I 10 anni della pecora Dolly

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    I 10 anni della pecora Dolly


    Con la sua venuta al mondo ha sconvolto scienza e coscienze, segnando un traguardo cruciale per la ricerca internazionale. E' il 5 luglio 1996 quando al Roslin Insitute in Scozia, a pochi chilometri da Edimburgo, nasce la pecora Dolly, il primo mammifero mai clonato. Una pecora, ma non solo.
    Sotto il suo aspetto cosi' apparentemente bucolico e normale, Dolly diventa un passo significativo per la conoscenza. Un passo tanto importante da spingere chi l'ha 'prodotta' a annunciarne la nascita solo un anno dopo, il 22 febbraio del 1997. Cosi', tanto per essere sicuri dell'obiettivo raggiunto. E quando sette anni piu' tardi, a causa dei suoi acciacchi prematuri dovuti ad una vita confezionata in laboratorio, i suoi 'autori' hanno deciso liberare Dolly dal suo scomodo lavoro di star della scienza, il Royal Museam of Scotland le ha riservato uno dei posti d'onore tra le opere dell'uomo.
    Dolly, infatti, per opera dello scienziato Ian Wilmut e del suo team di ricercatori, ha in se' una straordinaria ed inedita particolarita': e' il primo mammifero clonato dalla cellula di un animale adulto ed il suo patrimonio genetico e' esattamente identico a quello della madre. In altre parole, e' stata un clone 'puro'.
    E' questo particolare tecnico che ha fatto scatenare l'ingordigia di tutti i media del mondo che hanno iniziato a parlare di Dolly come una di una top model della clonazione, portando nelle case di tutti una branca della scienza complessa, controversa e prima della pecora 'fotocopia' decisamente sconosciuta all'opinione pubblica.
    Dolly diventa davvero un personaggio da 'Walk Of Fame' di Los Angeles, con una fama che straripa ben oltre quella delle star di Hollywood da cui, non a caso, e' stato reinterpretato anche il suo nome.Il nome Dolly, infatti, nato dal suggerimento del suo allevatore che ha contribuito nel processo di clonazione, e' stato scelto in onore alla prosperosa cantante country Dolly Parton, non fosse altro perche' la cellula clonata che ha fatto nascere la pecora piu' famosa del mondo era una cellula mammaria.
    Dolly, la pecora, diventa cosi' il simbolo della clonazione. E, al tempo stesso, la fatale anticipazione della clonazione umana, come dimostra l'annuncio cinque anni piu' tardi, il 27 dicembre del 2002, della nascita della piccola Eva, la prima bimba clonata. Un annuncio che diventa una stravolgente conferma per tutte le paure sollevate dalla nascita di Dolly.
    Ma di questo la povera Dolly non ne ha mai avuto colpa. La sua e' solo la storia di uno dei tanti animali usati per esperimenti scientifici che hanno aperto le porte, nel bene o nel male, ad una nuova frontiera della ricerca: la clonazione. Una frontiera superata di fatto gia' molti decenni prima della sua nascita, ma con lei dirompentemente confermata.
    Dolly non e' stata infatti il primo tentativo di Wilmut di stupire il mondo. Lo scienziato scozzese, insieme a Keith Campbell, ha prodotto prima di lei gia' due pecore gemelle, Megan e Morag, clonate per trasferimento del nucleo di fibroblasti fetali, cellule ottenute da un embrione di sette settimane e fatte sviluppare in laboratorio.
    Con Dolly, invece, il procedimento e' stato affinato e perfezionato, seguendo un percorso in parte diverso.
    Da una pecora di razza Finn Dorset e' stata prelevata una cellula del tessuto mammario, contemporaneamente da una pecora di razza Blackface e' stata presa una cellula uovo a cui e' stato tolto il nucleo. Nella cellula uovo anucleata e' stato quindi inserito il nucleo della cellula mammaria della pecora Finn Dorset.
    A questo punto e' iniziato il processo di divisione cellulare che ha dato vita all'embrione, a sua volta impiantato nell'utero di una terza pecora di razza Blackface che ha portato avanti la gravidanza di Dolly, mettendola al mondo, ma senza avere di fatto nessun legame genetico con lei. Dolly, infatti, e' il clone della pecora Finn Dorset donatrice del fatidico nucleo. Ed l'intero processo ha scatenato un terremoto etico, morale, sociale.
    Quando Wilmut ha deciso di annunciare al mondo la nascita di Dolly nel 1997, e' cosi' partita la crociata di quanti hanno sempre visto nella clonazione un punto interrogativo troppo grande e rischioso per uomo e natura. Molti bioetici, scienziati e uomini di chiesa, una volta nata Dolly, hanno messo in guardia sul rischio che dalle pecore all'uomo il passo sarebbe stato drammaticamente breve.
    Con tutte le conseguenze del caso. Ma da quell'ormai lontano e storico 5 luglio del '96 la scienza non ha mai fermato la macchina e, seppure tra limiti, leggi e normative stringenti, in molti laboratori si continuano a cercare e tagliare nuovi traguardi nella clonazione.

    70 anni di clonazioni. Scheda
    Dagli esperimenti dello scienziato nazista Hans Spemann nel 1938 alla prima mucca 'che non impazzisce', annunciata in Cina nell'aprile scorso e resistente al morbo dell'encefalopatia spongiforme bovina. In 68 anni di storia ha visto la luce un un'intero 'zoo fotocopia', ma la tappa destinata a imprimersi per sempre nelle menti degli appassionati del genere e' stata la nascita della pecora scozzese Dolly, creata 10 anni fa, il 5 luglio 1996, nei laboratori del Roslin Institute di Edimburgo e poi morta il 14 febbraio 2003. Tre i filoni di studio: clonazione animale, clonazione umana riproduttiva e clonazione terapeutica. Ecco le 'istruzioni per l'uso' della prima, modello-base per le altre due.
    CLONAZIONE ANIMALE - LA TECNICA
    1. Si estrae un ovulo dall'animale donatore.
    2. In laboratorio l'ovulo estratto viene svuotato del nucleo, contenente il materiale genetico. Al suo posto viene inserito quello di una cellula somatica dell'animale adulto che si vuole clonare.
    3. L'ovocita cosi' ottenuto viene fatto maturare fino allo stadio embrionale di blastocisti, composto da un centinaio di cellule.
    4. L'embrione viene impiantato nell'utero di un animale ricevente, dove si completera' la gestazione fino alla nascita di un 'cucciolo' identico al donatore della cellula somatica adulta.
    L'esperimento proposto dallo scienziato nazista Hans Spemann nel 1938 sembrava fantascientifico. Ma i primi esperimenti erano partiti. Ecco i traguardi raggiunti fino ad oggi.
    CLONAZIONE ANIMALE - LE TAPPE
    1952-1962: UN DECENNIO DI RANE. Nel 1952 gli americani Robert Briggs e Thomas King trapiantano il nucleo di una cellula embrionale di rana nell'ovocita di un animale adulto. Dieci anni dopo John Gurdon dell'universita' di Cambridge inserisce il nucleo di una cellula intestinale di girino in un ovocita di rana; l'embrione ottenuto muore dopo pochi giorni, ma la strada e' aperta.
    1984: ENTRANO IN SCENA LE PECORE. A Cambridge, Steen Willadsen ottiene cinque pecore identiche da un unico embrione attraverso la tecnica dell'embryo splitting', che riproduce cio' che avviene in natura per i gemelli monozigoti. Sempre a Cambridge, nello stesso anno, si ottiene la prima pecora clonata per trasferimento nucleare ma il nucleo trapiantato nell'ovocita deriva da una cellula embrionale e non da una cellula adulta.
    1988: L'ANNO DEI TORI. A Houston, in Texas, ne vengono prodotti ben sette ma sempre con la tecnica dell'embryo splitting.
    1995: GLI AGNELLI MEGAN E MORAG.
    A Edimburgo la clonazione di due agnellini passa praticamente sotto silenzio. Il materiale genetico proviene pero' da feti, non da animali adulti.
    1996: L'ANNO DI DOLLY. Nello stesso laboratorio di Edimburgo, il 5 luglio nasce la prima pecora ottenuta per trasferimento nucleare. Lo scienziato Ian Wilmut insieme a Keith Campbell utilizza il Dna di una cellula prelevata dalla mammella di una pecora di sei anni e lo inserisce in un ovocita di un altro animale. La nascita venne annunciata in tutto il mondo nel febbraio 1997 dalla rivista 'Nature'.
    La pecora era diventata mamma nell'aprile 1998, quando aveva dato alla luce un agnellino, cui era stato dato il nome di Bonnie. Nel 1999 aveva partorito di nuovo. Dolly morira' il 14 febbraio del 2003: dopo aver sofferto di una forma di artrite al bacino e alla zampa posteriore sinistra, la pecora fu colpita da una malattia polmonare irreversibile che ha costretto gli scienziati a ricorrere all'eutanasia. Sempre nel 1997, a Edimburgo, viene clonata Polly, la prima pecora transgenica.
    1998: LA CLONAZIONE MULTIPLA. All'universita' delle Hawaii vengono prodotti piu' topi partendo dalle cellule di un'unica donatrice. La tecnica e' italiana, sviluppata dal professor Carlo Alberto Redi dell'universita' degli Studi di Pavia.
    1999: IL TORO GALILEO. E' il primo animale clonato nato in Italia. Viene creato da Cesare Galli, direttore del Laboratorio di tecnologie della riproduzione (Ltr) associato all'Istituto sperimentale italiano Lazzaro Spallanzani di Cremona.
    2000: LA SCIMMIA TETRA. Nasce nell'Oregon la prima scimmia clonata, prodotta con la tecnica dell'embryo splitting.
    2001: COPYCAT. Nasce in Texas. Doveva essere la gatta 'fotocopia' della madre e invece non sembra nemmeno sua figlia, diversa per colore e carattere. E' comunque il primo animale domestico clonato. Nello stesso anno Pasqualino Loi e Grazyna Ptak, mentre lavorano a un programma di salvaguardia in Sardegna, riescono a clonare per la prima volta un animale selvatico: il muflone Ombretta.
    Ancora nel 2001 in Australia si ottiene il clone di un maiale, da una cellula epiteliale conservata in frigo per due anni. E sempre nel 2001, in Cina, nascono le prime mucche 'replicate'.
    2003: CLONI 'OGM'. In Nuova Zelanda si clonano nove mucche a partire da un animale geneticamente modificato per produrre latte piu' ricco di caseina e ottenere formaggi in tempi record.
    MAGGIO 2003: LA PULEDRA PROMETEA. A Cremona Cesare Galli, 'papa' del toro Galileo, clona la puledra Prometea. E' la prima volta al mondo in cui l'animale 'fotocopia' e' stato portato in utero dal suo 'originale'.
    AGOSTO 2003: ARRIVA IL CONIGLIO FOTOCOPIA. Nasce il primo coniglio clonato, in Polonia, a Cracovia. E' una femmina bianca battezzata NT20 e realizzata con la tecnica di clonazione somatica, ovvero utilizzando cellule prelevate dall'orecchio di una femmina adulta geneticamente modificata.
    FEBBRAIO 2005: 'PIERAZ II', PULEDRO COPIA DI CAMPIONE. Cesare Galli colpisce ancora. Dopo il toro Galileo e la puledra Promotea, e' la volta di Pieraz II, 'fotocopia' di un cavallo campione, naturalmente omonimo, ormai in pensione.
    APRILE 2005: SNUPPY, E' LA VOLTA DEI CANI. Si chiama Snuppy, nome che riporta alla memoria il celebre cane del cartoon americano Charley Brown di Schultz. In realta' e' l'acronimo di 'Seul National University puppy', poiche' il primo cane fotocopia e' 'made in Corea'. Snuppy, cucciolo di levriero afghano, e' nato con parto cesareo il 24 aprile 2005 dopo una normale gravidanza in una madre surrogata di razza labrador. Il suo 'papa', lo scienziato sudcoreano Hwang Woo Suk, e' poi finito nell'occhio del ciclone per aver falsificato alcune sue ricerche. Ma una delle poche 'opere autentiche' uscite dai suoi laboratori, ha confermato uno studio pubblicato su 'Nature', e' stato proprio il clone 'doc' Snuppy .
    OTTOBRE 2005: I PRIMI 14 MAIALINI 'MADE IN ITALY'. Nascono anche loro a Cremona e a crearli e' sempre lui, Cesare Galli. Ma questa volta gli obiettivi dello scienziato sono terapeutici: rilanciare la ricerca sugli xenotrapianti e contribuire agli studi sulle cellule staminali come 'pezzi di ricambio' per riparare gli organi umani danneggiati.
    MARZO 2006: DA MAIALI 'LIGHT' IL SOGNO DI BISTECCHE A PROVA DI INFARTO. Un'equipe della University of Pittsburgh School of Medicine, Usa, annuncia la clonazione di suini 'Ogm'. Realizzati a partire da cellule geneticamente modificate, possono fabbricare acidi grassi omega-3 'scudo' per cuore e arterie.
    LA VERITA' SU DOLLY. Solo oggi si e' saputo che Ian Wilmut, il 'padre' della pecora Dolly, non e' il vero artefice della rivoluzionaria tecnica di clonazione. Il vero inventore, nonoche' papa' del primo animale 'fotocopia' e', invece, il suo collega e co-autore dello studio, Keith Campbell. La dichiarazione di Wilmut, davanti ai giudici del tribunale del lavoro di Edimburgo, e' arrivata durante un dibattimento per una causa di discriminazione razziale.
    Wilmut ha rivelato di avere avuto solo un ruolo di 'supervisione' del progetto, sia pure 'non irrilevante'.
    APRILE 2006: LA MUCCA IMMUNE DALLA BSE. I cinesi Dong Yajuan e Bo Xuejin, che nel 2001 avevano clonato con le prime vacche, fanno il bis e appendono un 'fiocco rosa' alla porta del Laiyang Agro-Science Institute nella provincia orientale dello Shandong: un vitello 'fotocopia' nel cui Dna sono stati inseriti i geni che proteggono dal morbo della 'mucca pazza' o Bse.

    (fonte: http://staminali.aduc.it )
     
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  2. Foster83
     
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    Purtroppo Dolly non esiste più.... Comunque la clonazione di un organismo superiore la trovo una cretinata pazzesca. L'unica cosa che è giustoclonare sono i batteri o virus a scopo ovviamente di ricerca.
     
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    CITAZIONE (Foster83 @ 16/9/2006, 20:39)
    Purtroppo Dolly non esiste più.... Comunque la clonazione di un organismo superiore la trovo una cretinata pazzesca. L'unica cosa che è giustoclonare sono i batteri o virus a scopo ovviamente di ricerca.

    Sono d'accordo.
    :D :D :D
    Triturus
     
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  4. Foster83
     
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    La clonazione di batteri per la ricerca fa parte del lavoro del biotecnologo.. ;)
     
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    Pensa, Foster83,che io non conosco niente delle biotecnologie...
    Credo,però, che sia un'attività meravigliosa. Dovrebbe avere un sacco di applicazioni pratiche, suppongo. Una volta la mia figlia minore, Chiara, si voleva iscrivere a Biotecnologie,poi ha optato per Scienze Politiche...come a dire due materie simili, no?
    Ciao e saluti tecnologici
    ;) ;) ;)
    Triturus
     
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  6. Foster83
     
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    Biotecnologie tutta la vita..... comuqneu ognuno è libero di scegliere la sua strada...
    Comunque torniamo in tema che siamo un po' OT.
     
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    Anche io sono del vostro parere. ben venga la clonazione come pratica di laboratorio (in termini microbiologici) ma non sono affatto convinto dell'utilità della clonazione di animali superiori.
    Si potrebbe dire che clonando gli animali si potrebbero avere organi a disposizione per gli xenotrapianti oppure che clonando animali come i mammiferi si potrebbero comprendere alcuni meccanismi biologici...io però penso che prima di tutto convenga capire bene tutti i meccanismi cellulari (e siamo lungi da avere la piena padronanza di queste conoscenze basti pensare a quante proteine nuove vengono scoperte in poco tempo) e poi secondo me esistono altre strade per le motivazioni di cui sopra. Ormai grazie alla biologia cellulare, alle biotecnologie appunto è possibile creare organi o parti di essi in laboratorio e questo è un bene sia perchè sono tecniche che aiutano la medicina sia perchè non "giocano" con la Natura bensì tramite lo studio dei suoi meccanismi si possono affinare le tecniche necessarie a questi scopi.
     
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  8. Comy
     
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    CITAZIONE (Foster83 @ 16/9/2006, 22:05)
    La clonazione di batteri per la ricerca fa parte del lavoro del biotecnologo.. ;)

    la duplicazione batterica non è una forma "naturale" di clonazione?
     
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  9. tursiops@work
     
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    Dipende con che modalita' avviene la duplicazione batterica. Ci sono alcuni microrganismi che vanno incontro ad un tipo di riproduzione agamica come la gemmazione o la scissione (batteri) e in questo caso possiamo parlare si di clonazione naturale (anche i gemelli omozigoti sono il frutto di un processo di clonazione naturale). Viceversa non possiamo parlare di clonazione naturale per i batteri quando durante la loro riproduzione avviengono processi che interessano il DNA come ad esempio la trasformazione, la coniugazione e la trasduzione.
    Ciao :)
     
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  10. Fiddler
     
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    Stavo pensando ai gemelli omozigoti...davvero si può parlare di clonazione anche in quel caso?
    Se non sbaglio i gemelli omozigoti derivano da una rottura meccanica a livello di blastula (non ricordo bene sinceramente).
     
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    aves

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    Io credo che, nel caso di gemelli omozigoti, si possa parlare di clonazione, anche se di una clonazione avvenuta per 'errore'(cercate voi il termine migliore) della Natura: infatti il corredo cromosomico dei gemelli omozigoti è sovrapponibile , nel senso che è uguale. Quindi avremo due genotipi identici che risolvono due fenotipi identici.
    E, se mi permettete un OT (che non è poi tanto tale), credo che sia l'unica clonazione su esseri umani adulti accettabile (comunque tutto ciò resta sempre un parere personale)
    saluti dubbiosi
    :wacko: :wacko: :wacko:
    Triturus
     
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  12. stella25
     
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    ciao a tutti io non sono d'accordo con la clonazione perchè tanti animali vengono tormentati e non mi sembra giusto. sono un animalista ed è questo che penso. esperimenti inutili! secondo me sarebbe meglio lasciare in pace la natura così com'è, perchè si danneggia soltanto. ragazzi che ne pensate? sarebbe meglio che si mettessero a piantare alberi e ad aiutare gli animali! oltre tutto poi non ci guadagnano niente!
     
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11 replies since 7/7/2006, 22:55   1549 views
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