senza ossigeno sono fatali per l'essere umano. Perché? Al primo sguardo la risposta è ovvia. Come altri animali aerobici, noi acquistiamo la maggior parte della energia dalla ossidazione di differenti sostanze. I tessuti nervosi ed il cervello in particolare sono decisamente dipendenti dall'ossigeno. Il cervello umano non eccede il 2% del peso corporeo ed utilizza più del 20% dell'ossigeno totale consumato. Qui però c'è un paradosso: considerando alcuni libri di testo della biochimica, il maggiore utilizzo di ossigeno avviene nei mitocondri, dove, parlando figurativamente, l'ossigeno è usato come un recipiente di rifiuto degli elettroni che hanno distribuito la loro energia potenziale per la produzione di ATP. Ma le cellule cerebrali contengono molto meno mitocondri dei muscoli del fegato. Se non usa questa via, quale è l'alternativa di utilizzare l'ossigeno a cui potrebbe riferirsi il cervello e senza il quale si collassa immediatamente? Per rispondere a questa domanda dobbiamo considerare alcune proprietà fisiche e chimiche dell'ossigeno, che sono spesso tralasciate dai libri di testo di biochimica.
    La molecola di O2 è unica fra tutte le altre del nostro ambiente:
    [molecola di O2]
    Essa presenta 2 elettroni non accoppiati a spin paralleli nei due orbitali di valenza molecolare. Le molecole in questo stato possiedono un eccesso di energia. L'ossigeno è un magazzino immenso di energia capace di liberare più di 180 Kcal/mole per la sua riduzione con formazione di due molecole d'acqua dopo aver acquisito 4 elettroni O2 + 4H [freccia a destra] 2H2O.
    Quando, uno dopo l'altro, gli elettroni sono catturati dall'ossigeno, si formano, come prodotti intermedi, alcune specie di ossigeno reattivo (ROS). Alcune di queste sono radicali liberi, cioè specie chimiche che a differenza delle molecole comuni possiedono un numero di elettroni non accoppiati nel loro guscio elettronico di valenza. Per il desiderio di accoppiare i singoli elettroni, i radicali liberi interagiscono avidamente con i donatori vicini di elettroni, che sono normalmente rappresentati dalle molecole. Un radicale libero acquista un elettrone e si trasforma in una molecola stabile, mentre la specie chimica donatrice di elettroni si trasforma in un radicale libero e comincia a cercare un altro donatore di elettrone. Così i radicali liberi possono iniziare una reazione a catena in soluzioni contenenti molecole biorganiche come lipidi, proteine, acidi nucleici e carboidrati. Le molecole di ossigeno sono stimolatori di reazioni radicaliche. Quando un ossigeno guadagna un elettrone, si trasforma in radicale anione superossido, O2. L'aggiunta di un secondo elettrone (insieme con due protoni) trasforma quest'ultimo in perossido di idrogeno, H2O2. Il perossido non è un radicale ma guadagna facilmente un altro elettrone dando spazio ad un radicale idrossilico HO, che è una particella chimica molto attiva che inizia facilmente reazioni a catena incontrollabili.
    Le reazioni a catena dei radicali danneggiano importanti molecole biologiche in vitro, e i ROS sono considerati tradizionalmente in biochimica come particelle ad elevata pericolosità. Esse sono accusate di essere la maggiore fonte di molte malattie, disfunzioni, la maggiore causa dell'invecchiamento. Comunque molti dati più o meno recenti portano a ritenere che i ROS sono assolutamente necessari per la normale attività vitale.
    In primo luogo ci sono molte spiegazioni per la ragionevole riduzione di un elettrone di ossigeno in ogni microrganismo. L'enzima NADP-H ossidasi, che produce ROS come un'arma che uccide virus e microbi in particolari cellule, finì per essere trovato dappertutto. È espresso in molte altre cellule e tessuti, non avendo nulla a che fare con le funzioni di difesa immunitaria. Superossidi ed altri ROS sono generati nel corso di alcune reazioni non enzimatiche che continuamente vanno in entrambe le aree, intra-cellulari ed extra-cellulari. Secondo alcune stime, il 10-15% di ossigeno consumato da un animale a riposo è indirizzato verso una strada di riduzione monovalente lungo la quale i ROS sono generati. Sotto condizioni di stress, quando la attività di enzimi generanti ROS è ampliata, il consumo di ossigeno totale cresce fino a circa il 20% e si suppone che tutto questo eccesso sia ridotto in modo monovalente. Pertanto il ROS dovrebbe giocare un ruolo molto importante nella fisiologia umana.
    []
    Uno schema di reazione a catena iniziata da un radicale libero A (in cui la freccia simbolizza un elettrone spaiato). I triangoli rappresentano radicali con un numero dispari di elettroni ed i rettangoli molecole con un numero pari di elettroni. Se i dispari si combinano solo con i pari, la catena non terminerebbe mai.

    Si considerava tradizionalmente che in reazioni fisiologiche particolari, in cellule viventi, fossero coinvolte molecole specifiche: ormoni, neurotrasmettitori, citochine.
    Ciò porta al fatto che i ROS partecipano in molte se non in tutte le reazioni cellulari determinate da stimoli esterni. Le reazioni particolari di date cellule, non dipende solo dall'interazione di segnali particolari specifici con recettori specializzati, ma anche dal contesto, cioè dalla storia precedente della cellula, dal suo stato attuale ed anche dal livello di formazione e di composizione del ROS. I ROS stessi possono imitare l'azione di molti segnali biomolecolari su funzioni cellulari che includono la regolazione di attività geniche. Così i ROS dovrebbero essere considerati come agenti di informazione universale a livello cellulare ma il meccanismo della loro azione rimane confinato nei limiti del paradigma biochimico convenzionale. Benché ci siano molti processi che generano ROS nell'organismo, gli animali per la loro sopravvivenza necessitano di procurarsene regolarmente nell'ambiente.
    Alexander Chizhevsky ha dimostrato negli anni '20 che se l'aria ordinaria è ricca di ioni negativi, topi e ratti muoiono per soffocamento nel giro di alcuni giorni e che arricchire l'aria con ioni negativi fa regredire tutti i sintomi patologici. Questi risultati sono stati decisamente confermati. Inoltre è stato provato che gli "ioni negativi dell'aria" sono radicali superossidi O2—[freccia su]. È importante sottolineare che l'aria fresca comune contenga almeno 500 particelle di O2—[freccia su] per cm3, mentre i contenuti di ossigeno in esso sono 1016 volte più alti. Per capire questa differenza dobbiamo immaginare un lago di 10 metri di profondità, 30 Km di diametro pieno di acqua "cattiva" (aria priva di superossido). Aggiungete a questa una quantità di superossido, e ritorna ad essere fresca.
    L'aria arricchita con O2—[freccia su] fino a 104 particelle/cm2, è impiegata per la pressione arteriosa e la normalizzazione della circolazione sanguigna; esso supporta la ossigenazione del tessuto, facilita le condizioni di stress, aumenta l'adattamento generale di un organismo a fattori avversi. Altri ROS, ozono O3 e perossido di idrogeno, sono stati anche usati nelle prime decadi del 20° secolo per trattamenti di molte malattie dalla tubercolosi alla disabilità nervosa. Oggi la medicina ufficiale li evita a causa della paura per la loro alta tossicità. Eppure, la ozono terapia comincia ad essere rivalutata in questi ultimi anni. Per esempio, l'ozono è insufflato in un campione di sangue prelevato, poi ridato al paziente. Questo forte ossidante, che genera facilmente radicali liberi, non danneggia le componenti sane nell'intero sistema sanguigno, le proteine del plasma, i globuli bianchi e rossi, che invece distrugge in vitro.
    Anche se solo una piccola porzione di sangue del paziente è trattato con ozono, gli eritrociti nel loro complesso accettano e donano molto più facilmente ossigeno ed i leucociti diventano più attivi. Simili azioni terapeutiche sono osservate se il sangue prelevato è trattato con bassa concentrazione di H2O2 e restituito al paziente, o quando le soluzioni di perossido diluito sono infuse per endovena. Nell'ultimo caso gli effetti terapeutici sembrano particolarmente misteriosi. La dose singola comune è 200 ml di soluzione fisiologica al 0,03% di perossido di idrogeno. La catalasi nel sangue converte immediatamente l'infuso in acqua ed ossigeno. Ma la quantità totale di ossigeno emanato è equivalente a 100 ml di aria (una piccola frazione di respiro) e non aggiunge praticamente nulla al contenuto di ossigeno nel sangue. Eppure, dopo soluzioni endovenose di H2O2, la saturazione di ossigeno nel sangue dei tessuti aumenta, ed altri parametri fisiologici del sangue e di altri tessuti si normalizzano.
    Con questo esempio possiamo concludere che alcuni, se non tutti i ROS in dosi appropriate, esercitano un'azione multipla e benefica sulle varie funzioni biologiche, dal livello cellulare ad un livello che coinvolge tutto l'organismo.
    Ma come possono queste particelle che hanno un alto valore di specificità chimica, così distruttive in vitro, esercitare specifiche azioni bioregolatrici in vivo?

    LA LUCE

    Teoricamente, l'unico modo perché si interrompano le pericolose reazioni a catena iniziate dai radicali liberi, è la ricombinazione di un radicale con un altro. Ma in un sistema dove la concentrazione di radicali è bassa e la concentrazione di molecole è alta, le probabilità di incontro di due radicali è molto bassa. L'O2 da cui si originano i radicali liberi, è la sola sostanza che può far terminare queste reazioni.
    Come un radicale doppio, esso può provvedere alla moltiplicazione di radicali ed aumentare la probabilità della loro ricombinazione. Se un radicale R[freccia su] reagisce con O2[freccia giu][freccia giu], si forma un radicale perossido ROO[freccia giu]. Esso può estrarre un atomo di idrogeno da una molecola appropriata R'H facendola diventare un radicale R'[freccia giu] e trasformando se stesso in una molecola di perossido ROOH. Il legame O-O nei perossidi è abbastanza debole e sotto certe condizioni può rompersi in due nuovi radicali liberi, RO[freccia su] e HO[freccia giu] in aggiunta al radicare R'[freccia giu]. Questo evento è definito come una parte di catena ritardata. Nuovi radicali possono ricombinarsi con altri radicali presenti nel sistema e fermare la catena alla quale essi conducono. Inoltre le reazioni di ricombinazioni radicaliche hanno una proprietà importante: i quanti di energia rilasciata in alcune reazioni possono essere equivalenti alla energia dei fotoni della luce visibile o UV.
    Nel 1930 Gurwisch dimostrò che in un ambiente con sufficiente contenuto di ossigeno, si forma una radiazione mitogenetica in un ambiente acquoso dove le reazioni a catene radicaliche possono proseguire. Abbiamo studiato l'emissione fotonica in regioni blu-verde dello spettro da soluzioni acquose di amminoacidi ed amminoacidi insieme con zuccheri, ed abbiamo confermato che si osservano reazioni a catena seguite da emissione di elettroni eccitati (EES). Ancora più rilevante è stata la nostra recente osservazione di oscillazione nella emissione di fotoni che spontaneamente sono stati emessi da soluzioni acquose di semplici zuccheri o di altri composti carbonilici o di amminoacidi.
    La figura è l'esempio di un andamento oscillatorio multimodale di chemioluminescenza che accompagna la reazione tra il metilgliossale e la glicina (simili reazioni si osservano nelle cellule e in matrici intercellulari).
    [andamento oscillatoro di emissione fotonica]
    Nel grafico sinistro c'è una curva cinetica per il calcolo medio ogni 10 minuti; in quello di destra vi sono i dettagli cinetici, ogni 10 secondi, per un frammento circolare del pannello sinistro.

    Abbiamo parlato delle reazioni radicaliche che avvengono in un ambiente organizzato in modo semplice. Si può vedere che perfino in queste condizioni essi tendono all'autorganizzazione probabilmente mediante processi regolatori a feed-back. Ci si può aspettare livelli più alti di organizzazione all'interno di un organismo.
    Una parte sostanziale dell'ossigeno consumato è utilizzata attraverso il processo di riduzione per spostamento di un elettrone. Il livello di radicali liberi e di altri ROS in matrici cellulari e extracellulari sono comunemente molto bassi per la presenza di meccanismi multienzimatici e non, conosciuti come "difese antiossidanti". Alcuni elementi di queste difese agiscono molto velocemente. Il riciclo della attività degli enzimi ubiquitari superossidodismutasi (SOD) e catalasi eccedono 106 cicli/sec.
    SOD catalizza la ricombinazione di due radicali O2—[freccia su] producendo H2O2 ed ossigeno singoletto. La catalasi riduce H2O2 in acqua e ossigeno tripletto.
    La Biochimica attualmente presta attenzione solo al ruolo detossificante di questi enzimi ed agli antiossidanti a basso peso molecolare come l'acido ascorbico e il tocoferolo (Vit. E). Ma qual'è il senso di un alto livello di produzione radicalica, per esempio da parte della NADP-H ossidasi e la loro immediata eliminazione ad opera della SOD?
    Riassumendo: in tutte le reazioni di ricombinazione radicalica e di decomposizione dei perossidi, siano essi avvenuti spontaneamente o sotto l'azione di catalizzatori, vengono generati elettroni eccitati. Nei casi della loro generazione enzimatica (SOD e Catalasi), la EES dovrebbe raggiungere frequenze dell'ordine dei megahertz. Gurvisch e S. Gyorgyi insistettero che nei sistemi organizzati dall'energia degli organismi viventi l'energia di eccitazione degli elettroni non può essere facilmente dissipata in calore, piuttosto può essere trasferita in macromolecole per mezzo di irradiazioni. I nostri risultati ed i risultati di altri autori confermano il loro punto di vista. Si può suggerire che questo carattere particolare delle reazioni di radicali liberi ossigeno-dipendenti con diramazioni ritardate, è utilizzato per la regolazione e coordinazione del lavoro di tutte le "macchine" molecolari cellulari. Pacchetti di energia equivalenti all'energia dei fotoni luminosi rilasciata nelle reazioni delle ricombinazioni radicaliche può servire ad indirizzare reazioni biochimiche, mentre il loro ritmico rilascio in certe condizioni può suggerire il loro ruolo di stimolatori di nuovi processi metabolici.
    Infatti, appare sempre più evidente sottolineare l'importanza del carattere oscillatorio di molti processi regolatori ed esecutivi dell'organismo. Recentemente è stato provato che la frequenza piuttosto che l'ampiezza delle oscillazioni del calcio intercellulare (il calcio è uno dei principali messaggeri intracellulari) è il fattore informativo per la regolarizzazione di ulteriori reazioni intercellulari. Questa è una osservazione cruciale, perché lavora solo là dove l'ampiezza di un segnale è considerato importante per il richiamo di una certa risposta fisiologica, ed il ruolo delle modulazioni di frequenza delle concentrazioni di reagenti o di altri parametri fisiologici, non era stato considerato seriamente.
    Tra le differenti sostanze bioregolatrici, i ROS sono i candidati migliori per essere implicati nei processi oscillatori, perché sono in costante movimento o, più precisamente, essi continuamente si originano e si trasformano, producendo EES.
    Pertanto può essere suggerito che i meccanismi di azione regolatoria ROS sono specificati da schemi strutturali dei processi con partecipazione ROS piuttosto che dalle loro concentrazioni medie nelle cellule e nei tessuti. Per schema strutturale di un processo intendiamo frequenza ed ampiezza della generazione EES e del loro rilascio nel corso delle reazioni di ROS tra di loro o tra molecole singole.
    L'energia rilasciata in queste reazioni è usata come energia di attivazione per specifici processi biochimici, per un continuo "pompaggio" di stati di non-equilibrio dei componenti strutturali inter-cellulari ed intra-cellulari, mentre gli schemi strutturali delle reazioni di ROS determinano modi ritmici biochimici e fisiologici.
    La versatilità dei mezzi della generazione ROS nell'organismo e la molteplicità di "armi di difesa antiossidanti" provvede abbondanza di schemi strutturali dei processi di generazioni EES, e quest'ultimo in cambio spiega l'alta specificità dell'azione regolatoria dei ROS. Scorte regolari di ROS dall'ambiente (da aria ed acqua), sono necessarie per favorire i meccanismi interni della riduzione di ossigeno, perché le oscillazioni del metabolismo ROS tendono a decadere quando sono accumulati i sottoprodotti delle reazioni radicaliche, procedendo in ambienti ricchi di molecole organiche. Questi sottoprodotti infatti possono essere rappresentati da radicali liberi macromolecolari accumulati, dovuti a reazioni di catene radicaliche che procedono in condizioni di ipossia tissutale.
    Il miglior modo per neutralizzarli è di intensificare i meccanismi di attivazione di ossigeno nell'organismo, a cui si potrebbe provvedere attraverso l'uso di terapia di ozono o di perossido di idrogeno. Questa è probabilmente la ragione per cui questi ROS sono così efficaci in trattamenti di malattie a largo spettro.

    L'ACQUA

    Se i ROS attuano queste funzioni fondamentali nell'organizzazione dei processi vitali, essi dovrebbero fare altrettanto durante l'intero processo dell'evoluzione della vita. Ma l'insegnamento corrente sulla evoluzione insiste che il periodo pre-fotosintetico della evoluzione fosse completamente anaerobico, e che l'ossigeno apparisse sulla Terra come prodotto della fotosintesi. Questa nozione è basata sull'ipotesi suggerita dal sostenitore dei famosi esperimenti di Miller, nei quali egli ha ottenuto sostanze organiche dalle inorganiche sotto azione dell'alta temperatura, irradiazioni intense di UV e scariche elettriche. È evidente che queste reazioni potevano essere realizzate solo in completa assenza di ossigeno libero.
    Contrariamente a queste ipotesi, sempre più dati indicano che l'acqua, dove si svolgono i principali processi che coinvolgono le ROS, gioca un ruolo cruciale per la loro produzione ed organizzazione dei processi nei quali essi sono coinvolti. In particolare è provato che il perossido di idrogeno, l'ossigeno libero e l'idrogeno possono apparire nell'acqua in condizioni particolari (temperatura fredda, pH neutro, bassa concentrazione di sali comuni), sotto agitazione meccanica, illuminazione, sonorizzazione, congelamento-disgelo, condensazione di vapore acqueo, ecc...
    Le molecole di H2O2 possono aumentare in acqua solo se le molecole d'acqua H-O-H sono dissociate in un atomo di idrogeno atomico H[freccia giu] e un radicale idrossilico HO[freccia su], e quando questi due ultimi radicali si ricombinano. L'unica condizione possibile che potrebbe provocare la dissociazione di un legame forte H-O è l'esistenza di una struttura "polimerica" dell'acqua. Del resto, alcuni polimeri possono funzionare come trasformatori da energia a "bassa intensità" in energia ad "alta intensità", quale, per esesempio, energia meccanica in energia di eccitazione elettronica. Così, se l'acqua può essere considerata un quasi-polimero, la sua dissociazione può essere indotta dai deboli fattori prima menzionati. E Szent Gyorgyi aveva ragione a suggerire che l'acqua forma un sistema singolo con i suoi elementi strutturali che rendono possibili certi EES, senza di cui non possono esistere.
    Le proprietà dell'acqua sono importanti per comprendere il ruolo dell'ambiente acquoso in processi autorganizzati legati alle EES e al loro funzionamento nel metabolismo. Inoltre, è importante riconsiderare tutti i processi di evoluzione della vita sulla Terra, perché diventa altamente probabile che ci fosse produzione di ROS all'origene dello sviluppo della vita organica, e alla presenza di ossigeno molecolare. A riprova di ciò, c'è la recente scoperta dell'abbondanza di catene respiratorie nei meccanismi più antichi, gli archeobatteri.

    LA VITA

    Noi comprendiamo chiaramente come, l'analisi dei dati empirici sostenuti in diverse branche delle scienze naturali, possano essere in forte contrasto con alcune delle basi dominanti costituite attualmente dalla biologia e dalla biochimica, che servono da fondamento a vari aspetti della moderna biotecnologia, della pratica medica e agricola, nonché per risolvere problemi ecologico-ambientali. Eppure siamo sicuri che, anche se i dettagli del suddetto ragionamento potrebbero essere modificati, la conclusione che possiamo trarre è che sia corretto che:

    1. I processi con la partecipazione dei ROS avvengono in sistemi acquosi e generano elettroni allo stato eccitato.
    2. I ROS abbiano giocato e giocano ancora un ruolo fondamentale bioenergetico e bioinformativo nell'apparizione e nella realizzazione dei procesi vitali.

    Come detto sopra, lo stato vivente è uno stato di non-equilibrio stabile sostenuto dal lavoro che un sistema vivente svolge contro lo scivolare verso l'equilibrio (E. Bauer). Un sistema vivente estrae attivamente materia ed energia dal proprio ambiente, spendendo le proprie risorse per ottenerle e per trasformare questa "energia materia" in più "costose" forme di energia di eccitazione delle proprie strutture.
    Fondamentalmente, è la proprietà di tutti i sistemi, dove si presentano processi di catene ramificate basate sul consumo di ossigeno. L'essenza del processo delle catene ramificate è manifestato nelle sue dinamiche, piuttosto che nel suo bilancio complessivo. A livello della moltiplicazione di centri attivi e di catene ramificate, avviene una crescita spontanea di energia libera del sistema. Si presenta un ordine dinamico del sistema, accompagnato dalla concentrazione di energia potenziale significativa in alcune delle sue aree. È particolarmente interessante che tale sistema possa consumare ossigeno, attivamente, dal suo ambiente. Le reazioni radicaliche libere sono principalmente reazioni di trasferimento di un elettrone: mini-correnti elettriche e molecole di ossigeno, come una particella paramagnetica viene attirata dal campo elettrico. Più sono attive queste reazioni, maggiore ossigeno serve per la loro sussistenza, per cui più attivamente esse attraggono ossigeno.
    Di conseguenza è interessante menzionare unico parametro quantitativo conosciuto, che definisce il progresso evolutivo delle specie viventi: il totale consumo dell'ossigeno, da parte di un rappresentante tipico di una certa specie, durante l'arco medio di vita, diviso per la sua massa media. Questo parametro fu chiamato "costante di Rubner" da E. Bauer.
    Secondo i dati fisiologici, la costante di Rubner aumenta di alcune migliaia di volte in sequenza, dai primitivi Celenterati ai Primati.
    Per l'Homo Sapiens questo parametro è almeno di un grado superiore rispetto ai primati. Come è stato notato, è il cervello umano che consuma ossigeno più avidamente rispetto ad altri sistemi viventi sulla Terra. È il maggior sistema in "non-equilibrio" e, se Bauer dice giusto: è sicuramente il sistema vivente più potenzialmente stabile, ovviamente solo se l'essere umano usa realmente tutta la sua energia per rimanere un sistema vivente. In riferimento alle risorse esterne, è più che sufficiente avere intorno ossigeno ed acqua per sostenere i suoi sforzi.
  2. .
    di Orazio Valenti
    per Edicolaweb


    Il dott. Gaetano Conforto, specialista in farmacologia clinica e medico olistico, è un rarissimo medico che parla di realtà invisibili, di alchimia mentale, di salute spirituale, appartenenti ad un mondo che sarebbe ora di non chiamarlo più "paranormale", ma quantistico!

    Ecco la nostra intervista:

    Il concetto di Medicina Quantistica, si rifà al mondo subatomico, ai famosi "salti quantici" degli orbitali elettronici che scambiano "quanti" di energia con l’ambiente. Come ha correlato la dimensione corporea umana a questo profilo energetico, con quali aperture del campo diagnostico e terapeutico?

    L’uomo, da molto tempo, ha avuto contatti con l’invisibile ed oggi sappiamo che "La realtà è una cospirazione creata dall’illusione dei sensi", i quali ci fanno vedere solo una piccolissima parte di questa. Sappiamo bene che il nostro range di percettività è limitatissimo verso ultrasuoni, onde elettromagnetiche. Una condizione da comprendere è che ciò che noi impariamo con l’esperienza materiale è molto limitato e non corrisponde alla realtà. Fin dall’antichità, l’uomo ha il privilegio di un cervello strutturato in modo tale da mettersi in contatto con realtà invisibili, infatti a causa della nostra evoluzione abbiamo strutture cerebrali che percepiscono realtà invisibili. Molte sono state le fenomenologie per cui l’uomo è stato in grado di espletare come la telepatia, il contatto col divino.

    Dunque secondo lei, oltre alla massa cerebrale, vi è un fattore energetico pensante, una mente con poteri sovrumani?

    Oggi è studiato dalla fisica quantistica il concetto della mente non-locale (1): il nostro cervello decodifica le onde elettromagnetiche, un po’ come i passaggi delle onde che scorrono tra telecamera-registratore-televisore in cui le immagini vengono tradotte in segnali e poi rigenerate in immagini. In pratica, nel nostro cervello non vi è né la memoria, né pensiero, è solo uno strumento che la mente utilizza. Oggi, con la PET si sono localizzate le aree cerebrali che sono coinvolte nella fenomenologia meditativa e sono le aree prefrontali, mentre le aree parietali, che ci danno la sensazione spazio-tempo, sono invece quiescenti. Questo non vuol dire che la meditazione funziona perché funzionano quelle aree, ma che la mente sta utilizzando quella parte del cervello. È la parte che i biochimici di oggi prendono in considerazione. Però, questa fenomenologia, non sorge da là, ma dalla nostra mente non-locale.
    Dico questo per spiegare i fenomeni di precognizione, preveggenza, intuizione. La mente non-locale è caratterizzata dal fatto che comunica a distanza, immediatamente, senza una separazione fra il soggetto che sta pensando e l’oggetto del pensiero. Vede a distanza ma anche al di fuori dello spazio-tempo, perché questa mente non è mai nata né mai morirà per cui riesce a leggere nel passato, presente o futuro.

    Quali esempi ci fanno capire questo?

    Lo si è visto in pratica in molti studi, ad esempio ci sono persone che solo col nome o cognome riescono a risalire al passato di un’altra persona, il suo stato fisiologico, facendo una diagnosi a distanza. Ad esempio gli sciamani, con le loro ritualità fanno semplicemente mettere in funzione questa mente non-locale. Succede anche quando si medita o si prega.

    Facciamo dunque differenza tra mente locale e "non locale"?

    Normalmente la mente non-locale, da svegli, non è in funzione, mentre lo è la mente razionale che crede solo se tocca ed ha la sua enorme importanza. Quando siamo in questo stato alfa elettroencefalografico, la persona è rilassata, calma, comincia ad entrare nel grande oceano della mente non-locale universale. Siamo tante menti immesse nella mente universale che possiamo chiamare Dio. In quella fase entriamo in contatto con questo serbatoio conoscitivo enorme dove ci sono tutte le informazioni, siamo in grado di prenderle, avere rivelazioni, visioni.

    Possiamo chiamarlo "Campo Informativo". Che relazione crede vi sia tra la mente razionale fisica e la Mente Superiore?

    Scientificamente c’è una nuova visione della realtà o sandwich della realtà (2) fisica visibile o non visibile che comprende tre strati interconnessi: la realtà materiale caratterizzata dai sensi e bombardata dai vari bit dell’oceano quantistico che ci circonda, dominata dai sensi per cui è tutto falsato o quantomeno non corrisponde alla "vera" realtà. Ogni pensiero negativo come odio o rancore, sono produzioni della mente razionale. Poi abbiamo la realtà superiore o regno quantistico, chiamato anche zona di transizione o campo della mente. Già è mente non locale ed è a questo livello quantistico che avviene l’incontro tra Dio e gli uomini, qui avvengono le visioni sacre, i miracoli, le illuminazioni, le rivelazioni, la sincronicità, cioè l’insieme di eventi spazio-temporali correlati tra loro: precisi movimenti cosmici tali da fare avverare una creazione. Questo regno quantistico di transizione è dominato dalle particelle subatomiche, o quark, leptoni, mesoni, con una loro intelligenza, informazione, e sono gli ingredienti con cui il Creatore e noi, co-creiamo. È il nostro laboratorio alchemico artigianale in cui attraverso la mente non locale riusciamo a creare alchimia. La mente è in grado di agire sulla materia e di creare.

    E dove pone l’Intelligenza?

    Oltre questi, c’è il regno Virtuale in cui non c’è né spazio né tempo. Anche la luce è virtuale, si forma nelle particelle subatomiche, quindi nel regno quantistico. Noi siamo costituiti da particelle subatomiche. Qualsiasi cosa ci circonda con frequenze diverse, quindi siamo esseri di luce e le particelle subatomiche che ci circondano sono luce con frequenza invisibile. Alcuni vedono l’aura, cioè la luce che circonda il nostro corpo, variabile a seconda degli stati d’animo, delle patologie. Il regno virtuale è il regno di Dio, il campo dello spirito, la procreazione oltre tempo e spazio, l’invisibile Totipotente. Questo tipo di classificazione si rifà alla fisica quantistica quali il principio di Heisemberg ed il teorema di Bell per cui l’osservatore uomo crea il mondo tridimensionale. I nostri sensi non lo avvertono, ma se avessimo delle lenti quantistiche vedremmo fra noi e l’ambiente un pullulare oceanico di particelle che scompaiono e si rigenerano infinitamente, così come dice Paolo che noi moriamo e rinasciamo milioni di volte al secondo.

    Come possiamo utilizzare questa grande capacità?

    La nostra coscienza, con l’attenzione ed l’intenzione, è in grado di influire sul contenuto informativo delle particelle subatomiche. Ecco come noi possiamo cambiare, plasmare l’ambiente che ci circonda. Naturalmente, se plasmo l’ambiente con tutta la sozzura dei pensieri materiali, creerò un ambiente negativo, alterato. Questo stesso meccanismo lo posso utilizzare per la creazione di cose positive, divine, perché noi siamo esseri divini in quanto apparteniamo al regno virtuale. Questi tre regni: virtuale, quantistico e materiale, sono uno stesso regno; in base alla nostra coscienza, intenzione, ci possiamo trovare o nel regno materiale e viverci a vita secondo quel tipo di evoluzione spirituale oppure fare capolino nel regno quantistico: ci si può arrivare con la preghiera, la meditazione, ad entrare in questo sacro luogo.

    Queste interrelazioni dipendono dalla nostra realizzazione, ma lei pensa avvengano contemporaneamente, e come?

    Secondo il teorema di Bell, due particelle subatomiche, in contatto fra loro, se vengono separate, comunicano immediatamente fra di loro. Siccome il nostro pensiero è un evento quantistico, qualsiasi cosa noi pensiamo, a seconda di dove è direzionato, agirà istantaneamente (le particelle oggi è stato dimostrato che viaggiano a velocità 10.000 volte superiori a quella della luce, a differenza di quanto detto da Einstein). Anzi, oltre questa velocità è stato dimostrato il fenomeno del "Teleportation" (portare a distanza) in cui gli stati quantici sono stati riprodotti in un altro luogo. In Francia sono in corso questi esperimenti con l’atomo e le molecole.

    A parte le dottrine autorealizzative spirituali, lei come pensa che l’uomo possa accedere a queste conquiste?

    Per quanto concerne il sandwich della realtà, l’insieme delle informazioni eterne che ci guida, che sa tutto come un vecchio saggio di cui le tradizioni parlano, non è altro che la nostra identità divina. Procede dal regno virtuale al regno quantistico al materiale, come direzione dello spirituale. Per fare questo dobbiamo aprire la porticina del nostro laboratorio alchemico che dal regno materiale ci introduce nel regno quantistico e quindi nel virtuale, e questo lo possiamo fare solo stando sereni nello spazio tra i pensieri. Questo è il posto magico dove noi, avendo conoscenza (che ha un potere organizzante enorme), possiamo influire sul contenuto informativo delle particelle e creare ciò che vogliamo, la nostra realtà. La zona di transizione, il regno quantistico, è stato reso famoso dai santi di tutti i tempi, perché sono stati dei viaggiatori provetti del regno quantistico, ecco perché hanno prodotto certe fenomenologie riproducibili da qualunque essere umano a patto che sappia entrare nel regno quantistico. La fede, la preghiera, la speranza, fanno accedere alla zona di transizione dove si manifesta la mente non locale che produce onde alfa. Ecco perché per il soggetto che si ammala è importante avere queste conoscenze, il medico deve essere una via spirituale, prendere per mano il paziente, dargli queste conoscenze affinché lui possa trascendere il suo stato di livello di realtà del sandwich.

    È veramente il volto "antico" del medico, che assomiglia più ad una guida interiore. Come può farlo?

    Potendo andare oltre, verso il paziente, con l’amore, col perdono, aiutandolo a comprendere che c’è quest’altro regno che può cambiare la propria coscienza, influendo sulla stessa malattia. Lo spirito influisce sul livello quantico e questo sul materiale, è il "fiume della vita" delle tradizioni spirituali. Nelle guarigioni miracolose vengono coinvolti tutti e tre i livelli dove tutti possiamo navigare e creare la propria realtà.
    È importante anche l’empatia (mettersi al posto degli altri, prendersi cura di loro), il concetto di unità, interconnessione. Quando ci sono queste condizioni la mente non locale agisce con più facilità, spontaneità. Vedi i casi di persone innamorate che già sanno cosa sta dicendo l’altro. Una serie di fenomeni che venivano etichettati paranormali non sono altro che fenomeni quantistici che finalmente oggi possiamo spiegare. La mente non locale è la regola nell’uomo, non è sporadica, con significato spirituale creazionistico nel senso di consapevolezza di essere creatori del nostro universo. Una persona che diventa illuminata è la persona che capisce di essere un tutt’uno a livello subatomico con tutto ciò che la circonda perché le particelle subatomiche sono tutte connesse fra loro, ed avvengono scambi continui. Grazie a questa proprietà siamo un'unità in continua interazione, un grande essere che si presenta in vari modi.

    Cosa spiega ai suoi pazienti?

    Per esempio, se osservo un paesaggio, non posso dire di essere separato da questo se non mi distacco dal livello materiale. Invece, a livello quantistico noi siamo la montagna e la montagna è noi, senza separazione. In proposito c’è un famoso detto indiano che dice: io sono quello, tu sei quello, tutto è quello. Cosa significa? Anche se sembra un attentato al nostro intelletto, significa che tutto è una unità anche se con manifestazioni energetiche diverse ma in grado di interagire continuamente. La mente non locale è il trait-d’union, essa comunica a distanza senza ostacoli, la sua velocità non si riduce nello spazio, è infinita ed illimitata. Questo tipo di proprietà corrisponde alle proprietà delle particelle subatomiche come dimostra la fisica quantistica. Potrei dire che il nostro spirito che si trova nel regno virtuale ha le stesse caratteristiche delle particelle subatomiche, ecco perché l’uomo si sta avvicinando molto ad alcuni dei misteri di Dio e questo, per quanto concerne la evoluzione della conoscenza e della medicina, è di importanza capitale.

    Essere dunque medici dello spirito con una religione più pratica: la nuova pratica medica.

    Ho spiegato queste cose giusto perché le vorrei integrare nel concetto di verifica spirituale. Definirei tre livelli di medicina (3) per cominciare: quella della prima Era o delle proprietà materiali dello spazio-tempo, cioè collegata alla funzionalità degli organi, ai farmaci, interventi chirurgici, la mente della persona non viene presa in considerazione: per esempio, si parla in corsia di un cardiopatico o del paziente del letto n° 5, ecc... Poi c’è la medicina della seconda Era, quella dell’effetto placebo che consiste nel concetto di una mente limitata al corpo, cioè localizzata. Cioè l’attivazione di neuropeptidi che si trovano nel cervello, influenzano tutte le parti del corpo. Se faccio un pensiero, questo si trasmette a tutte le parti del corpo attraverso un network. Una emozione positiva migliora la salute, dato che il nostro "insieme" viene memorizzato in tutte le cellule, perché il nostro corpo è un ologramma: in ogni piccola particella c’è il riflesso di tutto l’insieme. Chiaramente non possiamo pensare attraverso la legge dello spazio-tempo perché, con questa logica, in ogni particella non sarebbe riflesso il tutto. Ho fatto una serie di CD per aiutare le persone in stato di rilassamento, ad agire su tutte le parti del corpo, sui chakra, compreso l’equilibrio maschile-femminile, come terapia. La psico-neuro endocrino-immunologia fa parte della seconda Era, come l’ipnosi, la visualizzione creativa, l’imaging. In questa fase la mente comincia ad avere un suo effetto importante nella guarigione. La medicina ufficiale considerava il placebo come un fattore irrisorio, mentre è una delle più grandi dimostrazioni scientifiche di come la mente può agire sul corpo. Non è detto quindi che in primo piano debba esserci il farmaco, perché l’effetto placebo è terapia, ha una sua dignità. Poi passiamo alla medicina della terza Era che è la non-locale, quella che tratto io. È la medicina dell’eternità in cui la mente non ha limiti, con guarigioni a distanza, diagnosi a distanza senza spazio-tempo, comprese le preghiere per intercessione, azioni transpersonali, compresi i sogni che hanno importanza capitale nella diagnosi ma anche nella cura. Antiche popolazioni si basavano sullo studio dei sogni per attuare diagnosi e terapie. È importante che il medico preghi col paziente, intesa come comunicazione non-locale tra la mente del paziente e quella del medico. Possiamo dire che, come medicina della terza Era, intendiamo una realtà di DIO che non è separato da noi, ed in questo caso la preghiera agisce per intercessione. L’importante è che si attui l’azione dell’amore, ed il nostro regno spirituale è in contatto con Dio.

    Mi racconta un esempio particolare?

    È di grande interesse accompagnare un morente nell’altra dimensione, perché la mente non locale, in punto di morte comincia ad entrare nel regno quantistico, ed il medico spirituale deve accompagnare la persona accondiscendente a queste fenomenologie. Il familiare che ha la coscienza che la nostra mente sopravvive alla morte, non agirà mai con manifestazioni di dolore, perché il morente sta entrando in una dimensione di pace, quindi aiutiamolo senza disturbare il processo del trapasso. La sua è una realtà che trascende la materialità.

    In definitiva lei pensa di dover educare ad una Realtà Superiore della Vita?

    Se si fa capire al paziente che lui stesso è un dio, lo si aiuta ad autoguarirsi od a convivere con la malattia intesa come salto di coscienza che fa capire quale ruolo la malattia ha nella sua vita, ad essere più flessibili, amorevoli: ciò ha un significato trascendentale. La malattia può anche essere una necessità di riposo fisiologico. Se si capiscono queste cose la malattia, perdendo la sua funzione di comunicazione, non ha modo di continuare, quindi può passare prima anche senza farmaci.

    E la sofferenza?

    Non parlo di necessità di sofferenza, perché soffri nella misura in cui vivi il regno materiale. Solo quando si raggiunge il fondo si diventa più malleabili e si comincia a pregare. Non è obbligatorio passare per la sofferenza, è necessario guardarsi allo specchio e riconoscersi in Chi si è, quale è il proprio obiettivo in questa vita, che in genere è quello di evolverci aiutandoci tutti insieme. C’è chi lo fa come medico, come calzolaio, dipende dai talenti che ognuno ha, ma l’obiettivo è quello di capire di essere creatori della propria vita, realtà, universo. Se questo viene fatto con amore non si può parlare né di sacrificio né di sofferenza. Se io amo il prossimo e vivo in armonia non posso essere né ansioso né depresso perché vivo nel mondo quantistico e capisco che sono unito al tutto. Chi vive nella separazione è depresso, si ammala di cancro perché vive nella separazione: io sono qua e lui è là, con sentimenti di odio, arrivismo. Ecco perché i metodi del potere materiale accentuano questa separazione, perché dietro c’è un certo "potere umano" che vuole farsi strada alle spalle delle pecore, della gente che pensa di dipendere da loro, e parlo di dipendenza sia spirituale che materiale. Ci sono anche certi tipi di religioni che schiavizzano dalla nascita alla morte: è tutto falso, perché noi siamo gli artefici di noi stessi, non dobbiamo bussare o portare la ventiquattrore del "signorotto del momento". A questo punto la medicina della terza Era fa prendere le redini in mano al paziente perché è lui che diventa il diagnosta ed il terapeuta attraverso i mezzi che gli vengono ispirati da questo medico della terza Era.

    Lei escluderebbe la medicina tradizionale?

    Le tre medicine non si escludono, ma si integrano e si rafforzano a vicenda. Posso inizialmente con la medicina biofisica curare una patologia, devo però anche saperne il significato, quale cambiamento deve realizzare quella persona nella propria vita, per cui si deve curare, ma anche consapevolizzare il ruolo di quella malattia ed evitare che ricada. Si può dare in prima istanza eventualmente l’antibiotico, ma in seconda istanza istruirlo nella integrazione educativa evolutiva, perché la malattia che hai debellato si rimanifesterà in altra forma, dato che la causa rimane.

    MENTE NON LOCALE E COSCIENZA:
    Manifestazioni di Telepatia - Chiaroveggenza - Precognizione - Visioni - Sincronicità - Percezioni - Rivelazioni - Sogni profetici - Scoperte - Guarigioni a distanza - Preghiera - Intuizioni diagnostiche - Coscienza eterna - Pensieri - Intenzioni - Visualizzazioni - Recitazione.

    SANDWICH DELLA REALTÀ
    - Dominio Virtuale: campo dello spirito - Dio - Precreazione: Oltre il tempo e lo spazio: il vuoto invisibile totipotente.
    - Dominio Quantistico (zona di transizione), Campo della mente: incontro tra Dio e gli uomini; miracoli; visioni sacre; angeli; illuminazioni; sincronicità; rivelazioni.
    Realtà materiale: campo dell’esistenza fisica.

    CLASSIFICAZIONE DELLE ERE IN MEDICINA
    - ERA I: locale; materiale; spazio-tempo: materia ed energia; la mente non è un fattore incidente.
    - ERA II: locale; Medicina Mente-Corpo; la mente è importante nella guarigione; ha potere causale nel contesto del corpo: PNEI; Ipnosi; Imagery...
    - ERA III: non-locale; Medicina dell’Eternità; la mente non ha limiti; guarigione a distanza; assenza di spazio-tempo; preghiera per intercessione; Immaginazione transpersonale.
  3. .
    di Orazio Valenti
    per Edicolaweb


    Continuando ad approfondire il campo vivente, grazie allo studio di alcuni scienziati italiani possiamo trattare alcuni aspetti della realtà vibrazionale dell’uomo, in relazione al suo ambiente ed all’Universo stesso.

    Così come spesso ho sottolineato, nell’invisibile e nel fantastico, vi è molta più realtà di quanta ne possiamo immaginare, non solo: in ciò che crediamo vita tangibile, un mare di illusioni ci hanno finora fatto perdere la strada della conoscenza e quindi della concezione della realtà vivente. Tutto ciò che ci dà gioia od angoscia, è avvolto dalla ragnatela dell’ignoranza, se non la "illuminiamo" di coscenza migliore: ciò che fa differire l’uomo dall’animale.
    Se siamo entusiasti, tristi, appassionati o stressati, se le relazioni con gli altri ci aiutano o ci scaricano, se essere presenti ad una manifestazione popolare o ad una partita di calcio ci droga di fanatismo che poi da soli valutiamo diversamente... c’è una spiegazione e sta nella presa di coscienza individuale a non lasciarci condizionare dagli influenzamenti dello status collettivo.
    Perché non restiamo padroni di noi stessi non solo per stare meglio, ma anche per aiutare gli altri?
    Quali fenomeni succedono dentro e fuori di noi per nutrirci "passivamente" dei più svariati stati d’animo o di salute?
    Ringrazio molto il ricercatore Alberto Tedeschi, esperto in bioenergetica ed il dott. Alessandro De Benedittis esperto in comunicazioni, che hanno risposto ad alcune domande offrendomi i risultati del loro gruppo di studio.

    Cosa succede ai nostri "stati d’animo"?

    Il corpo umano genera, al pari di tutti i corpi viventi, un campo elettromagnetico che è di debole emissione, cioè al livello delle onde cerebrali è rilevabile un segnale con intensità intorno a 10-15µ Ampere. Se esso invece viene letto con sofisticati rilevatori SQUID, risulta di una intensità di pochi µ Tesla. Per avere un paragone con altri emettitori di campo elettromagnetico, il nostro corpo ha una intensità di emissione milioni di volte più piccola del campo generato da un comune cellulare o da un walkman o, a maggior ragione, da un apparecchio televisivo.

    Ci sono particolari zone del corpo che emettono o ricevono più di altre?

    Da un punto di vista qualitativo, studi recenti hanno rilevato che il segnale elettroencefalografico umano è molto "ricco" di informazione in quanto è rappresentativo dall’insieme delle emissioni del nostro corpo ed è indipendente dal punto di applicazione degli elettrodi rilevatori. Ciò significa che esiste la cosiddetta riflessologia delle onde cerebrali grazie alla quale la elaborazione delle informazioni elettroencefalografiche ha permesso la creazione di una mappa olografica dell’intero nostro corpo in grado di stabilire una relazione tra ogni livello di frequenza cerebrale e parte del corpo ad essa corrispondente.

    Ciò vuol dire che il cervello è collegato alle varie zone corporee non solo per semplici collegamenti elettro ormonali, ma anche da una sottile struttura tridimensionale olografica?

    Sì. Risulta che le frequenze basse sono collegate alla parte bassa del corpo così come le alte a quella alta. Inoltre, tra i vari livelli di frequenza appaiono delle strutture armoniche fondamentali che sono in relazione tra di loro con una precisa corrispondenza al sistema dei meridiani energetici o dei chakra.

    E quale è la caratteristica di questa struttura vivente olografica?

    La dimensione olografica di tali mappature è data dal fatto che singole parti del corpo umano, sia pur limitate, sono rappresentative dell’intero, così come in una lastra fotografica laser: una parte della stessa, se spezzata, egualmente riproduce l’intero. Si è arrivati a tali risultati grazie agli studi svolti presso la Università Maharishi negli USA ed in Italia dai dott. M. Margnelli, N. Montecucco ed A. Tedeschi.

    Questa struttura dinamica, può variare, essere disturbata?

    Si è riscontrato che le frequenze di un certo individuo variano a seconda se la stessa osservazione viene effettuata qualora esso faccia parte di un gruppo di altre persone presenti nello stesso ambiente ove viene fatta la rilevazione. Infatti, se si misurano le onde cerebrali di un gruppo di persone presenti nello stesso ambiente, è possibile rilevare la relazione bioenergetica tra i loro corpi e che si esprime in una "Olografia di Biorisonanza" tra di essi.

    Nota: Ecco dunque i collegamenti tra i principi della raffigurazione olografica tridimensionale, la caratteristica olografica per cui in qualunque punto c’è il richiamo dell’intero (vedi l’indagine corporea attraverso le mani, l’orecchio, il piede, l’iride ecc...), e questa "Olografia di Biorisonanza".
    Una sorgente sonora, inizialmente in silenzio, può entrare in vibrazione se è investita da onde sonore di frequenza uguale alla sua, risuonando. L’ampiezza delle oscillazioni indotte in un sistema vibrante, tende ad amplificarsi. Queste possono essere utili o dannose. La Biorisonanza scaturisce dal manifestarsi di effetti simili nei tessuti biologici. "Simili" perché ai fenomeni di carattere vibrazionale "fisico", si sommano, a maggior tenore, i fenomeni scaturenti dalle frequenze dei "dinamismi Vitali" che appartengono ai "Campi Energetici Superiori" quali le "bioenergie rilevabili dall’Aura".

    Dunque, ci si influenza inevitabilmente?

    Tale biorisonanza dà luogo ad una sincronizzazione del tutto spontanea dei segnali emessi da ciascuno. Accade pertanto che l’insieme delle emissioni dei singoli corpi si comportano come un sistema nel quale le differenze del segnale emesso tendono ad omogeneizzarsi e ridursi raggiungendo una impressionante similitudine.

    Come si spiega che corpi/persone distinti possano sincronizzarsi al punto di omologarsi in una contemporaneità e somiglianza di emissioni?

    Ciò succede perché vi è una relazione di risonanza naturale tra l’ambiente elettromagnetico esterno (emissioni elettromagnetiche dei corpi esterni ed emissioni ambientali) e quello interno. In altri termini: grazie alla risonanza olografica interna tra le parti di un corpo, ogni organo interno viene "rappresentato" in termini di segnale emesso dall’insieme delle emissioni elettromagnetiche rilevabili con un elettroencefalogramma. Parimenti, la biorisonanza olografica esterna fa sì che corpi distinti manifestino vibrazioni che tendano a rappresentare quelle dell’intero gruppo.

    Rifacendoci alla spiegazione di "INSIEME OLOGRAFICO", ogni singolo elettrobiogramma degli organi del corpo umano riflette l’ologramma dell’intero, e così ogni corpo rispecchia l’insieme del nominato raggruppamento. Questa vostra conclusione è straordinaria perché spiega chiaramente alcune correlazioni pratiche tra ogni dinamismo vivente. In specie come, in un gruppo, l’uomo possa quasi spegnere la propria individualità per essere parte come di un gioco collettivo.

    Infatti, mentre il limite biochimico tra i corpi rimane inalterato, la vicinanza fisica permette uno scambio elettromagnetico che va oltre i limiti di ognuno e va al punto che ogni corpo, dal punto di vista elettromagnetico, diviene a sua volta organo dal corpo più grande costituito dall’insieme degli individui.
    Possiamo dire che ciò che accade all’interno di un corpo, a livello elettromagnetico, accade anche tra più corpi e tra questi e l’ambiente circostante. Quindi la riproduzione olografica del segnale emesso dalle componenti di un sistema si allarga a tutte le componenti dello stesso, indipendentemente dalle dimensioni o dal numero dei componenti stessi. Cioè, da un punto di vista elettromagnetico, il nostro corpo non ha confini.

    Questo sia in emissione che in ricezione. "Tutto è vibrazione e tutto interagisce". Questa è una prova scientifica della armoniosa unicità dell’Universo, anche se racchiudiamo sotto il termine "elettromagnetico" una serie infinita di vibrazioni, oltre le quali ci sono nuove dimensioni vibrazionali che non si discostano da questa stessa spiegazione.

    Posso aggiungere che una delle conseguenze di questo fenomeno è che noi stessi, a livello corporeo o meglio vibrazionale, oltre a co-vibrare con l’esterno, "cerchiamo" o "generiamo" intorno a noi ambienti compatibili con la nostra energia di base al fine di renderci coerenti con esso.

    Considerando che: nei fenomeni di interferenza acustica o luminosa, dovuti alla sovrapposizione di due onde di uguale periodo e di ampiezza ma di fase diversa, le due onde si dicono coerenti se il ritardo di fase necessario al prodursi del fenomeno resta costante.
    Siamo dunque coerenti con l’ambiente o con altri "corpi viventi", se siamo o ci predisponiamo ad una sintonia equilibrata...

    Tale ricerca dell’equilibrio energetico e quindi delle situazioni di minino attrito, può essere letta in termini di fisica quantistica, come una ricerca del minimo sforzo, cioè di minima energia impiegata al fine di raggiungere una situazione sostenibile tra noi e il nostro ambiente. Questo non significa che noi cerchiamo comunque un’armonia col nostro ambiente, molto più semplicemente si è alla ricerca di un equilibrio energetico, ed in termini di valore può significare che qualsiasi tipologia è ammessa, dalla migliore alla più inquinata, purché mantenga il principio del minimo sforzo.

    Questo spiega che una certa parte del nostro quoziente evolutivo ci spinge ad assestarci in modi di vita comoda che siano altruistici od egoistici?

    Secondo la fisica quantistica i sistemi (e quindi i corpi) cercano spontaneamente una situazione nella quale l’energia utilizzata per mantenere l’equilibrio omeostatico tra interno ed esterno viene ottimizzata grazie alla riduzione progressiva delle differenze energetiche ed informative tra i singoli componenti del sistema stesso e questo vale sia all’interno di un corpo che tra questo ed il suo ambiente.
    La lettura dell’EEG del cervello è la rappresentazione vibrazionale dell’equilibrio omeostatico di noi stessi con l’ambiente e quindi dell’insieme delle energie emesse dagli organi interni del corpo, siano essi fisici o più sottili. Lo stesso equilibrio è rilevabile dalla lettura tramite la riflessologia plantare o l’iridologia.

    In genere per "omeostasi" si intendono le condizioni interne di equilibrio organico che assicura una normale attività biologica delle cellule o dei tessuti. Possiamo dunque valutare diversi aspetti di questa stabilità, ma come potremmo ricercarne un miglioramento, con quali terapie?

    Passando dalla semplice lettura della nostra energia alla sua diagnosi e alla cura, va rilevato un altro fenomeno estremamente interessante che è legato alla possibilità non solo di percepire la situazione energetico/vibrazionale di un organo interno, ma anche di agire a ritroso sullo stesso organo mediante la "manipolazione" dei suoi terminali vibrazionali/energetici presenti ad esempio nella mano o nel piede. In tal modo, agendo dall’esterno, è possibile intervenire sugli organi interni mediante applicazioni meccaniche come la pressione (shiatzu) o di calore (moxa) o di aghi nei meridiani (agopuntura). Ogni organo componente del sistema umano pertanto emette e riceve segnali, dando luogo ad una interminabile "matassa" energetica distribuita nell’interno del corpo, che può essere modificata e manipolata agendo non solo meccanicamente sui terminali dello stesso, ma anche energeticamente immettendo vibrazioni specifiche atte ad interferire con quelle emesse dall’organo su cui si interviene.
    Questo fenomeno apre la possibilità della cura mediante intervento energetico o vibrazionale sugli organi interni escludendo, quale principio attivo, l’utilizzo di sostanze biochimiche. Tale metodologia comprende anche l’omeopatia in quanto, utilizzando comunque sostanze "fisiche" di queste, in realtà viene utilizzato soltanto il messaggio vibrazionale memorizzato nell’acqua.
    La metodologia della medicina energetica ha infatti scoperto la possibilità di dialogare con organi del corpo umano mediante un linguaggio vibrazionale e non biochimico.

    Tanto più avanzano queste riscoperte di "Medicina Alternativa", quanto più e conosciamo delle energie della vita. Da questi aspetti, quale differenze voi ponete con la medicina tradizionale?

    Questa nuova medicina, a differenza di quella allopatica/biochimica ha il vantaggio di non usare sostanze tossiche e di agire direttamente senza generare effetti generali indesiderati (malattie iatrogene), non solo, ma in virtù della possibilità di leggere la mappa energetica interna, è possibile effettuare indagini molto più puntuali e precise.
    L’individuazione della malattia avviene sfruttando il principio della risonanza, grazie al quale l’organo o la parte non armonica risulta patologicamente impossibilitato a risuonare dinamicamente con l’esterno, ovvero è in ristagno di energia con un eccesso di coerenza biochimica. Il segnale elettromagnetico che corrisponde olograficamente alla zona patologica è stabile nel tempo, ed è a tutti gli effetti una cristallizzazione biochimica ed elettromagnetica. In altre parole, la parte si comporta, rispetto al resto del sistema, come un sistema chiuso che perde la sua caratteristica olografica; quanto più alto è il livello della patologia, tanto maggiore è l’isolamento rispetto all’insieme fino ad arrivare allo stato patologico cronico.

    Possiamo paragonarlo alle volontà ribelli dell’uomo verso le Leggi Naturali per cui isolarsi o voler fare diversamente ci pone su un piano di avversione della vita stessa verso di noi. Questo concetto è rilevante nei diversi aspetti sia fisici che psichico. E le dimostrazioni scientifiche a riguardo ci aiutano. Sorge però un dubbio dell’interno stesso di questa scoperta: come possiamo essere sicuri che i mezzi usati per le indagini "energetiche", non possano essere influenzabili da altre energie che ci sfuggono o da quelle degli operatori stessi?

    Ricordiamo che il limite della medicina vibrazionale è dato sia dalla soggettività della diagnosi che necessariamente dal terapeuta, in base ai dati di cui dispone. Fatto che di per sé non porrebbe tale metodologia di cura tanto distante da quella tradizionale, se non intervenisse ad inficiare in tutto od in parte la non invasività del metodo, la necessità di basare la diagnosi su dati sfuggenti o assai difficili da rilevare quale la dimensione energetico-vibrazionale del "paziente". Una diagnosi Kinesiologica, oppure fatta con EAV (elettro agopuntura di Voll), o con il Vega Test, infatti, può essere inficiata dalla biorisonanza del corpo del terapista con quello del paziente in quanto costituiscono un unico campo elettromagnetico. Pertanto è certo che il terapista ha effettuato una parte della diagnosi su se stesso, perché non è materialmente possibile stabilire una separazione netta a livello energetico tra sé ed il paziente. Pertanto la bontà della cura assicurata dal metodo vibrazionale, può in tutto o in parte essere invalidata dall’errore di lettura e quindi di diagnosi con il grosso problema etico di testare con la stessa metodica un’insieme di rimedi vibrazionali che vanno ad equilibrare l’interdipendenza bioenergetica tra paziente e terapeuta e non la reale sostanza patologica; la terapia porta quindi a una reale dipendenza bioenergetica e ad una falsa condizione di salute.
    Ideale sarebbe che il paziente potesse da solo effettuare sia la diagnosi che la terapia escludendo ogni intervento esterno. Non si porrebbe in tal caso, da parte del terapista, il problema della sua interferenza e quindi del possibile errore.

    Naturalmente questo è da sottolineare nei diversi settori di indagine, senz’altro di carattere enorme e straordinario, ma da fare con la massima cautela:
    - La misurazione dell’aura, influenzata da qualunque "campo" ambientale.
    - L’esame dei campioni di sangue od altri liquidi o tessuti biologici, in cui può avvenire lo "scambio energetico" tra campioni o con i manipolatori.
    Può indicarci nuovi metodi di operatività?

    Attualmente esiste una soluzione al problema data dal metodo WHITE. Con esso il paziente utilizza la sua energia per informare lo strumento di cura. In tal modo si realizza un rimedio "isoterapico", cioè basato su un principio attivo "prelevato" dallo stesso paziente. Si utilizza la naturale proprietà del corpo di emettere un segnale elettromagnetico olografico che è fedelmente rappresentativo dello stato elettromagnetico del corpo, e quindi della eventuale patologia.
    La creazione del cosiddetto rimedio olografico sincronico o "Acqua di WHITE" si realizza nel seguente modo:
    Il paziente agita nelle mani una boccettina contenente acqua minerale naturale e, tramite la succussione, le molecole dell’acqua vengono attivate dal segnale elettromagnetico emesso dalla mano. L’informazione in tal modo trasferita all’acqua viene successivamente rifasata con la luce WHITE attraverso un processo di fisica quantistica per il quale l’acqua perde il contenuto informativo elettromagnetico legato alla patologia e diventa un rimedio ad alta risoluzione olografica che va a colpire direttamente i tessuti e gli organi che sono in ristagno di energia.
    Risultato di tale intervento è "l’apertura" elettromagnetica delle zone di ristagno che riacquistano la loro caratteristica olografica originaria. Il principio di attivazione dell’acqua o "Olio di WHITE", si chiama: Biorisonanza Olografica (holographic bioresonanceâ).
    Il metodo WHITE è quindi un metodo etico perché usa la stessa metodologia del paziente e limita fortemente la problematica della diagnostica. Il funzionamento fisico della Luce WHITE deriva direttamente dalla teoria QED (Quantum Electrodynamics) del prof. Giuliano Preparata recentemente scomparso e del prof. Emilio Del Giudice.

    Il gruppo ricerca "Luci WHITE" è composto da medici, psicologi, tecnici e naturopati tra i quali segnaliamo: per la parte bioenergetica: dott. Marco Del Prete, dott. Pietro Rabolli, dott. Elio Sermoneta, dott. Vanni Zacchi.
    Per la parte psicologica e naturopatica: prof. Claudio Vacava.
    Per la parte di indagine radioestesia e geopatologica: dott. Roberto Tresoldi e dott. Giampiero Quadrelli.
    Per la conoscenza ed il coordinamento: Alberto Tedeschi.

    Per informazioni e conferenze sulla luce WHITE e la biorisonanza olografica:
    www.evoluzioni.info/White1.htm
    [email protected]

    Conclusioni:
    I nostri strumenti rivelano onde elettromagnetiche provenienti dal nostro "campo" corporeo con segnali di debole intensità. Questo non vuol dire che emettiamo segnali molto blandi, ma solo che sono registrati tali dai nostri strumenti. Se avessimo altri strumenti e potessimo meglio indagare sui "campi formativi" del vivente, avremmo risposte tanto straordinarie quanto una migliore presa di coscienza "sull’extracorporeo". Tra l’altro alcuni ricercatori in fisica stanno scoprendo quanto sia di estrema importanza l’Etere Cosmico, dove risiedono i dinamismi che strutturizzano equilibri intergalattici ed interplanetari. Lo stesso vale per l’immenso "vuoto" che è tra atomi e molecole della nostra struttura corporea: vi sono in gioco energie talmente potenti e sottili che ci fanno vivere in questo interscambio olografico tra microcosmo e macrocosmo.
    Da considerare, anche se si indaga sullo stato di salute del paziente "isolato" da qualunque influenzamento, che sarà poi ben diverso sia lo stato della salute sia che la terapia non funzioni a causa del suo "ritorno" nell’ambiente vissuto. Bisognerebbe curare parimenti la società, il rapporto dell’uomo con la Natura Madre. Quanto sarebbe utile "rifare" questa umanità!
    A questo punto, quanto vale il campo di massima energia che è il proprio Sé Spirituale!
    Quanto vale una cura spirituale, stimolata da un maestro ed autorealizzata dall’individuo personalmente e per sempre!
    Curare le cause è massimamente così, ma per chi e come arrivarci?
    E... dove sono questi maestri?
    Non certo con fideismo, fanatici rituali o adorazione di misteri, o attraverso sedicenti "guaritori o pranoterapeuti" dalla dubbia evoluzione spirituale, perché in questo caso sarebbe meglio la medicina chimica.
    Da un canto la forza della meditazione ha un grande potere, perché il pensiero dell’uomo ha forza creativa, ma bisogna vedere di quale uomo. Dietro questa forza c’è un animo, uno spirito che può esercitare od amplificare volontà pure o sporche, ciò che c’è dentro ognuno di noi.
    Qual è il vero realizzato che può trasformare il male in bene?
    Chi può esorcizzare anime e destini con un pensiero, desiderio, pulito o sporco?
    Non è importante solo sapere che si può fare, ma se si può fare come e cosa...
  4. .
    di Orazio Valenti
    per Edicolaweb


    Alla Conferenza Internazionale "Ecopolis 2000: Ecologia e Sviluppo Stabile delle Città" Università di Mosca, 24/25 Novembre 2000, i professori V.M. Rosental, V.L. Voeikov, A.V. Volkov, S.E. Kondakov, K.N. Novikov, hanno esposto il loro lavoro.

    Ansietà, stress, depressione, inquinamento, alimentazione adulterata, producono malattie croniche gravi.

    In sintesi si è spiegato che nella seconda metà del XX° secolo, nei paesi sviluppati, è considerevolmente aumentata la percentuale delle persone che soffrono di malattie croniche gravi. La alimentazione ha un ruolo rilevante per la loro diffusione, perché alcuni alimenti possono provocare reazioni patologiche sugli individui, influendo enormemente sullo stato di salute.
    L’errata alimentazione del cittadino coincide con altri fattori sfavorevoli dell’ambiente esterno, ed è difficile aspettarsi che a breve scadenza l’ambiente antropico migliori.
    Nello stesso tempo, togliere dai sistemi di protezione dell’organismo lo stress, che provoca l’assimilazione dei cibi controindicati, può aumentare le capacità di adattamento dell’organismo.
    Abbiamo elaborato una indagine basata sull’analisi degli estratti dei prodotti di alimentazione: la analisi della reazione di deposizione degli eritrociti (RDE), permette di individuare la sensibilità personale ai diversi prodotti di alimentazione. A questo esame sono stati sottoposti 700 malati con diverse malattie croniche. Praticamente in tutti i casi, la esclusione dei prodotti con reazioni alimentari (i cui estratti hanno la RDE), è stata accompagnata da considerevoli e stabili miglioramenti dello stato di salute dei malati, anche in casi patologici molto gravi.

    Quali sono le caratteristiche delle malattie moderne?

    La statistica medica, raccolta negli ultimi decenni nei paesi economicamente sviluppati, dimostra un marcato cambiamento nello spettro dei casi di malattie della popolazione.
    Se all’inizio del XX° secolo c’era prevalenza di malattie infettive e di malattie acute e brevi, alla fine del secolo sono uscite in primo piano le malattie croniche sistemiche.
    Per esempio: nelle statistiche della mortalità negli USA nel 1900, il cancro era all’8° posto ed il diabete non era fra le prime 10 principali cause di morte. Nelle statistiche del 1997 il cancro è al 2° posto ed hanno un ruolo importante le malattie croniche del sistema cardiaco, vascolare, polmoni, fegato.

    È stata considerata la componente degli aggravamenti da stress?

    Oggi, molti casi di malattie croniche somatiche, vengono accompagnati dalla tendenza alla nevrosi e stati depressivi. Il numero di persone che soffrono i diversi tipi di malattie allergiche, aumenta sempre più. A confronto con i decenni precedenti, i casi di malattie da allergia classica sono saliti al 30-40% ed in alcuni paesi al 50% della popolazione.
    Secondo certe prognosi queste malattie raggiungeranno presto il primo posto.
    Una delle più sgradevoli manifestazioni di allergie e malattie simili è la dermatite atipica, una malattia cronica recidiva che si manifesta con prurito intenso e reazione della pelle, con comparsa di ulcerosi ed altri disturbi cutanei.
    Per esempio: in Svizzera la diffusione di dermatite tra gli scolari ha raggiunto, nel 91, il 18%.
    Rilevante ruolo, nella statistica medica, hanno le malattie croniche dell’apparato digerente come dispepsie (dal greco dis = male e psis = digestione), coliti, gastriti, sindromi delle infiammazioni intestinali, ecc...
    Così la sindrome della dispepsia si presenta nel 26% della popolazione USA e nel 41% in Inghilterra.
    La dispepsia non ulcerosa, nella maggior parte delle malattie si trasforma in lesioni organiche assai più gravi, fino alle oncologie.

    Dunque dal modo di vivere moderno alla cattiva digestione alla colite cronica al tumore, il passo è sempre più serio. Ma che rapporto c’è con l’obesità?

    Fino a ieri, non tutti i medici ritenevano la massa eccessiva corporea, l’ingrassamento, una patologia clinicamente importante. Ora l’aumento percentuale delle persone obese in tutto il mondo, evidenzia la correlazione del peso eccessivo con le gravi malattie croniche.
    Nei paesi economicamente sviluppati, nel 30% delle popolazioni in genere e nel 50% degli adulti, la massa corporea supera parecchio la norma con tendenza all’aumento. Secondo le ultime statistiche USA, il 45% dei malati ipertonici, l’80% dei diabetici, il 35% dei malati cardiaci, sono persone obese.
    Nei casi di morte da cause oncologiche, prevale la morte dei malati con obesità del 30/50% in più; nei casi di cancro dell’intestino retto, di prostata degli uomini e di endometrio della donna, è superato di 5 volte. Quindi il malato tipico moderno è regolarmente cronico con malattie che contemporaneamente colpiscono molti sistemi fisiologici.

    Tante diagnosi sembrano facili e la terapia medica offre grandi speranze.

    Molto spesso la definizione della diagnosi per alcuni tipi di malattia è difficile.
    Per esempio: nei casi delle malattie cardiovascolari e di diabete, si considera solo il complesso di sintomi più evidenti, invece in realtà è palpabile l’influenza reciproca di alcune manifestazioni patologiche su altre che sostanzialmente complicano il processo della diagnosi.
    A volte si esprime il punto di vista che il cambiamento del carattere della malattia (rispetto a quello che si osservava alla fine del XIX° secolo), sia determinato dai "successi" della Medicina come l’aumento della durata della vita o la capacità di affrontare situazioni acute (che dopo diventano croniche). Ma la statistica medica constata l’immancabile "ringiovanimento" di molte malattie che prima erano considerate solo dell’età adulta.
    Ciò che provoca maggior preoccupazione è l’aumento veloce dei casi di bambini che soffrono di malattie croniche. Secondo gli ultimi dati, nel periodo 89/94, nei paesi europei l’aumento dei casi di diabete tra i bambini inferiori a 4 anni, è del 6% all’anno, più veloce che negli altri gruppi di età.
    In alcuni paesi come in Finlandia, il diabete è presente con 40 casi ogni 100.000 persone, mentre prima non era mai stato osservato. Nel 1999, nella conferenza dell’Associazione Cardiologia americana, è stato constatato che quasi il 20% di bambini e ragazzi vengono colpiti nelle coronarie da placche arteriosclerotiche, anche se all’evidenza non erano ancora presenti i sintomi della malattia.
    Secondo i dati di dottori scozzesi, negli ultimi 10 anni, i casi di malattie autoimmunitarie in età inferiore ai 22 anni, è aumentato del doppio.

    Quali sarebbero allora le cause delle malattie moderne?

    Riguardo alle cause di malattie croniche comuni, che toccano la maggior parte della popolazione, ci sono varie ipotesi. Per i casi delle malattie su menzionate, i biologi molecolari usano la teoria della predisposizione genetica del malato (es. per il diabete o le allergie), e come correlazione a questo si fa la ricerca dei geni responsabili di queste anomalie.
    Secondo un’altra ipotesi, molte malattie croniche hanno natura infettiva (es. l’ulcera dello stomaco quasi ufficialmente è considerata malattia infettiva, provocata dal batterio Elicobacter - pilori).
    Da poco si dice che il sovrappeso può essere collegato con l’adenovirus, ma anche questa ipotesi provoca alcuni dubbi.
    Considerando che, ancora 100 anni fa, l’umanità non conosceva il diabete e fino agli anni ‘20 la diagnosi della arteriosclerosi era una grande rarità, è difficile immaginare che fra le popolazioni umane siano apparsi difetti genetici in poche decine di anni, come responsabili della assenza di queste malattie.
    Riguardo alla natura infettiva delle malattie sopra indicate, è una definizione più vaga di come è stata formulata da Pasteur e Coch. Basta dire che anche l’Aids, che viene chiamato con sicurezza infezione, non si può assolutamente considerare come malattia infettiva secondo i criteri classici.

    Da questa teoria, nascono metodologie e terapie concrete per le malattie croniche?

    La Teoria Genetica indirizza la medicina verso lo sviluppo delle Terapie Geniche, anche se gli effetti degli interventi sul genoma umano, allo stato moderno dei concetti scientifici, sono assai scarsi (essendo di estrema delicatezza i processi di intervento, anche sui microrganismi molto più semplici dell’uomo).
    La Teoria Infettiva richiede uso di mezzi antibatterici, gli antibiotici. Ma anche adesso, dopo decenni di terapia antibiotica (senza freno), la quantità di specie di microrganismi patogeni resistenti è aumentata gravemente, al punto da manifestarsi un reale pericolo di nuove esplosioni ed epidemie infettive da tempo dimenticate. Per quanto riguarda le malattie virali, il successo della lotta del medico ufficiale contro di loro si può giudicare dalle regolari e ripetute epidemie delle stesse (vedi l’influenza).

    Si può dedurre che la nostra scienza è sempre più incapace.

    Le prospettive sarebbero abbastanza tristi, riguardo la seria vittoria sulle malattie croniche.
    Ma esiste un altro gruppo di ipotesi riguardo alla loro origine, dalla quale seguono metodi completamente diversi sulla cura delle malattie croniche di cui abbiamo parlato.
    Coincide con questa ipotesi anche il ruolo basilare, nel cambiamento della panoramica delle malattie, giocato dal cambiamento delle condizioni di esistenza umana nel 20° secolo, particolarmente nei paesi economicamente sviluppati a paragone con i periodi storici precedenti.
    Nell’ambiente circostante l’uomo (che spesso è difficile chiamare ‘Naturale’), è nato un insieme di diversi prodotti di chimica petrolifera, di isotopi radioattivi... e già ho detto tanto. Certamente tutti questi fatti non possono non riflettersi sullo stato di salute delle persone che vivono in questo ambiente. Si discute anche sul fatto che tutti questi prodotti dell’attività industriale umana, insieme con diversi erbicidi, pesticidi, concimi chimici, arrivano con l’acqua e l’alimentazione nell’organismo umano. Non per caso negli anni '90 è aumentato parecchio il largo uso di filtri selettivi per la depurazione dell’acqua potabile e la produzione di "cibi ecologici". Ma, come dimostrano alcune ricerche, anche nell’acqua maggiormente purificata rimangono fattori patogeni sconosciuti, grazie alla procedura di clorurazione dell’acqua per la disinfezione.

    Sono fattori che hanno compromesso seriamente la salute delle popolazione.

    L’assimilazione del cibo ecologicamente pulito, sicuramente abbassa la quantità di tossine assunte dall’organismo, però ultimamente sono apparse maggiori indicazioni che anche una quantità ecologicamente pulita può portare con sé un determinato pericolo. Alcuni prodotti alimentari che non potrebbero danneggiare la salute di una persona sana, assunti da un organismo indebolito, diventano subito un veleno alimentare.

    Perché succede questo? A cosa è dovuto?

    Parliamo dell’"intolleranza alimentare".
    Le ricerche degli ultimi anni dimostrano che una determinata parte delle albumine potenzialmente immunogeniche, acidi nucleici, polisaccaridi, biopolimeri misti, che arrivano come componenti negli alimenti del tratto digerente e che nello stato di pre-monomeri possono influire nell’ambiente interno dell’organismo, provocano la sua reazione di risposta.
    Questo è un esempio di allergia alimentare. Anche se in genere il prodotto alimentare non provoca reazioni allergiche classiche, l’assimilazione di alcuni alimenti accompagnata da sensazioni sgradevoli, il cui complesso viene chiamato "intolleranza alimentare", viene ora chiamata "allergia alimentare dal processo rallentato", perché i sintomi possono apparire dopo un lungo periodo di tempo dopo l’assimilazione.
    Dal tipo di effetti che risultano, non solo i classici anticorpi per allergie del tipo IgE, ma anche anticorpi del tipo IgG, è dimostrata la penetrazione di antigeni nel sangue.
    La possibilità di penetrazione di macromolecole alimentari indivise nel sangue, tramite le vie più banali (come le mucose danneggiate in quantità sufficiente per l’inizio delle reazioni immunitarie), non si può mai escludere. Però esistono anche altri meccanismi poco conosciuti di interazione dell’ambiente interno con l’esterno, come nel tratto digerente. L’esistenza di questi meccanismi viene rilevata in particolare dall’arrivo di anticorpi e fermenti del latte materno che entrano nel sangue del neonato.
    È dunque molto probabile che con l’esistenza di una sensibilità anomala a certi prodotti alimentari, la loro assunzione possa provocare lo sviluppo di diverse malattie croniche. Alcuni esperti considerano il peso corporeo oltre la norma, un sintomo di anomalia.

    Quali componenti del sangue reagiscono?

    La costante provocazione di reazione immunitaria di neutrofili, secondo questi studiosi, può influire negativamente sulla funzionalità secretiva del fegato, portare allo squilibrio dell’omeostasi dell’acqua, con l’accumulo nell’organismo di acqua in accesso, depositata nei tessuti adiposi che si accrescono.

    Come si esaminano gli alimenti, per vietarli, e quale è la conseguenza?

    Fin dall’inizio degli anni 90’ il fenomeno della intolleranza alimentare è stato diagnosticato esclusivamente per le manifestazioni evidenti di tipo allergico, e tutti gli altri tipi di intolleranza non sono stati considerati da molti medici, per la mancanza di esami provati.
    Circa 10 anni fa, prima in Sudafrica, poi in Inghilterra, sono apparse notizie che i nuovi naturopati, per combattere il peso eccessivo, avessero elaborato un modo originale per la rivelazione della sensibilità anomala individuale ai diversi prodotti alimentari.
    Il metodo Sudafricano si è chiamato "ALCAT - test", e quello britannico "NuTron - test". Sono simili. I campioni di sangue del donatore vengono incubati con estratti alimentari. Se questo estratto provoca il cambiamento morfologico dei Leucociti, del tipo Neutrofili, allora questo alimento viene considerato provocatore di reazione anomala. Secondo l’affermazione di questi autori, l’esclusione di questi prodotti dalla dieta viene accompagnato non solo dalla diminuzione del peso eccessivo ma anche dal notevole miglioramento nei sintomi di molte malattie.
    Autori polacchi, dopo il trattamento di numerosi casi di artrite, bronchite, orticaria, gastroenterite, hanno ottenuto un efficace miglioramento dell’80%.
    Al momento, negli USA, in Europa, in Sudafrica, si è allargata la rete di laboratori con esami automatici di estratti alimentari, in via di perfezionamento.
    La rivelazione di sensibilità anomale individuali non si può restringere alla sola analisi della reazione dei Neutrofili. Recentemente sono stati pubblicati i dati di questa sperimentazione clinica su 114 pazienti. L’eliminazione degli alimenti, con reazione positiva all’esame radio-allergo-immunologico RAST sulle IgG, ha portato alla eliminazione delle gravità dei sintomi nel 70% dei malati, e nel 20% la completa scomparsa dei sintomi. È stato segnalato che i risultati più evidenti si sono ottenuti nei casi di malattie gravi, per malati che erano insensibili a qualunque altra terapia.
    È importante sapere che i malati partecipanti a questa sperimentazione, non sono stati trattati da altre terapie in quel periodo.

    È stata allora trovata una buona soluzione?

    Anche questo metodo avrebbe le sue carenze: alcuni alimenti non tollerati non vengono esaminati perché richiederebbero reagenti specifici come i radioisotopi ed apparecchiature costose. Però, abbiamo accompagnato l’esame con un altro: l’RDE (la reazione di sedimentazione degli eritrociti). Ci siamo basati sul concetto che i parametri della reazione RDE riflettano certe proprietà del sangue, come tessuto biologico, ad essere influenzato da diversi fattori. Il cambiamento di questi parametri è determinato ancor più dal disturbo di diverse forme di interazione tra gli stessi componenti del sangue. L’estratto alimentare influisce notevolmente sulle proprietà del sangue come tessuto biologico, indipendentemente da come o quali singoli componenti del sangue siano bersaglio diretto della reazione e l’effetto risulterà sulla dinamica di sedimentazione degli eritrociti.

    Possiamo spiegare la esecuzione?

    Dopo l’estrazione dal paziente del sangue arterioso stabilizzato con anticoagulanti, nelle varie provette vengono aggiunti estratti alimentari in soluzione fisiologica. I campioni di sangue vengono depositati in pipette standard che vengono trattate con RDE. Ogni 15, 30, 60 120 minuti si controlla l’altezza del plasma. Se la velocità di sedimentazione del sangue, con l’estratto, è diversa dalla velocità di quello con la soluzione fisiologica, ad un determinato valore, si decide che questo alimento provoca reazione anomala nel paziente e viene sconsigliato dall’assimilazione (figura 1).
    Attualmente queste analisi vengono effettuate su oltre 90 campioni di prodotti alimentari. Con l’uso di questo esame elaborato, è stato studiato il sangue di oltre 700 pazienti con diverse patologie, incluso il diabete, asma bronchiale, problemi cardiovascolari, artrite, psoriasi, sclerosi multipla, lupus rosso sistemico. È stato constatato che, più è grave la malattia, più vasto è l’elenco dei prodotti, gli estratti dei quali reagiscono negli esami RDE con reazione del sangue più evidente.

    C’è una generalità di prodotti standard per ogni malattia?

    No. Per diversi pazienti con uguali malattie, vengono sconsigliati prodotti diversi.
    Fra tutte le categorie di malati, il miglioramento è stato evidenziato quando eseguivano precisamente la cura. Per esempio: nel caso di malati di diabete ci sono stati casi di rifiuto della iniezione di insulina, perché si normalizzava il livello di glucosio nel sangue; l’annullamento dei farmaci inalanti per gli asmatici nel caso di scomparsa dei sintomi; la considerevole diminuzione di lesioni nelle pelli malate di psoriasi. Un esempio lampante è il considerevole miglioramento dello stato di una paziente malata di Lupus rosso sistemico con oltre 10 anni di progressivo e marcato peggioramento.
    Sulla figura 2 è rappresentata la diminuzione del cambiamento nelle correlazioni dei prodotti alimentari permessi o vietati di questo malato di Lupus dopo il primo esame. Osserviamo il cambiamento di qualità dei prodotti permessi dopo gli esami del RDE o Diet-test.
    Sulla figura 3 si vede il cambiamento della forma delle RDE. L’ultimo esame diagnostico è stato elaborato dalla Cattedra di Biochimica del prof. Voeikov e coautori. Osserviamo l’RDE-gramma e le curve che riflettono il cambiamento del limite della posizione del sangue arterioso/plasma (i grafici a forma di S) della malattia Lupus, durante la terapia.
    Questo esame permette di seguire la dinamica di sedimentazione del sangue arterioso nel processo di analisi RDE. Si vede che dopo l’esclusione degli alimenti vietati, la velocità di deposizione del sangue diventa sempre più bassa e l’ampiezza della oscillazione della velocità si abbassa secondo i nostri dati. Questo dimostra l’ottima normalizzazione dello stato del sangue dell’individuo. Bisogna però specificare che nel periodo Maggio-ottobre non c’è stato un considerevole cambiamento dell’RDE della malata e questo indica che non è sufficiente solo la normalizzazione degli alimenti per la totale guarigione, soprattutto per patologie gravi.
    Però, secondo la nostra opinione, per una persona che ha patologie croniche, l’esclusione dalla dieta di prodotti che creano reazioni protettive (immunitarie od altro), è una condizione necessaria per effettuare qualsiasi tipo di terapia.

    Perché?

    L’organismo impegna le sue riserve per riparare i danni provocati dalla malattia cronica, ma queste riserve spesso non sono sufficienti per tornare al perfetto stato di salute.
    Possiamo concludere che l’esperienza della selezione alimentare conferma il vecchio e dimenticato postulato medico del primario ruolo dell’alimentazione sullo stato di salute dell’uomo, anche se i normali fattori alimentari non possono essere garanzia di salute nelle attuali condizioni ambientali che confluiscono sull’uomo tanti altri fattori di stress.

    Come si potrebbe ripulire la Natura che chiamiamo Ambiente? Pensieri, desideri, parole, non servono a nulla. Granelli di sabbia rispetto al deserto di sudiciume che c’è in giro. Siamo ormai rivolti alla globalizzazione tecnologica e mentale? Tutti paghiamo le scelte di alcuni. Mentre il medico vorrebbe studiare, il malato non vorrebbe morire.
  5. .
    di Orazio Valenti
    per Edicolaweb

    L’attività geofisica planetaria si esprime con numerosi effetti di varia natura attraverso eruzioni vulcaniche, tremori sismici, sfregamento di placche continentali, oscillazioni di ghiacciai ed oceani, erosioni, variazioni di temperature.

    Ma quel che più condiziona la nostra vita è dovuto a fluttuazioni energetiche invisibili governate da influenze cosmiche, dai poli magnetici terrestri, da flussi superficiali incrociati. Questi canali di forze possono dipendere da forze esterne od interne della crosta terrestre, producendo concentrazioni di flussi che possono aiutare o porre in distonia la vita degli organismi biologici. Basti pensare a quali problemi va incontro la nostra delicatissima struttura organica nervosa quando è colpita da campi elettromagnetici causati da fili elettrici, emissioni radio televisive, telefoni cellulari, radar, ecc...
    Non è facilmente spiegabile quanto sia stretto il rapporto Uomo-Pianeta-Universo. Questa litosfera, abitata anche dall’uomo, è dunque coinvolta in campi di onde luminose, termiche, sismiche, magnetiche.

    Considerando che anche l’uomo, nella sua struttura sia fisica che energetica, è composto di campi elettromagnetici e psichici, cosa succede quando il rapporto col Pianeta è sfasato, in contrasto?

    Ho rivolto questa domanda ad un docente di geologia presso la Università di San Pietroburgo, il prof. B.A. Rudnyk, che si occupa da tempo dei fattori cosmo-geologici dell’ambiente umano. Appena entro nella sua stanza, sono avvolto da grandi cartine geologiche appese al muro, ma con una serie di linee rosse che non sono segnali di geomorfologia.

    Professore cosa indicano queste cartine?

    Ultimamente stiamo sviluppando una nuova scienza, che chiamiamo "Cosmogeoritmologia", cioè fusione tra astronomia e geologia - mi spiega, avvicinandosi ad una mappa - vede? questi incroci di linee sono i punti peggiori perché i fasci di energie impazziscono. Con questa nuova scienza studiamo il carattere ritmico dello sviluppo litobioantroposferico, le catastrofi e cataclismi planetari nel passato e presente della Terra, i ritmi e cicli galattoenergetici, solari e interplanetari delle varie epoche. Sulla superficie della Terra i fattori geocosmici vengono annessi ai fattori provenienti dall’interno della Terra e sincronizzati con flussi e processi geologici delle zone geoattive.
    Queste provocano anomalie dei campi naturali:

    - geofisici (gravitazionali, magnetici, elettrici, elettromagnetici, da infrasuoni, ecc..),
    - geochimici ( con migrazioni di soluzioni, fluidi, gas, metalli, leghe, aeroioni, ecc..),
    - energoinformativi ( dinamici, sismotettonici, termici, fotonici, laser, ecc..).

    I massimi disturbi tecnogenici sono situati nelle zone di faglia tettonica. Proprio lungo queste linee migravano le popolazioni antiche, e sono state teatro delle guerre più cruente, fino ad oggi.

    Può farmi qualche esempio di influenza cosmica sulla Terra?

    Ogni fenomeno di allineamento dei pianeti, di contrapposizione dei pianeti, di attività solari, comporta certe attività sismiche 1-3 anni dopo.
    Ogni ciclo di 11 anni di attività solare, aumenta le attività sismiche dal 6 al 7%.
    Oggi siamo arrivati nel periodo cosmico di 26.000 anni in cui l’asse terrestre può cambiare la sua posizione di 47°.
    Tutti questi dati insieme permettono di prevedere il massimo di influenza cosmica diretta psicopatogenica sulla biosfera terrestre dal 2.000 al 2.002, ed il massimo della attività sismica indiretta tra il 2003 ed il 2006.

    E gli esperimenti nucleari producono effetti sensibili?

    Negli USA dopo 3’ e 33" di un esperimento sotterraneo nel Nevada, c’è stata l’eruzione di un vulcano in Nicaragua.Dopo il primo esperimento francese a Mururoa, c’è stato un terremoto in Messico. Praticamente provocano anomalie nei movimenti di faglia.

    Ecco, cosa avviene nelle linee di faglia?

    Lo scienziato Vorobiov ha scoperto che lungo le faglie non vi è solo l’espressione sismica, ma anche sprigionamento di attività elettromagnetica con espulsione di forme energetiche di enorme potenza e temperatura e possono essere espulsi nel corso di certi terremoti. La mancata conoscenza in questo campo, non offre pronostici sulle possibili cause ed effetti. Molto spesso queste anomalie elettromagnetiche sono causa di catastrofi aeree che causano blocchi o false letture strumentali.

    Mi viene da pensare a cosa succederebbe se questi fenomeni avvenisssero vicino a centrali nucleari, depositi di deterrente nucleare o di scorie.

    Proprio qui a San Pietroburgo, ci sono numerose linee di frattura e giacimenti di 40.000 tonnellate di uranio, oltre che centrali nucleari. Non dimenticando che tutto questo è collegato anche con le fuoriuscite di radiazioni nucleari dal terreno, come il radon. Preferisco non pensare ad un innesco di tale tipo.

    È senz’altro interessante approfondire maggiore conoscenza in proposito, specie per l’influenza sulle strutture biologiche.

    Negli anni '20 queste ricerche erano forti in Europa, e poi abbandonate.
    Queste irradiazioni terrestri furono studiate come fattore patogenico da un oncologo ceko, Oldrich Iurizek. Lo studioso ha scoperto che le persone abitanti le case costruite nei letti dei fiumi, hanno altissima percentuale di morte precoce.
    Nel 1950 il medico Manfred Curri, presidente dell’Istituto medico biologico in Bavaria, è arrivato alla conclusione che uno dei fattori che provocano il cancro, siano le radiazioni telluriche anche dai fiumi sotterranei.
    Gli alberi non sono indifferenti alla attività tettonica. Alcune piante come salici, querce, ontani, pioppo tremulo, frassino, olmo, si trovano bene nelle zone sismiche, mentre altre subiscono mutazioni morfologiche, cancro. Diversi alberi da frutta non sopravvivono. Ne soffrono la betulla, molte conifere, frutti di bosco. Nelle zone di attività tettonica aumenta la crescita di microrganismi che provocano acidificazione dei vini e marcescenza nelle patate che, in questo caso, danno solo un terzo di tuberi.
    Alcuni insetti invece si sentono bene in quelle zone, ad es. le formiche rosse.
    Evelin Prous, dall’Inghilterra, ed alcuni ricercatori lituani, affermano che gli alveari esposti sulle fessure delle rive dei fiumi, producono miele 2/3 volte in più.
    I rettili prediligono queste zone anomale per svernare e fare le uova.
    La maggior parte degli animali domestici le evitano, si sentono male come il cane che non ci dorme, mentre il gatto sì.
    Proprio queste caratteristiche degli animali domestici sono state usate anticamente per selezionare i luoghi positivi e costruirvi le case.
    In Lituania hanno visto che l’80% delle stalle situate in queste zone, avevano molte mucche malate di mastiti.
    Diminuiva il latte e le nascite del 50%.
    Le galline fanno poche uova e perdono le piume. I topi si agitano, si mordono la coda e diventano aggressivi divorando i cuccioli. Infatti anticamente costruivano le case, scavavano i pozzi e si costruivano i templi dove c’erano tante tane di topi e vi stazionavano pecore e gazze.

    Avete fatto, dunque, calcoli dove sia megio costruire le abitazioni per l'uomo?

    Abbiamo fatto un esperimento in alcuni luoghi dove decidere se costruire le case di abitazione, esponendo carne cruda. Dove la carne diventava subito marcia era indice di luogo anomalo, quindi negativo per l’uomo.
    Il problema di queste zone, aveva attirato sempre più l’attenzione di vari specialisti e si era giunti a sistemare le posizioni dei letti in camera per migliorare la salute.
    In seguito però, considerando l’aumento delle popolazioni, non si è più tenuto conto di questo, e sono aumentate le malattie come cancro, leucemia, sclerosi ecc.. I sintomi incurabili sono: insonnia, incubi, brividi, stanchezza cronica, depressioni, diabete, malattie cardiache, bronchite cronica.

    Oggi, dunque, numerosi studiosi stanno rivalutando questi fattori?

    Sì, viene fatta una analisi dei terreni disegnando particolari mappe. Si fanno ricerche in zone dove proliferano malattie inspiegabili, istituendo gruppi di specialisti per lo studio ed il soccorso, con indagini biolocative.
    Con la sovrapposizione di più cartine topografiche rappresentanti statistiche ecologiche, mediche, geologiche, geochimiche, agronomiche, si costruiscono mappe di rischio geopatologico per consigliare i luoghi abitabili, in armonia con la vita.

    Lei pensa che oggi sia decisamente alterato il rapporto uomo-Pianeta?

    Sì. Solo che prima era il magnetismo planetario a guidare l’uomo, oggi l’uomo crede di fare a proprio uso e consumo non considerando tutti questi fattori, favorendo la propria degenerazione.
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    di Orazio Valenti
    per Edicolaweb


    È finalmente reso pubblico il potere di sdoppiamento tra la componente fisica e quella astrale dell’uomo, facilitato dai particolari stati di imponderabilità offerti dalla dimensione esterna all’atmosfera terrestre.

    Esperienze vissute da alcuni astronauti russi in orbita terrestre.
    La scienza russa lo esprime come: Nuovo Fenomeno Cosmico.
    Chi ha avuto l’esperienza di incontrarsi con qualche astronauta è stato colpito certamente da due personalità che li contraddistinguono: una, la più fredda ma necessaria, è che sono dei tecnici al massimo della preparazione, con un eccezionale autocontrollo; l’altra è che sembra di trovarsi davanti a degli esseri trasognati che, anche se rivolgono gli occhi verso di te, non vedono te, ma al di là, come se fossero con te ma nello steso tempo chissà dove. Questo non vuol dire che sembrano distratti, anzi tutt’altro, perché la loro attenzione è impeccabile, anche se sono abituati a risparmiare energie per parlare o per muoversi. È utile ed innegabile rendersi conto che, dopo la prima esperienza di navigazione "fuori della nostra atmosfera", hanno vissuto l’esperienza dello sdoppiamento fra corpo fisico e corpo eterico, che non potranno più "dimenticare".
    Il fatto che vengano tenuti in "isolamento" al loro rientro, non è certo per "microrganismi spaziali", ma proprio perché ci si è resi conto di questa "difficoltà di rientro del corpo eterico", che ha bisogno di gradualità.
    Loro hanno capito quanto "pesa" questo corpo in cui viviamo, non solo per la gravitazione terrestre, ma per la strana ed insana cultura di vita, così lontana dalla dimensione "astrale" che ci appartiene.
    Loro hanno "provato" una "euforia" molto più forte di quella che provano i sommozzatori a certe profondità, perché le "profondità celesti" hanno ben altro da offrire alla nostra anima: la libertà. Però, così come sono poco preparati quando partono, ancor meno lo sono al rientro, con nessuna voglia di perderla.

    Di questo ne avevo discusso anche con la moglie del primo astronauta russo, la Marina Popovic. Lei mi aveva fatto visitare le scuole dove i giovani studenti di astronautica venivano preparati non solo ad esami tecnici ma specialmente al controllo mentale e psicologico nei riguardi di dimensioni sia recondite nella propria mente sia indotte da situazioni o ambienti particolari. Avevo anche conosciuto una insegnante di pedagogia e psicologia che li preparava ad incontri con dimensionalità telepatiche o dinamiche reali molto diverse da noi, quasi una scuola di "contattismo". Alla Scuola per Astronauti insegna il professor S. V. Krichevskij, membro della Accademia Spaziale, esaminatore al Centro di Controllo Astronauti Y. Gagarin. Egli ha pubblicato un lavoro molto interessante su alcuni fenomeni di estremo "Top-Secret", comuni a più astronauti.
    Ecco cosa spiega:

    Questo materiale riguarda una conversazione privata tra due astronauti che hanno trascorso sei mesi nel complesso orbitante MIR. Durante il volo, l’astronauta A1 ed il suo collega A2, hanno avuto esperienze straordinarie di stati di sogno, sia durante il giorno che durante il riposo notturno. In tale stato il soggetto può avere una o tante trasformazioni fisiche improvvise, senza aspettarselo, ed essere trasportato in altri momenti di luogo o di tempo (sdoppiamento spazio-temporale). Tutto il tempo il soggetto continua la sua esperienza a gravità zero e rimane attivo in qualsiasi operosità necessaria.

    Cioè è presente e compie il suo normale lavoro, pur essendo contemporaneamente presente con un’altra personalità ed in un altro tempo e spazio.

    A1, parla dell’esperienza di quando si è sentito essere un dinosauro che si muoveva sulla terraferma, attraversando percorsi e fratture. Poteva descrivere in dettaglio la sua zampa, le squame, il colore della sua pelle, ecc... Il soggetto poteva percepire se stesso anche nel ruolo di altri esseri umani o extraterrestri. Le immagini erano vive e molto colorate; ha sentito diversi suoni e le parole di tanti altri esseri che non si potevano comprendere.

    È come se il suo corpo eterico fosse andato in un altro periodo storico od in un altro pianeta.

    Il soggetto si è personalmente sentito su un altro pianeta. Questi fenomeni sono iniziati quando il soggetto ha percepito un flusso di informazione dall’esterno e sono finiti quando è terminato questo flusso. Come se un potere esterno cercasse di comunicargli queste informazioni straordinarie. Il processo di entrata nello stato descritto e restare all’interno di esso è stato accompagnato da osservazioni psico-emozionali molto forti.

    Ma non era solo.

    Il secondo astronauta lo osservava e non ha notato alcuna aggressività. Hanno avuto invece drammatiche e diverse percezioni del tempo. A1 ha osservato che il suo collega è entrato in quello stato verso l’ora di pranzo e, mentre mangiava, il processo è durato circa quattro minuti. Il soggetto A2 invece ha sentito che questi eventi sono durati circa quattro ore. Ambedue i soggetti non sono stati capaci di controllare tali eventi (il loro inizio, i contenuti, la velocità, la loro fine).

    Allo stato di imponderabilità, che è la dimensione Astrale, muta la concezione del tempo. E non solo.

    Occasionalmente i soggetti, anziché essere trasformati in altri esseri viventi, hanno percepito predizioni di eventi futuri, incluse immagini "nel tempo X" di eccezionale pericolo, che venivano sempre commentati da una voce interna che accertava che tutto sarebbe finito bene. Questo tipo di esperienza è solitamente accaduto di notte.
    Alcune predizioni di incidenti complicati e pericolosi durante il programma di volo sono stati successivamente utilizzati nella realtà, completamente, in ogni dettaglio e senza alterazioni.

    Anche in questo senso cercano di lavorare le ricerche psico-scientifiche, ma non hanno mai raccontato nulla. È la Vera Scienza che si fa sempre più pressante, nonostante la Scienza Tradizionale tenti ancora di condurre queste realtà interiori a qualche teoria Freudiana.

    Nessuno di questi astronauti ha mai dichiarato ufficialmente queste esperienze e non le hanno comunicate ai dottori per paura di essere squalificati. Queste manifestazioni verrebbero considerate sintomi di malattia mentale.
    Queste sensazioni descrivono un nuovo tipo di fenomeno relegabile alla categoria della alterazione di coscienza. Probabilmente riflettono l’essenza dell’individuo, nello spazio-tempo extraterrestre dove è specificatamente attratto, trasformato e riflesso, in uno specchio cosmico speciale dell’Universo vivente al di fuori della biosfera terrestre, e che gli comunica informazioni uniche.
    Il fenomeno può avvenire secondo queste ipotesi:

    1 - Durante una lunga permanenza sotto la gravità zero, emergono alcune informazioni dall’inconscio profondo come frammenti della vita di vari organismi viventi che sono parenti lontani dell’uomo, nel corso dell’evoluzione.

    2 - L’informazione accumulata nel corso della vita di un individuo (dalla finzione scientifica, dai filmati ecc...) emerge ed è ingrandita od interpretata durante lo stato di sogno, durante il sonno o da svegli.

    3 - L’informazione viene dall’esterno e viene letta direttamente dal cervello umano.

    4 - Tutto questo è in relazione con i campi del vuoto, campi torsionali ed informativi, o alle proprietà di spazio-tempo.
    Cioè la nostra Scienza cerca "a tentoni", con i propri mezzi, di spiegare realtà appartenenti all’uomo, ma rilevabili solo con la piena coscienza del suo Corpo Energetico Vivente, che istruisce il Corpo Fisico Vivente.
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    di Orazio Valenti
    per Edicolaweb


    Per Ecologia si potrebbe definire l’Economia Creativa della grande Casa Naturale e l’interazione tra gli organismi viventi attraverso la sintesi delle varie branche scientifiche, dai cicli planetari alla divisione cellulare.

    Continuiamo sull’argomento della Luce Creativa ed affrontiamo gli effetti del flusso fotonico sui Cicli Ecologici viventi.
    I Cicli della Luce, del Carbonio e dell’Ossigeno, sono intimamente connessi nei processi della Fotosintesi e della Respirazione cellulare, dove l’Energia Solare trasforma acqua ed anidride carbonica in carboidrati ed ossigeno utile per la costruzione e la demolizione della vita, attraverso i processi Metabolici.

    Il METABOLISMO è l’attività cellulare di ricambio sia materiale che energetico per il mantenimento in vita della cellula, degli organismi, con i processi di anabolismo e catabolismo, che avvengono nei Cloroplasti e nei Mitocondri.

    La fase Anabolica o di Assimilazione è la trasformazione di sostanze semplici in altre più complesse attraverso l’energia. Avviene la costruzione di nuovo protoplasma cellulare utilizzando i composti inorganici e l’energia Solare (grazie al lavoro della Clorofilla fra le lamelle dei Cloroplasti che controllano la Organicazione del Carbonio, convertendo, attraverso la FOTOSINTESI, l’energia luminosa in energia chimica. Questa viene usata per costruire le sostanze organiche necessarie per la sintesi di macromolecole glucidiche e proteiche).

    La formula creativa si può esprimere così:
    Luce + Carbonio minerale = Carbonio organico (elemento base della vita organica terrestre).

    La fase Catabolica o di Respirazione è la trasformazione di sostanze complesse in altre più semplici con liberazione di energia. Avviene la demolizione del materiale energetico con liberazione dell’energia che, nella cellula, viene trasformata in energia meccanica, termica, elettrica, luminosa. Cioè, nei Mitocondri la produzione di energia, per i processi vitali, avviene con la liberazione dell’energia luminosa catturata dal Sole e fissata nei glicidi che vengono consumati.

    Fotosintesi e Respirazione sono complementari: il Carbonio sintetizzato dalla Fotosintesi viene restituito in natura attraverso un processo ossidativo degli zuccheri, con liberazione di anidride carbonica ed acqua.
    Dal Carbonio ai Carboidrati: dal processo di fotosintesi dipendono sia il regno vegetale che animale.

    In un nuovo incontro col Prof. A. Frolov, scopritore della indagine olografica della pupilla, abbiamo affrontato il tema del Flusso Fotonico nei meccanismi della vita.

    D.: Considerando in genere che la evoluzione di un ambiente è offerta da una buona omeostasi, autoregolazione, autocontrollo indipendente dall’ambiente, quindi la regolazione interna di un organismo, presieduta dal sistema nervoso, chiedo: in biologia cosa si intende per Omeostasi?

    R.: Per Omeostasi viene inteso il Mantenimento Metabolico, geneticamente determinato dall’organismo intero e non semplicemente delle sue prestabilite molecole organiche. A tal proposito, l’Accademico Prof. K.V. Sudakov, ha introdotto il concetto di omeostasi informativa dell’organismo, elaborando la Teoria dei Sistemi Funzionali creata dal suo diretto maestro Anohin.
    È chiaro che per conservare il preordinamento, le molecole organiche debbano saper leggere sempre l’informazione del loro ordine fin dall’origine. Cioè: anche se le informazioni delle esigenze dominanti dell’organismo possono essere ricodificate più volte, la loro base non deve essere né persa né deformata. Sono casi in cui è l’intero organismo che deve riconoscerne la necessità.

    D.: In che modo, e perché ha parlato di omeostasi informativa?

    R.: Dobbiamo affrontare il ruolo particolare delle comunicazioni fotoniche nei meccanismi di autoregolazioni delle funzioni fisiologiche.

    D.: Cosa intende fisicamente per "Processi di autoregolazione delle funzioni fisiologiche", è il mantenimento costante degli indici omeostatici?

    R.: Per primo il Nobel Austriaco, il fisico E. Schroedingher, nella sua monografia "Cosa è la vita?", si è chiesto: "È essenziale evitare il sovradosaggio della entropia nell'organismo?" (vedi: "ENTROPIA" e "TERMODINAMICA").
    Questo lavoro è stato fondamentale per la scoperta di Watson e Crick della struttura del codice genetico. Però i problemi su questo "preordinamento" e su questa "entropia", non sono stati studiati fino in fondo. Schroedingher, come fisico, ha constatato scientificamente che ogni organismo vivente, per vivere, deve assumere dall’ambiente esterno una sequenza di flussi di energia informativa, che si può intendere come "Entropia negativa". Così l’organismo evita il percorso verso l’equilibrio termodinamico, il caos, l’autodistruzione, che rappresenta la morte.
    Dunque le cosa più importante per l’organismo vivente, secondo Schoerdinger, non è proprio l’omeostasi come scambio di materia ed energia, ben descritto dalla 1° Legge della termodinamica, ma la capacità informativa dell’organismo di conservare l’assetto ambientale.
    L’organismo è capace di produrre entropia negativa assumendo a sé dall’ambiente esterno il "flusso di ordine informativo".

    D.: Il processo di entropia negativa, da dove prende energia?

    R.: Questa capacità si realizza attraverso una funziomne super-elevata delle molecole di DNA ed RNA che, secondo le affermazioni di Schroedinger, hanno un’organizzazione atomica che non esiste nella natura inanimata.
    Per le piante, il flusso maggiore dell’entropia negativa è certamente la Luce del Sole, ma non si seppe come fare col mondo degli animali.

    D.: Si riferisce alle strutture cristalline e vibrazionali del DNA ed RNA? Vogliamo esaminarlo internamente alla Clorofilla ed alla Emoglobina?

    R.: Probabilmente 40 anni fa non esistevano conoscenze precise sulle informazioni che le molecole organiche, nei composti organici di animali ed uomini, siano attive.
    La biologia molecolare moderna testimonia che i composti organici dell’organismo animale, possiedono la specifica sensibilità al flusso fotonico:

    1) Le molecole DNA ed RNA possiedono proprietà ottiche che assomigliano a quelle di un cristallo (Franz Komeniezkiy, 1988). Negli 1998 sono apparse le scoperte di Sudakov K.V. con la prova che i raggiungimenti di risultati positivi nel cervello, cambiano le proprietà ottiche dei DNA ed RNA.

    2) Tutti gli amminoacidi che compongono l’albumina, sono otticamente attivi. Cioè nelle soluzioni debolmente acide o basiche ruotano il piano di polarizzazione della luce a destra od a sinistra, a seconda delle proprietà dell’amminoacido (tranne la glicerina).

    3) Il gruppo porfirinico EME della emoglobina, è parente filogenetico con la clorofilla. La clorofilla lavora la luce con il magnesio, mentre la emoglobina con il ferro trivalente. Hanno comportamento simile.
    Quindi il DNA e l’RNA del nucleo delle cellule viventi sono, come cristalli liquidi a struttura ordinata, capaci di assumere sequenzialmente il flusso di ordine informativo, cioè l’entropia negativa dal flusso fotonico compreso nei 380/800 nanometri. Tutte le radiazioni oltre questa frequenza, infrarossi, ultravioletti, distruggono attivamente i composti organici.
    Cosicché il flusso fotonico, dal punto di vista della 2° Legge Termodinamica, effettua nell’organismo il ruolo di operatore nei meccanismi di autoregolazione, come un spettro coordinatore, ma di ordine informativo, verso anche questi cristalli liquidi che assorbono questo flusso ordinatore dalla Luce visibile.

    D.: Questo Flusso dunque arriva dal Cosmo, e non ha a che fare con programmi fisico-chimici o termici semplicemente conosciuti?

    R.: Kotliarsky sosteneva che la salute fisica e psichica dell’uomo è determinata dalla capacità di accumulare la luce e di evitare l’accumulo del calore (entropia). Come oggi sappiamo, l’entropia è un valore fisico concreto che dipende dalle calorie, ed il calore che si assimila dall’organismo comporta l’aumento di composti di cobalto, zolfo, e quindi alla comparsa di malattie. Intendiamolo come ha specificato N. Vinner: "L’informazione è informazione, non materia né energia".

    D.: È una energia di ordine superiore che strutturizza ogni funzione?

    R.: I processi di cui abbiamo discusso avvengono in presenza di energie ultradeboli.
    La Teoria dei Sistemi Funzionali presuppone che i sistemi macrofunzionali del livello cosmico olografico, dirigano completamente i sistemi inferiori (sociali, individuali, cellulari). Contemporaneamente anche gli inferiori influiscono sui livelli superiori. In pratica, i processi di autoregolazione consistono nel mantenimento della preordinazione degli schemi olografici naturali.

    D.: L’olografia è correlata alla luce laser.

    R.: Noi siamo in grado di generare un flusso coerente con la luce laser.
    In "Coerenza dell’ottica", M. Franson, S. Slanskiy dicono: "Nella Natura non esistono i flussi assolutamente coerenti, come in fisica non esiste un corpo assolutamente bianco o nero". "Il raggio ideale monocromatico, diventa parzialmente coerente attraverso lo spessore dell’acqua".
    La Matrice olografica come "onda statica", in Natura appare solo grazie alla proprietà della coerenza. Tra l’altro sappiamo dalla fisica che con la crescita della coerenza diminuisce l’entropia, ma nel quadro unico della natura è necessario un Regista, ed il flusso fotonico è lo strumento principale del Regista.

    D.: Potremmo interpretare il Fotone come Strumento creativo?

    R.: La luce è presente nel Cosmo e porta l’informazione come ordine di entropia negativa. È sia operatore che fattore di autoregolazione.
    Un’altra proprietà straordinaria è che il fotone può dirigersi al contrario, cioè indietro nel tempo (come disse il Nobel Feinman), quindi la Luce unisce passato e presente in una Unità.
    Il flusso principale, per noi, arriva dal Sole. Ma se il Sole fosse una stella con una enorme temperatura, anche l’entropia dovrebbe essere altissima e gli organismi viventi non potrebbero sopravvivere.

    D.: Alcuni studiosi affermano che il Sole sia freddo e la sua energia si esprima col calore solo nelle nostra dimensionalità. Che rapporti dunque ci sarebbero con le nostre strutture vibrazionali? So che lei sta eseguendo ricerche sulla Bio-Chemio-Luminescenza, potrebbe parlarmene?

    R.: Semplici calcoli dimostrano che questa emissione di calore così potente potrebbe essere un fattore di entropia elevata. Allo stesso modo esiste l’ipotesi che il Sole non sia una stella ma un Pianeta con involucro fotocromatico gassoso vario. Questi gas sotto l’influenza di altri flussi cosmici stellari, emanano la Luce come una lampada luminescente. Un esempio di bioluminescenza lo abbiamo, ad esempio, se emaniamo nel buio una luce laser azzurra sulle piante, la clorofilla dopo un po' comincia ad emanare luce rossa. In condizioni normali questo non si vede, neanche nell’emoglobina.
    Nell’organismo umano lo scambio di energia e materia può essere effettuato con le cosiddette temperature ambientali (principio di Nerst), è dunque naturale che piante, animali e uomo, secondo il principio della similitudine di Laplace, devono "puntare" e adattarsi alla sorgente di entropia negativa, cioè il Sole, per cui non possono esserci nel Sole temperature elevate.

    D.: Andrebbe allora rivista tutta l’Astrofisica con le nuove scoperte.

    R.: Si sa che il Sole dirige i processi sui Pianeti. Lo scienziato russo K.L., con grandi statistiche in un vasto periodo di tempo, ha affermato la teoria del diretto collegamento delle energie solari con i processi terrestri. Nel suo libro "Eco terrestre delle tempeste solari", lui ha affermato che tutte le epidemie psichiche, guerre, malattie infettive, vengono dirette della attività solare. Se aumenta l’entropia, sulla Terra succedono cataclismi, guerre, eruzioni vulcaniche, ecc…).
    Na, Ca, Mg, Cu, Fe (che sono le basi dell’albumina sulla Terra), rappresentano il 95% dell’atmosfera solare. Due di loro, Mg (vedi clorofilla) e Fe (vedi emoglobina), rappresentano il 50% della fotosfera.
    Questi due metalli formano, nella parte dello spettro con rilevanza biologica, i potenti allineamenti di Fraunghoffer. In altre parole, questi metalli, nelle cellule degli organismi viventi, sono sintonizzati precisamente sull’onda dei corrispondenti allineamenti dello spettro solare. In questo modo il Sole dirige sia la potenza dei flussi, che lo spettro di emissione.

    La biochimica di tutto il vivente è costruita sul principio della similitudine biochimica col Sole, altrimenti non poteva esistere la vita.
    Avevamo parlato della "Reazione di attrito e risonanza sulla Corona Solare tra i Fotoni ed i tetraedri di Carbonio" (detto dallo scienziato Ettore Majorana al professor Pantellini), da cui la nascita dei vari elementi chimici della vita "Creata". Ciò succede sia sul Sole che nella Biosfera dei vari Pianeti, con diverse relazioni percentuali dell’equilibrio elementale e biologico, con diverse formazioni di corpi viventi. Anche questo è un motivo per cui si spiega, in Esobiologia, la diversa struttura corporea ed energetica degli esseri viventi nei vari Pianeti. Ciò che li contraddistingue però non è questo, piuttosto l’evoluzione dell’Intelligenza. Questa è la differenza sostanziale tra i "Fratelli del Cosmo".
    Facendo anche tesoro delle ultime spiegazioni del prof. Frolov, potremmo pensare che l’Entropia Solare sia un riflesso delle opere umane terrestri. Cioè il complesso umano, oltre a voler distorcere le Leggi Naturali, usa negativamente la "Energia Fotonica di Amore Creativo", rimandando nello Spazio vibrazioni di odio.
    Ne vale la pena di pensarci un po’.

    ENTROPIA E TERMODINAMICA

    La Termodinamica è nata per studiare i trasferimenti di energia nelle macchine termiche. Studia le condizioni di equilibrio di un Sistema rispetto all’ambiente (che può essere l’universo). Si basa su osservazioni sperimentali.
    Ogni processo chimico o fisico avviene con sviluppo od assorbimento di calore.

    Principio zero: proprietà transitiva della relazione di equilibrio termico: Due corpi in equilibrio termico con un terzo, sono in equilibrio termico tra loro.

    Primo principio: stabilisce l’uguaglianza tra la variazione di energia interna di un corpo e la somma algebrica delle quantità di energia scambiate sotto forma di calore o di lavoro. Un sistema può ricevere o cedere energia sotto forma di calore o di lavoro, aumentando o diminuendo la propria energia interna in funzione degli scambi con l’ambiente. Queste variazioni non devono contrastare il principio della conservazione di energia.

    Secondo Principio: stabilisce e precisa l’irreversibilità delle trasformazioni termodinamiche.

    L’Entropia è la particolare funzione dello stato di un sistema, utile per applicare il 2° principio della termodinamica, e per valutare la irreversibilità di una trasformazione. Fornisce una "misura del grado di disordine in cui si trovano gli elementi (microscopici) del sistema". Nell’intero Universo l’Entropia non può mai diminuire; la sua variazione stabilisce un verso per ogni fenomeno fisico.
    Per cui: La variazione complessiva di entropia del sistema e del suo intorno, è nulla nei processi reversibili e positiva nei processi irreversibili.

    Terzo Principio: afferma l’annullarsi dell’entropia di qualunque corpo allo zero assoluto.

    Le Trasformazioni Termodinamiche sono il processo in cui varia almeno uno dei tre parametri caratteristici del sistema: Pressione, Volume, Temperatura.
    Sono fenomeni fisici e chimici che avvengono in ogni cellula.
    Però le cellule trasformano l’energia che proviene dall’ambiente esterno con una attività che contrasta il 2° principio della Termodinamica.

    La cellula evita la dissipazione di calore controllandola nell’accoppiamento tra le reazioni di ossidazione e quelle di sintesi di ATP, localizzando questo equilibrio di ossido-riduzione nei quantasomi dei cloroplasti e nei mitocondri
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    di Orazio Valenti
    per Edicolaweb


    La struttura della materia si basa su tre particelle fondamentali che sono il neutrone, il protone, l’elettrone. All’inizio del secolo, M. Planck ed A. Einstein aggiunsero il fotone, definito il "quanto" di energia elementare del campo elettromagnetico che svolge una propria funzione di interazione atomica.

    La LUCE può essere: Emessa, Propagata, Rivelata (sensazione visiva).
    L’organo umano addetto a captare le onde luminose è l’OCCHIO, strumento unico o terminale di altri. Ma cosa vediamo in realtà? Gli effetti del fenomeno, non la luce. Per "immagine" s’intende la rappresentazione geometrica di enti che raffigurano schematicamente gli oggetti, non ciò che viene stimolato nella retina, come rappresentazione della realtà fisica.
    L’occhio viene stimolato ed invia al cervello segnali che subiscono elaborazioni complesse da parte della psiche umana, insieme alla memoria di elaborazione, per cui è oggetto di studio dell’ottica fisiologica.
    L’Ottica, o scienza della visione, è il punto d’incontro di diverse discipline, collegata sia con la psicologia che con la fisiologia o la fisica. Infatti, la LUCE, considerata agente fisico, è quella che stimola sia la retina umana che altri recettori come fotocellule, emulsioni fotografiche, ecc., mentre la LUCE, considerata modello ondulatorio, produce fenomeni di riflessione, rifrazione, interferenza, diffrazione, polarizzazione. Lo studio di questa parte di radiazione elettromagnetica costituisce l’oggetto dell’ottica fisica. Gli altri fenomeni dell’aspetto corpuscolare riguardano l’ottica quantistica.
    Anche la materia, come la luce, ha sia corpuscoli che aspetti ondulatori, tipo gli elettroni, attraverso i quali si osservano i fenomeni dell’ottica fisica ed il cui comportamento è studiato dall’ottica elettronica.

    Teorie sulla natura della Luce, Comportamento, Propagazione.

    1600: Keplero definisce i principi dell’ottica fisiologica e dell’ottica geometrica.
    1780: Huygens spiega i fenomeni di riflessione e rifrazione come ondulatori.
    1700: Newton sostiene che tutti i fenomeni fisici, anche luminosi, obbediscono alle leggi della meccanica spiegando la natura corpuscolare della luce.
    1800: Fresnell spiega che interferenza, diffrazione, polarizzazione, doppia rifrazione, sono fenomeni ondulatori.
    1870: Maxwell dimostra che la sostanziale unità della natura elettrica e magnetica è unico tipo elettromagnetico. Campo elettrico e magnetico sono legati. Il valore della velocità di propagazione del campo elettromagnetico, risulta uguale a quello della Luce. Maxwell deduce che la Luce è un’onda elettromagnetica e differisce per il valore della lunghezza d’onda (come la verifica Hertz nel 1890). Oggi sappiamo che UV, IR, RX, Rc, sono particolari onde ettromagnetiche che differiscono solo per l’intervallo dei valori della lunghezza d’onda.
    Le Onde elettromagnetiche sono definite da due grandezze: l’intensità di campo elettrico e l’intensità di campo magnetico, con vettori perpendicolari tra loro e perpendicolari alla direzione di propagazione.
    Queste onde sono polarizzate in:

    Spettro = insieme delle frequenze
    Radiazione luminosa = radiazioni elettromagnetiche che stimolano la retina

    In seguito Hertz scoprì che inviando luce violetta su elettroni tra i quali sta per scoccare una scintilla, ne facilita l’emissione. Questo effetto fotoelettrico spiega che inviando radiazioni luminose o ultraviolette su di una superficie di metallo o semiconduttore, questa produce la estrazione di elettroni (da cui la natura corpuscolare).

    1905: Einstein scopre (dato che, ammettendo una natura solo corpuscolare della luce, l’effetto fotoelettrico è inspiegabile) che la Luce è costituita da pacchetti di energia, "Quanti di Luce" o "fotoni", che urtando con gli elettroni e scompaiono cedendo tutta la loro energia.
    Dunque per Einstein i fotoni sono pacchetti di energia pura, mentre per Newton i corpuscoli luminosi devono essere dotati di massa ed obbedire alla legge della gravitazione universale.
    Oggi si ritiene che la Luce abbia natura sia corpuscolare che ondulatoria. La realtà ci sfugge.

    Riportiamo una frase da un’intervista che ebbi, in uno degli incontri affettuosi, con il biochimico Accademico prof. Gianfranco Valsè Pantellini, da poco scomparso, seguito dall’affetto di quanti lo hanno amato e stimato. Ebbe a raccontarmi di un colloquio avuto con il grande fisico catanese Ettore Majorana:

    "Lo avvicinai un giorno e gli dissi:
    - Professore, senta un po’, tutta questa discussione sugli atomi..., ma la materia vivente, come si è formata...? -
    (Era il 1937/38, non erano ancora stati diffusi gli studi di Oparin).
    Ci pensò un po’ e mi disse:
    "La materia vivente ha avuto origine da una radiazione luminosa".
    Mi ci sono voluti 40 anni per capire questo. Ed è vero, perché un fotone luminoso che colpisce una superficie liscia, rimbalza e l’angolo di riflessione è uguale all’angolo di incidenza. Ma un fotone che colpisce tetraedri di carbonio, ci gira intorno e provoca energia di legame. Da lì si sono originate le catene del carbonio. Il resto è stato un gioco facile fatto dalla natura, di creare proteine, amminoacidi, acidi nucleici. Però la verità è questa."

    Altri concetti, che potrebbero sembrare difficili, hanno bisogno di qualche introduzione per capire come la nostra scienza teorizza lo scambio delle energie o equilibrio dei sistemi dinamici viventi.
    In genere, la materia è energia concentrata e tutto ciò che ci circonda è formato da varie forme di energia elettromagnetica. I Campi di Forza Universali sarebbero regolati dalla "Equazione Generale dei Moti Armonici" di Dirac. La varietà degli elementi nel tridimensionale, costituisce il "cronotopo" dello spazio-tempo. Secondo il matematico Fantappiè, ci sono due soluzioni rispetto al tempo: una Entropica, realizzata al futuro; una Sintropica, che viene dal futuro. Studiando i modelli proposti dal Fantappiè, cerchiamo di spiegare alcuni concetti ed intuizioni.

    Cosa è la Entropia? Il grado di uniformità disordinata dei vari elementi. Sono detti entropici i fenomeni generati da una Causa di onde divergenti con effetto dispersivo. Si ha l’esempio di una pentola d’acqua che bolle: è un fenomeno entropico, in quanto il vapore si disperde disordinatamente nell’ambiente. Oppure quello della combustione: un legno brucia, gli elementi ritornano nel caos. Essendoci una causa, la si può ripetere.

    Cosa è la Sintropia? La tendenza di un sistema a raggiungere ordine e differenziazione massimi che, secondo Fantappiè, si manifestano nei fenomeni biologici, finalizzandosi in contrapposizione alla tendenza del disordine ed all’uniformità dell’entropia. Sono sintropici i fenomeni convergenti che si concentrano in un punto, creando una differenziazione, un fine, uno scopo e non possiamo ripeterli sperimentalmente.
    Esempio è l’anticombustione: il formarsi di una pianta ricompone il caos, formando molecole differenziate. Non la possiamo "causare", ed avviene solo in presenza di uno scopo.
    L’insieme dei fenomeni sintropici è la vita. Il risultato è che sopra di noi agisce qualcosa che tutto può. L’uomo è diverso da tutti gli esseri viventi perché ha in sé facoltà "creative" che gli permettono di agire sull’ambiente, assumendo una funzione di trascinamento nell’evoluzione dell’Universo.
    La causa dei fenomeni sintropici non appartiene alla nostra dimensione. Possiamo notarne gli effetti, che a loro volta possono causare i fenomeni di entropia, ma non possiamo uscire dal tempo ed analizzare od intervenire nelle cause superiori.
    I fenomeni sintropici mantengono la vita perché creano le condizioni affinché si possano manifestare i fenomeni entropici, finalizzandoli. Ogni finalità è l’inizio di finalità successive, raggiungendo maggiori evoluzioni.
    Superando lo spazio-tempo ed anche la base elettromagnetica di questa dimensione, entriamo in Cause e Finalità tanto impensabili, quanto sia l’iperbolico superamento della velocità della luce. Per ora capiamo che il filo d’erba del deserto attira su di sé l’umidità per crescere e sfamare un piccolo animale, preda di un animale più grande... ed infine all’uomo, per una finalità che supera il ciclo vitale materiale assurdamente fine a sé stesso, ma proiettata attraverso le energie vitali e quindi eteree dell’uomo, verso la dimensione superiore evolutiva.
  9. .
    di Orazio Valenti
    per Edicolaweb


    È nel lungo periodo che sapremo se il transgenico è pericoloso ed irreversibile. Intanto mangiamo! A certe multinazionali interessa farsi i miliardi, e poi... chi vivrà vedrà! Chi vuole chiudere la coscienza agli scienziati?

    Forse, quando osserviamo un campo in fiore o diversi ambienti di animali e foreste, la laboriosità di diversi individui umani, una scolaresca di bambini che esplode all’uscita dalla scuola... non è una poesia di sentimenti, non è un insieme di casualità naturali evolutive, non è un insieme di esseri viventi differenti nel DNA, che si possono globalizzare per fini opportunistici. Non è un terreno di colture per elaborazioni umane di ingegneria genetica... ma, forse è un insieme di risposte interdipendenti, di un Programma Superiore che... se non conosciuto, non dobbiamo disturbare! Sarebbe opportuno considerarlo un ordine, così com’è ordine universale "Ama il prossimo come te stesso"! (A buon intenditor...).
    Proviamo a fare una sintesi approssimata delle scoperte e delle tecnologie usate dalla scienza genetica, anche per aiutare chi ci legge su questi temi sempre più trattati.
    Agli inizi degli anni '70, l’eccezionale scoperta che alcune sostanze di origine batterica potessero essere usate per carpire frammenti della catenella genetica DNA degli esseri viventi, ha dato inizio agli esperimenti di "taglia e cuci". Queste "forbici molecolari" hanno la possibilità (grossolana), di tagliare frammenti del DNA (chiamati "molecole ricombinanti") di un organismo e addirittura inserirli nel DNA di un altro organismo, per mutarne certe funzioni, che sia vegetale, animale o umano.
    Da lì in poi si sono susseguite varie tecniche:

    La manipolazione dei cromosomi, che può selezionare il sesso desiderato o stimolare un maggiore accrescimento.
    La formazione di Ibridi: attraverso la fusione di cellule con diverse specializzazioni, si ottiene un individuo con ambedue le caratteristiche dei genitori.
    La produzione industriale di enzimi, antibiotici, ormoni e varie sostanze farmacologiche, attraverso virus e batteri, dovuta alla enorme velocità con cui questi organismi si riproducono. All’insegna della velocità e della grande produzione.
    Ingegnerizzando il DNA dei cosiddetti Biobatteri, in modo da ottenere tratti di DNA da utilizzare per numerose applicazioni su altri organismi. Questo tratto di DNA-copia viene clonato ed inserito in altri organismi per produrre le sostanze desiderate con rapidità e basso costo.
    Attraverso l’uso dei DNA-copia e le ibridazioni, ottenendo varietà di pomodoro, fragole, riso, resistenti a gelo, malattie, siccità, salinità, refrattarietà all’attacco di parassiti. Ad esempio, la difesa dai parassiti viene eseguita con l’uso del DNA del bacillo Thuringiensis, che è nociva per le larve di molti insetti (si deve ancora verificare cosa succede agli altri insetti non nocivi).
    La modificazione dei Geni, sia dello spermatozoo che della ovocellula, che permette di ottenere animali Transgenici. Il gene impiantato è utile alla produzione di certe sostanze (farmacologiche), poi raccolto, ad esempio, dal latte di capre, topi. Certi geni umani vengono impiantati su topi, transgenici, ed il loro latte secerne una sostanza farmaceutica riusata nell’uomo.
    La costruzione del DNA sintetico attraverso dei sintetizzatori. Le sequenze formate, oligonucleotidi, sono usate come sonde o calamite di DNA per localizzare i geni sui cromosomi, individuare le mutazioni delle cellule cancerogene o modificare il DNA in punti specifici. Un tipo di tecnica è di usare le sequenze 'antisenso', cioè bloccare l’attività di quel gene come, ad esempio, impedire la marcescenza dei pomodori.
    Altro esempio è la diagnostica prenatale che si serve di simili strumenti per prevedere eventuali anomalie ereditarie del feto e modificare l’attività dei geni.
    Per "Clonazione"(in greco significa: riproduzione per talea, cioè con un frammento della pianta stessa), si intende: tecnologia di trasferimento nucleare, cioè ottenere un individuo esattamente uguale a colui che fornisce un nucleo (non di cellula sessuale), inserito in una sua seconda cellula privata del nucleo e questo "zigote assemblato" viene impiantato nell’utero di una madre adottiva, che farà nascere il cosiddetto "Clone".

    Clonazione umana.
    È il procedimento che ha fatto nascere la pecora Dolly.
    Sarebbe vietata la clonazione con cellule adulte. Viene comunque estratto il nucleo da una cellula adulta ed inserito nell’ovocellula enucleata di una donatrice. Le due cellule vengono poi stimolate elettricamente, come un elettroshock.
    Potremmo anche consolarci che si sono dovute trattare 277 cellule per avere il "caso fortunoso" della Dolly e così per gli esperimenti a seguire. C’è anche da considerare che più si trattano specie avanzate e più le complicazioni rendono la massima insicurezza. Infatti: quando il citoplasma può riprogrammare il nucleo estraneo?
    Si agisce a caso, senza cognizione di cause-effetti, ma il rischio di errore è ancor più grave perché produce terribili anomalie (alias: mostruosità).
    Intanto oggi la fertilizzazzione in provetta è molto usata. Chi può vietare a qualunque ricercatore esperto di fare qualsiasi prova?
    In qualunque laboratorio di bioingegneria si può prendere una delle cellule embrionali prodotte dallo zigote ed un nucleo di qualsiasi tessuto (pelle), prima che si siano differenziate nelle loro specializzazioni e trattarle "in vitro".
    C’è chi si difende argomentando che le cellule così ottenute non avrebbero rischio di rigetto, perché immunologicamente identiche alle altre dello stesso paziente.
    C’è anche chi pensa di programmare le cellule in laboratorio anziché usare ovuli umani. Su queste strade troviamo già la produzione di tessuti in provetta, clonazione di animali ed animali transgenici utili per trapianti!
    E non è tutto!
    Ora le industrie si disputano i brevetti e diritti d’autore sui geni, sulla vita, facendola in barba al Padre Eterno...
    Scusate l’ironia, ma non capisco in quale libero arbitrio stiamo giocando... e quale sia il superuomo dei nostri maldestri sogni!
    Se vogliamo riconsiderare la struttura del DNA nel suo aspetto tridimensionale, esso ha dinamica vibrante in tre soluzioni, indotta dalle situazioni dei nucleotidi, delle forze ioniche, della temperatura, dell’umidità...
    Praticamente ha risonanza tra tre strutture molecolari di tipo cristallino polarizzato.

    Come possiamo:

    Conoscere, scrutare, intervenire in una struttura microscopica che sfugge ad ogni strumento?
    Lanciare i nostri messaggi chimici raggiungendo il preciso punto di destinazione?
    Cogliere il sistema mentre varia per i più strani motivi solo intuibili?
    Disturbarlo tanto grossolanamente in una vibrazione di inaccettabilità?

    Conseguenze possibili:

    Potremmo indurre la catena a formare tratti deviati del tipo virale causando una serie di anomalie e malattie autoimmunitarie genetiche.
    I geni che si intende raggiungere possono essere coniugati con altri o presiedere a più operazioni contemporaneamente.
    La polarizzazione di quel momento può indurre le più disparate reazioni verso il nostro intervento.

    Chi pensa che si possa creare una "Nuova Genesi" senza subirne alcuna conseguenza, o è ingenuo o è in malafede.
    Si vuole prendere la scusa che la natura abbia costantemente modificato in milioni di anni (cosa e come? E lo ha fatto come noi lo pensiamo?) e volere noi accorciare i tempi a nostro uso e consumo?
    Ogni laboratorio dovrebbe fare i... dovuti controlli... in quante migliaia di anni?
    Perché dire che sia un’alternativa all’uso di prodotti tossici ed invece non impegnarci nel rimuovere le cause per cui si usano questi prodotti?
    Non sarebbe sicuro e naturale impegnarci nella ristrutturazione biologica ed organica?
    Si parla sempre più insistentemente di inquinamento genetico.
    Questo vale non solo per le manipolazioni, che possono restare nella progenie, ma anche nel travalicare i confini naturali della sacra biodiversità (fattore di evoluzione), oppure con gli incroci tra i Regni Vegetale, Animale, Umano.
    L’uomo pensa ancora che esistano i limiti almeno per la propria, ed assai relativa, scienza?
    Come si può restare impassibili di fronte alle affermazioni: "I geni saranno la materia prima per la economia futura, per cui sono pronti i conflitti sulle risorse del patrimonio genetico"?!
    Scusate, ho sbagliato Pianeta, oh... no! Ho sbagliato umanità!
    Qui si crede che la vita provenga da un laboratorio di biochimici, non da un’altra vita così infinitamente sublime!
    E questa generazione di nuova vita con fecondazione e gestazione è diventata fecondazione assistita in provetta anche con ovuli congelati per anni.

    Questo favorisce:

    Uteri in affitto.
    Gravidanze in stati di menopausa con trattamenti ormonali.
    Riproduzione assistita col nucleo dello spermatozoo nell’ovulo.
    Da spermatide (cellula che darebbe origine agli spermatozoi) trasmettendo ai figli lo stesso difetto di zoospermia.
    Il "Doping" dell’ovulo, con ricezione di citoplasma da altro ovulo di altra donna.
    Risoluzione del problema dell’"ovulo vecchio" trasferendo il suo nucleo in un’altra cellula giovane privata del nucleo originario.

    Ma insomma, il DNA contiene le istruzioni o le esecuzioni per la vita (non ancora comprese)?
    Decifrato il genoma umano, si dovrà capirne tutte le funzioni, sì, ma saranno sempre le funzioni dello strumento, non del pilota! Ed il pilota, che sia energia od intelligenza, si farebbe guidare dallo strumento, pensando di essere lo strumento stesso? Dov’è e cos’è la vita?
    Inventare DNA nuovi, da questi cellule, da queste organismi nuovi... vuol dire dimostrare di essere in grado di decifrare i meccanismi della vita?
    Penso sia sbagliato fin dall’origine, perché l’uomo non inventa nulla, al massimo può scoprire sempre di più e mantenere il sacro rispetto della Complessità Infinita che gli elargisce conoscenza ed evoluzione.
    La decifrazione del DNA servirà alla ricerca Biomedica? Sì! Se la scienza polivalente si impegnerà a trovare i metodi per prevenire le degenerazioni attraverso la cura delle cause di carattere energetico e quindi per rigenerare gli organi.
    Un’ultima considerazione vorrei farla a riguardo delle differenziazioni che si propongono alle cellule in laboratorio, paragonandola alla crescita neoplastica nelle cellule cancerogene.
    Visto che la cellula-uovo ha capacità di riprogrammare il DNA del nucleo della cellula somatica, guidandola verso il destino differenziativo della cellula embrionale, questi studi serviranno per riprogrammare le cellule tumorali. Cioè, invece di concentrare gli sforzi nella rimozione delle cause che fanno diventare le cellule cancerogena, si da per scontato che insorga il cancro e ci si inganna con la cura degli effetti, cercando il sistema di riprogrammare cellule cancerogene!
    Comunque questa cinetica dello sviluppo è forse ancora oscura nell’interazione nucleo-citoplasma che presiede alle espressioni del genoma nel vivente.
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    di Orazio Valenti
    per Edicolaweb


    "Il nostro corpo è sottomesso al cielo ed il cielo è sottomessi allo spirito". (Leonardo da Vinci)

    Prendiamo spunto dall’insieme di testimonianze, che si sono susseguite nei nostri articoli, riguardanti le spiegazioni scientifiche sulla realtà invisibile dell’uomo: è sempre più incontestabile che la scienza cosiddetta "Nuova", ma che in realtà è antica come l’Universo, stia scoprendo sempre più l’Essere divino, immortale, spirituale che c’è in noi.

    Quell’uomo, dunque, che non volesse riconoscere questa propria "Intelligenza", come potrebbe riconoscere la Intelligenza degli Elementi, del Pianeta, del Tutto?

    Da più parti ho ricevuto una serie di domande riguardanti concetti già espressi e vorrei ancora riprovare a considerare, in chiave ecumenica o interreligiosa, il Testo Sacro che i cristiani usano, la Bibbia, ricordandoci la frase: "Tutto passerà, ma le mie parole non passeranno".
    Come facciamo a ritenere o sostenere di essere cristiani e di credere nel Padre, secondo ciò che dai Testi Sacri ci è stato tramandato?

    Significativa è la reazione, come specchio dei nostri tempi, di due avvocati tedeschi, riportata su un trafiletto de "Il Giornale" del 2 agosto 2000: "Due avvocati tedeschi, della cittadina bavarese di Marktheidenfeld, Christian Sailer e Gert-Joachim Hetzel, hanno presentato un esposto, al ministro della famiglia Christine Bergmann, chiedendo che la Bibbia venga messa all’indice tra le pubblicazioni non adatte ai minori per i suoi passaggi 'sanguinari e contrari ai diritti umani'. I due avvocati sostengono che la Bibbia predichi il genocidio, il razzismo, l’antisemitismo, le esecuzioni crudeli di adulteri e omosessuali, l’assassinio dei propri figli e molte altre perversioni."

    Questa iniziativa, senza dubbio ha fatto riflettere molti credenti, nel loro stesso "credo".
    Nel Vecchio Testamento l’Iddio di Abramo, di Mosè, che disse di essersi pentito di aver creato l’uomo (Genesi 6,6), ha permesso agli uomini certe azioni:

    - di infrangere le Tavole della Legge per riproporle non più con Amore ma con severità;
    - di provare Abramo nella sua fede riconsegnandogli il bene più caro, il figlio;
    - di permettere che Abramo si accoppiasse con le figlie in un momento storico in cui le leggi della vita e della genetica erano completamente diverse;
    - di consentire, anzi spesso ispirare, guerre tra i popoli e stragi di innocenti.

    Dovremmo chiederci: quale rapporto noi crediamo possa essere mutato con questo Padre che ha mandato il Suo Figlio Cristo a dimostrare potenze ancora oggi relegate alle più lontane definizioni di "Miracoli"? Se non siamo capaci né di ripeterle né di comprenderle, come possiamo arrogarci il diritto di osteggiarLo, disubbidirLo, "giudicarLo", Lui che ci ha dato prova di essere Onnipresente, Onnisciente ed Onnipotente?
    Il fatto è che noi siamo ingiusti, sia nelle nostre leggi autocostruite, sia nella assoluta incomprensione delle Dimensioni Superiori, Intelligenze e metodologie.
    Difatti: che senso ha la "Giustizia" nella attuale mente degli uomini? Quale sarebbe il percorso per prendere coscienza del proprio Spirito o Intelligenza Universale?
    Perché si scrive nel Salmo 82,6: "Voi siete Dei", rivolgendosi a qualunque uomo?
    Lo stesso dice il Cristo in Giovanni 10,34: "Voi siete Dei".
    Ed ancor meglio il Cristo, secondo Giovanni in 14,12, dice: "Chi crede in me, compirà anche lui le opere che io faccio, anzi, ne farà delle maggiori".
    Concetto ben spiegato dal saggio Paramahansa Yogananda, il quale ritiene che: "Gesù fu inviato in Terra per essere un ideale che noi potessimo seguire; non per svolgere il dramma della vita e della morte in maniera ordinaria. La Sua missione è stata quella di mostrarci che quello che egli fu capace di fare, noi pure possiamo fare, a condizione che meditiamo altrettanto profondamente e che amiamo Dio come Egli Lo ha amato."
    Questo è il senso vero del vivere le nostre vite, santificando la nostra "chiesa" che è il nostro strumento vivente, il nostro corpo, senza tergiversare sulle Leggi del Padre, che il Figlio non ha affatto cancellato, riferendosi sempre al Padre come più grande, ed essendo in "missione secondo la Sua Volontà", fino all’estremo istante. La Legge del Padre, per le "pecore" e non più per gli agnelli, sarebbe dovuta essere meglio compresa, sia per le esperienze tramandateci dagli antichi Profeti, sia per le attuali conoscenze dell’universo e della natura visibile ed invisibile, con cause ed effetti sovrumani di portata dalla proiezione infinita.
    "Chi sei tu che replichi a Dio?", cosa vuol dire?
    Vorresti forse replicare alla tua natura trina di corpo-anima-spirito? (tale è l’Immagine e Somiglianza). Vorresti forse tagliar via il tuo Spirito od Intelligenza Universale per cui sei quel 'Figlio di Dio', che non sottostà, ma è convivente nell’armonia dell’immenso Amore delle Leggi che sovrastano ogni cosa ed in cui ogni effetto deriva da una causa che tu stesso produci? Ti sei trattato male? Hai trattato male gli equilibri viventi? Ricevi le conseguenze che tu stesso ti sei voluto in quel libero arbitrio che ti potrà lasciare nell’inganno finché vorrai, nel tuo destino personale di sofferenza per quanto grave che sia.
    In fin dei conti, saresti fermato nel momento in cui volessi caparbiamente disturbare i destini di ciò che ti attornia, se non è permesso dai programmi Superiori.
    E poi, la morte non esiste. Cosa vuol dire? Che rinascerai tante volte e ti riproporrai tante volte le stesse esperienze, finché non prenderai il tuo toro per le corna e ti adagerai nel "finalmente conquistato Amore" della evoluzione.
    Il Sommo Padre non "cancella" i nostri errori, tranne in rarissimi casi e per una Sua metodologia difficile da capire. La nostra redenzione non dipende passivamente dal suo perdono, ma dalla nostra assoluta volontà di cambiare, per cui si sviluppa una forza di sintonia col nostro spirito che, risvegliandosi nella propria divinità, ci farà salire quel gradino in avanti, ed in un tempo non calcolabile dal nostro tempo di desideri umani. Dovremmo essere già pronti a capire anche scientificamente che il tempo non esiste. Anche nei film di fantascienza spesso l’eroe viene a sapere che la forza è in sé stessi, ed è proprio questa: il divenire dèi, ma... passo passo. Altrimenti è inevitabile lo sprigionarsi della Giustizia che affianca e difende l’Amore, ma è una ritorsione per cui dobbiamo batterci il petto, per una persona singola, popolazione o umanità intera.
    Se non rimetteremo ogni cosa al suo giusto posto, in questa stanza della Casa del Padre, non aspettiamoci nessuna speranza di perdono, ma prepariamoci alla ripetizione dal punto in cui avevamo incominciato a sbagliare. Ecco, Dio è Buono: ci dà sempre la possibilità di ripetere uno o più anni scolastici.
    "E la Luce risplendette fra le tenebre, ma le tenebre non l’hanno ricevuta" (Giovanni 1/4)

    In ogni "Gerarchia Naturale" sarebbe errato definire un superiore ed un inferiore, è meglio dare ad ogni essere vivente la propria funzione e la propria responsabilità.
    L’allegoria della creazione nella Genesi può essere compresa quando siamo coscienti, anche scientificamente, che l’uomo è fatto ad immagine e somiglianza del Padre, cioè di corpo materiale, di corpo energetico e di "Spirito", per cui è un essere divino potenziale innanzi a numerose altre creature. Attenzione, però, nel dinamismo evolutivo non vi è alcuna staticità, per cui ciò che in basso è come ciò che sta in alto. Questo vuol dire che tutto è legato da un costrutto armonico, quindi Tutto è Uno.
    Poi, anche se solo l’uomo possiede l’intelligenza individuale, questo non vuol dire che egli solo per sempre la possederà: nella trasformazione evolutiva, ogni essere si evolve per raggiungere ogni livello superiore.
    È così che si spiegano la presenza di una moltitudine di esseri superiori all’uomo nella scala gerarchica della coscienza universale, che risiedono nel Cosmo ed una moltitudine di esseri cosiddetti inferiori. L’uomo è nel "suo" punto relativo e dinamico, con la funzione di eseguire il proprio compito di aiutare gli esseri a lui affidati (con enorme responsabilità), e di "ascoltare", "ubbidire" ai "consigli" datigli dagli Esseri Superiori.

    Oltre la incarnazione vi è la reincarnazione, la scuola universale aperta a tutti, fatti di spirito e di polvere, di Padre e di Madre che è sempre il Padre ma in dimensioni complementari.
    Questa è la Economia Creativa. Ma, ripeto, per coloro che non hanno alcuna voglia di entrare in se stessi e trovare la fiammella della propria identità spirituale, ogni parola è inutile, oserei dire che è come una potenziale "pausa", perché non si vuole né sentire né vedere sé stessi.
    L’interpretare Dio come Essere a sé stante, è pure un pensiero che si potrà dipingere, ma che nulla ha a che fare con la realtà, per cui Egli è la Sintesi-Una della Totalità. Oggi che la nostra scienza seppur infantile ha già spiegato molti tratti della formazione di un nuovo Sistema Solare e della Energia Luce, ci verrebbe più comprensibile tradurre i concetti dati ai nostri primi progenitori.
    Gli era stato detto che sarebbero stati i dominatori delle specie terrestri? Come? Usando lo scempio con cui stiamo trattando la Natura Madre (senza dimenticarci della Natura Padre che non ce lo permetterà a lungo). È un’arroganza che ci ha fatto diventare più involuti di numerose specie viventi...

    Fuori del tempo e dello spazio, fuori della staticità della singola esperienza , della singola vita , esiste un programma talmente infinito che potremmo (perdonatemi il concetto) paragonarlo ad un inimitabile Artista che fa e disfa sé stesso nell’incedere delle spirali evolutive dove noi, ancora abbastanza limitati, non possiamo che penetrarne un frangia molto esterna.
    Questo Padre che si incarna, perché lo è, in ogni atomo, in ogni essere, arriva anche a dircelo:
    "Ecco il Mio Diletto Figlio nel Quale mi sono compiaciuto, ascoltatelo!"
    Più in là, fa dire al suo Figlio Cristo che anche noi faremo tali Cose ed ancor maggiori. Quando?
    Oltre la morte che non esiste, oltre la vita, oltre l’inganno, oppure subito, come quel "ladrone" crocifisso, al quale Cristo disse: "In verità ti dico: oggi sarai con me il Paradiso".
    Cosa è il Paradiso? Il raggiungimento finale di un ciclo evolutivo dove la nostra coscienza è pronta ad affrontare un nuovo ciclo superiore con le ali spiegate nella Luce?
    Forse qualche scienziato, scrutando nei meandri della luce sta scoprendo un’altra Luce. O forse numerose persone tornate dal coma, o uomini buoni e caritatevoli, hanno visto questa Luce... ma a chi la possono raccontare?
  11. .
    di Orazio Valenti
    per Edicolaweb


    La nuova coscienza dimensionale per l'uomo del terzo millennio: egli è pronto al contatto extraterrestre?
    Dalla conferenza tenuta presso il Centro Studi Ufo (CSU) di Locarno, il 29 dicembre 2003.

    Cercherò di sviluppare gli argomenti su: realtà energetica dell’uomo; i Nuovi paradigmi scientifici, che ci possono aiutare a comprendere meglio questo; il rapporto pluridimensionale tra uomo e natura; sfoceremo nel Contattismo e perché, cosa ci hanno detto i maggiori contattati; quale è la coscienza attuale dell’umanità terrestre? È pronta? E quali sono i presupposti per un contatto interplanetario?
    Proverò a mettermi, a tratti, nei panni di un uomo di un altro pianeta, anche se dal volto umano, col desiderio di ricordarvi quali sono le Leggi che vigono nello Spazio. Per alcuni sarà tutto così logico che sembra assurdo ripeterlo, per altri sarà assurdo l’opposto, cioè che sono utopie impossibili, regole che vanno contro la realtà presupposta di quella che crediamo vita.

    Le domande che ci facciamo più sovente sono:
    Chi è l’uomo? Che differenza vi è tra l’uomo di un Pianeta e quello di un altro Pianeta o Galassia? A cosa abbiamo ridotto la nostra storia, dopo immani ed atroci traversie millenarie di guerre e distruzioni, pretendendo ancora di ricostruirla con i modelli Darwiniani o Freudiani? L’uomo è fatto di organismo biofisico e basta? E finisce con la morte, trattando la divinità con il culto della morte, relegando tutto a mistero o mitologia?
    Non è il momento di approfondire questi ultimi argomenti, però è utile meditare se sia giusto, senza interpellare chissà quali teorie etiche (di quale scuola?): l’Etica è una parola che oggi si usa molto, a livelli sociali, istituzionali, militari, ognuno ha la sua etica, avendo persa l’etica fondamentale delle Leggi Universali.
    Con tutta una serie di rinnovamenti scientifici sulla realtà energetica dell’etere cosmico, dei rapporti tra i corpi celesti, dell’uomo stesso, fatto di polvere e... di Luce? Cosa è la Luce? Cosa produce il Sole sui Pianeti? Sui nostri atomi, sul flusso delle energie che ci attorniano, sulla nostra psiche?
    Proviamo a valutare una serie di scoperte recenti... quelle che dovrebbero risvegliare le nostre Coscienze molto seriamente, non per alimentare la speranza che qualche nuova scoperta scientifica ci allunghi la vita, o qualche divinità si sacrifichi per noi e ci regali chissà quale paradiso dei sensi... una felicità che sia il piacere di fare quello che si vuole... ma non è così.
    Si suole dire umanamente: "Sì, purché tornino i conti", quali conti, di chi?
    Il portafoglio? La proprietà? Il sesso? Sarebbe questa l’umanità pronta al contatto extraterrestre?
    Quale uomo aspira a questo ed in quale realtà dinamica crede di vivere nel contesto sociale, naturale, planetario?
    Lo dimostra la nuova scienza... lo dimostrano i "piloti spaziali" nella loro evoluzione e metodologia. Lo avete visto attraverso fotografie, filmati, che loro viaggiano con una tecnologia e metodologia che a noi sfugge, ecco perché li chiamiamo ancora UFO. Dobbiamo essere noi ad avere la buona volontà di andare incontro a queste conoscenze.
    Chi siamo noi nei loro confronti? Vedi cosa hanno detto Zighel, Oberth... nulla è cambiato, perché? Siamo coscienti di essere ancora in una lontana preistoria. È una umiliazione? No, perché siamo fratelli.
    Cosa è la presenza invisibile? Il corpo astrale? La coscienza?

    Entriamo nell’argomento di una migliore conoscenza di noi stesi, attraverso le spiegazioni scientifiche di alcuni studiosi che, sperimentalmente, hanno dimostrato o riscoperto la Nuova scienza, l’Antica Scienza, accompagnandoci con le parole del fisico nucleare V. Volcenko (colonnello sommergibilista nucleare pentito), oggi docente universitario a Mosca di filosofia scientifica:
    "Bisogna cambiare il paradigma 'Materialista o Riduzionista' con il concetto di 'Unicità dell’Universo'. È la logica della coscienza intuitiva. Non c’è differenza tra scienza dell’uomo e Scienza di Dio. Oggi, uscire dalla crisi morale con metodi abitudinali, è complesso, perché tutto è condizionato dai rapporti economico-finanziari dello sviluppo di mercato. I sistemi informativi globali creano influenza psicoinformativa, specie sulla giovane generazione. Siamo in pieno inverno ecologico-morale. Lo sviluppo tecnocratico della attuale civiltà ha portato la salute dell’uomo e della biosfera ad uno stato di degradazione irreversibile. Siamo coscienti che è in pericolo l’esistenza della vita".
    I contattati avevano detto queste cose cinquant’anni fa. Chi gliele aveva dette? Oggi lo possiamo constatare.
    Non sono certo i giornalisti a fare i catastrofisti quando si evidenziano fatti come Chernobyl (interessanti gli articoli dello stesso autore: Mutazioni biologiche, Radiazioni e mostruosità genetiche, Interventi su Chernobyl n.d.r.). Io ci sono stato più volte. È importante questa espressione: Irreversibile!, perché non lo hanno detto solo i contattati ed i giornalisti, ma anche gli scienziati. Però c’è una grande speranza, dato che le risorse dell’uomo sarebbero infinite...
    La scienza contemporanea ha iniziato gradualmente ad accettare l’esistenza di un mondo sottile che non contraddice la fisica. Gli strati profondi del mondo sottile appartengono alla fisica che si accompagna alla metafisica. Non vi parlo di anormale, ma di normale perché sperimentalmente dimostrato.
    Dice ancora Volcenko: "I parametri di Einstein sono formulati per l’elettromagnetismo (dimensione interna alla nostra atmosfera), non per i Campi Informativi che, però non lo contraddicono. Questi sono campi di forza usuali, privi delle energie conosciute. La loro trasmissione di informazione è priva di entropia con velocità superiore alla luce. La coscienza umana sta coinvolgendo l’uomo nella Cosmica Coscienza, dove ci sono tutte le informazioni ed i programmi di Evoluzione dell’Universo".
    Ecco cosa dice un ex Comandante di un sommergibile nucleare che con il suo sommergibile era capace di distruggere un intero continente.
    Ora affacciamoci alla migliore comprensione della dimensione universale dell’uomo.
    L’uomo è fatto di parti visibili e di parti invisibili che ci portano nel contesto universale, alla comprensione di altri uomini che vivono in una dimensione più energetica che materiale.

    Il prof. V. Voeikov, è direttore della cattedra di chimica biologica dell’Università di Mosca. Gli ho chiesto:
    Che rapporto ha la vita biologica con la vibrazione luminosa?

    "Esiste un Campo Energetico Biologico, fatto di vibrazioni su vari livelli. Tutto è un campo vibrazionale, dalla molecola alla cellula dell’organismo, al Cosmo".

    Diciamo di sapere che la materia è energia e l’energia è materia, ma è una frase senza senso se non si scandaglia fino infondo e non si capisce cosa vuol dire.

    "La forma vivente è immersa nel Tutto, noi ne siamo l’armonico risultato. Se domina una sola parte, si crea disequilibrio (disubbidienza) con effetti di malattia, di cancro. La vita è un dinamismo continuo come l’elettrone intorno al nucleo".

    Se una cellula si vuole moltiplicare per i fatti suoi con un DNA diverso da quello che è il programma del suo contesto e della sua funzione, diventa cancerogena. L’uomo diventa cancerogeno nel contesto planetario.
    Mi verrebbe in mente un colloquio tra due elettroni dello stesso orbitale a spin opposto: uno dice all’altro "e tu che ci fai da queste parti?". "Eh, caro mio, se non ci fossi io non ci saresti nemmeno tu, e nemmeno il nucleo...", ed io aggiungerei che se non ci fosse legame di amore fra gli atomi dei mattoni di quest’aula, l’intero fabbricato ci cadrebbe addosso. L’Ordine universale è molto semplice da comprendere, l’uomo vorrebbe sfuggire.
    Continua il prof Voeikov: "Il fotone ha dinamica costante, se lo fermi muore". E mi fa l’esempio di un pallone da palla a mano: finché il pallone salta, il gioco continua, se il pallone si ferma il gioco finisce.
    Il professore, che ha costruito degli strumenti con cui fotografa la luce del sangue a scopo diagnostico ancora più completo delle normali analisi a cui siamo abituati, mi spiega:
    "La luce è la base delle strutture viventi. L’illuminazione nel sangue nasce dalla agitazione dinamica dovuta alla respirazione cellulare (metabolismo della catena respiratoria, assunzione di O2 ed emissione di CO2 con produzione di energia attraverso il sangue). Nel sangue si esprime energia vitale ed emissione di fotoni luminosi. Queste dinamiche - vitali - non sono legate a reazioni chimiche. In laboratorio abbiamo sperimentato le reazioni di scambio energetico tra sangue e sangue, così come tra le persone, scoprendo anche malattie potenziali che ancora non si sono manifestate".

    Il prof. K. Korotkov, docente di fisica filosofica presso la Università di San Pietroburgo, direttore della Associazione Internazionale di Medicina Energetica, discepolo del prof. Kirlian (scopritore del famoso effetto Kirlian), costruttore del complesso computer che produce la foto intera dell’aura, dice:
    "Attraverso la lettura dell’aura, si possono studiare le funzioni di mente e corpo. Se vogliamo sintetizzare la storia dell’elettrografia, inizialmente si scoprì che i corpi viventi, esposti a campi elettromagnetici ad alta frequenza, sono attorniati da un fenomeno luminoso; poi si riuscì a fotografarlo a contatto con pellicole fotografiche (Kirlyan); fu così che si svilupparono i processi elettrofotografici dell’ormai denominato effetto Kirlyan.; fino a che nasce la Tecnologia GDV col suo Nuovo Paradigma Scientifico. Questa sofisticata apparecchiatura è composta di ottiche speciali, matrici TV digitali, elaborazione dell’immagine con computer avanzati. Nella storia della scienza, i nuovi strumenti di rivelazione che hanno seguito le intuizioni, hanno sempre portato ad una nuova comprensione della realtà (Microscopia, Telescopia, raggi X, Ultrasuoni, ecc...). La visualizzazione del "campo" umano e la sua stampabilità, offre un elevato contributo alle scienze biofisiche, dalla comprensione degli oggetti biologici come strutture solide stabili, alla percezione della essenza del loro campo spaziale dinamico. Si può diagnosticare rapidamente la valutazione della salute e dello stato psicoemotivo del paziente, identificare i sintomi e le indicazioni dell’evolvere di una malattia. Con uno speciale sistema di elettrodi, si può creare un campo elettrico ad alta intensità attorno ad un oggetto che produce una scarica di gas la cui luminescenza può essere vista e misurata. La scarica appare, indipendentemente dalla natura dell’oggetto liquido, minerale, vegetale od animale. Ogni essere biologico aggiunge a questo bagliore la sua caratteristica peculiare cambiando lucentezza, intensità delle radiazioni e colore. Per ogni funzione di corpo e mente, si possono riscontrare precisi effetti sull’aura umana, molto tempo prima che siano riscontrabili sintomi evidenti. Ecco che ciò che evidenziano solo certi sensitivi, riguardo a certe manifestazioni energetiche potenziali del nostro stato di salute, oggi è dimostrato dalle scienza sperimentale. Si può indagare sulla salute fisica e psichica e sulla sua evoluzione nel tempo, l’effetto di droghe, farmaci, esercizi fisici, stati emozionali, prove di attività di corpo e mente dopo la morte. Indagini fatte insieme ai lavori della polizia scientifica. Le diversità dell’Aura sono considerevoli e connesse strettamente alle peculiarità di ogni individuo".

    Questi sono dati sperimentali scientifici che dimostrano non solo quello che si sapeva della realtà della sopravvivenza dell’anima, della sua dipartita al terzo giorno, ma ciò che ci deve far più pensare è: questa aura se ne va, dove? Sono domande interessanti che dobbiamo farci. Continua il prof. Korotkov:

    "Le strutture all’interno di questi campi esistono al di fuori del normale spazio tridimensionale. Di conseguenza esistono in un loro iperspazio virtuale. Questo concetto è risaputo da molti mistici. L’obiettivo di uno scienziato è di esprimere l’idea con un linguaggio moderno, portandolo all’interno del paradigma scientifico attuale e provandolo sperimentalmente. È all’interno di questa teoria che possiamo parlare di Aura. Essa dunque deriva da: da fattori innati, educazione, crescita, ambiente. Può estrinsecare il mondo interiore nelle manifestazioni della personalità. La fisica comincia a conformarsi alla nozione esoterica (come mistero rivelato) sulla gerarchia dei livelli dell’aura. Vicino al corpo materiale sta l’aura fisica, composta di sovrapposizione di campi fisici che contribuiscono all’aura informazionale, collegata con le strutture dei livelli più alti e cambia a seconda del comportamento di queste strutture, di natura planetaria o astrofisica".

    Il prof. Frolov, docente di fisica presso la Università di Mosca, ha scoperto e costruito un apparecchio che indaga, oltre la iridologia, sui movimenti olografici dei microelementi della pupilla. Questa indagine ci permette di rilevare quali anomalie energetiche ci siano state, ci sono od in futuro ci saranno sulla nostra fisiologia, patologia, sia di carattere biofisico che psichico. Anche con lui ho parlato a lungo della luce.
    Cosa è la luce? L’occhio vede gli effetti del fenomeno, non la luce.
    Come agente fisico, la luce stimola sia la retina dell’occhio che recettori vari. Come modello Ondulatorio, produce fenomeni di rifrazione, riflessione, interferenza, diffrazione, polarizzazione.
    Ricordo che il pof. Ettore Majorana, il maggiore fisico moderno, nel 1937 teorizzò che "La materia vivente ha avuto origine da una radiazione luminosa". Questo riferì al Biochimico prof. Pantellini che commentò: "Infatti, i fotoni che colpiscono i tetraedri di carbonio nella corona solare e ci girano attorno, per attrito e risonanza provocano energia di legame. Da lì nascono le catene di carbonio e le prime molecole della vita biologica".
    Dice il prof. Frolov: "Nei meccanismi delle autoregolazioni delle funzioni fisiologiche, si hanno comunicazioni fotoniche. Infatti Schroedingher constatò che ogni organismo vivente assume dall’esterno il Flusso Ordinatore Informativo (380-800 nanometri), e lo elabora attraverso il DNA e l’RNA che si comportano come cristalli liquidi. Si parla di energie ultradeboli provenienti dal Livello Olografico Cosmico, che dirigono i sistemi inferiori planetari. I processi di autoregolazione consistono nel mantenimento della Preordinazione degli schemi Olografici Naturali o Entropia Negativa (che sarebbe la Sintropia di Fantappiè). Ad esempio, molte reazioni di fusione a freddo avvengono sul Sole, ma sono anche negli organismi, nei mitocondri, nel sangue".
    Ci viene da pensare che il riflesso delle opere umane terrestri diventi un'Entropia che torna al Sole. Cioè l’umanità usa negativamente la "Energia fotonica di Amore Creativo" rimandando nello spazio vibrazioni di odio.

    Vediamo ora di altri aspetti con l’Accademico Kaznaceef, direttore dell’Istituto di Biologia Sperimentale di Novosibyrsk. Egli dice:
    "Vi è un DNA Biochimico, composto da catene di amminoacidi; Energetico (come abbiamo analizzato prima); Eterico, derivante da influenze cosmiche. Cioè il Cosmo ci accompagna nei processi realizzativi ella vita. Oggi la popolazione cosmofoba (che si intende contraria al concetto di una vita in armonia con le Leggi Cosmiche), sfrutta in condizioni artificiali certe scoperte tecnologiche, causando l’apocalisse ecologica. Ed ora, una rivelazione straordinaria sarebbe che, sebbene nel Pianeta Terra ci troviamo nello spazio Einsten-Minkowskj, l’astronomo Koziriev ha scoperto uno Spazio Nuovo. Puntando il telescopio verso corpi celesti, ha individuato tre posizioni del corpo: una passata, una presente ed una futura. Dalla posizione futura ha ricevuto segnali con una velocità superiore a quella della luce, che può considerarsi quasi infinita".
    Domando:
    Anche la dimensione corporea dell’uomo si trova contemporaneamente in due spazi diversi, quale pensa che sia la sua vera natura, l’una o l’altra?

    "Il Campo Eterico è la base fondamentale della vita nel Cosmo. È il Campo Informativo e la causa viene dai Flussi Eterogenei. Infatti, facendo esperimenti con i campi di torsione elettromagnetica, abbiamo notato variazioni su mitosi cellulare, encefalogrammi, ecc... Abbiamo tra l’altro formato radiazioni laser informative con teleportazioni di informazioni sia per guarigioni psicofisiche che per telepatie dirette ad intere popolazioni..."

    Mi domanderei: da chi dovrebbero essere usate queste tecnologie...?

    Per ultimo ricordiamo cosa ha detto il prof. Fantappiè, presidente nel 1942, dell’Istituto di Alta Matematica presso la Università di Roma, presentando presso l’Accademia delle Scienze di Madrid, la sua Teoria Unitaria del Mondo Fisico e Biologico:

    "La materia è energia concentrata. La varietà degli elementi nel tridimensionale costituisce il Cronotopo dello spazio-tempo con 2 soluzioni:
    L’Entropia si realizzata al futuro (esempio dell’albero che brucia).
    La Sintropia viene dal futuro (esempio della formazione dell’albero).
    Ricordando che l’Entropia è causa di onde divergenti che disgrega nel disordine. È ripetibile, per Sintropia si intende la tendenza del Sistema a ricomporre l’ordine con fenomeni convergenti, con un fine che non possiamo ripetere sperimentalmente. Ad esempio, la creazione della vita. La causa dei fenomeni sintropici non appartiene alla nostra dimensione, anche perché non possiamo entrare nel Cronotopo, uscire dal tempo ed analizzare o intervenire nelle cause superiori.
    Questo ci fa penare ad una EVOLUZIONE INFINITA, dove i fenomeni sintropici mantengono la vita perché creano le condizioni affinché si possano manifestare i fenomeni entropici, finalizzandoli. Ogni finalità è l’inizio di finalità successive, raggiungendo maggiori evoluzioni. Superando lo spazio-tempo ed anche la base elettromagnetica di questa dimensione, entriamo in cause e finalità tanto impensabili quanto sia l’iperbolico superamento della velocità della luce. Per ora capiamo che il filo d’erba del deserto attira su di sé l’umidità per crescere e sfamare un piccolo animale, preda di un animale più grande... fino all’uomo, per una finalità che supera il ciclo vitale materiale assurdamente fine a se stesso, ma proiettata attraverso le energie vitali e quindi eteree dell’uomo, verso la dimensione superiore evolutiva. L’essenza della vita è tendere alla finalità, che per noi uomini dovrebbe essere sentita con Amore. La legge della vita non è quella delle cause meccaniche, dell’odio, della violenza, della morte, ma è Legge di Collaborazione per Fini sempre più elevati, in una dimensione sempre più spinta. Ogni essere vivente, modesto o illustre, ha i suoi compiti, i suoi fini che, nell’economia generale dell'Universo sono sempre importanti. Ogni fenomeno concernente il nostro livello dimensionale è duale. La finalità esce da questo circolo vizioso aggiungendo il vettore della diversificazione evolutiva fraterna per poi superare spazio, tempo, e raggiungere un nuovo stato di essere nell’infinito ed eterno".

    Ecco, quando la matematica o la fisica diventano la Nuova o la Vera Scienza dello Spirito!
    Possiamo dunque concludere che il principio della collaborazione ci divide dall’essere "uomini cacciatori" e dominatori di ciò che crediamo inferiore e non ubbidienti a ciò che crediamo superiore. Ogni dimensione, individuo, serve agli altri nel principio fondamentale della collaborazione specifica, per una evoluzione generale ed infinita.
    Anche questo spiega che ciò che c’è in piccolo "È" e ciò che c’è in grande "È" in "Colui che È".
    L’uomo che vuole sia trasgredire le leggi superiori, sia farle a proprio uso e consumo è l’Uomo Belva. Questa è l’involuzione, cioè non andare avanti, fermarsi, tornare indietro e farci tornare gli altri, crocifiggere e, con rinnovata trasgressione, preferire l’ombra alla Luce. All’ombra medita ed agisce il ladro, l’assassino, l’approfittatore, il truffatore, l’ingannatore del corpo e dello spirito, fino a che, troppo tardi, si accorge che nelle mani non gli è rimasta che l’ombra, il buio che ha scelto ed in cui viene risucchiato. Causa - Effetto!
    La nostra civiltà è basata sulla tecnologia, creata da scelte precise, determinate da una certa volontà di coscienza, ispirata da certe idee, ma percepite da quale fonte? Questo è il problema: i libri ed i film sulla violenza e su Matrix proliferano, come se una misteriosa attrazione accattivante ci avvolgesse per ricordarci che le menti dalla trasgressione diabolica esistono, con la perpetrata forza con cui è stato e vuole essere sempre commesso il peccato originale di voler fare un "dio" a loro immagine. Ma non crediate che gli Extraterrestri lo permettano a lungo e tanto meno che siano invischiati in questo.
    Dove è finita la famiglia? Cosa lasciamo fare ai nostri figli?
    Cosa abbiamo fatto della Natura Madre? Quale memoria conservano gli Elementi Naturali per le violenze che gli abbiamo inferto e come reagiscono?
    Quale alimentazione adulterata mettiamo nel nostro corpo, strumento dell’Idea Creativa?
    Cosa è diventato il concetto di Libertà, se abbiamo reso libertina la legge del Libero Arbitrio? Che rapporto tra Libertà e Diritto all’Uguaglianza?
    Dove sono finiti i principi fondamentali di Etica, Cultura, Umanesimo? Di quale bene comune vogliamo parlare senza il "Necessario a tutti ed il Superfluo a nessuno"?

    Perché i visitatori spaziali non ci aiutano?
    Facciamocelo dire dai contattati, quelli veri, con i veri extraterrestri, tra cui George Adamsky, Stefan Denaerde.
    Cinquant’anni fa iniziava la operosità dei contattati cosiddetti moderni, col sacrificio di chi ha offerto la propria vita per questo, tra cui Eugenio Siragusa. Per ripercorrerne le tappe ed i consigli ricevuti, cogliamo qualche frase da quanto ho riportato sulla pubblicazione "Ultimatum alla Terra", del dicembre 2001. In sintesi, (ripeto, cinquant’anni fa):
    Stop agli esperimenti nucleari: l’uomo non divida ciò che Dio ha unito.
    Non vi può essere né Pace né Amore senza Giustizia... ma secondo quali Leggi?
    Non potrete andare nello Spazio se non conoscete le Leggi che lo governano.
    Se non ci si ravvede in tempo, ubbidendo alla Legge del Libero Arbitrio, si va incontro alla Legge di Causa Effetto; se non si curano le cause, è inutile curarne gli effetti.
    Rimettere ogni cosa al suo giusto posto... (gli elementi della natura, la genetica, i valori di famiglia e società...).
    Basterebbe solo questo, ma quale è il giusto? Dove è finito l’amore fraterno? Nell’utopia.
    Ed è con questa ingannevole e filosofica etica della discriminazione egoistica, dell’assurdo tornaconto, che l’umanità è rivolta verso l’autodistruzione.
    Questa umanità terrestre è molto lontana dall’essere pronta per il contatto...
  12. .
    di Orazio Valenti
    per Edicolaweb


    In un momento in cui molti di noi, più o meno competenti, credono di avere raggiunto vari domini delle prerogative vitali, sembra invece che la vita ci sfugga di mano.

    Mi riferisco a quell’universo creativo per cui all’Inizio degli inizi qualcuno ci abbia profetizzato: "Amatevi e moltiplicatevi". Ma, a più di qualcuno, sembra che qualcosa non stia funzionando tanto bene. Le sfere di studio e di "pratica" della "moltiplicazione umana" dacché erano la "cosa più normale di questo mondo", hanno incominciato a fornirsi di stampelle e di "assistenze" di vario tipo.
    Pieni di tanti dubbi, abbiamo rivolto una serie di interrogativi ad un ginecologo, il dott. Giacomo Rizzari di Catania.
    La prima domanda:

    La sterilità, una piaga che si dibatte fra angoscia e speranze. Quali possono essere le cause?

    Partendo sempre dal presupposto che la specie umana è a bassa fertilità, nessuno è più colpevole dell’altro, perché le cause della sterilità, in generale, sono al 50% tra maschio e femmina. Possiamo dire che la parte femminile ha il 35% dei casi con Anovulazione, cioè dalle ovaie non viene emessa una valida cellula uovo. Anche questo aspetto però è molto complesso, perché i meccanismi di ovulazione sono fragilissimi, dipendenti da qualsivoglia fattore interno od esterno, fisiologico, vibrazionale o psichico.

    Quindi non è banalmente individuabile solo a livello biologico, anzi lei accentua i valori di sensibilità riguardo alle energie sottili che ci coinvolgono in senso lato. In che modo si è provato ad aiutare?

    Si interviene con certi stimoli ormonali dell’ovulazione. Praticamente le nostre conoscenze scientifiche ci danno la possibilità di agire sulla natura sottile che varia di ora in ora, anche se questo intervento è massivo, grossolano. Quasi come una ruspa, raccogliamo tutto, ma non riusciamo ad avere una produzione contemporanea di 10 follicoli, e che tutti raggiungano contemporaneamente la maturità. Per cui in quel ciclo indotto, stimolato, avremo una serie di follicoli che magari superano il limite stabilito di circa 16 mm al di là del quale li consideriamo maturi. Purtroppo ci rendiamo conto che per molti di loro la qualità non è ottimale. Tant’è vero che di recente, attraverso inseminazioni artificiali intrauterine (tra coniugi), ho avuto gravidanze insorte ed abortite nell’arco di un paio di settimane. Il nostro gruppo di lavoro ha concluso la qualità della cellula uovo non era buona. È chiamata "assistenza alla fecondazione" e si attua aumentando la produzione di uova ed iniettando il seme maschile capacitato accanto all’uovo.

    Potremmo fare un elenco sulle difficoltà funzionali delle cellule germinali?

    In verità conosciamo abbastanza bene i momenti della ovulazione e della immissione degli spermatozoi, ma tutto quello che succede al momento del percorso e dell’incontro di questi due microcosmi, e perché avvengono questi finissimi meccanismi, non lo sappiamo bene. Per la nostra scienza, è più addebitato al caso.
    Potremmo definire l’avvicinamento dello spermatozoo alla cellula uovo come una navicella spaziale che compie un allunaggio sulla Luna, sgancia gli accessori che gli sono serviti per arrivare fino a lì come l’involucro e la coda motoria. A questo punto buca la superficie della cellula uovo prima di tanti altri spermatozoi intorno, per dare il via ad una serie straordinaria di azioni biochimiche. È a questo punto che inietta il proprio corredo cromosomico (dove sono conservati miliardi di caratteri trasmessi in tutta la storia terrestre), e qui avviene il miracolo della creazione con la fusione dei due corredi cromosomici.

    Dicevamo che la fecondazione non è condizionata solo da fattori biochimici, elettrici, ormonali interni, ma anche da un insieme di fattori vibratori e psichici interni od esterni.

    Quello che preferirei approfondire è l’aspetto psicologico della donna. Mi sforzo di affrontare il problema, della infertilità o sterilità, da più punti di vista. Spesso mi piacerebbe iniziare un corso di crescita mentale, psicologico, organico, ma ci riesco poco, perché la gente non mi segue. Sono presi dalla immediatezza del risultato, vogliono restare incinte a tutti i costi, senza speculazione mentale sul significato della vita e della morte, di come avviene la fecondazione, di quello che siamo, dove arriveremo, del nostro percorso, di quanto sia utile affrontare questi problemi col partner, ecc...
    Mi rendo conto che i meccanismi grossolani che posso osservare attraverso l’ecografia, gli ormoni, avvengono, ed avvengono secondo la fisiologia che noi conosciamo, eppure, queste coppie, pur avendo rapporti mirati, preparandole, non riescono ad avere la gravidanza.

    Forse è sempre più difficile parlare di fattori latenti che sembrano inconsci, invisibili, ma pur fondamentali per la relazione fra i partners, nel rapporto armonioso che dovremmo avere con la natura stessa, con l’alimentazione, evitando gli stress, ad essere in sintonia, un saper leggere tra le pieghe dei pensieri, come il fluire del vento, come se ci fosse qualcosa che ci sussurra ad essere più in armonia con noi stessi, a cogliere i consigli e l’amore stesso materno planetario.

    Ho provato un’altra via attraverso l’ipnosi di Milton Erichson, che si edifica con la collaborazione molto morbida del paziente, ciò nonostante ho trovato molte difficoltà a far percepire altri meccanismi di cultura di vita. Alcuni pazienti sono anche spesso regressi nel tempo ritrovando momenti di sofferenze rimaste tali nell’inconscio e li ho liberati con grande sollievo, si, però ho trovato un quid che mi impedisce di aiutarle.

    Provo a chiederle se è favorevole all’uso di semi od ovuli estranei alla coppia?

    Alle coppie che pensano di intraprendere questa strada, consiglio di iniziare a pensare di adottare uno dei tanti bambini abbandonati. Su questo argomento c’è, nonostante tutto, una grossa resistenza.

    Cosa pensa degli embrioni congelati?

    Dipende sempre dal tipo di estrazione culturale che ognuno ha, però sono convinto che la "evoluzione" umana non avrà freni su questo argomento.

    Quali possono essere gli interessi che ci spingono all’innaturalezza?

    Partendo dal presupposto che lo scopo dell’essere umano sia di sopravvivere alla morte, quindi la vecchiaia, l’unico mezzo che fino a poco tempo fa avvertivamo per eternizzare è la produzione di un figlio. Questo significato non è più sufficiente per l’essere umano. Egli dice: "Non voglio più rimanere nel futuro con i miei caratteri, con la creazione di un nuovo individuo, ma voglio essere io stesso a rimanere nel futuro. Posso farlo col mio stesso corpo cambiando le parti che degenerano, si ammalano, oppure riproducendo me stesso riproducendo vite ulteriori". E questa "nuova etica", spinta anche della nuova pubblicità di recenti scoperte scientifiche, anche se dubbiose, è inarrestabile.

    Nel caso di fecondazione in provetta, cosa manca?

    Abbiamo avuto alcuni casi. Però erano neonati con tanti problemi nello sviluppo globale arretrato, compreso il rischio di una gravidanza gemellare, specialmente se frattanto avviene anche un rapporto naturale. Il che aumenta l’incoscienza.
    Purtroppo debbo rispondere alla richiesta, ma lo faccio malvolentieri nella coscienza.

    Si sta per presentare l’uso delle geniterapie, dopo le recenti scoperte sul genoma umano. Lei cosa ne pensa?

    Non so. C’è un gran parlare sugli OGM (organismi geneticamente modificati). Noi stessi ci rendiamo conto delle biotecnologie sui prodotti alimentari. Il punto è: noi siamo in grado come organismi di assorbire e metabolizzare questi organismi ingegnerizati e non ricevere alterazioni, ammalarci?

    Questo è il punto: quando lo sapremo? Fra qualche decina di anni.

    Esatto, non lo possiamo verificare. Però la ricerca come esigenza per il tornaconto economico è un grande volano: un esempio sono le multinazionali che, non essendo un individuo pensante ma un organismo multipensante sotto il profitto economico, iniziano a calpestare quelle modulazioni di cui l’essere umano ha bisogno.

    Lei pensa che i medici responsabili della sfera di cui parliamo avranno il coraggio di restare legati alla coscienza oppure si lasceranno attrarre non solo dai capricci della gente ma anche della pressione delle multinazionali?

    Vorrei un mondo meno evoluto tecnologicamente, ma più sano. Ci violentiamo giorno per giorno per la benzina...

    Riguardo agli uteri in affitto?

    Assolutamente contrario, proprio per tutta quella che è la economia del sentimento naturale e giusto, cioè del senso della famiglia.

    Quale possiamo considerare "limite" di un specialista coscienzioso su tutti questi fatti di "assistenza" artificiale, fin dalla fecondazione?

    È questo: quando viene una coppia che a tutti i costi vuole un figlio (e mi rendo conto che assomiglia "alla caccia alle streghe"), improponibile non solo fisiologicamente ma anche per l’eventuale età, sarebbe più importante far loro prendere coscienza dello stato in cui loro si trovano di impossibilità, piuttosto che aizzarli per spillare loro soldi. Praticamente ritengo necessaria una rieducazione all’etica, alla coscienza.

    Ha fatto già la prova se viene accettato questo "senso" dei valori educativi persi?

    Purtroppo vengono abbagliati dalla spettacolarizzazione, dalla strumentazione tecnologica che sembra essere un nuovo dio. Ci si rivolge alle macchine pensando che siano la risoluzione di tutti i nostri problemi. Non è così. Questo si nota quando si va dal medico e, prima ancora di farsi visitare o discutere delle proprie difficoltà, gli si chiede di fare l’ecografia, l’elettrocardiogramma, ecc...

    Come se solo l’introspezione biologica faccia capire qual è la causa, mentre può essere tutt’altro, da ricercare nei meandri interiori genetici, ontogenetici, di cultura animica, sociale, ecc...

    È quel che cerco col sacrificio anche dei miei "interessi" (per come si è soliti intendere), di far prevalere una deontologia superiore che appartiene all’uomo, a quell’uomo od a quella coppia che mi viene sempre più difficile trovare.

    In definitiva il figlio non è né un gioco né una proprietà, è un altro Uomo con la Sua personalità, il Suo destino, e merita il più infinito rispetto della nostra Partecipazione Creativa secondo le Regole che preesistevano ad ogni nostra fornicazione mentale.
  13. .
    La volontà di salvare gli organi ad ogni costo

    elimina la volontà di salvare il paziente ad ogni costo


    Documento presentato al Parlamento e al Movimento Critico Internazionale

    Comunicato Stampa anno XXII n.8 19 settembre 2006


    La così detta “morte cerebrale” costituisce il cardine centrale su cui è basata l'espianto-trapiantologia(1). Senza di essa la chirurgia sostitutiva centrata sull'espianto di organi da soggetti vivi che hanno perso la coscienza, non avrebbe avuto un seguito. I pazienti sotto ventilazione definiti arbitrariamente “cadaveri” dai medici che dichiarano la “morte cerebrale”, in realtà non lo sono né per la biologia né per la legge.

    Per la biologia non lo sono perché i pazienti hanno tutti i loro organi perfettamente funzionanti. Per la legge non lo sono perché la normativa recita: “per cadavere si intende il corpo umano rimasto privo delle funzioni cardiorespiratoria e cerebrale”(2).

    E' noto che le funzioni del cervello conosciute costituiscono solo il 10%(4), quindi la legge 578/93 che all'art.1 dichiara: “La morte si identifica con la cessazione irreversibile di tutte le funzioni dell'encefalo” è scientificamente assurda(3) perché non si può dichiarare “cessata” una funzione che non si conosce. Inoltre è stato ampiamente dimostrato da molti autori(4) e perfino dalla Harvard School di Boston(5) che alcune delle poche funzioni cerebrali note sono ancora presenti contrariamente a quanto enunciato dalla legge.

    Entriamo così nel vivo della controversa questione dell'espianto-trapiantologia.

    Già nel 1985 la Lega Nazionale Contro la Predazione di Organi e la Morte a Cuore Battente dichiarò inaccettabile la “morte cerebrale” e si costituì in associazione per contrastare tale concetto(6).

    La “morte cerebrale” viene dichiarata sempre (rare sono le eccezioni) nelle prime 24/48 ore dal ricovero di un paziente comatoso, in genere traumatizzato cranico, in un reparto di Rianimazione, durante le quali non si attua alcun tentativo serio ed efficace di terapia finalistica.

    La terapia è finalistica solo quando si oppone tempestivamente al processo patologico in atto. Senza una terapia mirata si instaura un progressivo deterioramento della corteccia cerebrale, rendendo difficile il recupero del paziente.

    Più il tempo passa più la sostanza grigia cerebrale, avida di ossigeno, perde la sua vitalità.

    Quindi l'intervento chirurgico elettivo va sempre e comunque eseguito d'urgenza allo scopo di decomprimere il cervello. Il tempo in questi casi è prezioso e quindi andrebbe ripristinato l'intervento decompressivo presso gli ospedali di prima accoglienza.

    Infatti in passato il chirurgo degli ospedali minori aveva la preparazione per eseguire tali interventi decompressivi ed era tenuto ad effettuarli. Oggi, allo scopo di incrementare i trapianti, tali pazienti vengono avviati agli ospedali maggiori, più lontani, per cui sovente si superano i tempi ideali per il loro recupero. Così facendo però si salvano gli organi ad ogni costo.

    La terapia finalistica non viene quasi mai attuata negli ospedali maggiori deputati al trapianto, poiché i neurochirurghi, pressati dalla richiesta di organi, sono consapevoli che salvare il paziente ad ogni costo può significare anche perderlo con l'atto chirurgico o durante il decorso post-operatorio, perdendo così i suoi organi.

    Per terapia finalistica efficace intendiamo alcuni atti chirurgici: ventricolostomia, drenaggi extra e subdurali, e quando necessario craniotomia per ematoma extradurale, eseguiti d'urgenza, possibilmente nei primi 60/120 minuti dall'incidente(7) allo scopo finalistico di decomprimere il cervello.

    E' bene chiarire che un'aspirazione di pochi cc. di liquido emorragico e del liquor ventricolare può essere sufficiente a decomprimere il cervello e così fare ricomparire la coscienza e fare uscire il paziente dal coma. Antiedemigeni, diuretici e ipotermia cerebrale controllata(8), completano il trattamento della terapia d'urgenza.

    Infatti un soggetto colpito da un trauma cranico grave, ha sempre un versamento emorragico endocranico che, modesto nei casi di frattura/lussazione di una delle prime due vertebre cervicali (modesto perché sono ossa laminari sottili)(9), diviene al contrario un versamento ematico importante che si trasforma in un ematoma endocranico più o meno voluminoso in presenza di frattura della base cranica, cioè delle due rocche petrose che sono ossa molto vascolarizzate(10).

    Notoriamente quest'ultimo tipo di frattura si diagnostica con estrema facilità anche prima di ogni accertamento radiologico per la presenza di una otorragia mono o bilaterale (presenza di sangue che si raccoglie nel padiglione auricolare).

    Tale versamento emorragico infiltrativo e/o ematoma, comprime la massa cerebrale e quindi lo strato corticale/cerebrale (circa 1 cm. di spessore) a contatto con la struttura ossea indeformabile della volta cranica. La compressione dello strato corticale, sede dei centri sensoriali e dei centri motori e del linguaggio, che contribuiscono a formare la coscienza, determina il conseguente collasso del “canale sinaptico unificato”(11), struttura che come una rete labirintica si estende tra miliardi di neuroni. Tale collasso fa scomparire la coscienza. Il paziente si presenta in coma più o meno profondo a causa della compressione.

    Stessa attenzione e tempestività di intervento si impone, è ovvio, per la patologia emorragica extradurale (ematoma da frattura o grave contusione delle ossa fronto-parietali). Tali pazienti hanno un tipico ritmo a due tempi: il paziente cade, si rialza, una piccola arteriola o capillare corticale/meningeo lacerato sanguina, si forma l'ematoma in un tempo variabile e il paziente entra in coma alcune ore dopo, quando la raccolta ematica determina una compressione della corteccia cerebrale.

    Sia che il paziente giunga ad un ospedale maggiore direttamente o dopo aver perso tempo prezioso nell'ospedale minore, la patologia compressiva, trascorse 2/3 ore dal trauma, si aggrava. I medici preposti sono consapevoli che sottoporre un paziente ad un intervento decompressivo può comportare la perdita degli organi sia in caso di esito positivo (guarigione) che negativo (morte), in quanto gli organi seguono il destino del paziente.

    I parenti vengono tranquillizzati e tacitati con la frase rituale “faremo tutto il possibile per salvarlo”, ma rinunciando a qualsiasi intervento chirurgico decompressivo il destino del paziente è segnato. La dichiarazione di “morte cerebrale” copre qualunque malpractice ed evitando l'intervento i neurochirurghi, i rianimatori, i medici legali si sentono comunque al sicuro, poiché “SALVARE GLI ORGANI AD OGNI COSTO” è in linea con la filosofia di Stato.

    Tale perverso comandamento elimina il salvare il paziente ad ogni costo, comandamento questo che affonda le sue radici nella storia della medicina.

    Se il paziente comatoso giunge in ospedale con respirazione spontanea, ciò significa che i centri respiratori del bulbo non sono compromessi e pertanto non dovrebbe essere intubato se non per necessità operatoria. Di solito, però, il paziente arriva già intubato e ventilato automaticamente, anche quando non è necessario. Da quel momento le sue condizioni vengono valutate attraverso le risposte riflesse agli stimoli, l’esame elettroencefalografico e il test dell’apnea (sospensione della ventilazione, senza svezzamento, e attesa delle ripresa spontanea del respiro), che viene ripetuto anche più volte consecutive, per valutare la profondità del coma e stabilire il raggiungimento delle condizioni richieste dai protocolli dello Stato per la dichiarazione della cosiddetta “morte cerebrale”. Con questo test si intenderebbe saggiare la reattività dei centri respiratori alla CO2 (anidride carbonica che si accumula nel sangue dopo l’arresto). Ma, con l’arresto del respiro, si provoca anche una diminuzione dell’ossigenazione del sangue (anossia), la quale, specialmente se viene ripetuta, può determinare un aggravamento, sovente irreversibile, delle condizioni neurologiche già critiche di un traumatizzato cranico(12).

    A tale proposito dobbiamo ricordare una legge di fisiologia generale: qualunque organo, sistema, tessuto o singola cellula, se viene sostituito nella sua funzione cessa progressivamente di esercitare la funzione, sino alla sua atrofia. E' una legge ben conosciuta che riscontriamo nella metodologia dell'intubazione con ventilazione automatica. Ben lo sanno gli anestesisti, che per svegliare i pazienti dall'anestesia usano il metodo dello “svezzamento continuo e progressivo”, non utilizzato nel test dell'apnea.

    Si perviene così alla convocazione della commissione medica che decreta, senza possibilità di obiezione di coscienza, una condizione di patologia che, rispondendo ai criteri imposti dallo Stato, è dichiarata irreversibile. Tutto ciò è conseguente alla mancata terapia d'urgenza. Tale dichiarazione pertanto rappresenta una condanna a morte annunciata e messa in atto d'autorità dopo un ridicolo periodo di osservazione di 6 ore che avvia il paziente all'espianto dei suoi organi.

    Espianto che viene eseguito su un paziente che reagisce istantaneamente all'incisione chirurgica con movimenti degli arti e del tronco, aumento della frequenza del polso e della pressione arteriosa a conferma della sua vitalità, rendendo necessaria la somministrazione preventiva di farmaci curarizzanti (paralizzanti) o di anestetici. E' solo con l'espianto degli organi che interviene la morte nel senso comune e classico del termine.

    Il voler salvare gli organi ad ogni costo elimina la volontà di salvare il paziente ad ogni costo e così il concetto basilare della professione medica primum non nocere viene tristemente abbandonato. E' tempo di restituire ai medici il diritto/dovere di curare secondo scienza e coscienza senza limiti imposti dallo Stato e dalle centrali del potere sanitario che hanno imposto la finzione della “morte cerebrale”(4).

    E' tempo di rivedere drasticamente la legislazione in merito e dare voce ad un paziente che non può parlare, ma lancia il messaggio “perché non provate a curarmi?”. Qualcuno dovrà pure ascoltarlo.

    Comitato Medico-scientifico
    Prof. Dr. Massimo Bondì

    L. D. Pat. Chir. e Prop. Clin.

    Università di Roma “La Sapienza”

    Patologo e Chirurgo generale

    Nerina Negrello

    Presidente

    Lega Nazionale Contro la Predazione

    di Organi e la Morte a Cuore Battente


    NOTE INFORMATIVE

    La “morte cerebrale” compare sulla scena medica americana nel 1968, quando dopo il primo trapianto di cuore (Barnard 1967 – Città del Capo), la Harvard Medical School introdusse i criteri per la definizione di “morte cerebrale” su soggetti vivi, in coma presunto irreversibile, per giustificare l'espianto-trapianto.

    Definizione di cadavere come da Circolare n. 24 del 24-06-93 esplicativa del D.P.R. 285/90.

    Ridefinizione di morte come da L. 578/93, DM. 582/94.
    Con la parola morte si accomuna artatamente il paziente vivo sotto ventilazione dichiarato in “morte cerebrale” sulla base dei protocolli di Stato, e il morto tradizionale in arresto cardiocircolatorio e respiratorio. Nel passato il morto era sempre un cadavere, nel presente il “morto cerebrale” non è un cadavere.

    Evans D.W., MD, Consultant Cardiologist al Papworth Hospital, Hill D.J., MA FFARCS, Consultant Anaesthetist all' Addenbrooke's Hospital, The Brain stems of organ donors are not dead, Catholic Medical Quarterly Vol. XL n. 3 – agosto 1989.
    Molinari Gf., MD, The NINCDS collaborative study of brain death, n. 81-2286 Bethesda National Institute of Health 1980. Riporta 503 casi nei quali non è stato possibile trovare invariabilmente una correlazione tra la diagnosi di morte cerebrale precedente all'arresto cardiaco e la distruzione diffusa del cervello.
    Baldissera F., Ordinario Fisiologia umana, Università Milano, Morte dell’uomo o della persona?, Bioetica 2, Franco Angeli ed., 1993.
    Nannini U.G., Ordinario di Scienze Giuridiche, Valore della persona e definizione legale di morte - Cedam 1996
    Singer P., Presidente Ass. Internazionale Bioetica, 2° Congresso Intern. sulla “morte cerebrale”, Cuba 1996 La morte cerebrale è una finzione, atti editi da Calisto Machaco Institute of Neurology and Neurosurgery.
    Bondì M., Patologo e Chirurgo generale, Eravate matematicamente certi che fossero deceduti? Ospedale d'Italia vol. XX n. 5, maggio 1969.
    Barrow J.D., I numeri dell'universo, Mondadori 2003 - p. 114 “..la stima moderna del numero delle connessioni elettriche che il cervello potrebbe contenere si aggira ad un totale di 1070.000.000.000 di possibili connessioni...”.

    Truog R. D. e Fackler J. Department of Anesthesia Harvard Medical School, Rethinking brain death ,Critical Care Medicine Vol. 20 n. 12, 1992.

    La “Lega Nazionale Contro la Predazione di Organi e la Morte a Cuore Battente” si costituisce nel 1985 a Bergamo dopo il primo trapianto di cuore su promozione dell'AEDfemminismo (Ass. Educazione Demografica-antimedicalizzazione-) fondata nel 1970da Nerina Negrello, attuale presidente della Lega Nazionale che si è sviluppata nell'aggregazione di liberi cittadini e associazioni culturali eterogenee. E' attiva in ambito culturale, scientifico, legale, legislativo, informativo. Audizioni parlamentari del 1992 (Bondì M., Baldissera F., Penso G., Romeo N., Evans D.W., Hill D.J.) e del 1998 (Bertolini G., Negrello N., Robbiati M.L., Sonnino R.). Associazione dei “non-donatori” che diffonde la Carta-vita/dichiarazione autografa d'opposizione alla “morte cerebrale” e all'espianto di organi/prelievo di tessuti e cellule.

    Barton R. e Cerra F. Department of Surgery University Utah, University Minnesota, Il trattamento iniziale del paziente traumatizzato - Gli interventi da effettuare nei successivi sessanta minuti, Stampa Medica, 50 (5) 15.3.'91.

    Watanabe Y., Emeritus of Medicine, Once again on Cardiac Transplantation: Flaws In The Logic Of The Proponents, JPN Heart J. Sept 1997.
    Hayashi N., Department of Emergency&Critical Care Medicine, Nihon University, Brain hypothermia terapy, Jpn Med J. No 3767, July 6, 1996.

    La frattura/lussazione delle due prime vertebre cervicali se lede i centri bulbari determina la morte sul colpo.

    Koonsman M. e altri, Department of Surgery -Methodist Medical Center – Dallas, How much monitoring is needed for basilar skull fractures?, Congress April 26-29 1992. The Americam Journal of Surgery vol.164,november 1992.

    Bondì M. e Bondì M., Riv. Biol. / Biology Forum, The role of synaptic junctions in the identification of human consciousness (1998) pp. 329-334.
    Bondì M. e Bondì M., Interpretation of the pathogenesis of the coma, ECPD Brain consciousness international-symposium, 22-23 settembre 1997 pag. 201-204 – Belgrade Jugoslave.

    Coimbra Cicero, - Medico Neurologista e Prof. Adjunto o Departamento de Neurologia e Neurocirurgia Un. Federal de São Paulo, Apnèia na Morte Encefalica, luglio 2001. Implications of ischemic penumbra for the diagnosis of brain death: apneia testing may induce rather than diagnose death, 2.7.2001
    Coimbra Celso, avvocato, ha presentato (1.3.04) al Ministero Federale la denuncia Omicidio como pratica medica determinada pelos gestores do Conselho Federal de Medicina: un'accusa ben circostanziata di omicidio come pratica medica, nell'esecuzione del test dell'apnea ampiamente usato nel cosiddetto “accertamento” di “morte cerebrale”.

    ALCUNE PUBBLICAZIONI SCIENTIFICHE
    PROF. DOTT. MASSIMO BONDI'


    “COSCIENZA ED ESPIANTI-TRAPIANTI Interazione tra Canale sinaptico unificato e coscienza nella patogenesi del coma” N° 12 da IL FUOCO – Centro Internazionale di Comparazione e Sintesi
    II° Trimestre 1995

    “Dimostrazione sperimentale della patogenesi del coma mediante il collasso del Canale sinaptico unificato – Considerazione fisiologiche e cliniche” da Gazzetta Medica Italiana Edizioni Minerva Medica Vol. 166 n. 3
    Giugno 1997

    “Il drenaggio precoce nei traumi cranio-cerebrali” da Chirurgia Vol. 22 N. 4 Minerva Medica
    Agosto 2009

    “Perdita della coscienza e prelievo di organi. Diagnosi, terapia, etica” da Chirurgia Vol. 23 N. 6 Minerva Medica
    Dicembre 2010

    “Collapse of the unified synaptic channel and loss of consciousness in brain cortical pathology” da Correspondence Chirurgia
    Febbraio 2013

    * * *

    SACRALITA' DEL CORPO UMANO

    Quando poi la maggioranza delle autorità religiose Ebraiche (David Bleich “Contemporary Halakhic Problem “N.Y. 1989 – Jewish Bioethics – Lavoro presente in Archivio) sostengono che l'esecuzione di un espianto a “cuore battente” costituisce sempre un omicidio, allora la Leggenda rivela che il malessere di una parte dell'umanità di fronte ad un progresso medico-scientifico spregiudicato e non rispettoso della globalità e della sacralità del corpo umano, è presente e giustificato. L'equazione Coscienza-Anima non è accettabile. Un corpo inanimato è senza speranza deceduto, sta lì fermo, freddo, glaciale; un corpo incosciente, con cuore pulsante e circolazione e respirazione in atto è Vivo e la Coscienza può recuperarla.

    QUELLO CHE NON TI HANNO DETTO

    Non ti hanno detto che l'espianto di organi quali cuore, fegato, polmoni, reni, ecc., si effettua da persona in coma, sottoposta a ventilazione mediante intubazione, e non da un morto in arresto cardio-circolatorio-respiratorio, come tutti intendiamo.

    La persona viene incisa dal bisturi mentre il suo cuore batte, il sangue circola, il corpo è roseo e tiepido, urina, può muovere gambe, braccia, tronco, ecc... Le donne gravide portano avanti la gravidanza.

    Non è vero che prima si interrompa la ventilazione e che poi, a cuore e respiro fermi da 20 minuti, si inizi il prelievo, ma è proprio l'opposto.

    Gli organi vengono tolti da persona che ha perso la coscienza, dichiarata d'autorità in "morte cerebrale", le cui reazioni alla sofferenza prodotta dall'espianto sono impedite da farmaci paralizzanti o da anestetici.

    Prof. Dr. Massimo Bondì, L.D. Pat. Chir. e Prop. Clin. Univ. La Sapienza Roma, chirurgo generale e patologo generale: “La morte cerebrale è ascientifica, amorale e asociale” (Audizione Commissione sanità 1992).
    Dr. David W. Evans, Fellow Commoner of Queens’ College Cambridge, cardiologo dimessosi dal Papworth Hospital per opposizione alla “morte cerebrale”: “C'è grande differenza tra essere veramente morto ed essere dichiarato clinicamente in morte cerebrale” (Audizione Commissione sanità 1992).
    Dr. Robert D. Truog, Dr. James C. Fackler, Harvard Medical School Boston: “Non è possibile accertare la cessazione irreversibile di tutte le funzioni del cervello" [Critical Care Medicine, n° 12, 1992, “Rethinking Brain Death” (Ripensamento sulla morte cerebrale)].
    Prof. Peter Singer, Presidente dell'Associazione Internazionale di Bioetica: “...la morte cerebrale non è altro che una comoda finzione. Fu proposta e accettata perché rendeva possibile il procacciamento di organi” (Congresso di Cuba 1996).
    Dr. Cicero Galli Coimbra, Head of Department neurology and neurosurgery, Univ. Sau Paulo, Brasil: “...i protocolli diagnostici per dichiarare la morte cerebrale (test dell’apnea) inducono un danno irreversibile su pazienti che potrebbero essere salvati” (Convegno internazionale Roma 19/2/2009).

    IL DIBATTITO SCIENTIFICO INTERNAZIONALE E' ROVENTE, MA IN ITALIA CONTINUA LA CENSURA.


    QUELLO CHE DEVI SAPERE

    È in vigore la Legge n. 91 del 1° aprile ’99, detta del silenzio-assenso, promozione trapianti, organizzazione, finanziamenti, export-import. Essa va a sommarsi alla L. 578/93, al D.M. 582/94 e D.M. Turco 11/04/08 che impongono concetto e dichiarazione della “morte cerebrale” in 6 ore per tutti, neonati ed adulti.
    Questa legge prevede che il Ministro della Sanità emani un decreto attuativo con 10 direttive per la schedatura dei cittadini in donatori e non-donatori: come e quando le ASL dovranno inviare notifica documentata a ciascun cittadino affinché si presenti per la dichiarazione di volontà. Solo dopo tale notifica, quanti non avranno risposto all'ASL, verranno d'ufficio considerati donatori.
    ATTENZIONE! Da più di 18 anni si attende tale decreto (art. 5): il Ministro inadempiente invece ha emesso un decreto temporaneo (8 Aprile 2000) contrario alla legge nello spirito e nella lettera, aprendo le porte a raccolte illegali e abusive presso Asl, ospedali, ambulatori, associazioni pro-trapianto, anagrafi comunali e siti web..., poi travasate nella totale assenza di garanzie nel database illegale del Centro Nazionale Trapianti. Questo è pericolosissimo per i non-donatori: abbiamo diffidato tutte le ASL, i Ministri della Salute e presentato ricorso al TAR.

    IN ATTESA DEL DECRETO
    VIGONO DISPOSIZIONI TRANSITORIE

    1) Diritto della persona di opporsi all'espianto di organi/tessuti/cellule con dichiarazione autografa, per es. la CARTA-VITA da noi emessa.
    2) Diritto dei parenti di presentare opposizione scritta per coloro che non si sono espressi. I parenti sono esclusi in presenza di documentata volontà favorevole del malato (Attenti ai tesserini fasulli!).
    3) Senza una forma scritta d’opposizione “è consentito procedere al prelievo di organi, tessuti e cellule”.
    È illegale che i medici chiedano ai parenti la firma di donazione, crudele ed immorale “donare” un altro. È illegale e criminale espiantare un non-donatore col menzognero alibi dell'autopsia.

    DIFFIDA DELLE ISTITUZIONI CHE FANNO
    PROPAGANDA PER INCREMENTARE I TRAPIANTI


    QUELLO CHE PUOI FARE CON NOI

    Volere che sia abrogata la Legge 578/93 che impone in 6 ore la dichiarazione di “morte cerebrale” in presenza di respirazione ausiliata, circolazione sanguigna e cuore che batte autonomamente.

    In tale attesa:

    Volere corretta informazione: non va nascosto che l'espianto degli organi è a cuore battente mentre il prelievo di tessuti può essere dopo arresto respiratorio e cardio-circolatorio di 20 minuti.

    Volere che da subito sia introdotto il diritto all'obiezione di coscienza per medici che non credono nella morte del cervello mentre il corpo è vivo.

    Volere che sia abrogata la L. 91/99, detta del silenzio-assenso, che espropria con inganno i cittadini, nonché le varie schedature illegali.

    Volere che la schedatura sia contemplata solo per i donatori che abbiano personalmente dichiarato all'ASL la propria volontà di donare a cuore battente, come in Inghilterra. Volere sempre il rispetto dell'opposizione della famiglia.

    Volere che i medici non spengano d'autorità la ventilazione e la vita ai non-donatori, impedendo consulti di medici di fiducia e terapie alternative.

    Volere che le associazioni “pro-morte a cuore battente” e “pro-espianto/trapianto” non penetrino nelle scuole a condizionare bambini e ragazzi indifesi.

    Volere che non si nascondano la sofferenza, le gravi patologie e l'alto tasso di mortalità dei trapiantati.

    Volere che si ponga fine al business istituzionale della macellazione umana e al conseguente commercio degli organi, legale e illegale.

    4 nuovi pericoli:

    1) Indagini strumentali invasive e dannose quali l’angiografia cerebrale per cercare segni di morte e non di vita;
    2) espianto a cuore non battente da 1 a 5 minuti;
    3) Proposta di Legge per mantenere vivi i "morti cerebrali" per esercitazioni chirurgiche, chimiche e radiologiche;
    4) Donazioni da viventi sani (rene, parte di fegato e in fieri polmone, pancreas, intestini).

    OCCORRE PROMUOVERE UN REFERENDUM
    PER ABROGARE LA FINTA MORTE CEREBRALE


    NIHON UNIVERSITY: “TERAPIA DELLA IPOTERMIA CEREBRALE CONTROLLATA” Neurochirurghi giapponesi hanno salvato 14 pazienti su 20 con ematoma subdurale acuto associato a danno cerebrale diffuso e 6 su 12 con ischemia cerebrale globale da arresto cardiaco da 30 a 47 minuti, riportandoli a normale vita quotidiana, con pieno ristabilimento delle capacità di comunicazione verbale.
    “Una dichiarazione affrettata di cosiddetta ‘morte cerebrale’ senza che sia stata tentata tale terapia potrebbe ben costituire omicidio o, come minimo, premeditata omissione di soccorso e malpractice” (Yoshio Watanabe MD; Cardiac Transplantation: Flaws In The Logic Of The Proponents. JPN Heart J, Sept 1997 - Hayashi N, MD, Brain Hypothermia Therapy, JPN Med J, July 6, 1996).

    Prof. Lodovico Bergamini, docente di neurologia all'Università di Torino scrive: “Un tracciato elettroencefalografico può essere normale anche se piatto, cioè privo di ritmo visibile: ad esempio soggetti adulti ansiosi o soggetti neonati possono avere un tracciato piatto che di per sé non è assolutamente definibile patologico” (Manuale di neurologia clinica).

    Espianto a cuore non battente da 1 a 5 minuti
    Non bastano gli organi espiantati a cuore battente da persone dichiarate in "morte cerebrale" e così i falsari dei trapianti hanno sviluppato "contro legge" un protocollo autoritario da applicare a persone con attacco cardiaco reputate "precocemente" senza speranza. I falsari la chiamano "donazione a cuore fermo" per convincerci che sono morti, ma così non è.
    A livello internazionale è definita "donazione a cuore non battente" (Non Heart Beating Donor NHBD) ma cervello vivo. Si tratta di non applicare la rianimazione, anche se il cuore potrebbe riprendere, e dell'uso della circolazione extra-corporea per ossigenare reni e fegato, ostacolando l'afflusso di sangue al cervello. Se chiami il 118 per segnalare un attacco cardiaco, sappi che come primo atto telefoneranno al Coordinatore dei prelievi e avvieranno subito trattamenti per effettuare l'espianto allo scadere dei 20 minuti previsti dalla legge per la dichiarazione di morte cardiaca.

    MOLTI MEDICI ILLUSTRI HANNO ESPRESSO
    PUBBLICA CONDANNA E CHIESTO MORATORIA

    Alcuni oppositori tra i tanti:
    Prof. Dr. Nicola Dioguardi, emerito di medicina interna, Università di Milano;
    Prof. Dr. Edoardo Storti, emerito di clinica medica, Università di Pavia;
    Prof. Dr. Paolo Puddu, direttore dell'Istituto di patologia speciale medica e metodologia clinica, Università di Bologna;
    Dr.a Maria Luisa Robbiati, anestesista-rianimatrice, già dell'ospedale S. Camillo e del Policlinico Gemelli di Roma;
    Dr. Giuseppe Bertolini, anestesista-rianimatore, già degli Ospedali Riuniti di Roma;
    Dr.a Stefania Dente, anestesista-rianimatrice, già all'ospedale C.T.O. di Napoli, anestesista all’Osp. di Bolzano;
    Dr. Dario Miedico, specialista medicina legale, Milano;
    Dr. Paolo Bavastro, cardiologo, primario medico alla Filderklinik, Stoccarda;
    Prof. Giuseppe Sermonti, ordinario di genetica, Università di Palermo e di Perugia;
    Dr. Dario Sepe, specialista malattie del fegato, Roma;
    Prof. Dr. Rocco Maruotti, primario chirurgo, Milano;
    Prof. Dr. Gerardo Ciannella, docente in medicina lavoro Univ. Napoli, Dirigente medicina preventiva Osp. Monaldi;
    David J. Hill, M.A., FRCA emeritus consultant anaesthetist, Cambridge, UK
  14. .
    di Barbara Marchand
    per Edicolaweb


    Viaggiare nello spazio è sempre stato il sogno dell’uomo, andare sempre più lontano e scappare da quel vecchio pianeta che è la nostra Terra.

    Il viaggio nello spazio è dettato anche dalla speranza di risolvere i nostri problemi ecologici che non sembrano migliorare. Rappresenta anche la possibilità di scoprire altre materie prime sfruttabili e poi, soprattutto, l’unico modo per verificare se siamo soli nell’Universo. Un’avventura fantastica che avverrà forse tra pochi anni ma che diventa sempre più possibile...

    Gli ostacoli però non mancano e il primo problema da risolvere è quello della Velocità.
    Fin dall’epoca di Einstein e della sua Teoria delle Relatività ristretta, sappiamo che la velocità della luce è insuperabile (per noi umani!).
    Perché? Reggetevi bene: la Teoria della Relatività ha dimostrato che l’accelerazione di una massa richiede un’energia proporzionale a quella massa. Più è pesante, più occorre spingere!
    Il guaio è che la massa, anch’essa, cresce con la velocità: più un oggetto è veloce, più è pesante. E così, ad ogni accelerazione, l’oggetto cresce in velocità ed in peso e di conseguenza l’energia richiesta per accelerare aumenta sempre, e così via… Il dispendio di energia necessaria a certa velocità diventa praticamente infinito e, dunque, fuori dalla nostra portata.
    Per capirci: per andare alla stessa velocità della luce (300.000 km/orari circa) occorrerebbe, come i fotoni, non avere massa e quindi… la velocità nello spazio è limitata.
    Che peccato, se solo pensiamo che la stella più vicina alla Terra Alfa Centauri si trova a 43.000 miliardi di chilometri e che con la stessa velocità della luce, ci vorrebbero più di 4 anni per raggiungerla…

    Il problema rappresentato dal carburante: dove potremo fare il pieno?
    Il Progetto Ramjet del laboratorio di Los Alamos cerca di dimostrare di poter incanalare gli atomi di idrogeno incontrati nello Spazio in un imbuto magnetico di alcune migliaia di chilometri di diametro. Questi atomi verrebbero accelerati e poi rigettati all’indietro per permettere di raggiungere quasi il 90% della velocità della luce. Un’astronave con questo tipo di propulsione raggiungerebbe Alfa Centauri in soli… 3 anni.
    Ma c’è un’altra possibilità: l’Antimateria come per Star Trek!
    Con soli pochi grammi di antimateria si ottengono enormi riserve di energia, poiché materia + antimateria = esplosione e con questa si possono raggiungere velocità molto alte ed andare molto lontano.
    Non ci rimane altro che produrre antimateria sufficiente… ma non sappiamo ancora da dove cominciare per fabbricarla.

    Eppure ci sono già dei progetti datati prima della Seconda Guerra mondiale che ci fanno sperare nel Viaggio Spaziale.
    Nel 1947, gli scienziati del "Progetto Manhattan" avevano già pensato di spingere una nave spaziale facendo esplodere bombe atomiche dietro a quest’ultima. Protetta da uno scudo capace di incamerare l’energia e il calore della bomba, la nave procederebbe "a balzi", di esplosione in esplosione, a molti chilometri al secondo.
    Nei successivi anni ‘50, il "Progetto Orion" prevedeva di spingere una nave spaziale a colpi di esplosioni di un megaton ogni 3 secondi. Spinta dal soffio degli atomi, l’astronave arriverebbe ad ottenere il 3% della velocità della luce in 10 giorni. Arriverebbe, quindi, su Alfa Centauri, stella più vicina alla Terra, in un secolo!
    Negli anni ‘60, il "Progetto Dedalo", della Società Interplanetaria Britannica, si proponeva di realizzare micro-esplosioni nucleari in una camera di combustione posizionata sul retro del razzo. Il carburante utilizzato? Una miscela di Deuterio e di Elio3. Un campo magnetico importante sarebbe stato creato per circondare l’esplosione e ottimizzare l’effetto del soffio. Tale astronave raggiungerebbe in 4 anni i 36.000km/s, un po’ più del 10% della velocità della luce. Ma rimane un dubbio: a questa velocità è impossibile fermarsi.

    Da qui a qualche anno potremo trascorrere le nostre vacanze in orbita.
    Alcune società americane e giapponesi preparano concretamente questo nuovo genere di viaggio esotico.
    Già dal 2001, la Società "Space Adventures" ha mandato alcuni clienti privati nello spazio, come l’uomo d’affari Denis Tito. Nel 2002 è stata la volta del primo africano, Mark Shuttleworth. Il prossimo cliente privato ad intraprendere un viaggio nello spazio sarà l’imprenditore americano Greg Olsen che si sta allenando per affrontare il viaggio spaziale.
    Le tariffe sono anche queste da sogno: 1.100.000 Euro per 2 ore di volo in orbita in assenza di gravità. Regalato!
    Si pensa, è ovvio, anche alla costruzione di alberghi orbitali. Grazie all’assenza di gravità, sarà quindi relativamente facile costruire stazioni turistiche dalle architetture audaci e di misura rispettabili. La NASA lavora all’elaborazione di bungalow a moduli. Anche i prestigiosi Alberghi "Hilton" stanno facendo progetti.
    La catena d’alberghi "Shimizu" sta pensando ad una struttura per sessanta fortunati clienti. Una stazione orbitante a forma di ruota, di 140 metri di diametro, con bar, karaoke e piscina. Il tutto a 450 Km dal nostro pianeta.
    Non è solo fantascienza!

    [email protected]
  15. .
    di Barbara Marchand
    per Edicolaweb


    La teoria degli Universi paralleli è ben lungi dall’essere inconcepibile ed alcuni fisici come Stephen Hawking addirittura la sostengono. Infatti, Einstein ha dimostrato, grazie ai suoi studi sulla relatività ristretta, che i viaggi intra-dimensionali sono, in teoria, possibilissimi.

    Teoria della relatività ristretta
    Fu pubblicata da Einstein nel 1905. Prima di tutto, si regge su un’analisi critica delle nozioni di spazio e di tempo, resa necessaria dalla contraddizione della meccanica classica e dell’elettromagnetismo.
    Einstein si interrogò sulle nozioni di tempo assoluto e di spazio universale e in particolare sulla nozione di simultaneità di due eventi che si producono in due luoghi diversi: ciò significa che due eventi possono prodursi simultaneamente per un osservatore posto in un punto A senza per questo prodursi per un osservatore posto in un punto A1 in movimento rispetto ad A.
    Ecco alcuni dei postulati della relatività ristretta che vale la pena di ricordare:

    "Nulla si sposta più rapidamente della velocità della luce e solo i fotoni o altre particelle senza masse intrinseche possono raggiungerla."

    Non-esistenza del riposo assoluto nell’Universo: Einstein afferma che due osservatori, spostandosi uno rispettivamente all’altro ad una velocità costante, osservano "leggi della Natura" identiche. Però, uno degli osservatori può registrare due eventi su stelle lontane come se avessero luogo simultaneamente, mentre il secondo osservatore constata che un evento è successo prima dell’altro. Questa divergenza di osservazioni non rappresenta un’obiezione valida per la teoria della Relatività. Infatti, secondo quest’ultima, la simultaneità non esiste per gli eventi lontani. In altri termini, è impossibile delineare il momento in cui l’evento ha luogo e senza precisare il punto in cui si produce. La "distanza" o "l’intervallo" tra due eventi può essere descritto esattamente combinando gli intervalli di tempo e di spazio, ma non l’uno o l’altro separatamente. Lo spazio-tempo a quattro dimensioni (tre dimensioni per lo spazio e una per il tempo), nel quale avvengono tutti gli eventi dell’Universo, viene chiamato "continuum spazio-tempo". In questo spazio, il movimento spazio-temporale di un corpo viene descritto con la sua linea universale.

    Non vi è tempo assoluto: Non c’è alcuna ragione teorica che lo stesso orologio messo in mano a due diversi osservatori (che si trovino in luoghi diversi) indichi la stessa ora.

    Sappiamo quindi, grazie alla relatività ristretta, che il tempo "rallenta" in un punto di riferimento in movimento e cioè più un oggetto si sposta velocemente, più il tempo passa lentamente per esso. Da qui nasce il celebre esempio del "Paradosso dei Gemelli di Langevin":

    "Immaginiamo che Giulio e Aurelio siano due gemelli di 20 anni che vivono sulla Terra. Giulio decide di imbarcarsi su di un razzo spaziale mentre Aurelio rimane sulla Terra. Immaginiamo ora che Giulio viaggi ad una velocità ultra-rapida a bordo del suo razzo (diciamo 2/3 della velocità della luce) Giulio rimane due anni a bordo del razzo che viaggia a questa velocità ultra-rapida e decide di rientrare sulla Terra. Per lui sono trascorsi due anni e quindi ha allora 22 anni. Quando atterra rimane stupefatto poiché scopre che suo fratello è diventato un vecchietto. Sulla Terra, sono trascorse molte decine di anni..."

    La parola Paradosso deriva dal ragionamento naif (e falso) che vuole che l’effetto sia simmetrico (con la scusa che nella relatività, la velocità non ha alcun carattere assoluto), ma ciò ci porta ad una situazione contraddittoria. Infatti, applicando gli stessi argomenti per suo fratello che viaggia "rispetto a lui" nello spazio (il fratello si allontana e poi si riavvicina), Giulio potrebbe concludere che Aurelio, e non se stesso, dovrebbe essere più giovane al momento della rimpatriata. Avrebbe torto. In realtà, l’avventura non ha niente di simmetrico: è Aurelio che si muove. Il razzo deve, tra le altre cose, fare inversione per ritornare sulla Terra, manovra che scatena un cambiamento completo di riferimento (tecnicamente si parla di cambiamento di riferimento "galileiano") mentre nulla sconvolgerà la tranquillità di Aurelio sulla Terra. Quindi, diciamo, se un unico sistema di riferimento (galileiano, cioè in movimento uniforme) basta per localizzare Aurelio (e possiamo scegliere di vederlo costantemente a riposo), ne occorrono almeno due per localizzare il razzo di Giulio, uno all’andata, un altro al ritorno (e Giulio deve imperativamente cambiare sistema di riferimento se vuole rimanere a riposo in ognuno dei riferimenti successivi).
    Per spiegare la differenza di età, prendiamo come base, un faro enorme nello spazio di modo che sia visibile dalla Terra e dal razzo (si potrebbe optare per un pulsar). Consideriamo che in un secondo trascorso sulla Terra, vi sia un lampo del faro. Notiamo che all’interno del razzo, in 100 secondi letti sui quadranti, si conteranno non i 100 lampi previsti ma 110. Siccome il faro non ha modificato il suo ritmo intrinseco solo per via dello spostamento del razzo, ne possiamo concludere che in senso inverso sono gli orologi che si trovano sul razzo che si sono messi a scandire il tempo più lentamente: a 110 lampi del faro non corrispondono 110 secondi letti (come sulla Terra) ma soltanto 100. E cioè, ad un certo lasso di tempo nel razzo misurato con gli apparecchi a bordo (100 secondi) corrisponde un tempo terrestre più lungo (110 secondi).
    Torniamo all’orologio che sostituisce il faro: Giulio e Aurelio hanno naturalmente contato lo stesso numero di lampi. Come mai quindi Giulio si ritrova più giovane di Aurelio? Semplicemente perché ha visto l’oggetto pulsare più rapidamente in un lasso di tempo più breve.
    Questo compensa quello.

    Questa teoria fu completata nel 1916 con la "Teoria della relatività generale". Questa ci insegna che lo spazio-tempo che comprende le tre dimensioni di spazio più una quarta, quella del tempo, è curvo vicino ad una massa e che il movimento di una particella vicino a questa massa si effettua secondo la via più corta in quel spazio-tempo.

    E manipolando le teorie della relatività, notiamo che è teoricamente possibile trovare oggetti abbastanza pesanti e densi per poter praticare un buco nello spazio-tempo. Così si formerebbero i "buchi neri", chiamati anche "singolarità", che renderebbero possibile il viaggio in più realtà alternative.

    Formazione di un buco nero
    Nel corso della sua esistenza, una stella sprigiona energia grazie alla fusione termonucleare creando una pressione sufficiente per compensare gli effetti della gravitazione. Quando il suo combustibile è esaurito, questa pressione diminuisce e la stella comincia a precipitare su se stessa. Quando una stella è massiccia (circa 10 volte la massa del sole) il crollo è radicale, la densità diventa gigantesca e il campo gravitazionale trattiene i fotoni (ciò spiega perché non possiamo vedere un buco nero e ciò spiega anche probabilmente il nome stesso). Però, possono comunque essere rilevati grazie ai loro effetti secondari se appartengono ad un sistema composto da più stelle o grazie all’azione del loro campo di gravitazione sulle stelle vicine (ce ne sarebbe d'altronde certamente uno al centro della nostra galassia).

    Secondo il fisico britannico Stephen Hawking numerosi "buchi neri" sarebbero apparsi durante la formazione dell’Universo. Se ciò fosse, la maggior parte di questi buchi neri è troppo lontana per poter formare dischi di concrescenza rilevabili. Eppure rappresenterebbero una porzione significativa della massa totale dell’Universo. Hawking è arrivato anche alla conclusione che i buchi neri formino dei "corridoi di scarico" verso altri universi distinti dal nostro.
    Albert Einstein e Nathan Rosen pensarono che alcuni buchi neri (o pozzi gravitazionali) potessero sbucare su un altro pozzo simmetrico chiamato "fontana bianca". Questo passaggio viene chiamato "Wormhole" oppure Ponte Einstein-Rosen-Podolski (chiamato più semplicemente "Ponte Einstein-Rosen"). Le fontane bianche sfocerebbero in un punto dello spazio e del tempo completamente diverso dal punto di entrata nel buco nero.

    Gli Universi Paralleli
    La loro esistenza è provata in fisica quantistica di cui il concetto principale è il seguente:
    Non si può conoscere simultaneamente la posizione e la velocità di una particella. È quello che viene chiamato: "Principio di Incertezza di Heisenberg".
    La creazione degli Universi Paralleli può essere spiegata con l’ottimo esempio del gatto di Schrödinger:

    "Immaginiamo un gatto rinchiuso in una stanza senza finestre. All’interno di questa stanza si trova una capsula di cianuro pronta ad essere frantumata da un martello. Immaginiamo che il movimento del martello (che romperebbe la capsula) sia scatenato da un fotone, semplice particella di luce proiettata verso uno specchio semi-trasparente. Tale specchio lascia passare il fotone una volta su due. Se la particella attraversa lo specchio, il meccanismo si scatena e se si riflette sullo specchio, non capita nulla. La probabilità che uno dei due eventi si produca è dunque di ½. C’è dunque una probabilità su due che il gatto muoia.
    Laddove le cose si complicano è che in fisica quantistica una particella si unisce non solo ad un’altra particella ma anche ad un’onda. Quest’onda si spande nello spazio come le onde alla superficie dell’acqua quando vi si getta un sasso. Il fotone indica anche un’onda e il suo aspetto ondulatorio gli conferisce la proprietà di trovarsi in molteplici punti nello stesso momento. Il fotone ha dunque la capacità di attraversare lo specchio e nello stesso momento di rimbalzarvi. Le due possibilità coesistono e siccome il destino del gatto si trova intimamente legato all’atteggiamento del fotone, ne deduciamo che il gatto è contemporaneamente morto (poiché il fotone attraversa lo specchio) e vivo (poiché vi rimbalza sopra)."

    Ma naturalmente, una tale situazione è inimmaginabile e fisicamente impossibile, la soluzione è la seguente:

    Ad ogni istante in cui una particella può assumere numerosi stati simultaneamente, si vengono a creare universi corrispondenti ai diversi stati possibili. Esisterebbe quindi un universo in cui il gatto è morto e un altro in cui il gatto è vivo e l’universo dal quale si osserva ciò sarebbe scelto aleatoriamente.

    Ma non è possibile vedere questi universi e ancor meno possibile viaggiarci dentro. Questi universi paralleli non hanno probabilmente le stesse leggi fisiche del nostro. Si può quindi immaginare un universo nel quale la freccia del tempo non punti verso il futuro ma verso il passato, oppure un universo a 30 dimensioni. Ma alcuni fisici affermano che è possibile che si vengano a creare in certi punti dell’universo altri universi a partire da buchi neri, in questo caso perché non viaggiare in un "wormhole"?
    Per l’unica buona ragione che esistono 2 problemi fondamentali:

    Il primo problema che incontreremmo per utilizzare il "Ponte Einstein-Rosen" sarebbe già quello di trovarlo. In effetti, anche se esiste, è solo su scala microscopica e rimarrebbe stabile solo per meno di 35 secondi.

    Eppure nel 1985, Kip Thorne dimostrò che l’unico modo di preservare la stabilità strutturale di un buco nero sarebbe quello di tappezzarlo con un materiale anti-gravitazionale, che produrrebbe un campo anti-gravitazionale. Nel 1996, questo esperimento è stato messo in evidenza sperimentalmente. Si chiama "Effetto Casimir": se imponiamo un forte campo elettrico fra due piastre separate dal vuoto, il campo impone al vuoto una tensione tale che lo obbliga a fluttuare finché faccia nascere degli elettroni, il che vuol dire estrarre energia dal vuoto e per di più solo negativa.

    Il secondo problema è di poter entrare in tutta sicurezza nel buco nero (senza essere attratti verso la singolarità di densità infinita ed essere così letteralmente stritolati).

    Nel 1963, Roy Kerr trovò la soluzione del problema: affermò che i buchi neri girano intorno ad un asse centrale (come un ciclone): ciò permette di definire un punto dal quale è possibile entrare in tutta sicurezza, poiché questo punto sarebbe privo di qualsiasi forza gravitazionale.
    Infine, anche se Quinn Mallory si rifiuta di ammetterlo, i "wormhole" potrebbero non solo farci viaggiare verso universi paralleli ma anche "attraverso il tempo" (assolutamente NON contraddittorio quando sappiamo che il tempo e lo spazio sono intimamente legati).

    I Viaggi nel Tempo
    Se l’imbocco di un buco nero è immobile rispetto a noi e se l’uscita (La Fontana di Luce) si sposta ad una velocità vicina a quella della luce, il fenomeno della "dilatazione del tempo" previsto da Einstein, avrà una conseguenza sorprendente: il tempo scorrerà diversamente all’ingresso e all’uscita del tunnel.
    Se pensiamo che la Fontana Bianca si sposta a 99,99% della velocità della luce, quando all’ingresso saranno trascorse 48 ore, all’uscita saranno trascorsi solo 28 minuti. Un viaggiatore, entrando nel tunnel 48 ore dopo la sua creazione, farà un viaggio nel tempo di 47 ore e 32 minuti!

    Il dominio della costruzione dei buchi neri permetterebbe di scegliere il momento dell’uscita nel passato.

    Prima di entrare nei dettagli dei paradossi messi in luce dal viaggio nel tempo, è importante farsi una domanda terribile:
    "Perché i nostri posteri che dominano certamente questa tecnologia non ci fanno visita?"
    La risposta è più semplice di quanto sembri.
    L’anello temporale deve essere creato prima di essere utilizzato. Se un geniale inventore crea un buco nero il 1° gennaio 2004, l’ingresso e l’uscita inizieranno la loro esistenza in quel momento. L’ingresso evolverà normalmente e l’uscita sarà fissa nel tempo per quanto le si comunichi la velocità della luce. L’inventore non potrà mai tornare prima della data della creazione.

    È arrivato il momento di trovare una risposta ai due paradossi che seguono e che vietano logicamente ogni possibilità di viaggio nel tempo:

    Il Paradosso del Nonno: Sarebbe più che possibile che il nostro inventore vedesse sopragiungere il suo nipotino alcuni secondi dopo aver creato il tunnel. Immaginiamo che quest’ultimo uccida casualmente il nostro inventore, quest’ultimo non ha ancora figli. Con quell’atto, il figlio non nasce, allora come potrebbe uccidere il suo avo...?!

    Il Paradosso dello Scrittore: Se invece di uccidere suo Nonno il nostro, proveniente dal futuro, regalasse al nostro inventore un libro che lo renderà celebre. L’uomo, non avendo mai scritto alcunché, diverrà celebre semplicemente copiando quel libro. Non sarà quindi creato ma solo ricopiato.

    Accettare la possibilità di tali viaggi corrisponde a negare i principi di causalità e di coerenza logica. In poche parole, o la fisica spiega questi paradossi oppure dobbiamo rinunciare ai viaggi nel passato.
    Per rispondere a questi paradossi, numerosi scienziati che utilizzano le proprietà che sono della meccanica quantistica, ammettono l’esistenza degli Universi Paralleli.
    Siamo quindi autorizzati a pensare che il viaggio nel tempo si possa fare in un mondo parallelo. E così risolviamo i paradossi.
    Il nipotino che risale il tempo si ritrova di fronte al Nonno che vive in un Universo che non è il suo. Non nasce in quell'universo ma nel Suo. E così per il libro. Sarà stato copiato in un universo e creato in un altro: l’atto della creazione avrà avuto luogo almeno in un universo.

    Tutto questo vale a dire che per accettare l’ipotesi del viaggio nel tempo occorre ammettere l’esistenza di una molteplicità di Universi...

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